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Ma gli umani sognano pecore elettriche? | Umberto Callegari | TEDxLucca

  • 0:25 - 0:29
    Per chi di voi non fosse
    appassionato di cinematografia,
  • 0:29 - 0:32
    o per chi dovesse aver vissuto su Marte
    negli ultimi 38 anni,
  • 0:32 - 0:34
    quello che avete appena visto
  • 0:34 - 0:38
    è il monologo finale di un film
    del regista americano Ridley Scott,
  • 0:38 - 0:41
    del 1982 - peraltro mio anno di nascita.
  • 0:41 - 0:44
    Un film che è stato in grado
    di trascendere tempo e spazio
  • 0:44 - 0:46
    e differenze generazionali,
  • 0:46 - 0:50
    e divenire un pilastro
    della cultura pop mondiale:
  • 0:50 - 0:52
    Blade Runner.
  • 0:52 - 0:55
    Blade Runner è un film
    che rimane nel mondo
  • 0:55 - 0:59
    non perché il regista era bravissimo,
    e gli attori ancor più eccezionali:
  • 0:59 - 1:01
    abbiamo visto Rutger Hauer.
  • 1:01 - 1:05
    Ma perché tutte le volte che lo vediamo
    ci sentiamo un pochino male.
  • 1:05 - 1:08
    È una sorta di disagio
    che sentiamo distintamente,
  • 1:08 - 1:10
    e di cui tuttavia
    non possiamo fare a meno,
  • 1:10 - 1:15
    perché origina da una domanda
    che risuona in ognuno di noi.
  • 1:15 - 1:18
    Una domanda che è in grado
    di mettere in discussione
  • 1:18 - 1:21
    tutto ciò che sappiamo,
    o pensiamo di sapere, sull'esistenza.
  • 1:22 - 1:23
    E questa domanda è:
  • 1:24 - 1:26
    "Ma gli androidi
    sognano pecore elettriche?"
  • 1:27 - 1:31
    Lo so, per molti di voi questa domanda
    è totalmente priva di senso.
  • 1:31 - 1:34
    Però "Do Androids Dream
    of Electric Sheep?"
  • 1:34 - 1:38
    è il titolo del romanzo
    dell'autore americano Philip K. Dick
  • 1:38 - 1:42
    che dà origine al mito di Blade Runner.
  • 1:42 - 1:46
    Dick percorre gli stessi passi
    di autori come Isaac Asimov,
  • 1:46 - 1:50
    ma prende la letteratura sci-fi
    e la porta a nuovi orizzonti:
  • 1:50 - 1:54
    orizzonti postmoderni,
    post-umani e post-umanistici.
  • 1:54 - 1:57
    Essenzialmente, Dick crea
    il movimento "cyberpunk":
  • 1:57 - 1:59
    un universo distopico,
  • 1:59 - 2:03
    in cui la grande evoluzione tecnologica
  • 2:03 - 2:06
    ridefinisce le dinamiche
    e le gerarchie sociali.
  • 2:07 - 2:10
    In cui la tecnologia
    mette in discussione, essenzialmente,
  • 2:10 - 2:14
    il ruolo dell'uomo al centro del mondo,
    il nostro umanesimo.
  • 2:14 - 2:19
    L'umanesimo, appunto, è quella prospettiva
    per cui l'uomo si sostituisce a Dio,
  • 2:19 - 2:21
    rifiutandolo -
  • 2:21 - 2:24
    e diventa centro del tutto
    grazie alla sua capacità di logica,
  • 2:24 - 2:25
    al suo intelletto
  • 2:25 - 2:28
    e alla sua capacità di empatizzare
    con ciò che ci circonda.
  • 2:29 - 2:35
    Nel suo libro e nel film, Blade Runner,
    il regista e l'autore ci chiedono:
  • 2:35 - 2:40
    ma cosa c'è di così particolare nell'uomo
    da porlo al centro del tutto?
  • 2:41 - 2:45
    Dick ci presenta
    un futuro oscuro e senza sole,
  • 2:45 - 2:47
    dove piove sempre come unico rimedio
  • 2:47 - 2:53
    per contrastare l'insostenibile
    inquinamento atmosferico,
  • 2:53 - 2:57
    in cui uomini e androidi convivono,
  • 2:57 - 3:02
    in cui l'egemonia culturale
    e politica è asiatica.
  • 3:02 - 3:04
    In questo mondo,
  • 3:04 - 3:07
    l'intelligenza artificiale
    ha sostituito l'elettricità
  • 3:07 - 3:11
    alla base di una nuova rivoluzione
    economica e sociale.
  • 3:11 - 3:14
    E l'uomo compie, grazie alla tecnologia,
  • 3:14 - 3:17
    un ulteriore slittamento
    nel suo ruolo del tutto.
  • 3:18 - 3:21
    Dopo essersi sostituito a Dio,
    diviene egli stesso Dio
  • 3:21 - 3:24
    e creatore di una genia
    di esseri artificiali -
  • 3:24 - 3:26
    gli androidi, appunto -
  • 3:26 - 3:29
    costruiti e creati
    a propria immagine e somiglianza
  • 3:29 - 3:32
    con lo scopo di superare
    la limitatezza dell'uomo.
  • 3:33 - 3:37
    Gli androidi sono più belli,
    più intelligenti, più forti degli uomini;
  • 3:37 - 3:41
    ma l'uomo deve comunque conservare
    il proprio centro nel mondo.
  • 3:41 - 3:46
    E quindi, li crea
    con una vita molto molto breve,
  • 3:46 - 3:47
    con la giustificazione che
  • 3:47 - 3:49
    "la fiamma che brilla
    al doppio di luminosità
  • 3:49 - 3:51
    brucia in metà tempo".
  • 3:51 - 3:56
    Alcuni androidi, però, si ribellano
    e decidono di mischiarsi agli uomini
  • 3:56 - 3:58
    per cercare di incontrare
    il proprio creatore,
  • 3:58 - 4:00
    per chiedere di vivere
    un pochettino in più.
  • 4:02 - 4:05
    Si rende quindi necessario chiedere
  • 4:05 - 4:09
    quale sia la differenza
    tra uomini e androidi.
  • 4:09 - 4:13
    La domanda dell'autore
    diventa ancor più evidente.
  • 4:13 - 4:14
    Cos'è che ci differenzia?
  • 4:14 - 4:18
    Cos'è che ci dà il diritto
    di porci comunque al centro del mondo,
  • 4:18 - 4:22
    soprattutto adesso che logica,
    intelletto e forza fisica
  • 4:22 - 4:24
    sono degli androidi?
  • 4:24 - 4:27
    La risposta è il Voight-Kampff test.
  • 4:27 - 4:29
    Un test, del tutto fittizio,
  • 4:29 - 4:32
    che serve per determinare
    se un soggetto esaminato
  • 4:32 - 4:36
    è in grado di provare empatia
    con ciò che lo circonda.
  • 4:36 - 4:40
    L'empatia, quindi, diventa
    ciò che realmente ci distingue.
  • 4:41 - 4:43
    È una sorta di upgrade
  • 4:43 - 4:47
    del cogito ergo sum cartesiano,
    "Penso, quindi sono",
  • 4:47 - 4:50
    che è sostituito dal
    "I feel, therefore I am":
  • 4:50 - 4:53
    io sento, quindi sono umano,
    e degno di vivere.
  • 4:53 - 4:58
    E non è un caso che il protagonista,
    il nome del protagonista, Rick Deckart,
  • 4:58 - 5:01
    sia una trasposizione letterale
    di Réné Descartes, cioè di Cartesio.
  • 5:02 - 5:05
    La cosa incredibile,
    all'interno del film e del libro,
  • 5:05 - 5:06
    è che ad un certo punto,
  • 5:07 - 5:10
    considerando che gli androidi
    riescono a provare empatia -
  • 5:10 - 5:12
    avete visto, Roy
    salva Rick, alla fine -
  • 5:12 - 5:15
    noi ci troviamo a empatizzare
    con gli androidi,
  • 5:15 - 5:18
    e quasi a desiderare che,
    come noi ci siamo sostituiti a Dio,
  • 5:18 - 5:21
    loro si sostituiscano a noi,
    che siamo il loro Dio.
  • 5:22 - 5:25
    Perché vi ho raccontato
    questa storia, e perché adesso?
  • 5:25 - 5:30
    Perché nonostante manchino
    ancora un po' di anni,
  • 5:30 - 5:32
    al realizzarsi di questo tipo di futuro,
  • 5:32 - 5:36
    la traiettoria verso cui
    sembriamo essere direzionati
  • 5:36 - 5:38
    sembra abbastanza segnata.
  • 5:38 - 5:43
    Consideriamo una legge fondamentale
    dell'I.C.T., la "Legge di Moore".
  • 5:43 - 5:46
    La Legge di Moore dice che ogni due anni
  • 5:46 - 5:48
    la capacità computazionale
    delle macchine raddoppia.
  • 5:49 - 5:54
    In una società che si basa
    così endemicamente sulla tecnologia,
  • 5:54 - 5:56
    se ogni due anni
  • 5:56 - 5:58
    la capacità computazionale
    delle macchine raddoppia,
  • 5:58 - 6:00
    la distanza che ci separa
    dal nostro futuro
  • 6:00 - 6:02
    ogni due anni dimezza.
  • 6:03 - 6:08
    La realtà è che l'intelligenza artificiale
    si sta già sostituendo all'elettricità,
  • 6:09 - 6:11
    e presto noi dovremmo shiftare
  • 6:11 - 6:15
    da una programmazione per un profitto
    alla creazione per un valore.
  • 6:16 - 6:17
    Facciamo un passo indietro:
  • 6:17 - 6:20
    quando noi pensiamo
    all'intelligenza artificiale,
  • 6:20 - 6:25
    probabilmente pensiamo a un computer
    che gioca a scacchi,
  • 6:25 - 6:27
    e batte il campione del mondo di scacchi.
  • 6:27 - 6:29
    Quel computer era Deep Blue, di IBM;
  • 6:29 - 6:32
    quel campione del mondo di scacchi
    era Garry Kasparov;
  • 6:32 - 6:35
    e l'anno era il 1997,
  • 6:35 - 6:38
    che in ere tecnologiche
    è come dire la preistoria.
  • 6:39 - 6:42
    Vediamo cosa succede, o cosa è successo,
    in questi ultimi annetti.
  • 6:42 - 6:43
    Nel 2016,
  • 6:44 - 6:48
    un algoritmo di intelligenza artificiale
    sconfigge il campione del mondo di Go,
  • 6:48 - 6:51
    che è il gioco considerato
    l'epitome dell'intelletto umano:
  • 6:51 - 6:53
    un trilione di trilioni
    di trilioni di combinazioni
  • 6:53 - 6:55
    superiore al gioco di scacchi,
  • 6:55 - 6:57
    per cui un trilione di trilioni
    di trilioni di volte
  • 6:57 - 6:59
    più difficile del gioco di scacchi.
  • 6:59 - 7:02
    Questo algoritmo gioca
    contro sé stesso per un paio d'ore,
  • 7:02 - 7:03
    va contro il campione del mondo
  • 7:03 - 7:08
    e lo batte, utilizzando delle tecniche
    assolutamente incomprensibili a noi.
  • 7:09 - 7:15
    Nel 2016, oplà: conquistiamo
    la parità uomo- macchina,
  • 7:15 - 7:18
    cioè la macchina riesce
    a riconoscere gli oggetti
  • 7:18 - 7:20
    altrettanto bene rispetto agli uomini.
  • 7:20 - 7:23
    Nel 2017, la voice recognition:
  • 7:23 - 7:27
    le macchine comprendono la voce
    esattamente come noi.
  • 7:27 - 7:29
    Questo nel 2017, tre anni fa.
  • 7:29 - 7:31
    Nel 2018,
  • 7:32 - 7:35
    hanno la stessa accuratezza
    nel rispondere alle domande;
  • 7:35 - 7:40
    nel 2019, riescono a tradurre
    tutti i migliaia di dialetti del cinese
  • 7:40 - 7:42
    in inglese, altrettanto bene.
  • 7:43 - 7:47
    Quindi mi sembra logico
    che la logica, appunto, e l'intelletto
  • 7:47 - 7:51
    siano stati "matchati",
    o addirittura, in alcuni casi, superati.
  • 7:51 - 7:53
    Cosa resta agli uomini?
  • 7:54 - 7:57
    L'arte, ovviamente: vero Chiara?
  • 7:58 - 8:02
    Chi è la poetessa
    più seguita del mondo, oggi?
  • 8:03 - 8:06
    La poetessa più seguita del mondo,
    con oltre 700 milioni di lettori,
  • 8:06 - 8:08
    è XiaoIce,
  • 8:08 - 8:11
    un'intelligenza artificiale di Microsoft.
  • 8:11 - 8:15
    Che non solo scrive,
    ma conduce sette programmi televisivi
  • 8:15 - 8:16
    e canta anche delle canzoni.
  • 8:17 - 8:20
    Un altro bellissimo progetto -
    sempre per te, Chiara -
  • 8:20 - 8:22
    è "The Next Rembrandt Project",
  • 8:22 - 8:25
    che nel 2017 ha visto
    un'intelligenza artificiale,
  • 8:25 - 8:27
    sempre di Microsoft,
  • 8:27 - 8:31
    studiare tutti i capolavori di Rembrandt,
    in modo approfondito.
  • 8:31 - 8:35
    Poi l'hanno collegato ad una stampante 3D,
  • 8:35 - 8:38
    e da solo - l'abbiamo lasciato
    libero di esprimersi -
  • 8:38 - 8:39
    ha creato un nuovo dipinto.
  • 8:39 - 8:40
    Un nuovo dipinto
  • 8:40 - 8:42
    che tutti gli esperti
    di Rembrandt del mondo
  • 8:42 - 8:45
    avrebbero attribuito
    al grande pittore fiammingo.
  • 8:45 - 8:48
    Ovviamente, oggi sapete
    che il 95 percento del valore
  • 8:48 - 8:50
    di tutto ciò che noi
    consideriamo di valore
  • 8:50 - 8:54
    viene attribuito
    su un'operazione semantica -
  • 8:54 - 8:58
    il riconoscimento di un simbolo,
    e l'attribuzione di un significato -
  • 8:58 - 8:59
    che è fatta da un uomo.
  • 8:59 - 9:01
    La verità - by the way,
  • 9:01 - 9:03
    cosa è successo a quel quadro
    non l'abbiamo mai saputo:
  • 9:03 - 9:05
    però c'è, da qualche parte.
  • 9:05 - 9:07
    La verità è che l'intelligenza artificiale
  • 9:07 - 9:10
    si sta già, come abbiamo detto,
    sostituendo all'elettricità.
  • 9:10 - 9:12
    E come negli anni Sessanta e Settanta
  • 9:12 - 9:14
    le catene di montaggio
    sono state automatizzate,
  • 9:14 - 9:18
    una parte dei nostri lavori -
    però quelli più spersonalizzanti -
  • 9:18 - 9:20
    verranno automatizzati:
  • 9:20 - 9:23
    queste sono le richieste
    di intelligenza artificiale.
  • 9:23 - 9:28
    Quindi ci troviamo a chiedere:
    cosa è il nostro posto nel mondo?
  • 9:28 - 9:31
    Qual è, cosa ci determina
    al centro del mondo?
  • 9:31 - 9:33
    Ancora una volta, la nostra empatia
  • 9:33 - 9:36
    determinerà il nostro posto,
    il tipo di futuro.
  • 9:36 - 9:38
    È utopico? Distopico? Magari più giusto?
  • 9:38 - 9:42
    La verità è che in questo momento
    abbiamo la possibilità
  • 9:42 - 9:45
    di correggere gli errori
    attraverso l'empatia,
  • 9:45 - 9:50
    di capire la creazione, per un valore -
    verso quale valore creare.
  • 9:50 - 9:55
    Ma come sta la nostra
    empatia, ultimamente?
  • 9:55 - 9:56
    Facciamo un piccolo esperimento:
  • 9:56 - 10:01
    iniziamo a pensare di avere
    un algoritmo di intelligenza artificiale,
  • 10:01 - 10:03
    e gli diciamo: "Abbiamo un'azienda.
  • 10:05 - 10:07
    Assumimi i migliori
    professionisti in assoluto".
  • 10:07 - 10:09
    E gli diamo tutti i dati
  • 10:09 - 10:11
    di tutte le aziende
    della storia dell'economia,
  • 10:11 - 10:12
    con tutti i dati
  • 10:12 - 10:15
    di tutti i professionisti
    della storia dell'economia.
  • 10:15 - 10:18
    Visto che l'intelligenza artificiale,
    e la qualità dell'output,
  • 10:18 - 10:20
    dipende dal valore del dato
    e dalla bontà del dato,
  • 10:20 - 10:24
    quello che oggi questa
    intelligenza artificiale produrrebbe
  • 10:24 - 10:26
    è un uomo di 40 anni, bianco.
  • 10:26 - 10:31
    Perché ovviamente,
    nella storia siamo soggetti
  • 10:31 - 10:35
    a un sacco di preconcetti,
    di discriminazioni, di pay gap.
  • 10:37 - 10:38
    Quindi vi richiedo:
  • 10:38 - 10:40
    com'è il nostro Stato empatico,
    in questo momento?
  • 10:42 - 10:45
    Il nostro sostegno sovranista, oggi,
  • 10:46 - 10:49
    è a due punti percentuali
    sotto quello che era nel 1939.
  • 10:50 - 10:54
    Vi ricorda qualcosa, il 1939?
  • 10:54 - 10:57
    Qual è il percorso su cui ci muoviamo?
  • 10:57 - 11:01
    Siamo in mondo che costruisce muri,
    che "li aiuta a casa loro",
  • 11:01 - 11:04
    che li lascia sui barconi
    del Mediterraneo,
  • 11:04 - 11:09
    che mette prima gli italiani,
    prima gli americani, prima gli inglesi?
  • 11:10 - 11:11
    Siamo un mondo molto distopico,
  • 11:11 - 11:14
    quindi il futuro
    non può che essere distopico.
  • 11:14 - 11:15
    E la cosa perversa
  • 11:15 - 11:19
    è che abbiamo smesso di creare,
    e di cercare empaticamente un valore,
  • 11:19 - 11:23
    ma cerchiamo di confermare i nostri bias,
    come se fosse Juventus-Inter:
  • 11:23 - 11:26
    una cosa di puro tifo, di puro credo.
  • 11:27 - 11:29
    Le "fake news" sono all'esplosione.
  • 11:29 - 11:33
    E questo non è un piccolissimo dettaglio:
  • 11:34 - 11:36
    questo corrisponde a un'impennata
  • 11:36 - 11:39
    degli "hate crimes",
    della discriminazione.
  • 11:40 - 11:42
    È questo è il futuro che vogliamo?
  • 11:43 - 11:44
    Stephen Hawking ci dice
  • 11:45 - 11:51
    che siamo a rischio di distruggere
    la nostra razza umana, la nostra umanità,
  • 11:52 - 11:56
    a causa della nostra avidità
    e della nostra stupidità.
  • 11:57 - 11:58
    Quindi siamo fregati,
  • 11:58 - 12:02
    e prima o poi verremo
    sostituiti dalle macchine?
  • 12:02 - 12:05
    No, perché c'è anche chi, fortunatamente,
  • 12:05 - 12:08
    la pensa in modo diverso
    e fa in modo diverso.
  • 12:08 - 12:11
    Qualcuno prima ha detto:
    per essere, bisogna fare.
  • 12:11 - 12:13
    E sono assolutamente
    d'accordo: Bias to action.
  • 12:13 - 12:15
    Un esempio è Microsoft,
  • 12:15 - 12:17
    che è anche il motivo
    per cui io sono entrato in Microsoft.
  • 12:17 - 12:19
    Cioè la visione umanistica
  • 12:19 - 12:22
    della tecnologia
    e dell'intelligenza artificiale
  • 12:22 - 12:25
    usata per dare più potere -
    "to empower our people" -
  • 12:25 - 12:30
    a superare le limitazioni,
    a superare le discriminazioni.
  • 12:30 - 12:32
    Ve ne dò un esempio.
  • 12:34 - 12:35
    (Inglese): Vedo due visi:
  • 12:35 - 12:38
    un uomo di 40 anni, con la barba,
    che sembra sorpreso;
  • 12:38 - 12:40
    un uomo di 20 anni che sembra felice.
  • 12:41 - 12:42
    La App può descrivere
  • 12:42 - 12:46
    l'età e il genere
    delle persone attorno a me,
  • 12:46 - 12:48
    e quali sono le loro emozioni,
    che è incredibile] .....
  • 12:48 - 12:51
    UC: Questo è un nostro
    collega, ipovedente:
  • 12:51 - 12:53
    grazie ad un algoritmo
    di intelligenza artificiale,
  • 12:53 - 12:54
    riesce a "vedere":
  • 12:54 - 12:57
    non ha bisogno di qualcuno
    che lo accompagni nelle sale riunioni;
  • 12:57 - 12:59
    riesce a leggere i menu;
  • 12:59 - 13:01
    riesce a vedere [se] davanti c'è gente
  • 13:01 - 13:03
    che lo guarda e dice:
    ma questo da dove viene?
  • 13:03 - 13:06
    Oppure dice: ah, ho sentito,
    è molto interessante -
  • 13:06 - 13:08
    Questo è un utilizzo "to empower people",
  • 13:08 - 13:11
    questo è un utilizzo
    "to make the wrong right",
  • 13:11 - 13:13
    come dicono in America,
  • 13:13 - 13:15
    cioè per correggere gli errori.
  • 13:16 - 13:19
    Questo è qualcosa
    che vale la pena esplorare,
  • 13:19 - 13:21
    che ci rende tutti migliori.
  • 13:21 - 13:24
    Un altro esempio è l'"Inner Eye Project",
  • 13:24 - 13:27
    un algoritmo - che è stato fatto
    col tumore all'occhio,
  • 13:27 - 13:30
    col tumore al seno,
    col tumore al pancreas -
  • 13:30 - 13:34
    che aumenta del 95% la capacità -
    in alcuni casi, il 99% -
  • 13:34 - 13:37
    di diagnosticare correttamente
    una massa tumorale.
  • 13:38 - 13:40
    Ovviamente, non sto
    assolutamente suggerendo
  • 13:40 - 13:41
    che questa cosa -
  • 13:41 - 13:45
    che l'intelligenza artificiale
    debba sostituirsi ai medici:
  • 13:45 - 13:46
    non è assolutamente così.
  • 13:47 - 13:50
    Però, per quanto riguarda
    l'Image Matching Recognition,
  • 13:50 - 13:52
    sicuramente questo è più preciso.
  • 13:53 - 13:56
    Quindi, liberando il medico
    e le sue capacità cognitive -
  • 13:56 - 13:59
    almeno una parte di questo peso -
  • 13:59 - 14:03
    oggi il medico può occuparsi
    di quello che è più importante,
  • 14:03 - 14:08
    cioè la gestione del paziente,
    la gestione della persona che ha davanti.
  • 14:09 - 14:16
    Questo è solo uno dei tantissimi esempi
    che esistono, degli esempi virtuosi.
  • 14:16 - 14:20
    Però è essenzialmente la domanda
    che vi faccio, è che dipende da noi.
  • 14:20 - 14:23
    Questo vorrei che capissimo:
    dipende solo da noi.
  • 14:24 - 14:25
    Quindi vi chiedo:
  • 14:25 - 14:28
    ma sarà il caso che anche noi iniziamo
    a sognare pecore elettriche?
  • 14:28 - 14:30
    Grazie.
  • 14:30 - 14:33
    (Applausi)
Title:
Ma gli umani sognano pecore elettriche? | Umberto Callegari | TEDxLucca
Description:

Umberto è un lottatore e un musicista e ha una profonda passione per l'empatia, l'arte e l'espressione umana. Il suo talk affronta l'argomento
dell'uomo e di come "educherà" l'Intelligenza Artificiale.

Questo talk è stato tenuto in occasione di un evento TEDx,
che utilizza il formato della conferenza TED
ma è stato organizzato in modo indipendente da una comunità locale.

Per saperne di più, visita il sito https://www.ted.com/tedx

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
14:35

Italian subtitles

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