Naufraghi nel Mediterraneo: spettatori o cittadini? | Bérengère Matta | TEDxRennes
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0:22 - 0:2312 luglio 2017.
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0:25 - 0:27È notte fonda.
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0:28 - 0:31Una barchettina di legno lascia la costa.
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0:32 - 0:34Si allontana dalle coste libiche.
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0:35 - 0:39A bordo, si ammassano
un centinaio di passeggeri, -
0:40 - 0:42quasi tutti uomini giovani.
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0:43 - 0:45Molti non hanno mai visto il mare.
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0:47 - 0:49La maggior parte di loro
non sa nuotare, -
0:50 - 0:52e non indossa giubbotti di salvataggio.
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0:54 - 0:57Dopo qualche ora di navigazione,
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0:59 - 1:03il motore si guasta,
la barca va alla deriva, -
1:05 - 1:08i viaggiatori sono sperduti, spauriti,
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1:08 - 1:12senza alcun punto di riferimento,
nel buio sconfinato del Mediterraneo. -
1:14 - 1:18Tra loro, raggomitolata a poppa,
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1:19 - 1:21si trova Constance.
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1:22 - 1:24Ha 22 anni.
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1:25 - 1:27Viaggia da sola.
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1:27 - 1:30E quella notte, davanti
a un centinaio di sconosciuti, -
1:30 - 1:32sta per partorire.
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1:35 - 1:40(In inglese) Aquarius, Aquarius, questa è
un'operazione di salvataggio in mare, -
1:40 - 1:43veniamo verso di voi
con il nostro barchino. -
1:44 - 1:47(Incomprensibile) OK. OK.
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1:51 - 1:52Sono le sei del mattino
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1:52 - 1:55quando i soccorritori di SOS Méditerranée
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1:55 - 1:57scorgono da lontano, coi binocoli
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1:57 - 1:58varie imbarcazioni in difficoltà.
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1:59 - 2:01Scatta l'allarme.
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2:01 - 2:04In fretta e furia
infilano caschi, tute e giubbotti. -
2:05 - 2:07Si calano i gommoni di salvataggio.
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2:10 - 2:12È il primo pomeriggio.
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2:13 - 2:15Dalla mattina, i salvataggi
si susseguono. -
2:16 - 2:18Il mare è calmo, il sole picchia forte.
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2:19 - 2:22Regna un grande silenzio nell'imbarcazione
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2:22 - 2:25sulla quale Constance ha messo al mondo,
già da qualche ora, un bambino. -
2:27 - 2:29Degli uomini l'aiutano ad alzarsi.
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2:30 - 2:32Rocco, il pilota
del gommone di salvataggio, -
2:32 - 2:34è certamente il primo
a incrociare il suo sguardo -
2:34 - 2:37e non scorderà mai quell'immagine.
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2:38 - 2:42Mamma e bambino sono ancora uniti
dal cordone ombelicale. -
2:46 - 2:49Bisogna trasbordarli
dalla barca al gommone, -
2:49 - 2:51l'una e l'altro assieme.
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2:51 - 2:53E questo sull'acqua,
coi due natanti che ballano. -
2:54 - 2:56L'operazione è delicatissima.
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2:56 - 2:58Tutti guardano, col fiato sospeso.
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3:02 - 3:05Una volta al sicuro sullo Zodiac,
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3:06 - 3:08vengono portati a bordo dell'Aquarius.
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3:08 - 3:11A bordo, li accoglie un'ostetrica
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3:11 - 3:13che li accompagna nella clinica
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3:13 - 3:17e può infine separarli,
tagliando il cordone. -
3:18 - 3:21Christ è il quinto bambino
nato a bordo della nave-ambulanza -
3:21 - 3:24di SOS Méditerranée
e di Medici Senza Frontiere -
3:24 - 3:28dopo Alex, Newman, Favour e Mercy.
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3:30 - 3:33Per i soccorritori, ogni volta
è un piccolo miracolo -
3:33 - 3:35all'interno di un dramma annunciato.
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3:37 - 3:40In totale, quel giorno,
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3:40 - 3:42vengono soccorse 860 persone
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3:42 - 3:45che poi saranno sbarcate
in un porto sicuro, in Italia. -
3:49 - 3:51Anche voi forse, come me, vi chiederete
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3:51 - 3:54cosa possa spingere
una donna giovane, incinta, -
3:54 - 3:56ad attraversare il Mediterraneo
in condizioni simili. -
3:58 - 4:01Della storia di Constance
io conosco solo qualche frammento -
4:01 - 4:04che ci ha riportato
un fotografo, Bruno Fert, -
4:04 - 4:06imbarcato sull'Aquarius nel luglio 2017.
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4:07 - 4:09L'abbandono da parte del padre.
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4:10 - 4:14L'incontro col suo compagno,
dal quale poi è stata separata. -
4:14 - 4:16La detenzione in Libia.
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4:16 - 4:18I maltrattamenti subiti.
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4:18 - 4:21La notte in cui è riuscita
a sfuggire ai suoi carcerieri. -
4:22 - 4:25Sono migliaia le testimonianze
raccolte a bordo dell'Aquarius -
4:25 - 4:28dall'inizio delle operazioni,
nel febbraio del 2016. -
4:30 - 4:33Eritrea, Sudan, Nigeria.
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4:35 - 4:37I naufraghi soccorsi
nel Mediterraneo centrale -
4:37 - 4:40vengono per lo più
dall'Africa subsahariana. -
4:40 - 4:42Sono fuggiti da un conflitto armato,
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4:43 - 4:47da una dittatura, dal terrorismo,
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4:47 - 4:49da una grande instabilità
politica o economica, -
4:49 - 4:52da condizioni di maltrattamento
o da un matrimonio forzato. -
4:52 - 4:55Alcuni hanno vissuto
per mesi, se non per anni, -
4:55 - 4:58in un campo per rifugiati,
in condizioni molto precarie. -
4:58 - 5:01Impossibile, là, portare avanti gli studi
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5:01 - 5:03o guadagnare qualcosa
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5:03 - 5:05per far fronte alle necessità
dei familiari rimasti a casa. -
5:06 - 5:09E allora, han deciso di andarsene.
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5:10 - 5:13E, pur rendendosi conto, in parte,
dei rischi cui andavano incontro, -
5:13 - 5:18hanno intrapreso un viaggio
lungo e pericoloso. -
5:20 - 5:22Prima di arrivare in Libia
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5:22 - 5:25hanno dovuto percorrere
migliaia di chilometri -
5:25 - 5:27lungo il continente africano,
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5:27 - 5:31attraversare il deserto del Sahara,
dove la temperatura può toccare i 50°C. -
5:31 - 5:33Quando i loro camioncini si guastano,
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5:33 - 5:36trafficanti senza scrupoli
abbandonano i passeggeri nel deserto, -
5:36 - 5:38senza cibo né acqua.
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5:38 - 5:43E se qualcuno, ahimè,
cade da un camion stracarico, -
5:43 - 5:45ben di rado viene recuperato.
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5:48 - 5:51Contrariamente a quanto si crede,
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5:51 - 5:54alla partenza non intendono
andare tutti in Europa. -
5:54 - 5:55Tutt'altro.
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5:55 - 5:58L'anno scorso fu ricordato
da un rappresentante dell'ONU -
5:58 - 6:02che il 64% delle persone arrivate in Libia
aveva raggiunto la destinazione finale. -
6:04 - 6:08Questo ricco Paese petrolifero
è sempre stato una fonte di impiego -
6:08 - 6:11per i lavoratori migranti,
soprattutto nell'edilizia. -
6:15 - 6:18Una volta in Libia, però,
molti sono rapiti -
6:18 - 6:21e sequestrati in centri
gestiti da bande armate -
6:21 - 6:24o da milizie riconvertite
nel lucroso traffico di esseri umani. -
6:25 - 6:28Sono ridotti ai lavori forzati,
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6:28 - 6:32torturati per ottenere
un riscatto dalle loro famiglie, -
6:33 - 6:37affamati, e a volte venduti come schiavi.
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6:39 - 6:41La maggior parte
delle donne e delle ragazze -
6:41 - 6:44sono vittime di stupri
e di violenze sessuali, -
6:44 - 6:48e anche molti uomini e ragazzi,
benché sia meno noto. -
6:50 - 6:53A tutt'oggi, restano bloccati
in Libia 700.000 migranti. -
6:53 - 6:58Un Paese che conosce, già da un mese,
una nuova esplosione di violenza armata. -
6:58 - 7:02Di questi, 45.000 ricadono
sotto la Convenzione di Ginevra del 1951, -
7:02 - 7:05vale a dire che possono chiedere
lo status di rifugiati. -
7:07 - 7:10Ma questo status, in Libia,
non è riconosciuto. -
7:11 - 7:15Per sfuggire a questo inferno, quindi,
spesso hanno una sola strada: -
7:16 - 7:17il Mediterraneo.
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7:23 - 7:25Quella notte del 12 luglio del 2017,
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7:25 - 7:28quando i trafficanti han gridato
a Constance e agli altri viaggiatori -
7:28 - 7:30di correre verso le barche di legno,
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7:30 - 7:33molti hanno esitato a farlo.
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7:33 - 7:37Quelle imbarcazioni non assomigliavano
affatto a quanto era stato promesso. -
7:37 - 7:39La pericolosità della traversata
diventava palese. -
7:39 - 7:42Come sperare di raggiungere
l'altra sponda del Mediterraneo -
7:42 - 7:47su simili imbarcazioni, stracariche,
senza capitano, giubbotti di salvataggio, -
7:47 - 7:50con così poca acqua,
poco cibo e carburante? -
7:52 - 7:55Ma non potevano più tirarsi indietro.
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7:55 - 7:56Avevano pagato.
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7:58 - 8:01Quei soldi, raccolti a fatica,
non glieli avrebbero restituiti -
8:01 - 8:03e i riottosi sarebbero stati picchiati.
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8:03 - 8:05Uccisi, forse
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8:05 - 8:09Dicono loro di andare sempre dritto
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8:10 - 8:12per uscire rapidamente
dalle acque territoriali libiche, -
8:12 - 8:16di puntare alle luci che si scorgevano
abbastanza chiare all'orizzonte, -
8:16 - 8:18che l'Italia era appena
a tre ore di navigazione. -
8:19 - 8:21Ma ben presto si sono resi conto
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8:21 - 8:23che quelle erano le luci
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8:23 - 8:26delle piattaforme petrolifere
in mare aperto. -
8:26 - 8:28E nessuno aveva detto loro
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8:28 - 8:31che in realtà ci sarebbero voluti
dai tre ai cinque giorni -
8:31 - 8:33per raggiungere
il porto sicuro più vicino, -
8:34 - 8:38a condizione di saper navigare
e di avere un'imbarcazione adeguata, -
8:38 - 8:42e che, senza soccorsi,
non sarebbero mai potuti arrivare. -
8:44 - 8:45Negli ultimi cinque anni,
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8:45 - 8:49quasi 20.000 persone,
tra uomini, donne e bambini, -
8:49 - 8:51sono morte annegate nel Mediterraneo.
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8:55 - 8:57E poiché non è accettabile
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8:57 - 8:59lasciar morire degli esseri umani
alle porte dell'Europa, -
8:59 - 9:02Klaus Vogel, capitano
della marina commerciale tedesca, -
9:02 - 9:04e la francese Sophie Beau,
operatrice umanitaria, -
9:04 - 9:06hanno deciso di creare, assieme,
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9:06 - 9:11un'associazione civile europea
di salvataggio in mare: SOS Méditerranée. -
9:13 - 9:15Con un drappello di altri cittadini,
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9:15 - 9:18io ho risposto al loro appello
all'inizio del 2015, -
9:18 - 9:21e mi sono lanciata nell'avventura.
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9:23 - 9:26Avevo già lavorato parecchi anni
nel settore umanitario, -
9:26 - 9:28ma oggi non opero più sul campo:
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9:28 - 9:31non sono un marinaio,
non salvo vite in mare. -
9:32 - 9:35Ma con altri dipendenti
e molte centinaia di volontari, -
9:35 - 9:37cittadini impegnati,
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9:37 - 9:40contribuisco a un'altra missione
dell'associazione, -
9:40 - 9:41altrettanto essenziale:
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9:41 - 9:44testimoniare, informare,
sensibilizzare la gente -
9:44 - 9:47al dramma umano in atto nel Mediterraneo.
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9:49 - 9:52Nelle scuole, ci rivolgiamo
soprattutto ai più giovani. -
9:54 - 9:56E questo è estremamente motivante.
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9:56 - 9:59Sono curiosi, avidi d'informazioni.
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9:59 - 10:02E nelle nostre visite di sensibilizzazione
le domande arrivano a raffica. -
10:02 - 10:05Ce n'è una ricorrente:
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10:05 - 10:10"Di fronte alla situazione che descrivete,
perché gli Stati europei non fanno nulla?" -
10:13 - 10:15Occorre tornare indietro di qualche anno:
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10:15 - 10:17Il tre ottobre 2013,
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10:17 - 10:20un pescherecchio si capovolge
al largo di Lampedusa, -
10:20 - 10:22facendo 366 vittime.
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10:22 - 10:24A bordo erano stipate 500 persone.
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10:25 - 10:29Questo dramma si svolge all'alba,
vicinissimo alle coste siciliane; -
10:29 - 10:31ed è talmente forte,
l'emozione dell'opinione pubblica, -
10:31 - 10:34che il Governo italiano
decide di mettere in piedi -
10:34 - 10:37un'operazione di salvataggio
su grande scala. -
10:38 - 10:43Un'operazione militare e umanitaria
ribattezzata Mare Nostrum, -
10:43 - 10:47che permette, in meno di un anno,
di salvare 150.000 vite. -
10:48 - 10:51Ma nell'ottobre del 2014,
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10:51 - 10:53in mancanza di sostegno
degli altri Paesi europei, -
10:53 - 10:55l'Italia decide di mettervi fine.
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10:55 - 10:59Da allora, non esistono più mezzi statali
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10:59 - 11:03dedicati alla ricerca e al soccorso
delle imbarcazioni in mare. -
11:06 - 11:11Eppure, nel novembre 2014,
dalle coste turche e africane, -
11:11 - 11:14si continua a prendere il mare,
rischiando la vita. -
11:14 - 11:19E l'inverno seguente sarà il più tragico
della storia del Mediterraneo. -
11:20 - 11:23Nonostante l'emergenza umanitaria
nel Mediterraneo, -
11:23 - 11:26l'Europa continua a non predisporre
strumenti adeguati e coordinati -
11:26 - 11:30per soccorrere i naufraghi
e portarli al sicuro. -
11:30 - 11:32Ancor peggio, si criminalizzano
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11:32 - 11:35le organizzazioni non governative
di soccorso in mare, -
11:35 - 11:37accusandole d'attirare ancor più migranti.
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11:37 - 11:39La presenza di navi civili
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11:39 - 11:41nelle acque internazionali
al largo della Libia -
11:41 - 11:43inciterebbe i clandestini
a correre dei rischi! -
11:43 - 11:47Ma chi oserebbe dire che le ambulanze
incoraggiano gli incidenti stradali? -
11:49 - 11:52Tutte le ONG di soccorso in mare
sono oggetto di diffamazione, -
11:52 - 11:55di molestie amministrative,
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11:55 - 11:57di procedure giudiziarie,
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11:58 - 12:00navi sequestrate,
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12:00 - 12:02revoca delle bandiere,
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12:02 - 12:04accuse di favorire
l'immigrazione clandestina; -
12:04 - 12:07addirittura di complicità
con i trafficanti. -
12:09 - 12:15Eppure, assistere le persone in pericolo,
in mare come a terra, è un dovere. -
12:15 - 12:17È non tendere la mano,
semmai, che è criminale. -
12:17 - 12:21Chi rimette in discussione
questo dovere di assistenza, -
12:21 - 12:25rimette in discussione
il fondamento stesso delle nostre società: -
12:25 - 12:30l'umanità, la fraternità,
il rispetto della dignità umana -
12:30 - 12:34non sono tutti valori fondamentali
dell'Unione Europea? -
12:34 - 12:37Il Mediterraneo centrale
è diventato una zona franca -
12:37 - 12:41perché vi si irride, in totale impunità,
il diritto marittimo internazionale. -
12:42 - 12:44Chiusura dei porti italiani
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12:44 - 12:47alle persone soccorse
al largo della Libia: illegale. -
12:47 - 12:51Superstiti respinti nell'inferno
da cui tentano, giustamente, di fuggire: -
12:51 - 12:52illegale.
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12:52 - 12:55Il sostegno logistico,
e finanziario, degli Stati UE -
12:55 - 12:57alle autorità marittime libiche:
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12:57 - 12:58inaccettabile.
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12:58 - 13:02Inaccettabile, quando sappiamo
che dei guardiacoste libici -
13:02 - 13:04hanno messo in pericolo,
deliberatamente, la vita -
13:04 - 13:07di chi avrebbero dovuto
soccorrere in mare, -
13:07 - 13:12rispingendoli in acqua
e minacciandoli con le armi. -
13:12 - 13:15E poi le testimonianze dei superstiti,
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13:15 - 13:18che spiegano che quelli
che li avevano intercettati in mare -
13:18 - 13:21erano spesso gli stessi
che ce li avevano spinti. -
13:21 - 13:23Allora, come spiegare
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13:23 - 13:27agli adolescenti che incontriamo
nelle scuole e nei licei francesi -
13:27 - 13:28che i nostri dirigenti,
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13:28 - 13:32per i quali il traffico organizzato
di esseri umani e la schiavitù in Libia -
13:32 - 13:34sono dei crimini contro l'umanità,
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13:34 - 13:38sostengono con le loro politiche
chi perpetra questi crimini? -
13:46 - 13:48Con la forte riduzione
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13:48 - 13:52delle capacità di ricerca
e salvataggio nel Mediterraneo -
13:52 - 13:56c'è stato un drammatico aumento
del tasso di mortalità. -
13:57 - 14:00Oggi, chi si imbarca
da una spiaggia libica -
14:00 - 14:04ha una probabilità su otto
di morire annegato. -
14:06 - 14:10L'anno scorso, 2.300 persone -
uomini, donne e bambini - -
14:11 - 14:14sono annegate tentando
di raggiungere l'Europa. -
14:14 - 14:15Che lo vogliamo o no,
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14:15 - 14:17dobbiamo tutti fare i conti
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14:17 - 14:19con questa tragedia umana
nel Mediterraneo: -
14:19 - 14:21nessuno può ignorarla.
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14:22 - 14:28Con l'Aquarius, abbiamo portato soccorso
a quasi 30.000 persone -
14:28 - 14:33nel corso di 250 operazioni
condotte senza tregua per quasi tre anni. -
14:34 - 14:37Abbiamo dovuto rinunciare all'Aquarius:
-
14:37 - 14:40ma ripartiremo, appena possibile,
con una nuova nave, -
14:40 - 14:43per portare avanti, costi quel che costi,
la nostra missione: -
14:43 - 14:44salvare delle vite,
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14:44 - 14:46proteggere i superstiti
-
14:46 - 14:48e testimoniare.
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14:49 - 14:55Non serve essere marinai,
medici o ostetriche per agire. -
14:56 - 15:00Ciascuno di noi, nel suo piccolo,
può contribuire a salvare vite in mare. -
15:02 - 15:04Vi chiedete come?
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15:04 - 15:07Le traversate e i naufragi
nel Mediterraneo continuano. -
15:07 - 15:09Non giratevi dall'altra parte.
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15:09 - 15:11Parlatene nella vostra cerchia:
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15:11 - 15:15ai figli, ai genitori,
agli amici, ai colleghi. -
15:16 - 15:19Unitevi alle nostre squadre di volontari
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15:19 - 15:25per partecipare alla sensibilizzazione
e alla mobilitazione della società civile. -
15:25 - 15:30Fate un dono per contribuire
ai costi d'armamento di una nuova nave -
15:30 - 15:32e alle operazioni di salvataggio.
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15:32 - 15:35Tutti questi gesti, queste iniziative
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15:35 - 15:37sono mani tese verso coloro
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15:37 - 15:40che rischiano quotidianamente la vita
nella speranza di un futuro migliore. -
15:42 - 15:46Di fatto, è soprattutto
una questione di scelta. -
15:47 - 15:50Scegliamo di rimanere spettatori?
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15:50 - 15:52O scegliamo di impegnarci come cittadini?
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15:57 - 15:59Un anno dopo il suo salvataggio in mare,
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16:01 - 16:04abbiamo avuto notizie di Constance.
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16:05 - 16:08Lasciata l'Italia,
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16:08 - 16:10aveva varcato il Col de l'Échelle,
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16:10 - 16:13col bimbo tra le braccia,
a più di 1.700 metri d'altitudine, -
16:13 - 16:15per entrare in Francia.
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16:18 - 16:21Ho dimenticato di dirvi
che Constance veniva dal Camerun. -
16:22 - 16:25Ma è davvero importante?
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16:26 - 16:29Per i soccorritori
che le hanno teso la mano, -
16:29 - 16:33quel 12 luglio 2017, in alto mare,
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16:33 - 16:38non era una camerunese,
né una rifugiata, né una migrante: -
16:38 - 16:42era solo una persona
in difficoltà in mare. -
16:43 - 16:45Quali che siano le nostre differenze,
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16:45 - 16:48quello che ci unisce a Constance,
e a tutti i superstiti, -
16:48 - 16:51è un solo e unico sentimento.
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16:52 - 16:55Un sentimento intenso,
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16:55 - 16:57un sentimento prezioso,
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16:57 - 17:00un sentimento universale:
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17:00 - 17:02la voglia di vivere.
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17:02 - 17:04Grazie.
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17:04 - 17:08(Applausi)
- Title:
- Naufraghi nel Mediterraneo: spettatori o cittadini? | Bérengère Matta | TEDxRennes
- Description:
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L'associazione SOS Méditerranée ha salvato 30.000 vite nel corso di 250 operazioni eseguite senza tregua per quasi tre anni. Bérengère Matta, delegata della regione Grand Ouest, spiega le ragioni geopolitiche alla base di queste tragedie umane nel Mediterraneo centrale. In fuga dall'inferno della Libia, uomini, donne e bambini non hanno altra possibilità se non cercare di attraversare il mare su barche di fortuna.
Che ci piaccia o no, tutti noi dobbiamo fare i conti con questa tragedia umana e nessuno può ignorarla. Ne va del nostro senso civico. Quali che siano le nostre differenze, condividiamo lo stesso sentimento con queste persone in difficoltà: la voglia di vivere!
Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.
Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx
- Video Language:
- French
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 17:18