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Sculture da palcoscenico mozzafiato, che fondono musica e tecnologia

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    Queste sono sequenze
    dell'opera "Lehman Trilogy"
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    che ripercorre le origini
    del capitalismo occidentale,
  • 0:14 - 0:16
    in tre ore,
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    con tre attori e un pianoforte.
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    Il mio ruolo è stato quello
    di creare una scenografia,
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    elaborare un linguaggio visivo
    per questa opera.
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    L'opera descrive
    le traversate dell'Atlantico,
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    i campi di cotone in Alabama,
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    gli skyline di New York,
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    e abbiamo incorniciato tutto
    in un singolo cubo girevole
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    una sorta di cinema cinetico
    che attraversa i secoli.
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    È quasi un unico strumento musicale,
    suonato da tre performer.
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    E mentre, dentro e fuori il cubo,
    scorrono le vite dei fratelli Lehman,
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    noi, pubblico in sala,
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    iniziamo a connetterci
    alle origini semplici, umane
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    alla radice dei complessi
    sistemi finanziari globali
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    da cui oggi tutti noi dipendiamo.
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    Io stessa, da giovane,
    suonavo degli strumenti musicali.
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    Il mio preferito era il violino.
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    Quell'intimo scambio di energia.
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    Reggevi questa scultura organica
    accanto al cuore,
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    riversavi l'energia di tutto il tuo corpo
    in quel piccolo pezzo di legno,
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    e la ascoltavi tradotta in musica.
  • 1:34 - 1:37
    Non sono mai stata particolarmente brava
    a suonare il violino,
  • 1:37 - 1:42
    ma mi sedevo in fondo
    alla sezione del secondo violino
  • 1:42 - 1:45
    nella Hastings Youth Orchestra,
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    sfregando.
  • 1:47 - 1:50
    Tutti quanti sfregavamo,
  • 1:50 - 1:54
    meravigliandoci del suono sinfonico
    che stavamo creando,
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    che era enormemente più bello e potente
  • 1:56 - 1:59
    di qualsiasi cosa
    che avremmo potuto fare da soli.
  • 2:00 - 2:04
    E ora che creo performance mastodontiche,
  • 2:04 - 2:06
    lavoro sempre con team
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    grandi almeno quanto
    un'orchestra sinfonica.
  • 2:10 - 2:12
    E sia che stiamo creando
  • 2:12 - 2:16
    questi giganteschi tunnel del tempo
    ispirati agli scacchi,
  • 2:16 - 2:18
    per un'opera di Richard Wagner,
  • 2:19 - 2:23
    o gabbie per gli squali
    e montagne per Kanye West,
  • 2:23 - 2:29
    cerchiamo sempre di creare
    la scultura più articolata,
  • 2:29 - 2:32
    lo strumento di comunicazione
    più poetico per il pubblico.
  • 2:33 - 2:35
    Quando dico poetico,
  • 2:35 - 2:39
    intendo il linguaggio
    nella sua forma più densa
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    come il testo di una canzone,
  • 2:41 - 2:45
    un puzzle poetico
    da sbloccare e spacchettare.
  • 2:45 - 2:50
    Mentre ci stavamo preparando a progettare
    il tour "Formation" di Beyoncé
  • 2:50 - 2:52
    abbiamo esaminato tutti i suoi testi
  • 2:52 - 2:56
    e abbiamo trovato
    questa poesia scritta da Beyoncé.
  • 2:57 - 2:59
    "Ho visto un predicatore in TV,
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    un giorno che ero spaventata dagli incubi,
    a quattro o cinque anni,
  • 3:02 - 3:06
    che prometteva di dire una preghiera
    se avessi messo la mano sulla TV.
  • 3:06 - 3:12
    Fu il mio primo ricordo di una preghiera,
    la corrente che mi attraversava."
  • 3:12 - 3:16
    Questa TV che ha trasmesso una preghiera
    a Beyoncé quando era bambina
  • 3:16 - 3:19
    diventò questa scultura
    monolitica in movimento
  • 3:19 - 3:23
    che trasmetteva Beyoncé
    fino al fondo dello stadio.
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    E lo stadio è una congregazione di massa.
  • 3:29 - 3:32
    È una popolazione temporanea
    di centomila persone
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    tutte arrivate lì
    per cantare ogni parola insieme.
  • 3:35 - 3:41
    Ma sono anche arrivate, tutte,
    per cercare un'intimità reciproca
  • 3:41 - 3:42
    con la performer.
  • 3:43 - 3:46
    E noi, mentre ideavamo lo show,
    dovevamo conservare l'intimità
  • 3:46 - 3:48
    su larga scala.
  • 3:49 - 3:51
    Di norma, si inizia con degli schizzi.
  • 3:51 - 3:55
    Stavo abbozzando questo ritratto
    dell'artista, alto 18 metri, mobile,
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    pronto per la trasmissione,
  • 3:59 - 4:01
    e poi ho strappato a metà
    il pezzo di carta.
  • 4:01 - 4:03
    Ho diviso la maschera
  • 4:03 - 4:07
    nel tentativo di accedere
    all'umanità sottostante.
  • 4:08 - 4:11
    Fare uno schizzo è una cosa,
    ma tradurre uno schizzo
  • 4:11 - 4:15
    in un edificio a sei piani
    girevole e trasportabile in tour
  • 4:15 - 4:19
    ha richiesto che ingegneri eccezionali
    lavorassero senza sosta per tre mesi
  • 4:19 - 4:23
    fino a quando finalmente
    siamo arrivati a Miami
  • 4:23 - 4:25
    e abbiamo aperto lo show ad aprile 2016.
  • 4:26 - 4:31
    (Video: Esclamazioni)
  • 4:31 - 4:34
    (Musica)
  • 5:00 - 5:02
    Chiamo il mio lavoro -
  • 5:02 - 5:03
    (Applausi)
  • 5:03 - 5:04
    Grazie.
  • 5:04 - 5:06
    (Applausi)
  • 5:06 - 5:09
    Chiamo il mio lavoro "scultura di scena".
  • 5:10 - 5:14
    Ma ad essere scolpita, in realtà,
    è l'esperienza del pubblico.
  • 5:14 - 5:16
    E come direttori e designer,
  • 5:16 - 5:20
    siamo responsabili di ogni minuto
    che il pubblico passa insieme a noi.
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    Siamo un po' come dei piloti
  • 5:23 - 5:28
    che percorrono una rotta aerea
    per centomila passeggeri.
  • 5:28 - 5:32
    Nel caso dell'artista canadese The Weeknd,
  • 5:32 - 5:35
    abbiamo tradotto "letteralmente"
    questa rotta aerea
  • 5:35 - 5:39
    in un origami di carta
    a forma di aeroplano
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    che è decollato sopra le teste
    degli spettatori,
  • 5:42 - 5:44
    si è distrutto in volo
    per delle complicazioni,
  • 5:44 - 5:48
    e poi si è ricomposto dai suoi relitti
  • 5:48 - 5:49
    alla fine dello spettacolo.
  • 5:49 - 5:51
    Come per ogni volo,
  • 5:52 - 5:55
    la parte più delicata
    è il decollo, l'inizio,
  • 5:55 - 5:57
    perché quando disegni un concerto pop
  • 5:57 - 6:00
    la materia prima con cui lavori
  • 6:00 - 6:05
    è un qualcosa che un camion,
    o una squadra, non possono trasportare.
  • 6:05 - 6:06
    E non costa nulla.
  • 6:06 - 6:12
    Ma riempie ogni atomo di aria,
    prima che lo show inizi.
  • 6:12 - 6:14
    È l'aspettativa del pubblico.
  • 6:16 - 6:19
    Tutti portano con sé
    la storia di come sono arrivati lì,
  • 6:19 - 6:20
    le distanze viaggiate,
  • 6:20 - 6:23
    i mesi di lavoro per pagare i biglietti.
  • 6:23 - 6:26
    A volte dormono la notte fuori dall'arena,
  • 6:26 - 6:31
    e il nostro primo compito è ripagare
    le aspettative del pubblico,
  • 6:31 - 6:34
    dar loro un memorabile
    primo contatto con l'artista.
  • 6:36 - 6:38
    Qiuando lavoro con gli uomini,
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    loro sono felici di vedere
    la propria musica trasformata in metafora:
  • 6:44 - 6:45
    viaggi spaziali, montagne.
  • 6:47 - 6:52
    Ma con le donne, lavoriamo con maschere
    e ritratti tridimensionali,
  • 6:52 - 6:56
    perché i fan dell'artista donna
    bramano il suo viso.
  • 6:58 - 7:03
    Quando il pubblico è arrivato
    al primo concerto di Adele in cinque anni,
  • 7:03 - 7:06
    è stato accolto da questa immagine
    dei suoi occhi addormentati.
  • 7:07 - 7:09
    Se ascoltavano attentamente,
  • 7:09 - 7:13
    sentivano il suo respiro addormentato
    echeggiare all'interno dell'arena,
  • 7:13 - 7:15
    in attesa di svegliarsi.
  • 7:15 - 7:16
    Ecco l'inizio dello show.
  • 7:17 - 7:22
    (Video: Applausi)
  • 7:22 - 7:23
    (Musica)
  • 7:23 - 7:25
    Adele: Ciao a tutti!
  • 7:25 - 7:31
    (Applausi)
  • 7:36 - 7:39
    Con gli U2 abbiamo guidato gli spettatori
  • 7:39 - 7:44
    su un terreno che attraversa
    tre decadi di politica, poesia e musica.
  • 7:45 - 7:49
    Per mesi, quando incontravamo
    la band e i team creativi,
  • 7:49 - 7:50
    la bozza ricorrente era questa:
  • 7:50 - 7:53
    questa linea, questa strada,
  • 7:54 - 7:57
    la strada che connette
    il passato della band col presente,
  • 7:57 - 8:01
    la linea sottile su cui camminano
    come attivisti e artisti,
  • 8:01 - 8:03
    una passeggiata nel cinema
  • 8:03 - 8:06
    che consente alla band
    di diventare protagonista
  • 8:06 - 8:07
    della propria poesia.
  • 8:07 - 8:10
    (Musica)
  • 8:27 - 8:29
    La fine dello spettacolo
    è un po' come la fine di un volo.
  • 8:29 - 8:31
    È un arrivo.
  • 8:31 - 8:35
    È un transfer dal palco al pubblico.
  • 8:36 - 8:38
    Per la band britannica Take That,
  • 8:38 - 8:43
    abbiamo chiuso lo show mandando
    una figura umana meccanica di 24 metri
  • 8:43 - 8:45
    fino al centro della folla.
  • 8:45 - 8:52
    (Musica)
  • 8:54 - 8:57
    Come in molte traduzioni
    dalla musica alla meccanica,
  • 8:57 - 9:00
    questa cosa inizialmente
    fu ritenuta tecnicamente impossibile.
  • 9:01 - 9:04
    Fu rifiutata dai primi tre ingegneri
    a cui la proponemmo,
  • 9:04 - 9:07
    e alla fine ci riuscimmo
  • 9:07 - 9:10
    mantenendo l'intero sistema di controllo
    dentro un blocco unico
  • 9:10 - 9:12
    mentre andava in tour per il paese.
  • 9:12 - 9:15
    L'abbiamo dovuto richiudere
    dentro un autocarro a pianale,
  • 9:15 - 9:17
    per trasportarlo senza smontarlo.
  • 9:17 - 9:21
    Di conseguenza, le dimensioni della testa
  • 9:21 - 9:23
    sono state condizionate
  • 9:23 - 9:28
    dal ponte più basso
    sotto cui sarebbe dovuto passare.
  • 9:28 - 9:30
    E a quanto pare, devo dirvelo,
  • 9:30 - 9:34
    c'è un ponte inaggirabile,
    e fastidiosamente basso,
  • 9:34 - 9:35
    alle porte di Amburgo.
  • 9:35 - 9:39
    (Risate)
  • 9:39 - 9:45
    (Musica)
  • 9:45 - 9:50
    Un altro spettacolo, tra i più complessi
    tecnicamente, al quale abbiamo lavorato,
  • 9:50 - 9:52
    è l'opera "Carmen"
  • 9:52 - 9:54
    al Festival di Bregenz in Austria.
  • 9:55 - 10:00
    Immaginammo le mani di Carmen
    uscire dal Lago di Costanza
  • 10:00 - 10:02
    e gettare all'aria questo mazzo di carte,
  • 10:02 - 10:05
    lasciandole sospese tra cielo e mare.
  • 10:05 - 10:09
    Ma questo gesto effimero,
    questo scatto dei polsi
  • 10:09 - 10:11
    doveva diventare una struttura
    abbastanza forte
  • 10:11 - 10:14
    da sopravvivere a due inverni austriaci.
  • 10:15 - 10:18
    Dietro questa fotografia
    c'è una grandissima parte invisibile,
  • 10:18 - 10:20
    che svolge il vero lavoro.
  • 10:20 - 10:24
    Si tratta di tanta zavorra e struttura
    e supporto intorno alla parte posteriore
  • 10:24 - 10:27
    e vi farò vedere le foto
    che non sono sul mio sito.
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    Queste sono le foto del retro del set,
  • 10:30 - 10:34
    la parte che si prevede
    di non far vedere al pubblico,
  • 10:34 - 10:36
    malgrado il suo grande contributo.
  • 10:40 - 10:43
    E questo è il vero dilemma
  • 10:44 - 10:46
    di un artista che lavora
    come stage designer:
  • 10:46 - 10:53
    molto di quello che faccio
    è finto, è un'illusione.
  • 10:54 - 10:59
    Eppure, ogni artista lavora allo scopo
    di comunicare qualcosa che è vero.
  • 11:00 - 11:03
    Ma noi ci chiediamo di continuo:
  • 11:03 - 11:06
    "È possibile, con cose finte,
    comunicare la verità?"
  • 11:08 - 11:12
    Ora, quando vado agli spettacoli
    ai quali ho lavorato
  • 11:12 - 11:15
    spesso scopro di essere l'unica
    che non guarda il palco.
  • 11:16 - 11:20
    Guardo qualcosa che per me
    è altrettanto affascinante,
  • 11:20 - 11:23
    che è il pubblico.
  • 11:23 - 11:25
    (Esclamazioni)
  • 11:25 - 11:27
    In quale altro posto si vede questo?
  • 11:27 - 11:28
    (Esclamazioni)
  • 11:28 - 11:35
    Così tante persone
    connesse, concentrate, coese?
  • 11:37 - 11:39
    Ultimamente ho iniziato a fare cose
    che iniziano da qui,
  • 11:40 - 11:43
    dalla voce collettiva del pubblico.
  • 11:45 - 11:48
    "Poem Portraits" è una poesia collettiva.
  • 11:49 - 11:51
    È iniziata a Londra
    nella Serpentine Gallery
  • 11:51 - 11:57
    e tutti sono invitati a donare una parola
    a una poesia collettiva.
  • 11:57 - 12:00
    Invece di quel grande,
    singolo ritratto a LED
  • 12:00 - 12:03
    che veniva trasmesso
    fino alla fine dello stadio,
  • 12:03 - 12:05
    in questo caso ogni membro del pubblico
  • 12:05 - 12:07
    può portare il proprio ritratto via con sé
  • 12:07 - 12:10
    ed è intrecciato alle parole
  • 12:10 - 12:12
    con le quali hanno contribuito
    alla poesia collettiva.
  • 12:12 - 12:14
    E tengono così un frammento
  • 12:14 - 12:16
    di un lavoro collettivo
    in continua evoluzione.
  • 12:18 - 12:21
    L'anno prossimo, la poesia collettiva
    avrà una forma architettonica.
  • 12:24 - 12:29
    Questo sarà il padiglione del Regno Unito
    all'Esposizione Mondiale del 2020.
  • 12:31 - 12:32
    Il Regno Unito...
  • 12:33 - 12:36
    in tutta la mia vita,
    non è mai sembrato così diviso.
  • 12:37 - 12:41
    Non è mai apparso così rumoroso,
    con voci così divergenti.
  • 12:41 - 12:44
    E non è mai sembrato
    così bisognoso di luoghi
  • 12:44 - 12:46
    dove connettere e convergere queste voci.
  • 12:46 - 12:50
    La mia speranza è
    che questa scultura di legno,
  • 12:50 - 12:53
    questo strumento di legno,
    un po' come il violino che suonavo,
  • 12:53 - 12:59
    possa essere un posto dove le persone
    potranno giocare ed inserire una parola
  • 12:59 - 13:00
    a una estremità del cono,
  • 13:00 - 13:03
    uscire dall'altra parte della struttura
  • 13:03 - 13:07
    e scoprire che la loro parola ha raggiunto
    una poesia collettiva, una voce collettiva
  • 13:09 - 13:16
    (Musica)
  • 13:22 - 13:26
    Questi sono semplici esperimenti
    di machine learning.
  • 13:27 - 13:32
    La poesia collettiva è generata
    da un algoritmo abbastanza semplice.
  • 13:32 - 13:34
    È un po' come il testo predittivo,
  • 13:34 - 13:37
    solo che attinge da milioni di parole
  • 13:37 - 13:40
    scritte da poeti
    del diciannovesimo secolo.
  • 13:40 - 13:45
    Quindi è una sorta di convergenza
    tra intelligenza passata e presente,
  • 13:45 - 13:46
    organica e inorganica.
  • 13:48 - 13:51
    Ci siamo fatti ispirare, in questo,
    dalle parole di Stephen Hawking.
  • 13:51 - 13:54
    Verso la fine della sua vita,
    si è fatto una semplice domanda:
  • 13:54 - 14:01
    se noi, come specie, incontrassimo mai
    un'altra forma di vita avanzata,
  • 14:01 - 14:03
    una civiltà avanzata,
  • 14:03 - 14:05
    come parleremmo loro?
  • 14:06 - 14:09
    Quale linguaggio collettivo
    parleremmo, come pianeta?
  • 14:12 - 14:16
    Il linguaggio della luce
    raggiunge qualsiasi audience.
  • 14:16 - 14:19
    Tutti ne siamo toccati.
    E nessuno può trattenerlo.
  • 14:21 - 14:26
    A teatro, iniziamo ogni lavoro al buio,
    in uno spazio senza luce.
  • 14:26 - 14:30
    Stiamo svegli tutta la notte,
    calibrando le luci, programmandole,
  • 14:31 - 14:34
    cercando nuovi modi
    di scolpirle e intagliarle.
  • 14:35 - 14:39
    (Musica)
  • 14:39 - 14:44
    Questo è il ritratto del nostro lavoro,
  • 14:45 - 14:50
    in cui cerchiamo sempre nuovi modi
    di formare e riformare la luce,
  • 14:50 - 14:54
    cerchiamo parole per cose
    che non dobbiamo più dire.
  • 14:57 - 15:00
    E voglio dire che questo,
  • 15:01 - 15:04
    e tutto ciò che vi ho appena mostrato,
  • 15:04 - 15:06
    non esiste più in una forma fisica.
  • 15:06 - 15:09
    (Musica)
  • 15:09 - 15:12
    La maggior parte delle opere
    che ho creato in 25 anni
  • 15:12 - 15:13
    non esistono più.
  • 15:13 - 15:18
    Ma il nostro lavoro vive nei ricordi,
    in sculture sinaptiche,
  • 15:18 - 15:22
    nella mente di chi è stato,
    almeno una volta, tra il pubblico.
  • 15:22 - 15:25
    (Musica)
  • 15:25 - 15:30
    Una volta ho letto
    che una poesia imparata a memoria
  • 15:31 - 15:33
    è ciò che ti rimane,
  • 15:33 - 15:36
    un qualcosa che non può andare perduto,
  • 15:36 - 15:40
    anche se un incendio ti distrugge la casa
    e perdi tutti i tuoi averi.
  • 15:40 - 15:44
    Voglio concludere con alcuni versi
    che ho imparato a memoria molto tempo fa.
  • 15:44 - 15:47
    (Musica)
  • 15:47 - 15:50
    Sono stati scritti
    dall'autore inglese E. M. Forster,
  • 15:50 - 15:55
    nel 1910, appena qualche anno prima
    che l'Europa, il mio continente,
  • 15:55 - 15:56
    (Musica)
  • 15:56 - 15:58
    iniziasse a lacerarsi.
  • 15:58 - 16:00
    (Musica)
  • 16:00 - 16:03
    E ancora oggi risuona
    il suo appello alla convergenza
  • 16:03 - 16:06
    nella maggior parte
    di ciò che proviamo a fare ora.
  • 16:06 - 16:07
    (Musica)
  • 16:07 - 16:12
    "Nient'altro che connettere!
    Ecco la sostanza del suo sermone.
  • 16:12 - 16:15
    Nient'altro che connettere
    la prosa con la passione,
  • 16:15 - 16:18
    allora entrambe ne saranno esaltate
  • 16:18 - 16:22
    e l'amore umano apparirà al suo culmine.
  • 16:22 - 16:27
    Nient'altro che connettere!
    E non vivere più in frammenti."
  • 16:29 - 16:30
    Grazie.
  • 16:30 - 16:37
    (Applausi)
Title:
Sculture da palcoscenico mozzafiato, che fondono musica e tecnologia
Speaker:
Es Devlin
Description:

Tutto inizia con uno schizzo. Poi evolve in un capolavoro visivo enorme, una celebrazione della connessione umana. Seguici mentre la leggendaria artista e designer Es Devlin ci conduce attraverso un tour visivo del suo lavoro - incluse le iconiche sculture di scena che ha creato per Beyoncé, Adele, Kanye West , U2 e altri - e ci mostra in anteprima il suo progetto per l'Esposizione Mondiale 2020 a Dubai.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:52

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