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Noi, i "bambini" che non hanno mai perso la speranza | Tommaso Salaroli | TEDxMilano

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    Durante un viaggio
    istituzionale con la Sindaca,
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    e altri esponenti politici
    della mia città,
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    ebbi un terribile attacco di gastrite.
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    Mi faceva così male la pancia
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    che decisi di prendere un aereo
    e tornare a Roma, in ospedale.
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    Fui ricoverato per una settimana,
  • 0:19 - 0:22
    e in realtà fu una settimana
    molto divertente e rilassante,
  • 0:22 - 0:25
    perché mi misero in stanza
    con altri cinque pazienti,
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    età media 65 anni
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    che passavano giorni e notti
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    a raccontarmi un sacco
    di storie e avventure.
  • 0:30 - 0:33
    Immaginate, loro in cinque
    avevano più di 300 anni,
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    quindi immaginate la quantità
    di storie da raccontare.
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    Io stavo buono e ascoltavo
    molto incuriosito
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    dal fatto che nonostante
    fossero persone comuni,
  • 0:42 - 0:45
    ognuno di loro raccontava
    di un mondo diverso,
  • 0:45 - 0:48
    più o meno generoso,
    interessante o entusiasmante.
  • 0:48 - 0:50
    I vecchietti.
  • 0:50 - 0:51
    (Risate)
  • 0:51 - 0:55
    Quello che mi colpì molto
    fu che allo stesso modo,
  • 0:55 - 0:59
    sarà per l'età o per la quantità
    di delusioni accumulate,
  • 0:59 - 1:02
    quei signori avevano smesso
    di credere nel potere dei cambiamenti.
  • 1:02 - 1:06
    "Non cambierà niente", dicevano,
    "e se cambia, cambia in peggio".
  • 1:06 - 1:09
    E da quel momento l'obiettivo
    della mia permanenza in ospedale
  • 1:09 - 1:10
    cambiò drasticamente.
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    Non dovevo più guarire,
    ero già guarito magari.
  • 1:12 - 1:16
    Dovevo, prima di tornare a casa,
    convincere loro del fatto che qualcosa,
  • 1:16 - 1:18
    in qualche modo, si può sempre.
  • 1:19 - 1:22
    Ho raccontato, quindi,
    di chi non si accontenta,
  • 1:22 - 1:26
    di chi non rimane indifferente,
    di chi sceglie di trasformare idee,
  • 1:26 - 1:29
    sogni e speranze in progetti concreti,
  • 1:29 - 1:30
    e ho raccontato di me,
  • 1:30 - 1:33
    che durante l'adolescenza
    ho conosciuto e partecipato
  • 1:33 - 1:36
    a quei movimenti che nascono e muoiono
  • 1:36 - 1:40
    perché incapaci di costruire
    processi partecipativi reali,
  • 1:40 - 1:41
    i movimenti del No,
  • 1:41 - 1:45
    e che capito questo ho scelto
    di intraprendere una strada diversa,
  • 1:45 - 1:48
    feci una scelta piccola,
    che mi cambiò la vita.
  • 1:48 - 1:52
    Trasformai la mia voglia di attivarmi,
    partecipare ed essere cambiamento
  • 1:52 - 1:56
    in un progetto tangibile,
    concreto, o meglio sfogliabile.
  • 1:57 - 2:00
    Ho fondato, con un compagno di scuola,
    un grande progetto editoriale,
  • 2:00 - 2:04
    e intorno a questo un movimento
    che su base progettuale
  • 2:04 - 2:09
    dà spazio alle idee di quasi
    400 ragazzi e ragazze rendendoli realtà.
  • 2:10 - 2:12
    Scomodo, così si chiama il giornale,
  • 2:12 - 2:15
    è un mensile di approfondimento
    volutamente cartaceo
  • 2:15 - 2:20
    che tratta tematiche di attualità
    e cultura in più di 100 pagine ogni mese.
  • 2:21 - 2:23
    Le copertine hanno firme importanti,
  • 2:23 - 2:26
    questo è Altan, e queste
    sono alcune delle altre.
  • 2:26 - 2:30
    E i ragazzi, non ci crederete,
    ma lo leggono, e pure un sacco.
  • 2:30 - 2:34
    L'obiettivo è quello di rieducare
    una generazione a interessarsi,
  • 2:34 - 2:39
    approfondire e sentirsi parte attiva
    della società in cui vive.
  • 2:40 - 2:43
    Dopo questo, Scomodo,
    che è un progetto molto complesso,
  • 2:43 - 2:45
    può essere raccontato
    in due punti principali:
  • 2:45 - 2:49
    da una parte è partecipazione,
    è voglia di attivarsi.
  • 2:49 - 2:51
    Gli articoli si discutono tutti insieme,
  • 2:51 - 2:54
    si decide di che cosa parlare
    e si decide di come parlarne,
  • 2:54 - 2:55
    e le iniziative,
  • 2:55 - 2:58
    dalle conferenze ai concerti
    con cui finanziamo la rivista,
  • 2:58 - 3:02
    sono pensate per rendere chi partecipa
    protagonista di un'esperienza
  • 3:02 - 3:03
    e non più solo fruitore.
  • 3:05 - 3:08
    Dall'altra è voglia di costruire
    le alternative culturali e sociali
  • 3:08 - 3:12
    di cui sentiamo la mancanza
    e farlo con il giornale.
  • 3:12 - 3:14
    Ancora, quando pensiamo che non basta dire
  • 3:14 - 3:17
    che possiamo avere accesso
    a tutte le informazioni che vogliamo,
  • 3:17 - 3:20
    ma bisogna insegnarci a farlo.
  • 3:20 - 3:24
    E di farlo riempiendo
    di persone, contenuti e idee
  • 3:24 - 3:27
    gli spazi vuoti della nostra città,
    gli spazi abbandonati.
  • 3:30 - 3:31
    Questo è lo stadio Flaminio.
  • 3:31 - 3:34
    È uno stadio al centro
    di Roma, 25.000 posti,
  • 3:34 - 3:36
    questo posto, per 25, è enorme.
  • 3:36 - 3:39
    Lo abbiamo occupato in 700
    alle quattro di pomeriggio
  • 3:39 - 3:44
    per raccontare un possibile futuro diverso
    per un posto così grande e bello.
  • 3:44 - 3:46
    Della cosa di parlò un sacco.
  • 3:46 - 3:48
    Insomma, nei primi mesi del progetto,
  • 3:48 - 3:51
    mentre cercavamo
    di mettere in ordine le idee,
  • 3:51 - 3:54
    nessuno ci aveva detto
    che cosa sarebbe potuto diventare.
  • 3:54 - 3:57
    Nessuno ci aveva mai parlato
    della quantità di emozioni,
  • 3:57 - 3:59
    difficoltà e problemi
  • 3:59 - 4:02
    con cui avremmo dovuto
    imparare a scontrarci.
  • 4:02 - 4:05
    E sapete perché sono qui?
    Perché non lo abbiamo mai chiesto.
  • 4:05 - 4:07
    Noi ci svegliamo ogni mattina
  • 4:07 - 4:10
    e scegliamo di impegnarci
    senza fare troppe domande
  • 4:10 - 4:12
    sulla crescita di un progetto
    che nessuno sente suo
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    e che tutti sentiamo nostro.
  • 4:15 - 4:18
    E Scomodo nasce proprio da questa idea,
  • 4:18 - 4:20
    un'idea semplice e potente
  • 4:20 - 4:23
    che subito dopo divenne
    un piano per realizzarla.
  • 4:23 - 4:26
    Abbiamo fatto la prima riunione,
    poi stampato il primo numero
  • 4:26 - 4:28
    e le persone hanno cominciato
    a parlare di noi.
  • 4:28 - 4:30
    I giornali scrivono di noi,
  • 4:30 - 4:31
    nei licei e nelle facoltà
  • 4:31 - 4:35
    i ragazzi hanno gli adesivi
    con le copertine sui caschi.
  • 4:35 - 4:37
    Leggono e distribuiscono la rivista.
  • 4:37 - 4:42
    Noi, nel primo anno cresciamo,
    passiamo da 53 a 440,
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    siamo la realtà culturale
    più partecipata d'Italia.
  • 4:44 - 4:48
    Arriviamo a distribuire
    7500 copie gratuitamente,
  • 4:48 - 4:49
    ogni mese, a Roma,
  • 4:49 - 4:52
    in 200 punti e in altre 13 città d'Italia.
  • 4:52 - 4:55
    Scomodo è la rivista studentesca
    più stampata d'Europa.
  • 4:57 - 5:01
    Ora, strutturati e un po' più organizzati
    lavoriamo in contemporanea a 13 progetti,
  • 5:01 - 5:03
    alcuni con partner importantissimi:
  • 5:03 - 5:05
    Internazionale, Treccani, Green Peace.
  • 5:06 - 5:07
    (Risate)
  • 5:07 - 5:09
    (Applausi)
  • 5:09 - 5:11
    Grazie.
  • 5:15 - 5:18
    E al lancio del progetto
  • 5:18 - 5:22
    e alla riproduzione della realtà
    in altre quattro città d'Italia.
  • 5:22 - 5:25
    Dopo tre anni di riunioni
    in parchi, piazze e bar,
  • 5:25 - 5:27
    stiamo anche costruendo uno spazio,
  • 5:27 - 5:31
    e sarà uno spazio della città,
    uno spazio di tutti per tutti,
  • 5:31 - 5:33
    con un processo unico
    di costruzione partecipata,
  • 5:33 - 5:36
    che coinvolge già quasi 800 persone
  • 5:36 - 5:41
    nella costruzione di un posto nuovo
    che darà spazio a tutti o quasi,
  • 5:41 - 5:45
    e i desideri di come noi
    vive e abita la nostra città,
  • 5:45 - 5:47
    che è Roma, se non si fosse capito.
  • 5:47 - 5:48
    (Risate)
  • 5:48 - 5:51
    Dietro tutto questo, un branco di pazzi,
  • 5:52 - 5:57
    secchioni, sfigati, imbranati,
    su 30, 28 hanno le vertigini, giuro.
  • 5:58 - 6:01
    Siamo gente comune
    e potremmo essere i vostri figli,
  • 6:01 - 6:04
    potremmo essere quelli seduti
    accanto a voi o voi alla nostra età.
  • 6:05 - 6:09
    E tutto questo per sottolineare
    che non sentiamo e non abbiamo mai sentito
  • 6:09 - 6:11
    di avere niente in più rispetto a nessuno,
  • 6:11 - 6:14
    se non la speranza
    di contribuire a fare di questo
  • 6:14 - 6:16
    il paese nel quale
    saremmo voluti crescere.
  • 6:17 - 6:21
    Spesso, a doverci impegnare
    per rincorrere questa speranza,
  • 6:21 - 6:23
    ci sentiamo un po'
    come i bimbi sperduti di Peter Pan,
  • 6:23 - 6:26
    che sognano un'isola che non c'è
    più viva e luminosa,
  • 6:26 - 6:29
    che dia importanza al futuro
    investendo sul presente.
  • 6:29 - 6:33
    È che però siamo sull'isola che non c'è,
    da un'altra parte rispetto alla realtà.
  • 6:33 - 6:36
    E permettetemi, cari spettatori di TEDx,
  • 6:36 - 6:40
    di dire che se ci sentiamo bimbi sperduti,
    forse non è solo colpa nostra.
  • 6:40 - 6:43
    La nostra è una generazione
    frutto di decenni
  • 6:43 - 6:47
    di disinvestimenti culturali,
    economici, politici,
  • 6:47 - 6:51
    sull'istruzione, sulla cultura e,
    se posso, anche sulla democrazia.
  • 6:52 - 6:55
    Ne viene una generazione di ragazzi
    oggettivamente depressi.
  • 6:55 - 6:59
    Guardatevi intorno, siamo apatici,
    indifferenti, ignoranti.
  • 6:59 - 7:02
    Le librerie chiudono,
    noi non leggiamo, non ci interessiamo;
  • 7:02 - 7:05
    chiudono i cinema, i teatri,
    le redazioni: qua ci manca l'aria.
  • 7:05 - 7:07
    E a nessuno frega niente.
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    Ebbene, piuttosto che arrabbiarci
    e unirci al grande coro dei No
  • 7:12 - 7:14
    abbiamo cercato e poi trovato
  • 7:14 - 7:18
    gli strumenti per crescere
    nella società civile, negli adulti,
  • 7:20 - 7:23
    nei grandi con cui
    prima eravamo tanto arrabbiati.
  • 7:24 - 7:27
    Scomodo esiste anche grazie al sostegno
    dei nostri genitori,
  • 7:27 - 7:28
    degli abbonati,
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    di tutte le persone
  • 7:29 - 7:32
    che non hanno mai smesso
    di credere in noi.
  • 7:32 - 7:35
    E sapere che quando le cose vanno male,
    che quando tutto sembra finito,
  • 7:35 - 7:37
    c'è qualcuno pronto a dire,
  • 7:37 - 7:40
    "Tranquillo, ce la farete.
    Anzi, ce la faremo".
  • 7:41 - 7:44
    Non è importante, è tutto, è bellissimo.
  • 7:44 - 7:48
    Un progetto senza una comunità
    che lo sostiene non è niente, non è reale.
  • 7:48 - 7:52
    Ora, tutto questo discorso
    è con un obiettivo e un sogno:
  • 7:52 - 7:54
    l'obiettivo è quello di trasmettervi
  • 7:54 - 7:57
    l'importanza e il potenziale
    della speranza,
  • 7:57 - 8:00
    in quanto la speranza
    motiva le nostre scelte nella vita reale
  • 8:00 - 8:04
    ed è un insieme di scelte
    a generare cambiamenti, anche enormi.
  • 8:04 - 8:07
    E il mondo ha bisogno
    di questi cambiamenti,
  • 8:07 - 8:12
    il mondo non vuole rimanere uguale,
    il mondo ha bisogno di trasformarsi,
  • 8:12 - 8:14
    il mondo ha bisogno
  • 8:16 - 8:18
    di innovazione,
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    il mondo ha bisogno di noi
    che crediamo in lui.
  • 8:21 - 8:25
    Il mondo ha bisogno di migliorare,
    noi abbiamo bisogno che il mondo migliori
  • 8:25 - 8:28
    e il piccolo sogno
    è che voi tutti possiate,
  • 8:28 - 8:31
    usciti da quella porta,
    contribuire a fare questo.
  • 8:31 - 8:34
    Fatelo per voi stessi, fatelo per noi,
    fatelo per chi vi pare,
  • 8:34 - 8:37
    però per favore fatelo,
    perché ce n'è bisogno.
  • 8:37 - 8:40
    E perché, dopotutto,
    io mi chiamo Tommasino
  • 8:40 - 8:42
    e in realtà non so fare
    niente di speciale,
  • 8:42 - 8:44
    ma ho preso un treno,
    sono venuto fino a qua
  • 8:44 - 8:45
    e sono emozionatissimo.
  • 8:45 - 8:48
    E l'ho fatto solo per dirvi
    che forse potete quello che volete.
  • 8:48 - 8:49
    Grazie.
  • 8:49 - 8:55
    (Applausi)
  • 8:55 - 8:56
    Grazie, grazie.
  • 8:56 - 9:01
    (Applausi)
  • 9:01 - 9:03
    Grazie.
  • 9:03 - 9:09
    (Applausi)
Title:
Noi, i "bambini" che non hanno mai perso la speranza | Tommaso Salaroli | TEDxMilano
Description:

Una voce giovane, ma che ha tanto da condividere, è quella di Tommaso Salaroli, un sognatore che parla di speranza e di voglia di cambiare anche scegliendo una posizione scomoda. "Scomodo", rivista studentesca fondata da Tommaso, è la più letta d'Europa ed è nata da un gruppo di "bimbi sperduti" che non hanno mai perso la speranza.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
09:22

Italian subtitles

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