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Trovare forme di vita che non immaginiamo

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    Dunque, io ho una carriera strana.
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    Lo so perché la gente viene da me, tipo i colleghi,
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    e dice "Chris, tu hai una carriera strana."
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    (Risate)
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    E capisco il loro punto
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    perché ho iniziato la mia carriera
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    come fisico nucleare teorico.
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    Pensavo a quarks, gluoni
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    e collisioni di metalli pesanti,
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    e avevo solo 14 anni.
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    No, no, non avevo 14 anni.
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    Ma successivamente,
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    in effetti ho avuto il mio laboratorio
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    nel dipartimento di neuroscienze computazionali
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    e certamente non facevo neuroscienza.
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    Più tardi, avrei lavorato sulla genetica evolutiva,
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    e avrei lavorato sulla biologia dei sistemi.
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    Ma oggi sto per raccontarvi qualcos'altro.
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    Sto per raccontarvi
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    come ho imparato qualcosa sulla vita.
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    [La vita, ma non come la consociamo] Ero uno ingegnere aerospaziale.
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    Non ero proprio un ingegnere aerospaziale,
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    ma lavoravo
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    al Jet Propulsion Laboratory
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    nell'assolata California, dove fa caldo;
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    mentre ora sono nel mid-West,
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    e fa freddo.
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    Ma è stata un'esperienza appassionante.
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    Un giorno un manager della NASA entra nel mio ufficio,
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    si siede e mi chiede
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    "Per favore, ci puoi dire
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    come cercare vita fuori dalla Terra?"
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    E fu una vera sorpresa per me,
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    perché in effetti ero stato assunto
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    per lavorare sul calcolo quantistico.
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    Però, diedi un'ottima risposta.
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    Dissi: "Non ne ho idea".
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    E mi disse "Firme Biologiche,
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    dobbiamo cercare firme biologiche".
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    E io dissi "Cosa sono?"
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    E lui disse "È qualsiasi fenomeno misurabile
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    che ci permette di indicare
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    la presenza di vita".
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    E io dissi "Veramente?
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    Non è troppo facile?
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    Voglio dire, noi abbiamo la vita.
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    Non potete applicare una definizione
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    come ad esempio, una definizione di vita stile Corte Suprema?" [La riconosco quando la vedo]
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    E allora ci ho riflettuto un po', e ho detto
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    "Bene, è veramente così facile?
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    Perché, sì, se vedete qualcosa come questo,
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    allora certo, bene, la chiamerò vita --
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    nessun dubbio.
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    Ma ecco un'altra cosa".
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    E prosegue "Bene, anche questa è vita. Lo so".
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    Eccetto che, se pensate che la vita si definisca anche
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    con le cose che muoiono
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    su questa cosa non sei stato fortunato,
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    perché in realtà è un organismo molto strano.
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    Cresce fino allo stadio adulto come questo
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    e poi attraversa una fase alla Benjamin Button,
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    e in effetti torna indietro e indietro
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    finché diventa di nuovo un embrione,
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    e poi cresce di nuovo, e avanti e indietro -- una specie di yo-yo --
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    e non muore mai.
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    Quindi in effetti è vita,
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    ma in realtà non è
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    la vita come pensavamo che fosse.
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    E poi vedete qualcosa come questa.
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    E dite " Mio Dio, che forma di vita è questa?"
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    Nessuno lo sa?
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    In effetti non è vita, è un cristallo.
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    Quindi una volta che iniziate a osservare e osservare
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    cose sempre più piccole --
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    questa persona in particolare
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    ha scritto un intero articolo per dire "Ehi, questi sono batteri".
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    Però, se guardate più da vicino,
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    vedete, in effetti, che questa cosa è troppo piccola per essere niente di tutto ciò.
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    Quindi lui era convinto,
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    ma, in effetti, la maggioranza non lo era.
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    E poi, ovviamente,
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    la NASA fece un grande annuncio,
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    e il Presidente Clinton tenne una conferenza stampa,
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    su questa scoperta incredibile
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    della presenza di vita su un meteorite marziano.
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    Salvo che oggi, è pesantemente in dubbio.
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    Se avete imparato da tutte queste foto,
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    allora vi renderete conto che in realtà non è così facile.
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    Forse ho davvero bisogno
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    di una definizione di vita
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    per poter fare questo tipo di distinzione.
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    Quindi la vita può essere definita?
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    Voi come fareste?
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    Beh certo,
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    andreste sull'Enciclopedia Britannica alla lettera V.
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    No, certo non fareste così: lo cerchereste su Google.
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    E potreste trovare qualcosa.
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    E quello che potreste ottenere --
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    e qualsiasi cosa si riferisca alla cose cui siamo abituati,
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    le gettate via.
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    Poi potreste trovare una cosa come questa.
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    Dice qualcosa di complicato
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    con tantissimi concetti.
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    Chi diavolo scriverebbe una cosa
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    così contorta, complessa
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    e vaga?
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    Oh, in effetti è una serie di concetti molto importanti.
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    Allora evidenzio solo qualche parola
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    e dico che definizioni come questa
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    dipendono da cose che non sono basate
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    su aminoacidi o foglie
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    o niente cui siamo abituati,
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    ma di fatto solo su processi.
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    E se date un'occhiata,
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    questa è in realtà in un libro che ho scritto sulla vita artificiale.
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    E questo spiega perché
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    quel dirigente della Nasa era nel mio ufficio, tanto per cominciare.
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    Perché l'idea era che, con concetti come questi,
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    magari potremmo fabbricare
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    una forma di vita.
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    E se vi chiedeste
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    "Che diavolo è la vita artificiale?",
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    vi faccio fare un giro veloce
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    di come questa cosa è venuta fuori.
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    È iniziato tutto un po' di tempo fa
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    quando qualcuno in Nuova Zelanda ha scritto
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    uno dei primi virus per computer di successo.
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    E per quelli di voi che non sono abbastanza grandi,
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    che non hanno idea di come l'infezione funzionava --
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    per essere precisi, tramite questi floppy disk.
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    Ma la cosa interessante di queste infezioni da virus informatici
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    era che, se guardate la velocità
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    con cui l'infezione si propagava,
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    mostra questo comportamento a picchi
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    a cui siamo abituati nei virus influenzali.
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    In effetti si deve a questa guerra agli armamenti
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    tra hackers e creatori di sistemi operativi
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    il fatto che le cose vadano avanti e indietro.
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    E il risultato è questa sorta di albero della vita
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    di questi virus,
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    una filogenesi che somiglia molto
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    al tipo di vita cui siamo abituati, almeno a livello virale.
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    È dunque vita questa? Non per quanto mi riguarda.
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    Perché? Perché queste cose non evolvono da sole.
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    Di fatto, ci sono hacker che li scrivono.
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    Ma l'idea è stata spinta oltre molto rapidamente
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    quando uno scienziato del Santa Fe Insitute decise
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    "Perchè non proviamo a impacchettare questi virus
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    in mondi artificiali all'interno di un computer
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    e li lasciamo evolvere?"
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    Questo era Steen Rasmussen.
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    E ha progettato questo sistema, ma non funzionava proprio,
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    perché i suoi virus continuavano a distruggersi l'un l'altro.
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    Ma c'era un'altro scienziato che seguiva tutto ciò, un ecologista.
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    Tornò a casa dicendo "So come sistemarla".
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    E scrisse il Tierra System,
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    che, nel mio libro, è in effetti uno dei primi
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    sistemi viventi davvero artificiali --
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    se non fosse che questi programmi non crescevano realmente in complessità.
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    A quel punto, dopo averlo visto funzionare, averci lavorato un po',
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    sono arrivato io.
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    E ho deciso di creare un sistema
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    che abbia tutte le proprietà necessarie
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    per osservare l'evoluzione della complessità,
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    problemi sempre più complessi che si evolvono.
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    Naturalmente, dato che non so realmente scrivere codice, mi hanno aiutato.
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    Avevo due studenti
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    al Califorina Institute of Technology che lavoravano con me.
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    A sinistra Charles Offria, a destra Titus Brown.
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    In realtà ora sono due rispettabili professori
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    alla Michigan State University,
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    ma vi posso assicurare che, a quell'epoca,
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    non eravamo un gruppo rispettabile.
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    E sono felice che non sopravviva da nessuna parte
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    alcuna foto di noi tre insieme.
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    Ma che aspetto ha questo sistema?
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    Beh, non posso andare proprio del dettaglio,
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    ma qui potete vedere le sue viscere.
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    Ma quello su cui voglio concentrarmi
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    è questo tipo di struttura della popolazione.
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    Ci sono circa 10.000 programmi seduti qui.
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    Ogni varietà viene identificata da un colore diverso.
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    E vedete qui, ci sono gruppi che crescono l'uno sull'altro,
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    perché si estendono.
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    Ogni volta che c'è un programma
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    migliore nel sopravvivere in questo mondo,
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    dovuto a qualunque mutazione abbia acquisito,
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    si espanderà sugli altri e porterà gli altri all'estinzione.
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    Vi mostrerò un filmato dove vedrete questo tipo di dinamica.
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    Questo tipo di esperimenti ha inizio
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    con programmi che abbiamo scritto noi.
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    Ce li scriviamo noi, li replichiamo,
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    e ne siamo orgogliosi.
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    Li mettiamo dentro, e quello che vedete immediatamente
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    è che ci sono onde e onde di innovazione.
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    A proposito, questo è molto accellerato,
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    si tratta quindi di un migliaio di generazioni al secondo.
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    Immediatamente il sistema si chiede
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    "Che pezzo di strano codice è questo?
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    Si può migliorare in così tanti modi
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    così rapidamente".
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    Vedete quindi ondate di nuovi tipi
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    che prendono il sopravvento sugli altri.
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    Questo tipo di attività prosegue per un po',
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    finché le cose essenziali vengono acquisite da questi programmi.
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    E poi sopraggiunge una specie di stasi
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    dove il sistema sostanzialmente aspetta
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    un nuovo tipo di innovazione, come questa,
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    che si diffonde
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    su tutte le altre innovazioni di prima
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    e cancella i geni che aveva prima,
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    finché si ottiene un nuovo tipo di complessità più elevata.
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    E questo processo continua ad andare avanti.
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    Quello che vediamo qui
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    è un sistema che vive
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    nel modo in cui siamo abituati a vedere la vita.
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    Ma quello che i ragazzi della NASA mi avevano chiesto in realtà
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    era "Questi ragazzi
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    hanno un firma bilogica?
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    Possiamo misurare questo tipo di vita?
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    Perché se possiamo,
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    forse abbiamo la possibilità di scoprire la vita da qualche altra parte
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    senza essere prevenuti
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    da cose come gli aminoacidi".
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    Ho quindi detto "Bene, forse dovremmo costruire
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    una firma biologica
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    basata sulla vita come processo universale.
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    In realtà, forse dovrebbe fare uso
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    dei concetti che ho sviluppato
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    solo allo scopo di catturare
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    quello che potrebbe essere un semplice sistema vivente".
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    E quello che ho tirato fuori --
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    prima devo introdurvi un po' l'idea,
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    e forse sarebbe un rilevatore di senso,
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    più che un rilevatore di vita.
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    E il modo in cui farlo --
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    vorrei scoprire come possiamo distinguere
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    testo scritto da un milione di scimmie,
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    rispetto al testo che è nei nostri libri.
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    E vorrei farlo in modo che
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    io non debba essere in grado di leggere la lingua,
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    perché sono sicuro che non sarei in grado.
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    L'importante è che io sappia che c'è un alfabeto.
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    Ecco qui un grafico sulla frequenza
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    in cui trovate
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    ognuna delle 26 lettere dell'alfabeto
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    in un testo scritto a caso da scimmie.
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    E ovviamente ognuna di queste lettere
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    compare più o meno con la stessa frequenza.
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    Ma se osservate la stessa distribuzione nei testi inglesi,
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    assomiglia a questo.
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    E vi assicuro, è accertato nei testi inglesi.
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    E se guardo i testi francesi c'è qualche differenza,
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    o quelli italiani o tedeschi.
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    Hanno tutti la loro distribuzione di frequenza,
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    ma è accertato.
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    Non importa se si scrive di politica o di scienza.
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    Non importa che sia un poema
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    o un testo matematico.
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    È un'impronta forte,
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    ed è molto stabile.
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    Finché i nostri libri sono scritti in inglese --
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    perché la gente li riscrive e li ricopia --
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    ci troveremo questo.
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    Questo mi ha spinto a pensare
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    di utilizzare questa idea
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    allo scopo non di distinguere testi casuali
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    da testi con un significato,
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    ma piuttosto a identificare un significato
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    nelle biomolecole che formano la vita.
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    Ma prima devo chiedere:
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    quali sono i mattoni, come l'alfabeto, gli elementi che vi ho mostrato?
  • 10:52 - 10:55
    Salta fuori che ci sono diverse alternative
  • 10:55 - 10:57
    per una tale serie di mattoni.
  • 10:57 - 10:59
    Potremmo usare gli aminoacidi,
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    potremmo usare gli acidi nucleici, gli acidi carbossilici, gli acidi grassi.
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    In effetti la chimica è estremamente ricca, e il nostro corpo ne usa molti.
  • 11:05 - 11:08
    Quindi, per verificare questa idea,
  • 11:08 - 11:11
    prima ho osservato gli aminoacidi e qualche altro acido carbossilico.
  • 11:11 - 11:13
    Ed ecco il risultato.
  • 11:13 - 11:16
    Ecco qui, di fatto, quello che si ottiene
  • 11:16 - 11:19
    se per esempio guardate la distribuzione degli aminoacidi
  • 11:19 - 11:22
    su una cometa o nello spazio interstellare
  • 11:22 - 11:24
    o, di fatto, in un laboratorio
  • 11:24 - 11:26
    dove prima ci si è assicurati che nel brodo primordiale
  • 11:26 - 11:28
    non ci sia nessuna forma di vita.
  • 11:28 - 11:31
    Quello che trovate è principalmente glicine e poi alanina
  • 11:31 - 11:34
    e ci sono tracce di alcuni degli altri elementi.
  • 11:34 - 11:37
    Anche questo è accertato --
  • 11:37 - 11:40
    quello che trovate in sistemi come la Terra
  • 11:40 - 11:42
    dove ci sono aminoacidi,
  • 11:42 - 11:44
    ma non c'è vita.
  • 11:44 - 11:46
    Ma supponete di prendere della terra
  • 11:46 - 11:48
    e scavarci dentro
  • 11:48 - 11:51
    e poi metterla in questi spettrometri,
  • 11:51 - 11:53
    perché ci sono batteri ovunque;
  • 11:53 - 11:55
    o prendete dell'acqua in qualsiasi parte della Terra,
  • 11:55 - 11:57
    perché va di pari passo con la vita,
  • 11:57 - 11:59
    e fate la stessa analisi;
  • 11:59 - 12:01
    lo spettro appare completamente diverso.
  • 12:01 - 12:05
    Certo, ci sono sempre glicine e alanina,
  • 12:05 - 12:08
    ma di fatto, ci sono questi elementi pesanti, questi pesanti aminoacidi,
  • 12:08 - 12:10
    che vengono prodotti
  • 12:10 - 12:12
    perché sono importanti per l'organismo.
  • 12:12 - 12:14
    E altri ancora,
  • 12:14 - 12:16
    tra i 20, che non vengono usati,
  • 12:16 - 12:18
    che non appariranno per niente,
  • 12:18 - 12:20
    in nessuna concentrazione.
  • 12:20 - 12:22
    Quindi anche questo si rivela essere accertato.
  • 12:22 - 12:25
    Non importa che tipo di sedimento usate per sminuzzare,
  • 12:25 - 12:28
    che siano batteri o qualunque altra pianta o animale.
  • 12:28 - 12:30
    Ovunque ci sia vita,
  • 12:30 - 12:32
    otterrete questa distribuzione,
  • 12:32 - 12:34
    invece di quella distribuzione.
  • 12:34 - 12:37
    Ed è rilevabile non solo negli aminoacidi.
  • 12:37 - 12:39
    Potreste chiedervi:
  • 12:39 - 12:41
    bene, e questi Avidian?
  • 12:41 - 12:45
    Gli Avidian sono i cittadini di questo mondo informatico
  • 12:45 - 12:48
    dove sono assolutamente felici replicandosi e crescendo in complessità.
  • 12:48 - 12:51
    Questa è la distribuzione che ottenete
  • 12:51 - 12:53
    se, di fatto, non c'è vita.
  • 12:53 - 12:56
    Hanno circa 28 di queste istruzioni.
  • 12:56 - 12:59
    E se avete un sistema dove gli uni sostituiscono gli altri,
  • 12:59 - 13:01
    è come avere delle scimmie che scrivono con una macchina da scrivere.
  • 13:01 - 13:04
    Ognuna di queste istruzioni compare
  • 13:04 - 13:07
    con pressapoco la stessa frequenza.
  • 13:07 - 13:11
    Ma se prendete una serie di cose che si replicano
  • 13:11 - 13:13
    come nel video che avete visto,
  • 13:13 - 13:15
    assomiglia a questo.
  • 13:15 - 13:17
    Ci sono alcune istruzioni
  • 13:17 - 13:19
    che sono molto importanti per questi organismi,
  • 13:19 - 13:22
    e la loro frequenza sarà molto alta.
  • 13:22 - 13:24
    E ci sono in realtà alcune istruzioni
  • 13:24 - 13:26
    usate una volta sola, se è tanto.
  • 13:26 - 13:28
    Quindi o sono velenose
  • 13:28 - 13:32
    o dovrebbero veramente essere usate solo casualmente o meno.
  • 13:32 - 13:35
    In questo caso, la frequenza è più bassa.
  • 13:35 - 13:38
    Quindi ora possiamo controllare, questa è una firma accertata?
  • 13:38 - 13:40
    Posso dirvi con certezza che lo è,
  • 13:40 - 13:43
    perché questo tipo di spettro, così come avete visto nei libri,
  • 13:43 - 13:45
    e così come avete visto negli aminoacidi,
  • 13:45 - 13:48
    non importa più come cambiate l'ambiente, è accertato;
  • 13:48 - 13:50
    rifletterà l'ambiente circostante.
  • 13:50 - 13:52
    Ora vi farò vedere un piccolo esperimento che abbiamo fatto.
  • 13:52 - 13:54
    Devo spiegarvi un po',
  • 13:54 - 13:56
    la parte alta di questo grafico
  • 13:56 - 13:59
    mostra quella distribuzione di frequenza di cui vi ho parlato.
  • 13:59 - 14:02
    Ora, in effetti, è l'ambiente privo di vita
  • 14:02 - 14:04
    dove ogni istruzione si verifica
  • 14:04 - 14:06
    con uguale frequenza.
  • 14:06 - 14:09
    E lì sotto mostro, in effetti,
  • 14:09 - 14:12
    il tasso di mutazione dell'ambiente.
  • 14:12 - 14:15
    Inizio ad un tasso di mutazione che è talmente alto
  • 14:15 - 14:17
    che, anche se inserite
  • 14:17 - 14:19
    un programma che si replica
  • 14:19 - 14:21
    che continuerebbe a crescere felicemente
  • 14:21 - 14:23
    fino a riempire il mondo intero,
  • 14:23 - 14:27
    se lo inserite, muterà fino alla morte immediatamente.
  • 14:27 - 14:29
    Non c'è possibilità di vita
  • 14:29 - 14:32
    a quel tasso di mutazione.
  • 14:32 - 14:36
    Ma poi abbasserò il riscaldamento, per così dire,
  • 14:36 - 14:38
    e c'è questa soglia di vitalità
  • 14:38 - 14:40
    dove ora per un replicatore
  • 14:40 - 14:42
    è possibile vivere.
  • 14:42 - 14:45
    E davvero, inseriremo continuamente questi
  • 14:45 - 14:47
    nel brodo.
  • 14:47 - 14:49
    Vediamo a cosa assomiglia.
  • 14:49 - 14:52
    Prima, niente, niente, niente.
  • 14:52 - 14:54
    Troppo caldo, troppo caldo.
  • 14:54 - 14:57
    Ora la soglia di vitalità viene raggiunta,
  • 14:57 - 14:59
    e la distribuzione di frequenza
  • 14:59 - 15:02
    è cambiata radicalmente, di fatto si stabilizza.
  • 15:02 - 15:04
    Quello che ho fatto qui, ora,
  • 15:04 - 15:07
    sono stato un po' cattivo, ho alzato il riscaldamento ancora e ancora.
  • 15:07 - 15:10
    E ovviamente si raggiunge la soglia di vitalità.
  • 15:10 - 15:13
    Ve lo mostro ancora perché è così bello.
  • 15:13 - 15:15
    Raggiungete la soglia di vitalità.
  • 15:15 - 15:17
    La distribuzione diventa "vivo!"
  • 15:17 - 15:20
    E poi, una volta che avete raggiunto la soglia
  • 15:20 - 15:22
    dove il tasso di mutazione è così alto
  • 15:22 - 15:24
    che non potete auto-riprodurvi,
  • 15:24 - 15:27
    non potetre trasmettere le informazioni
  • 15:27 - 15:29
    alla vostra prole
  • 15:29 - 15:31
    senza fare tanti errori
  • 15:31 - 15:34
    tali per cui la vostra abilità nel replicarvi svanisce.
  • 15:34 - 15:37
    E poi la firma si perde.
  • 15:37 - 15:39
    Cosa impariamo da questo?
  • 15:39 - 15:43
    Credo che impariamo un certo numero di cose.
  • 15:43 - 15:45
    Una di queste,
  • 15:45 - 15:48
    se siamo capaci di pensare alla vita
  • 15:48 - 15:50
    in termini astratti --
  • 15:50 - 15:52
    e non stiamo parlando di cose come le piante,
  • 15:52 - 15:54
    e non stiamo parlando di aminoacidi,
  • 15:54 - 15:56
    e non stiamo parlando di batteri,
  • 15:56 - 15:58
    ma pensiamo in termini di processi --
  • 15:58 - 16:01
    poi potremo pensare alla vita,
  • 16:01 - 16:03
    non a qualcosa di così speciale sulla terra,
  • 16:03 - 16:06
    ma che, di fatto, potrebbe esistere ovunque.
  • 16:06 - 16:08
    Perché ha veramente a che fare
  • 16:08 - 16:10
    con quei concetti di informazione,
  • 16:10 - 16:12
    di immagazzinamento dell'informazione
  • 16:12 - 16:14
    all'interno dei substrati fisici --
  • 16:14 - 16:16
    qualunque cosa: bit, acidi nucleici,
  • 16:16 - 16:18
    qualunque cosa assomigli a un alfabeto --
  • 16:18 - 16:20
    e assicuratevi che ci sia un qualche processo
  • 16:20 - 16:22
    così che l'informazione possa essere immagazzinata
  • 16:22 - 16:24
    più a lungo di quanto possiate aspettarvi
  • 16:24 - 16:28
    che sia necessario per il deterioramento delle informazioni.
  • 16:28 - 16:30
    E se riuscite a farlo,
  • 16:30 - 16:32
    allora ottenete la vita.
  • 16:32 - 16:34
    Quindi la prima cosa che si impara
  • 16:34 - 16:37
    è che è possibile definire la vita
  • 16:37 - 16:40
    in termini di soli processi,
  • 16:40 - 16:42
    senza fare per niente riferimento
  • 16:42 - 16:44
    al tipo di cose a cui siamo legati,
  • 16:44 - 16:47
    come il tipo di vita che c'è sulla Terra.
  • 16:47 - 16:50
    E questo in un certo senso ci allontana ancora una volta,
  • 16:50 - 16:53
    come per tutte le scoperte scientifiche, o molte di loro --
  • 16:53 - 16:55
    è questo continuo detronizzare l'essere umano --
  • 16:55 - 16:58
    per cui pensiamo di essere speciali perché siamo vivi.
  • 16:58 - 17:01
    Possiamo creare la vita. Possiamo creare la vita in un computer.
  • 17:01 - 17:03
    Ve lo concedo, è limitato,
  • 17:03 - 17:06
    ma abbiamo imparato quello che ci vuole
  • 17:06 - 17:08
    per costruirla realmente.
  • 17:08 - 17:11
    E una volta che abbiamo questo,
  • 17:11 - 17:14
    non è più un compito così difficile
  • 17:14 - 17:18
    dire, se capiamo i processi fondamentali
  • 17:18 - 17:21
    che non si riferiscono a nessun substrato particolare,
  • 17:21 - 17:23
    allora possiamo andare lontano
  • 17:23 - 17:25
    e provare altri mondi,
  • 17:25 - 17:29
    scoprire che tipo di alfabeto chimico ci potrebbe essere,
  • 17:29 - 17:31
    scoprire abbastanza della chimica classica,
  • 17:31 - 17:34
    la geochimica del pianeta,
  • 17:34 - 17:36
    così da sapere a cosa assomiglia questa distribuzione
  • 17:36 - 17:38
    in assenza di vta,
  • 17:38 - 17:41
    e cercarne ampie deviazioni --
  • 17:41 - 17:44
    questa cosa che spicca, che dice
  • 17:44 - 17:46
    "Questa sostanza chimica non dovrebbe proprio esserci".
  • 17:46 - 17:48
    A quel punto ancora non sappiamo che c'è vita,
  • 17:48 - 17:50
    ma potremmo dire,
  • 17:50 - 17:53
    "Bene, come minimo dovrò dare un'occhiata molto attenta a questa sostanza chimica
  • 17:53 - 17:55
    e vedere da dove viene".
  • 17:55 - 17:57
    E potrebbe essere la nostra opportunità
  • 17:57 - 17:59
    di scoprire realmente la vita
  • 17:59 - 18:01
    dove non possiamo vederla fisicamente.
  • 18:01 - 18:04
    Questo è veramente il messaggio da portarvi a casa
  • 18:04 - 18:06
    che ho per voi.
  • 18:06 - 18:08
    La vita può essere meno misteriosa
  • 18:08 - 18:10
    di quanto pensiamo
  • 18:10 - 18:14
    quando cerchiamo di pensare a come potrebbe essere su altri pianeti.
  • 18:14 - 18:17
    E se togliamo il mistero della vita,
  • 18:17 - 18:20
    credo che sia un po' più facile
  • 18:20 - 18:22
    pensare a come viviamo,
  • 18:22 - 18:25
    e come forse non siamo così speciali come pensiamo.
  • 18:25 - 18:27
    Vi lascerò con questo.
  • 18:27 - 18:29
    E grazie molte.
  • 18:29 - 18:31
    (Applausi)
Title:
Trovare forme di vita che non immaginiamo
Speaker:
Christoph Adami
Description:

Come cercare vita aliena se non è minimamente simile alla vita che conosciamo? A TEDxUIUC Christoph Adami mostra come usa le sue ricerche sulla vita artificiale -- programmi auto-replicanti -- per cercare una firma, un "marcatore biologicio", che sia libero dai nostro preconcetti su cosa sia la vita

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
18:31
Michele Gianella edited Italian subtitles for Finding life we can't imagine
Anna Cristiana Minoli added a translation

Italian subtitles

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