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Beh, non capita tutti i giorni
di imbattersi in un fenomeno
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che ha la capacità di rompere stereotipi
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e cambiare la prospettiva
su un intero continente.
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Il fenomeno si chiama Nollywood,
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ed è oggi la terza
industria cinematografica
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per numero di film prodotti e distribuiti
ad un pubblico vero nel mondo.
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Come avete appena sentito,
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viene subito dopo
l'American Hollywood e Bollywood.
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La cosa veramente importante
è cercare di immaginare,
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capire il contesto in cui
si è sviluppata questa industria.
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Siamo nei primi anni '90,
intorno al '92-'93.
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La Nigeria, che è l'epicentro
di questa industria,
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sta attraversando
una crisi economica disastrosa:
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il naira è al collasso,
tutti i cinema esistenti stanno chiudendo,
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e c'è una crescente instabilità nel paese:
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nessuno ha il coraggio di uscire la sera,
sicuramente non per andare al cinema.
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Le sale si trasformano
in chiese evangeliche, supermercati,
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o vengono semplicemente abbandonate.
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Ecco: in questo contesto
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cresce la terza industria
cinematografica del mondo.
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Questa è, diciamo, la premessa,
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la cosa veramente sorprendente.
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C'è una scintilla
che fa nascere tutto questo:
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è un piccolo aneddoto che è stato
provato storicamente, confermato,
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da tutti quelli che si sono
appassionati di questo fenomeno.
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C'era un gruppo di distributori
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con una quantità enorme
di videocassette VHS invendute,
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parliamo di container su container
che non riuscivano a vendere.
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A un certo punto si son detti:
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Cosa facciamo?
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Mettiamoci un film sopra,
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e vediamo se riusciamo
a liberarci di queste cassette
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a un dollaro, un dollaro e mezzo ciascuna,
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300 naira.
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Il film è stato girato in una settimana,
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con un microbudget
di qualche migliaio di dollari -
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e ha venduto un milione di copie!
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È stata una cosa sorprendente,
per l'Africa e per la Nigeria.
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C'era un desiderio di storie
prodotte all'interno della propria cultura
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che sembrava inesauribile;
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e tutta questa generazione
di registi, sceneggiatori,
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che avevano lavorato nella televisione
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e ora che tutti i programmi
erano stati cancellati,
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nel quadro di questa
crisi economica drammatica,
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si trovavano veramente
con le spalle al muro,
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hanno visto l'esplosione di questo film
che si chiamava “Living in bondage”
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ed era stato interpretato,
girato in lingua Igbo
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coi sottotitoli in inglese.
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Da quei giorni a oggi,
Nollywood ha prodotto circa 9.000 film,
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con picchi di 1.600 - 2.000 film all'anno.
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Quindi stiamo parlando di 30, 40, 50 film
immessi sul mercato ogni settimana.
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E ha creato un'industria che,
benché non enorme in termini assoluti,
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ma stiamo parlando di centinaia
di milioni di dollari
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e di decine di migliaia
di posti di lavoro.
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Quindi è veramente un fenomeno.
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Ma quello che più conta,
ed è anche la cosa più interessante,
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è che questo è un anti-Hollywood
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ed è un fenomeno
assolutamente disarticolato,
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anarchico per molti versi
e decisamente “open source”,
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nel senso che in questi ultimi anni
chiunque può, in Nigeria,
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prendere una telecamera, girare un film,
e cominciare a venderlo.
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Non ci sono barriere.
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Questo anche spiega -
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chi ha criticato Nollywood
per la mancanza di qualità tecnica,
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non ha capito che è esattamente questo
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quello che ha consentito
a Nollywood di esplodere,
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di essere un sistema aperto,
completamente disarticolato,
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che consente a chiunque
abbia una storia da raccontare
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e il coraggio di investire i propri soldi,
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senza chiedere il permesso
a uno studio system
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o fondi provenienti, chissà,
dall'Unione Europea o da fuori,
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o borse di studio,
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di fare un film per un pubblico
che conoscono benissimo,
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il pubblico africano,
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che ha un bisogno, una necessità
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di sentirsi raccontare
storie che gli appartengano.
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Questo è, dal mio punto
di vista di regista,
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di documentarista che guarda l'Africa
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e che ha un rapporto
anche personale con l'Africa,
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è diventata un'occasione unica
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per raccontare una storia
che spezza gli stereotipi.
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Sfido chiunque a provare
a immaginare l'Africa
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fuori di quella manciata di stereotipi
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che possono essere le guerre,
le carestie, i safari,
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questa Africa esotica
che abbiamo tutti in mente.
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Chi riesce a immaginare la quotidianità,
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chi riesce a immaginarsi una storia
ambientata in una banca a Lagos?
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È molto difficile;
ma queste storie esistono
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e Nollywood dà loro voce,
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dà un'opportunità
a queste storie africane.
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Il problema degli stereotipi
è fondamentale.
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A TEDGlobal, credo,
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Chimamanda Ngozie,
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ha detto una delle cose
più memorabili sugli stereotipi.
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Ha detto che lo stereotipo -
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il problema dello stereotipo
non è che è falso:
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anzi, molto spesso,
quasi sempre è vero.
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Il problema è che
lo stereotipo è incompleto.
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E avere pochi stereotipi,
pochi cliché su cui lavorare,
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e raccontare un intero continente
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usando questo numero
limitato di stereotipi,
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anche se le storie sono importanti,
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è un modo di rubare
la dignità di interi popoli.
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Ora, se Nollywood di per sé
è una storia che rompe gli stereotipi,
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tutte le storie all'interno di Nollywood
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sono storie sicuramente
originali e autentiche,
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che chi viene dall'Occidente
non le racconta,
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sicuramente non le può raccontare
come le sanno raccontare loro.
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Quindi questo, diciamo, è stato l'impeto:
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la voglia di raccontare,
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di fare un documentario
sul fenomeno Nollywood.
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Quello che succede spesso,
ai documentaristi,
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è che si finisce una storia
e poi si va avanti, si fa qualcos'altro:
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anche se ci si specializza in un settore,
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ci si lascia dietro
i protagonisti delle storie.
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Purtroppo, questa è una caratteristica
del nostro lavoro.
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Però devo dire che nel caso
di Nollywood è stato diverso,
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la storia non me la sono lasciata dietro,
anzi ho continuato questa collaborazione.
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E diciamo che non solo
il rapporto è rimasto, ma si è rafforzato.
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Ed è anche diventato
un rapporto di amicizia
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con molti dei protagonisti.
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Quindi parlando di Nollywood,
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avendo l'opportunità, come questa,
di condividere questa esperienza,
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soprattutto a TEDGlobal,
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le idee non finiscono.
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Questa è una caratteristica,
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penso, spero succederà anche qui a TEDx,
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tutte queste idee non devono finire qui,
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c'è sempre la possibilità
di cambiarle, creare dei collegamenti.
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In altre parole, prendere questa idea
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ed elaborarla per dei nuovi progetti.
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Questo è un po' quello che è successo,
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abbiamo cominciato a discutere,
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abbiamo cominciato a pensare
che cosa ha Nollywood da offrire,
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di cosa Nollywood ha bisogno.
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In base a questa conversazione,
su queste premesse,
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abbiamo creato un'organizzazione;
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e tra gli scopi principali
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c'è quello di creare
un rapporto di genuina reciprocità
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tra noi che viviamo in Occidente
e i registi, filmmaker africani.
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Possiamo creare uno scambio
di know how, di conoscenza,
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tra noi e loro,
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noi possiamo sicuramente –
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abbiamo molto da condividere con loro,
ma abbiamo tantissimo da imparare.
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Ma quello che Nollywood ha da offrire,
che è assolutamente unico,
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è l'accesso, la capacità di collegarsi
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con la società civile africana.
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Uno dei problemi più grossi -
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chiunque abbia lavorato
con ONG o con banche
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sa che c'è il problema
del filtro dell'élite,
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arrivare direttamente alla società,
parlare direttamente a milioni di persone.
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In paesi dove c'è il problema
dell'alfabetizzazione,
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c'è il problema della mancanza di fiducia
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in tutti quei progetti
che arrivano da fuori.
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Nollywood si pone
come uno strumento efficacissimo
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per parlare alla società civile,
per creare questo collegamento.
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Quindi ecco che qua siamo, diciamo,
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a quello che ho di nuovo
da raccontarvi oggi,
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cioè cosa abbiamo fatto
dopo aver capito, esplorato Nollywood,
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come si può lavorare con Nollywood.
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È un po' -
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ho un caso da presentarvi,
diciamo una storia
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che è il primo esempio di collaborazione
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in base a questa organizzazione
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che stiamo cercando di mettere insieme.
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Quindi se mi consentite facciamo
un velocissimo passo indietro.
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Circa 18 - pochi mesi fa,
siamo stati contattati
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da un gruppo di ricercatori
dell'Università del Ghana,
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in collaborazione con l'Università
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della California, a Davis.
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Erano cinque anni che stavano facendo
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uno studio importantissimo
sulla malnutrizione infantile
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e soprattutto sul problema
della mancanza di proteine alimentari:
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qui mi ricollego al primo talk
di questa mattina.
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La malnutrizione cronica
è uno dei problemi principali in Africa,
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e potrebbe venire risolta.
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I dati di questo studio quinquennale
sono importantissimi,
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qualcosa come 30 - 40 grammi
di proteine animali al giorno
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possono cambiare radicalmente
non solo la salute,
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ma anche la capacità di socializzazione,
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la capacità di crescere
di milioni di bambini.
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Si parla di milioni di vite
che potrebbero essere salvate.
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Il problema di questi studiosi,
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che da cinque anni collezionavano,
raccoglievano dati
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e avevano anche creato
un progetto molto articolato
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di microfinanziamenti e di microcredito
per sostenere tutta questa operazione,
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avevano il problema
di comunicare questi dati.
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Lo studio era stato fatto,
[ma] il problema era:
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chi deve sapere queste cose lo sa,
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ma come si comunica alla società civile,
e anche alla comunità scientifica?
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Questi nuovi dati molto importanti,
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risultato di uno studio
creato, tra l'altro,
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con la collaborazione
di una Università africana,
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non un'Università Occidentale -
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quindi si sono rivolti a noi.
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E chiaramente, l'idea principale è stata:
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“perché non facciamo un documentario
che ci parla di queste cose?”
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e noi abbiamo detto: “Sì, senz'altro,
il documentario lo possiamo fare,
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ha sicuramente un impatto
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di utilità unica, nel mondo accademico,
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per chi già capisce queste cose;
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ma come raggiungiamo l'Africa,
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e quegli africani a cui
più serve sapere queste cose?
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Probabilmente, certo
non hanno accesso a Internet,
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e in molti casi hanno
un basso livello di alfabetizzazione.”
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Quindi i dati che dovevamo comunicare
-
erano dati relativi
al problema della malnutrizione
-
e al collegamento tra malattie prevedibili
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e la mancanza di proteine
animali nella dieta
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e il successo di questa
operazione di microcredito.
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Ora vi ho portato due esempi,
-
cercherò di parlare un po' meno
-
nei pochi minuti che mi rimangono -
-
ho portato due esempi.
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Uno è il lavoro tradizionale
di documentarista
-
che cerca di sostenere
un certo lavoro scientifico,
-
quindi un programma
di valenza educativa e informativa;
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poi abbiamo portato in campo Nollywood
-
e vi mostrerò la collaborazione,
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come Nollywood trasforma
questo problema in una storia.
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Se abbiamo due minuti,
-
il documentario di base
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è stato realizzato quest'anno in febbraio,
-
con il mio collega Robert Caputo,
ideatore di questo programma.
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Possiamo fare partire il video,
sono solo due minuti.
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Allora, per quelli
che non si sono addormentati -
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agli altri devo dire che certo,
questo è un documentario,
-
ha una sua funzione molto precisa,
-
è di sostegno al lavoro
fatto da tutti questi studiosi,
-
ma a questo punto abbiamo detto:
-
"Benissimo,
-
ma come raggiungiamo
il milione di africani
-
nei villaggi che devono sapere
di queste possibilità,
-
del successo del microcredito?
-
Queste donne devono essere esposte
-
alla possibilità di queste
opportunità di credito,
-
creazione di microimpresa,
-
ci sono dei tabù
importantissimi da discutere."
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Per esempio,
-
uno dei tabù diffusissimi
in tutta l'Africa,
-
dall'Africa Occidentale
all'Africa Orientale,
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è che ai bambini non viene dato
-
il cibo più nutritivo
all'interno della famiglia;
-
ma se c'è del pesce, della carne,
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questa viene data agli anziani,
prima che ai bambini,
-
altrimenti i bambini
rischiano di diventare viziati,
-
o addirittura dei ladri.
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Ora, tutti questi tabù sono stati discussi
-
insieme alle persone della banca
e agli studiosi:
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ma come facciamo a raggiungere
milioni di africani
-
e parlare di queste cose?
-
Quindi abbiamo pensato a Nollywood,
-
ci siamo riuniti e abbiamo creato
un gruppo di sceneggiatori,
-
gli abbiamo semplicemente passato i dati,
-
hanno creato una storia,
-
hanno trovato alcuni
degli attori più famosi
-
con decine di migliaia di fan su Facebook,
-
hanno messo su una troupe
interamente nigeriana
-
e abbiamo finito le riprese
il sei ottobre.
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E vi porto - questo è il primo trailer,
che nessuno ha visto, del film:
-
una fiction, un lungometraggio,
sarà circa 80-90 minuti,
-
dove abbiamo dato
un po' di supporto tecnico
-
e abbiamo realizzato una serie
di workshop durante le riprese,
-
con altre dozzine di registi
che si sono uniti durante questi workshop,
-
per discutere i miglioramenti, la tecnica
-
e creare questa collaborazione
-
tra noi che abbiamo la fortuna,
-
alle volte il privilegio,
-
di vivere in Occidente
-
e i registi nigeriani
che hanno fatto questo fantastico lavoro.
-
Adesso quindi vi faccio vedere
-
come questo può diventare
-
intrattenimento e informazione.
-
Ora cosa può succedere,
-
di un film come questo?
-
Il potenziale è infinito,
se diventa un successo
-
può venire visto da 100, 200.000
o anche un milione di persone.
-
(voce dal pubblico)
-
O anche dieci!
-
Certo, probabilmente l'audience è enorme
e quindi può raggiungere,
-
anche se fossero solo dieci,
cambia qualcosa,
-
forse il risultato ne è valsa la pena.
-
(voce dal pubblico):
Ma intendevo dieci milioni!
-
Ah, dieci milioni! Ah, ah, ah esatto!
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No anzi, questi film sono visti
in tutta l'Africa,
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non solo in Nigeria
e nell'Africa Occidentale,
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ci sono bambini in Zambia, oggi,
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che parlano con lo slang,
che parlano come i nigeriani,
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le madri sono disperate,
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cioè questa è una cosa
che si sta diffondendo.
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Voi potete entrare
in qualunque albergo a Nairobi
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e vedrete continuamente questi film.
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Ora la possibilità -
la maggior parte di questi film
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sono fatti per dar da mangiare
alle proprie famiglie,
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i registi lo fanno per guadagnare soldi,
sono film commerciali,
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Bond Emerua è uno dei cofondatori,
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il protagonista del nostro documentario,
cofondatore di questa organizzazione;
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e da anni e anni si sta battendo
per usare questi film
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e mantenere l'aspetto di intrattenimento,
l'aspetto gioioso di questi film,
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ma dice:
-
”Se potessimo metterci un messaggio,
-
fare qualcosa per attivare
la società civile, facciamolo.
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Un investimento, un film così
-
costa come un'utilitaria,
forse con qualche accessorio,
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e non solo può dare questi risultati,
ma può fare profitto
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e può pagare completamente
tutte le spese e generare rendita.
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Dove verranno visti questi film?
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Dopo anni di chiusura,
finalmente, grazie a Nollywood,
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si stanno riaprendo
le sale cinematografiche,
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ma quel che più conta,
se possiamo far vedere la prossima slide,
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[è che] ci sono decine di migliaia
di piccoli videoshop,
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dove questi film vengono proiettati,
-
e soprattutto arrivano dove c'è bisogno
che arrivino questi messaggi.
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Arrivano nei villaggi,
trasportati con delle carriole -
-
puoi far vedere la seconda e la terza-
-
e si possono trovare ovunque.
-
E se in questa carriola,
fra qualche mese, ci sarà questo film,
-
in qualche modo farà vedere a una famiglia
che si può creare microimpresa,
-
che bisogna dare migliore nutrimento,
e c'è il modo di farlo, ai propri figli.
-
E avremo raggiunto il nostro obiettivo.
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Grazie!