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Come scattare la foto di un buco nero | Katie Bouman | TEDxBeaconStreet

  • 0:19 - 0:21
    Nel film "Interstellar",
  • 0:21 - 0:25
    osserviamo da vicino
    un buco nero supermassiccio.
  • 0:25 - 0:26
    Un gas luminoso sullo sfondo,
  • 0:26 - 0:29
    la massiccia attrazione
    gravitazionale del buco nero
  • 0:29 - 0:31
    che flette la luce formando un anello.
  • 0:31 - 0:33
    Questa non è una vera fotografia,
  • 0:33 - 0:35
    ma una rappresentazione
    grafica al computer -
  • 0:35 - 0:38
    un'interpretazione artistica
    di come potrebbe apparire un buco nero.
  • 0:38 - 0:40
    Cento anni fa,
  • 0:40 - 0:43
    Albert Einstein pubblicò
    la sua teoria della relatività generale.
  • 0:43 - 0:45
    Negli anni successivi,
  • 0:45 - 0:48
    gli scienziati hanno fornito
    prove a sostegno di questa teoria.
  • 0:48 - 0:51
    Ma una cosa prevista
    da questa teoria, i buchi neri,
  • 0:51 - 0:53
    non è stata ancora osservata direttamente.
  • 0:53 - 0:56
    Anche se abbiamo qualche idea
    su come potrebbe essere un buco nero,
  • 0:56 - 0:59
    non ne abbiamo mai fotografato uno.
  • 0:59 - 1:01
    Tuttavia, potrebbe sorprendervi sapere
  • 1:01 - 1:06
    che una prima immagine di un buco nero
    potremmo ottenerla entro un paio d'anni.
  • 1:06 - 1:09
    Per ottenere questa prima immagine,
    un team internazionale di scienziati
  • 1:09 - 1:12
    utilizzerà un telescopio
    delle dimensioni della Terra
  • 1:12 - 1:14
    e un algoritmo per comporre
    l'immagine finale.
  • 1:14 - 1:18
    Anche se oggi non sarò in grado
    di mostrarvi un'immagine di un buco nero,
  • 1:18 - 1:20
    vorrei farvi capire lo sforzo necessario
  • 1:20 - 1:22
    per ottenere quella prima immagine.
  • 1:24 - 1:25
    Mi chiamo Katie Bouman,
  • 1:25 - 1:28
    e sono una dottoranda al MIT.
  • 1:28 - 1:30
    Lavoro in un laboratorio di informatica
  • 1:30 - 1:34
    il cui obiettivo è usare immagini e video
    per insegnare i computer a vedere.
  • 1:34 - 1:36
    Ma anche se non sono un astronoma,
  • 1:36 - 1:40
    oggi vorrei mostrarvi come ho contribuito
    a questo entusiasmante progetto.
  • 1:42 - 1:45
    Se questa sera andate in un posto buio,
    lontano delle luci della città,
  • 1:45 - 1:49
    potreste essere fortunati e godervi
    una vista mozzafiato della Via Lattea.
  • 1:50 - 1:52
    E se poteste ingrandire milioni di stelle,
  • 1:52 - 1:56
    26.000 anni luce verso il cuore
    della spirale della Via Lattea,
  • 1:56 - 1:59
    alla fine raggiungereste un gruppo
    di stelle proprio al centro.
  • 1:59 - 2:03
    Oltrepassando tutta la polvere galattica
    con i telescopi a infrarossi,
  • 2:03 - 2:07
    gli astronomi hanno osservato
    queste stelle per oltre 16 anni.
  • 2:07 - 2:10
    Ma è quello che non vedono,
    a essere ancora più spettacolare.
  • 2:10 - 2:13
    Queste stelle sembrano orbitare
    attorno a un oggetto invisibile.
  • 2:16 - 2:19
    Seguendo i percorsi di queste stelle,
    gli astronomi hanno concluso
  • 2:19 - 2:22
    che l'unica cosa piccola e pesante
    da causare questo movimento
  • 2:22 - 2:24
    è un buco nero supermassiccio -
  • 2:24 - 2:25
    un oggetto così denso
  • 2:25 - 2:28
    da risucchiare qualsiasi cosa
    si avventuri troppo vicino,
  • 2:28 - 2:30
    luce inclusa.
  • 2:30 - 2:33
    Ma cosa succederebbe,
    se ingrandissimo ulteriormente?
  • 2:33 - 2:38
    È possibile vedere qualcosa
    che, per definizione, non si può vedere?
  • 2:39 - 2:43
    Be', se dovessimo ingrandire
    fino alle lunghezza delle onde radio,
  • 2:43 - 2:45
    ci aspettiamo di vedere un anello di luce
  • 2:45 - 2:47
    causato dalla lente
    gravitazionale del plasma caldo
  • 2:47 - 2:49
    che sfreccia attorno al buco nero.
  • 2:49 - 2:50
    In altre parole,
  • 2:50 - 2:53
    il buco nero proietta un'ombra
    su questo fondale di materiale luminoso,
  • 2:53 - 2:55
    ritagliando una sfera di oscurità.
  • 2:55 - 2:59
    Questo anello luminoso rivela
    l'"orizzonte degli eventi" del buco nero,
  • 2:59 - 3:01
    dove l'attrazione gravitazionale
    diventa così grande
  • 3:01 - 3:03
    che nemmeno la luce può sfuggire.
  • 3:05 - 3:08
    Le equazioni di Einstein stimano
    la dimensione e la forma di questo anello,
  • 3:08 - 3:11
    quindi scattare una foto
    non sarebbe solo bello,
  • 3:11 - 3:14
    ma aiuterebbe anche a verificare
    che queste equazioni valgono
  • 3:14 - 3:17
    anche in condizioni estreme,
    come attorno a un buco nero.
  • 3:17 - 3:19
    Questo buco nero, tuttavia,
    è così lontano da noi
  • 3:19 - 3:22
    che dalla Terra questo anello
    appare incredibilmente piccolo -
  • 3:22 - 3:26
    come se fosse un'arancia
    sulla superficie lunare.
  • 3:26 - 3:29
    Ciò rende estremamente difficile
    scattarne una foto.
  • 3:30 - 3:32
    Perché?
  • 3:32 - 3:35
    Be', tutto si riduce
    a una semplice equazione.
  • 3:35 - 3:38
    A causa di un fenomeno
    chiamato diffrazione,
  • 3:38 - 3:42
    ci sono limiti fondamentali
    alle dimensioni degli oggetti visibili.
  • 3:42 - 3:46
    Questa equazione dice che,
    per vedere cose sempre più piccole,
  • 3:46 - 3:49
    dobbiamo ingrandire sempre più
    il nostro telescopio.
  • 3:49 - 3:52
    Ma anche con i più potenti
    telescopi ottici sulla Terra,
  • 3:52 - 3:54
    nemmeno ci avviciniamo
    alla risoluzione necessaria
  • 3:54 - 3:57
    per scattare un'immagine
    della superficie lunare.
  • 3:57 - 4:00
    Qui vedete una delle immagini
    alla più alta risoluzione di sempre
  • 4:00 - 4:02
    della Luna dalla Terra.
  • 4:02 - 4:04
    Contiene circa 13.000 pixel,
  • 4:04 - 4:08
    eppure ogni pixel conterrebbe
    oltre 1,5 milioni di arance.
  • 4:09 - 4:11
    Quanto grande, allora,
    dovrebbe essere un telescopio
  • 4:11 - 4:14
    per vedere un'arancia
    sulla superficie della Luna -
  • 4:14 - 4:16
    e, per estensione, il nostro buco nero?
  • 4:16 - 4:19
    Giocando con i numeri,
    si può facilmente calcolare
  • 4:19 - 4:21
    che il telescopio dovrebbe essere
    grande come la Terra.
  • 4:21 - 4:23
    (Risate)
  • 4:23 - 4:25
    E se anche potessimo costruirlo,
  • 4:25 - 4:28
    appena distingueremmo
    quel particolare anello di luce
  • 4:28 - 4:31
    che indica l'orizzonte
    degli eventi del buco nero.
  • 4:31 - 4:32
    Questa immagine non contiene
  • 4:32 - 4:35
    tutti i dettagli che vediamo
    nei rendering grafici;
  • 4:35 - 4:38
    ma ci permetterebbe di apprezzare,
    per la prima volta,
  • 4:38 - 4:41
    l'ambiente circostante a un buco nero.
  • 4:41 - 4:42
    Come potete immaginare,
  • 4:42 - 4:46
    costruire un telescopio a singola apertura
    grande come l'intera Terra è impossibile.
  • 4:46 - 4:48
    Ma nelle famose parole di Mick Jagger,
  • 4:48 - 4:50
    "Non puoi sempre ottenere quello che vuoi.
  • 4:50 - 4:52
    Ma a volte, se ci provi,
  • 4:52 - 4:54
    potresti trovare quel che ti serve".
  • 4:54 - 4:56
    E connettendo telescopi da tutto il mondo,
  • 4:56 - 4:59
    una collaborazione internazionale
    chiamata Event Horizon Telescope
  • 4:59 - 5:03
    sta creando un "telescopio computazionale"
    grande come l'intera Terra,
  • 5:03 - 5:04
    in grado di risolvere la struttura
  • 5:04 - 5:07
    sulla scala dell'orizzonte
    degli eventi di un buco nero.
  • 5:07 - 5:12
    L'anno prossimo, questa rete di telescopi
    creerà la prima immagine di un buco nero.
  • 5:14 - 5:17
    Tutti i telescopi nella rete mondiale
    funzionano insieme.
  • 5:17 - 5:20
    Sincronizzati usando
    precisissimi orologi atomici,
  • 5:20 - 5:22
    gruppi di ricercatori
    sparsi in tutto il mondo
  • 5:22 - 5:26
    congelano la luce, raccogliendo
    migliaia di terabyte di dati.
  • 5:26 - 5:31
    Questi dati vengono poi elaborati qui,
    in un laboratorio del Massachusetts.
  • 5:33 - 5:34
    Ma come funziona?
  • 5:34 - 5:38
    Ricordate, se vogliamo vedere il buco nero
    nel centro della nostra galassia,
  • 5:38 - 5:41
    dobbiamo costruire un telescopio
    di dimensioni terrestri?
  • 5:41 - 5:43
    Fingiamo, per un secondo,
    di poter costruire
  • 5:43 - 5:45
    un telescopio grande come la Terra.
  • 5:45 - 5:47
    Questo sarebbe come trasformare la Terra
  • 5:47 - 5:49
    in una gigantesca
    palla da discoteca rotante.
  • 5:49 - 5:52
    Ogni singolo specchio
    raccoglierebbe la luce
  • 5:52 - 5:54
    da riaggregare, poi,
    per creare un'immagine.
  • 5:54 - 5:57
    Ora rimuoviamo la maggior parte
    di questi specchi,
  • 5:57 - 5:59
    così che ne rimangano solo pochi.
  • 5:59 - 6:02
    Potremmo ancora provare a combinare
    queste informazioni insieme;
  • 6:02 - 6:04
    ma ora ci sarebbero molti buchi.
  • 6:04 - 6:08
    Gli specchi rimanenti rappresentano
    le posizioni in cui abbiamo i telescopi.
  • 6:08 - 6:12
    È un numero incredibilmente piccolo
    di misurazioni da cui fare una foto.
  • 6:12 - 6:16
    Ma anche se raccogliamo la luce
    solo in poche posizioni,
  • 6:16 - 6:19
    mentre la Terra ruota,
    osserviamo altre misurazioni.
  • 6:20 - 6:23
    Mentre la palla da discoteca ruota,
    quegli specchi cambiano posizione
  • 6:23 - 6:26
    e osserviamo diverse parti dell'immagine.
  • 6:26 - 6:30
    Gli algoritmi di imaging che sviluppiamo
    colmano le lacune della palla da discoteca
  • 6:30 - 6:33
    ricostruendo comunque, dalle sue parti,
    l'immagine del buco nero.
  • 6:33 - 6:36
    Se avessimo telescopi posizionati
    ovunque nel mondo --
  • 6:36 - 6:38
    l'intera sfera da discoteca --
  • 6:38 - 6:39
    sarebbe banale.
  • 6:39 - 6:43
    Noi vediamo solo alcuni punti,
    e per questo motivo,
  • 6:43 - 6:45
    c'è un numero infinito
    di immagini possibili
  • 6:45 - 6:48
    che sono perfettamente coerenti
    con le misurazioni dei telescopi.
  • 6:49 - 6:52
    Tuttavia, non tutte
    le immagini sono uguali.
  • 6:52 - 6:57
    Alcune assomigliano più di altre
    a ciò che pensiamo.
  • 6:57 - 7:00
    Il mio contribuito allo scatto
    della prima immagine di un buco nero
  • 7:00 - 7:03
    è progettare algoritmi
    che trovino l'immagine più ragionevole
  • 7:03 - 7:06
    tra quelle compatibili
    con le misurazioni del telescopio.
  • 7:06 - 7:10
    Proprio come un disegnatore forense
    usa descrizioni limitate
  • 7:10 - 7:14
    per creare un'immagine
    dalla struttura del volto,
  • 7:14 - 7:18
    gli algoritmi di imaging che sviluppo
    usano i dati limitati del telescopio
  • 7:18 - 7:22
    per guidarci a un'immagine coerente
    con il resto del nostro universo.
  • 7:22 - 7:26
    Utilizzando questi algoritmi,
    siamo in grado di estrarre immagini
  • 7:26 - 7:28
    da queste informazioni
    sparse e disturbate.
  • 7:28 - 7:33
    Qui vedete una ricostruzione,
    fatta con dati simulati,
  • 7:33 - 7:35
    quando fingiamo di puntare
    i nostri telescopi
  • 7:35 - 7:37
    verso il buco nero
    nel centro della nostra galassia.
  • 7:37 - 7:42
    Anche se è solo una ricostruzione,
    ci fa ben sperare
  • 7:42 - 7:45
    che presto saremo in grado di scattare
    la prima immagine di un buco nero
  • 7:45 - 7:48
    e determinarne la dimensione
    del suo anello.
  • 7:50 - 7:53
    Anche se mi piacerebbe spiegarvi
    i dettagli di questo algoritmo,
  • 7:53 - 7:56
    fortunatamente per voi non ne ho il tempo.
  • 7:56 - 7:58
    Ma mi piacerebbe spiegarvi brevemente
  • 7:58 - 8:00
    come definiamo l'aspetto
    del nostro universo
  • 8:00 - 8:04
    e come usiamo questa definizione
    per ricostruire e verificare i risultati.
  • 8:05 - 8:08
    Poiché esiste un numero infinito
    di immagini possibili
  • 8:08 - 8:10
    e perfettamente coerenti
    con le misure del telescopio,
  • 8:10 - 8:13
    dobbiamo trovare un modo
    per sceglierne soltanto alcune.
  • 8:13 - 8:15
    Facciamo questo classificando le immagini
  • 8:15 - 8:19
    in base alla probabilità che esse siano
    l'immagine del buco nero,
  • 8:19 - 8:21
    e quindi scegliendo quella più probabile.
  • 8:21 - 8:22
    Cosa intendo, esattamente?
  • 8:22 - 8:25
    È come se stessimo cercando
    di creare un modello
  • 8:25 - 8:28
    che calcoli la probabilità
    che un'immagine appaia su Facebook.
  • 8:28 - 8:29
    Vorremmo che il modello dicesse
  • 8:29 - 8:33
    che difficilmente sarà pubblicata
    l'immagine confusa sulla sinistra,
  • 8:33 - 8:35
    ed è piuttosto probabile
    che qualcuno pubblichi un selfie
  • 8:35 - 8:37
    come questo sulla destra.
  • 8:37 - 8:38
    L'immagine nel mezzo è sfocata:
  • 8:38 - 8:41
    quindi, anche se è più probabile
    vederla su Facebook
  • 8:41 - 8:42
    rispetto all'immagine rumorosa,
  • 8:42 - 8:45
    è meno probabile rispetto al selfie.
  • 8:45 - 8:48
    Ma quando si tratta
    di immagini dal buco nero,
  • 8:48 - 8:52
    ci troviamo di fronte a un vero enigma:
    non abbiamo mai osservato un buco nero!
  • 8:52 - 8:54
    Quale è, quindi, l'immagine
    più probabile del buco nero,
  • 8:54 - 8:57
    e cosa dovremmo assumere
    sulla struttura dei buchi neri?
  • 8:57 - 9:01
    Potremmo provare a usare le immagini
    delle simulazioni che abbiamo fatto,
  • 9:01 - 9:03
    come l'immagine del buco nero
    di "Interstellar".
  • 9:03 - 9:06
    Ma se lo facessimo,
    ci sarebbero alcuni problemi.
  • 9:07 - 9:11
    Cosa accadrebbe, se le teorie
    di Einstein non reggessero?
  • 9:11 - 9:15
    Noi vogliamo un'immagine accurata
    di quello che sta accadendo.
  • 9:15 - 9:18
    Se i nostri algoritmi contassero troppo
    sulle equazioni di Einstein,
  • 9:18 - 9:21
    finiremmo per vedere
    solo ciò che ci aspettiamo di vedere.
  • 9:21 - 9:23
    Vogliamo lasciare aperta l'opzione
  • 9:23 - 9:26
    che ci sia un elefante
    al centro della nostra galassia.
  • 9:26 - 9:28
    (Risate)
  • 9:28 - 9:30
    Diverse immagini
    hanno caratteristiche distinte.
  • 9:30 - 9:34
    Possiamo facilmente capire la differenza
    tra le simulazioni dei buchi neri
  • 9:34 - 9:37
    e le immagini che scattiamo
    ogni giorno qui sulla Terra.
  • 9:37 - 9:40
    Dobbiamo insegnare agli algoritmi
    che immagini aspettarsi,
  • 9:40 - 9:44
    senza imporre eccessivamente
    un tipo di immagine rispetto ad un altro.
  • 9:44 - 9:46
    Per mitigare questo problema,
  • 9:46 - 9:49
    potremmo imporre le caratteristiche
    di diversi tipi di immagine
  • 9:49 - 9:53
    e osservare come queste assunzioni
    influiscono sulle ricostruzioni.
  • 9:55 - 9:58
    Se tutte le ricostruzioni
    producono un'immagine molto simile,
  • 9:58 - 10:00
    allora possiamo essere più sicuri
  • 10:00 - 10:04
    che le nostre ipotesi non stiano
    influenzando molto questa immagine.
  • 10:04 - 10:07
    Questo è un po' come dare
    la stessa descrizione
  • 10:07 - 10:10
    a tre diversi bozzettisti
    provenienti da tutto il mondo.
  • 10:10 - 10:13
    Se tutti producono un volto
    dall'aspetto molto simile,
  • 10:13 - 10:15
    possiamo iniziare a confidare
  • 10:15 - 10:19
    che non stiano imponendo
    i loro pregiudizi culturali sui disegni.
  • 10:20 - 10:23
    Un modo in cui possiamo provare a imporre
    diverse caratteristiche dell'immagine
  • 10:23 - 10:26
    è l'utilizzo di pezzi
    di immagini esistenti.
  • 10:26 - 10:29
    Prendiamo quindi una grande
    collezione di immagini,
  • 10:29 - 10:31
    e le suddividiamo in piccoli pezzi.
  • 10:31 - 10:36
    Ogni pezzo di immagine
    è un po' come il pezzo di un puzzle.
  • 10:36 - 10:40
    E noi usiamo vari pezzi di puzzle
    per mettere assieme un'immagine
  • 10:40 - 10:42
    che sia anche coerente
    con le misure del telescopio.
  • 10:47 - 10:50
    Diversi tipi di immagini, naturalmente,
    hanno diversi set di pezzi di puzzle.
  • 10:51 - 10:54
    Ma cosa succede quando
    prendiamo gli stessi dati,
  • 10:54 - 10:58
    ma usiamo diversi set di pezzi del puzzle
    per ricostruire l'immagine?
  • 10:58 - 11:02
    Iniziamo con i pezzi del puzzle
    della simulazione del buco nero.
  • 11:04 - 11:06
    OK, questo sembra ragionevole.
  • 11:06 - 11:08
    Questo è come ci aspettiamo
    che un buco nero si presenti.
  • 11:08 - 11:10
    Ma l'abbiamo ottenuto perché abbiamo usato
  • 11:10 - 11:13
    tanti piccoli pezzi di immagini
    di simulazioni di un buco nero?
  • 11:13 - 11:17
    Proviamo un altro set di pezzi,
    da oggetti astronomici, non buchi neri.
  • 11:18 - 11:20
    OK, otteniamo un'immagine simile.
  • 11:20 - 11:23
    Perché non provare con pezzi
    di immagini di tutti i giorni,
  • 11:23 - 11:26
    come le immagini che scattate
    con la vostra fotocamera personale?
  • 11:27 - 11:29
    Ottimo, vediamo la stessa immagine.
  • 11:29 - 11:32
    Quando otteniamo la stessa immagine
    da diversi set di pezzi del puzzle,
  • 11:32 - 11:34
    possiamo confidare nel fatto
  • 11:34 - 11:39
    che le nostre ipotesi non alterino troppo
    l'immagine finale ottenuta.
  • 11:40 - 11:44
    Un'altra cosa che possiamo fare
    è prendere lo stesso set di pezzi,
  • 11:44 - 11:46
    come quelli forniti
    dalle immagini di tutti i giorni,
  • 11:46 - 11:49
    e usarli per ricostruire
    diversi tipi di immagini sorgente.
  • 11:49 - 11:51
    E così, nelle nostre simulazioni,
  • 11:51 - 11:55
    fingiamo che un buco nero assomigli
    ad oggetti astronomici, non buchi neri,
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    e a immagini di tutti i giorni,
    come l'elefante nel centro della galassia.
  • 11:58 - 12:02
    Quando i risultati dei nostri algoritmi
    sembrano molto simili
  • 12:02 - 12:04
    all'immagine di riferimento
    della prima simulazione,
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    allora possiamo iniziare
    ad avere fiducia nei nostri algoritmi.
  • 12:07 - 12:09
    E voglio davvero sottolineare, qui,
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    che tutte queste immagini
    sono state create
  • 12:11 - 12:14
    assemblando piccoli tasselli
    di fotografie di tutti i giorni,
  • 12:14 - 12:16
    quelle che si fanno
    con la propria fotocamera.
  • 12:16 - 12:20
    Quindi, un'immagine di un buco nero
    che non abbiamo mai visto prima
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    potrebbe essere creata mettendo insieme
    immagini a noi familiari.
  • 12:25 - 12:27
    Idee come questa ci permetteranno
  • 12:27 - 12:30
    di scattare le prime immagini
    di un buco nero.
  • 12:30 - 12:33
    E, si spera, verificare
    quelle famose teorie
  • 12:33 - 12:35
    su cui gli scienziati
    fanno affidamento tutti i giorni.
  • 12:36 - 12:38
    Ovviamente, elaborare
    strategie di rendering come questa
  • 12:38 - 12:42
    non sarebbe mai stato possibile
    senza il fantastico team di ricercatori
  • 12:42 - 12:44
    con cui ho il privilegio di lavorare.
  • 12:44 - 12:45
    Mi stupisce ancora che,
  • 12:45 - 12:48
    sebbene io abbia iniziato
    senza alcuna formazione in astrofisica,
  • 12:48 - 12:51
    i risultati di questa collaborazione unica
  • 12:51 - 12:54
    potrebbero portare alle prime
    immagini di un buco nero.
  • 12:54 - 12:57
    Ma grandi progetti
    come l'Event Horizon Telescope
  • 12:57 - 13:00
    hanno successo grazie a tutte
    le competenze interdisciplinari
  • 13:00 - 13:02
    che persone diverse
    mettono a disposizione.
  • 13:02 - 13:06
    Siamo un crogiolo di astronomi,
    fisici, matematici e ingegneri.
  • 13:06 - 13:10
    È questo che presto renderà possibile
    realizzare ciò che prima era impossibile.
  • 13:11 - 13:13
    Vorrei incoraggiarvi tutti
    a uscire là fuori
  • 13:13 - 13:15
    e aiutare a spingere
    i confini della scienza,
  • 13:15 - 13:19
    anche quando sembrano, a prima vista,
    misteriosi come un buco nero.
  • 13:19 - 13:21
    Grazie.
  • 13:21 - 13:26
    (Applausi)
Title:
Come scattare la foto di un buco nero | Katie Bouman | TEDxBeaconStreet
Description:

Per scattare una foto di un buco nero, servirebbe un telescopio grande come il nostro pianeta. E non è proprio fattibile. Ma Katie Bouman e il suo team hanno trovato una soluzione alternativa che coinvolge algoritmi complessi e cooperazione globale. Ascolta il suo intervento per scoprire come potremmo, a breve, riuscire a vedere nel buio estremo.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
13:33

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