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Onde gravitazionali: il lungo viaggio della scienza | Gabriela González | TEDxCórdoba

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    1300 milioni di anni fa,
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    esistevano due immensi buchi neri
    che ballavano il tango.
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    E, mentre ballavano,
    formavano ondulazioni nello spazio-tempo,
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    deformazioni dello spazio-tempo.
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    E si avvicinavano sempre di più,
    girando di volta in volta più rapidamente,
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    quasi alla velocità della luce,
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    fino a quando in un abbraccio
    formarono un unico buco nero,
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    60 volte più grande della massa del sole,
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    in un raggio di 200 km.
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    E queste onde gravitazionali trasmisero
    il messaggio di questo abbraccio
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    al resto dell'universo,
    alla velocità della luce.
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    Tutto ciò può sembrare
    un film hollywoodiano di fantascienza,
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    ma in realtà accadde sul serio.
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    Siamo certi della sua veridicità
    perché abbiamo misurato queste onde
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    lo scorso anno, nel 2015.
  • 1:31 - 1:36
    Anche la storia di questa scoperta
    risale a molto tempo fa.
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    Quando si verificò questo fenomeno,
    1300 milioni di anni fa,
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    in una lontanissima galassia,
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    sulla Terra iniziavano a comparire
    i primi organismi pluricellulari.
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    La vita e l'umanità crebbero,
    e le società si evolsero
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    e poco più di 100 anni fa, nel 1915,
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    Einstein pubblicò la sua teoria
    della relatività generale,
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    che è una teoria della gravità.
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    Relatività e gravità sembrano non essere
    la stessa cosa, e invece lo sono.
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    Secondo la sua teoria,
    due masse si attraggono,
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    due buchi neri, o la Terra
    e il Sole, si attraggono,
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    non perché ci sia una forza di gravità,
    come ci insegnano a scuola,
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    ma perché, in base a questa teoria,
    tutte le masse deformano lo spazio-tempo.
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    Accade la stessa cosa
    di quando ci sdraiamo su un materasso.
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    Quando ci sdraiamo sul letto,
    essendo una massa,
  • 2:35 - 2:39
    deformiamo il materasso,
    creando una sorta di buco.
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    E se si sdraia qualcun altro sul letto,
    rotola e si avvicina a noi.
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    Così è come Einstein
    si immaginava la forza di gravità.
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    Il Sole deforma lo spazio-tempo,
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    ma la Terra non avverte immediatamente
    questa forza di gravità.
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    Quello che fa invece è vedere
    questa curvatura dello spazio-tempo
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    per poi girare intorno al Sole,
    come tutti già sappiamo.
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    Cos'è lo spazio-tempo?
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    Dobbiamo immaginarci lo spazio-tempo
    come se fosse una griglia,
  • 3:11 - 3:14
    una griglia non bidimensionale
    ma di tre dimensioni,
  • 3:14 - 3:18
    le tre dimensioni spaziali
    che possiamo misurare con righe,
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    a cui si aggiunge il tempo,
    misurabile con orologi.
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    Una griglia fatta di righe e orologi,
    quindi di quattro dimensioni.
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    E tutte sono collegate tra di loro.
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    Secondo la teoria di Einstein,
    questo è lo spazio-tempo che si deforma.
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    La teoria è molto complicata
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    ma quello che importa delle teorie
    sono le predizioni
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    e verificare se queste predizioni
    sono dimostrabili oppure no,
  • 3:43 - 3:45
    così da poter credere o meno alla teoria.
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    E questa teoria di Einstein
    ha varie predizioni,
  • 3:49 - 3:52
    tutte pazzesche, davvero incredibili.
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    Ad esempio, secondo la prima predizione,
    che venne confermata nel 1919,
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    la luce non viaggia in linea retta.
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    Al contrario, quando passa vicino
    a una massa, viene deviata,
  • 4:05 - 4:09
    si piega un po', per una certa quantità.
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    Il tutto venne verificato nel 1919
    e la teoria guadagnò così credito.
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    Ma esistevano anche altre predizioni.
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    Ad esempio, secondo la teoria
    dello spazio e del tempo,
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    gli orologi non sempre sono sincronizzati.
  • 4:27 - 4:30
    Se tutti noi qui presenti, ora,
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    prendessimo orologi atomici
    sincronizzati al microsecondo,
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    e poi voi ve ne andaste sull'Everest,
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    i nostri orologi
    non sarebbero più sincronizzati.
  • 4:43 - 4:47
    Il vostro sarà sempre più avanti del mio.
  • 4:48 - 4:49
    E perché questo?
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    Perché lo spazio-tempo è dinamico
  • 4:52 - 4:56
    e il vostro orologio è più lontano
    dalla Terra rispetto al mio.
  • 4:57 - 5:02
    È vero che distanza e gravità cambiano,
    ma cambia anche il tempo.
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    Un'altra predizione fu quella
    delle onde gravitazionali.
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    Dato che lo spazio-tempo è deformato
    da masse che sono in movimento,
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    anche queste increspature
    dello spazio-tempo si muovono
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    e viaggiano alla velocità della luce.
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    E quello che fanno è distanziarsi
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    e distendersi e piegarsi,
    distendersi e piegarsi,
  • 5:25 - 5:27
    in base alla distanza.
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    Ma quando Einstein
    o altri scienziati suoi seguaci
  • 5:32 - 5:35
    si mettevano a calcolare
    quanto si deformava la distanza,
  • 5:35 - 5:36
    il risultato era minimo.
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    Addirittura Einstein scrisse
    che forse non si sarebbe mai misurata.
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    E molte persone pensavano
    che avesse ragione,
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    che era una di quelle predizioni
    non calcolabili.
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    Come già vi ho detto, è una lunga storia.
  • 5:49 - 5:54
    Negli anni '70 invece, alcuni pensarono
    che si sarebbe potuta calcolare.
  • 5:54 - 5:58
    Esistono degli strumenti,
    molto usati in fisica e in ingegneria,
  • 5:58 - 6:00
    per misurare le distanze
    in modo molto preciso.
  • 6:00 - 6:03
    chiamati interferometri.
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    Interferometri perché usano la luce
    e l'interferenza della luce.
  • 6:07 - 6:10
    Prendiamo un fascio di luce
    e lo suddividiamo in due
  • 6:10 - 6:11
    con uno specchio semiriflettente.
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    Poi li facciamo riflettere
    su altri specchi
  • 6:13 - 6:16
    e quando i due fasci tornano indietro,
    interferiscono tra di loro
  • 6:16 - 6:20
    di modo che le onde,
    interferendo, si distruggono
  • 6:20 - 6:25
    e non si genera luce all'uscita
    se le due distanze sono uguali.
  • 6:25 - 6:29
    Ma se una si accorcia
    e l'altra si allunga, e viceversa,
  • 6:29 - 6:34
    allora l'interferenza
    non è completamente distruttiva
  • 6:34 - 6:38
    e possiamo vedere, o no, un po' di luce.
  • 6:38 - 6:43
    Cioè, misurando con una fotocellula
    quanta luce c'è all'uscita,
  • 6:43 - 6:50
    si può misurare la differenza di distanza
    tra questa distanza e quella distanza.
  • 6:50 - 6:54
    Sembra semplice per misurare la distanza,
    e in effetti lo si usa molto,
  • 6:54 - 6:56
    ma quanto bisogna misurare?
  • 6:56 - 6:58
    Questo era il grande interrogativo.
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    La teoria predice che,
    a causa di questi buchi neri,
  • 7:03 - 7:06
    la distanza tra il Sole e la Terra
  • 7:06 - 7:10
    cambiò del diametro di atomo,
  • 7:12 - 7:15
    mentre tutte le altre distanze più piccole
    cambiarono di molto meno.
  • 7:15 - 7:20
    Negli anni '70, alcuni scienziati
    del Massachusetts Institute of Technology,
  • 7:20 - 7:22
    dissero che tutto questo
    si sarebbe potuto misurare
  • 7:22 - 7:24
    se si fossero costruiti interferometri
  • 7:24 - 7:30
    lunghi 4 km, a vuoto,
    con degli specchi attaccati.
  • 7:30 - 7:37
    In questo modo avremmo potuto misurare
    la differenza tra questi 4 km e quei 4 km
  • 7:37 - 7:40
    di un millesimo di protone.
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    Molti si misero a ridere; altri no.
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    Molti altri iniziarono a crederci.
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    L'agenzia nazionale per la scienza
    degli Stati Uniti scommise a suo favore,
  • 7:55 - 7:56
    negli anni '90.
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    Dagli anni '70 fino agli '90,
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    si costruirono questi interferometri,
  • 8:02 - 8:07
    due interferometri LIGO, uno a Washington
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    e l'altro in Luisiana,
    vicino a dove vivo io,
  • 8:10 - 8:12
    a 3000 km di distanza.
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    La loro costruzione terminò
    negli anni 2000.
  • 8:15 - 8:19
    Venne prodotta una tecnologia
    di prima generazione che funzionò bene.
  • 8:19 - 8:22
    Con essa non si scoprirono
    le onde gravitazionali,
  • 8:22 - 8:25
    ma si era coscienti che bisognava
    progredire di più nella tecnologia.
  • 8:26 - 8:31
    Nel 2010 iniziò a svilupparsi
    una tecnologia di seconda generazione.
  • 8:31 - 8:32
    Funzionò.
  • 8:32 - 8:34
    Continua a funzionare, più o meno.
  • 8:34 - 8:39
    Nel 2015 ci dicemmo che avremmo
    dovuto iniziare a osservare i risultati
  • 8:39 - 8:42
    nonostante dovessimo lavorare
    ancora molto sui rivelatori.
  • 8:42 - 8:47
    Nel 2015 iniziammo a raccogliere dati
    con questi due rivelatori.
  • 8:48 - 8:52
    E a settembre, il 14 settembre del 2015,
  • 8:53 - 8:58
    queste fotocellule ci dissero
    che a 3000 km di distanza
  • 8:58 - 9:02
    c'erano dei segnali che comunicavano
    la presenza di questa onda gravitazionale.
  • 9:03 - 9:04
    Non ci potevamo credere.
  • 9:04 - 9:06
    (Suono)
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    E a dicembre successe di nuovo.
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    Ascoltate!
  • 9:11 - 9:17
    (Suono)
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    Questo suono fu per noi incredibile.
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    Ne restammo meravigliati.
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    Ci lasciò a bocca aperta,
    e poi ci fece saltare di gioia.
  • 9:31 - 9:34
    Questo è il suono dell'universo.
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    È la musica dell'universo.
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    Ci sembrò che da questo momento...
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    Prima di questo, guardavamo l'universo
  • 9:42 - 9:46
    con onde elettromagnetiche,
    con telescopi e osservatori.
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    Invece ora lo stavamo ascoltando
    attraverso le onde gravitazionali.
  • 9:51 - 9:54
    Avevamo aggiunto un altro senso.
  • 9:54 - 9:59
    Da quel momento, non solo lavorammo
    per misurare più onde gravitazionali,
  • 9:59 - 10:04
    ma iniziammo anche a parlarne.
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    Molti mi chiedono a cosa servano
    le onde gravitazionali.
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    E anche io mi domando:
    "A cosa servono le onde gravitazionali?"
  • 10:13 - 10:15
    A cosa serve l'astrofisica?
  • 10:15 - 10:17
    A cosa serve la scienza?
  • 10:17 - 10:18
    Ah, questo sì.
  • 10:18 - 10:20
    Tutti sappiamo a cosa serve la scienza.
  • 10:20 - 10:24
    Tutti i progressi tecnologici usati
    nell'ambito delle comunicazioni,
  • 10:24 - 10:28
    del trasporto e della medicina,
    si basano sulla scienza.
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    Questo lo sappiamo tutti.
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    Ma le onde gravitazionali?
    E l'astrofisica?
  • 10:33 - 10:36
    In realtà, quello della scienza
    è un viaggio molto lungo.
  • 10:36 - 10:41
    Inizia con semplici teorie
    riguardo il funzionamento dell'universo,
  • 10:42 - 10:45
    e poi esse vengono applicate.
  • 10:45 - 10:48
    Prima di tutto si dimostra
    se le teorie sono buone o meno.
  • 10:48 - 10:51
    Poi si ricercano applicazioni pratiche,
  • 10:51 - 10:56
    in genere su altri effetti
    fisici o chimici.
  • 10:57 - 11:01
    A partire da qui, gli ingegneri
    costruiscono strumenti di precisione.
  • 11:02 - 11:07
    E infine, a volte,
    vengono fuori tecnologie utili.
  • 11:08 - 11:15
    Se avessero chiesto ad Einstein,
    nel 1915: "A cosa serve la sua teoria?"
  • 11:16 - 11:17
    Lui avrebbe risposto:
  • 11:17 - 11:20
    "Per capire meglio l'universo,
    per spiegare la gravità.
  • 11:20 - 11:22
    A cos'altro dovrebbe servire una teoria?"
  • 11:24 - 11:31
    Tuttavia, oggi, molti di voi
    useranno la teoria della relatività
  • 11:31 - 11:34
    se, uscendo da qui, dovranno recarsi
    in un posto sconosciuto.
  • 11:34 - 11:38
    Questo perché il GPS ha bisogno
    della teoria della relatività.
  • 11:38 - 11:40
    Ha bisogno di molte altre cose,
  • 11:40 - 11:45
    ma se non considera
    che gli orologi nei satelliti dei GPS
  • 11:45 - 11:50
    e l'orologio del nostro telefono
    non sono sincronizzati
  • 11:50 - 11:53
    perché si trovano
    a distanze diverse dalla Terra,
  • 11:53 - 11:56
    il GPS ci porterebbe nel luogo sbagliato.
  • 11:56 - 12:00
    E io, che lo uso sempre, mi perderei.
  • 12:01 - 12:06
    Quindi, la teoria della relatività,
    quasi 100 anni dopo,
  • 12:06 - 12:08
    ha applicazioni pratiche.
  • 12:09 - 12:10
    E questo si verifica con ogni cosa.
  • 12:10 - 12:13
    La scienza impiega molto tempo
  • 12:13 - 12:17
    nel produrre applicazioni
    utili e tecnologiche.
  • 12:17 - 12:22
    Molte sono le persone che,
    in base alle loro capacità, vi lavorano.
  • 12:23 - 12:27
    Pensiamo a quali tecnologie
    non avremmo oggi
  • 12:28 - 12:30
    se non ci fossero state invenzioni,
  • 12:30 - 12:33
    se non si fossero fatte delle ricerche,
  • 12:33 - 12:39
    100 anni fa, sugli effetti di base
    in fisica, chimica e matematica.
  • 12:40 - 12:44
    Tantissime tecnologie, oggi,
    non esisterebbero.
  • 12:44 - 12:51
    Il laser, il GPS, la medicina,
    le applicazioni della medicina.
  • 12:51 - 12:53
    Un mucchio di tecnologie.
  • 12:54 - 12:57
    La sfida che vi presento è la seguente.
  • 12:57 - 13:00
    Pensate a quando venite a sapere
    di una scoperta,
  • 13:00 - 13:02
    come quella delle onde gravitazionali
  • 13:02 - 13:09
    o di una qualsiasi altra scoperta
    di astronomia, fisica, matematica,
  • 13:09 - 13:12
    di cui, più volte durante l'anno,
    parlano i telegiornali.
  • 13:12 - 13:15
    Quando verrete a sapere
    di queste scoperte, chiedetevi:
  • 13:15 - 13:21
    "Quali saranno le tecnologie che,
    tra 100 anni, useranno queste teorie?"
  • 13:23 - 13:25
    Questa è la sfida che vi lancio.
  • 13:25 - 13:26
    Grazie.
  • 13:26 - 13:32
    (Applausi)
Title:
Onde gravitazionali: il lungo viaggio della scienza | Gabriela González | TEDxCórdoba
Description:

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

Gabriela è una famosa scienziata cordovana. Ci propone una riflessione sulla domanda che più frequentemente le hanno rivolto dopo aver divulgato la scoperta delle onde gravitazionali: a cosa serve la scienza?

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Video Language:
Spanish
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
13:58

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