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Il primo sistema in crowdsourcing al mondo che monitora il traffico nello spazio

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    Sono un astrodinamico --
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    sì, come quel ragazzo, Rich Purnell
    nel film "The Martian".
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    Mi dedico a studiare e prevedere
    il moto degli oggetti nello spazio.
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    Ad oggi rileviamo la traiettoria di circa
    l'1% degli oggetti pericolosi in orbita --
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    pericolosi per servizi
    come la localizzazione,
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    l'agricoltura, le banche,
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    televisione e comunicazioni,
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    e presto -- molto presto --
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    persino per Internet stesso.
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    Oggi questi servizi non hanno difese
    contro circa mezzo milione di oggetti
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    delle dimensioni
    da una particella di vernice
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    fino ad oggetti grandi come un autobus.
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    Una macchia di vernice
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    che viaggia alla giusta velocità,
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    e che colpisce uno di questi oggetti,
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    può renderlo completamente inutilizzabile.
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    Ma non possiamo tracciare oggetti
    piccoli quanto una particella di vernice
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    Possiamo tracciarli se sono piccoli almeno
    quanto, che ne so, uno smartphone.
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    Perciò, su mezzo milione di oggetti
    di cui dovremmo preoccuparci
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    possiamo rilevare la traiettoria
    solamente di 26.000.
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    E di questi 26.000, in realtà
    solo 2.000 sono funzionanti.
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    Tutto il resto
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    è spazzatura.
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    È davvero tanta spazzatura.
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    E tanto per peggiorare le cose
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    la maggior parte di ciò che
    lanciamo in orbita non torna più indietro.
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    Quando mandiamo in orbita un satellite,
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    smette di funzionare,
    esaurisce il carburante,
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    e allora mandiamo su qualcos'altro...
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    e poi qualcos'altro ancora...
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    e ancora.
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    E qualche volta capita che
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    due di questi oggetti
    si scontrino uno contro l'altro
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    o uno di questi oggetti esploda,
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    o peggio,
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    qualcuno potrebbe decidere di distruggere
    uno dei loro satelliti in orbita,
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    creando decisamente molti pezzi in più,
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    la maggior parte dei quali
    non torna più indietro.
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    Queste cose non accadono poi
    così raramente nello spazio.
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    È emerso che considerata
    la curvatura dello spazio-tempo,
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    vi sono dei luoghi ideali
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    dove posizioniamo
    alcuni di questi satelliti --
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    immaginateli come
    autostrade spaziali.
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    Come nelle autostrade terrestri,
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    quelle spaziali possono sostenere
    solo una capacità di traffico massima
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    per consentire operazioni ini sicurezza
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    A differenza delle autostrade terrestri,
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    in realtà non ci sono regole del traffico.
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    Neanche una, ok?
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    Wow.
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    Cosa potrebbe mai andare storto?
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    (Risata)
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    Ora, quello che davvero sarebbe bello
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    è avere qualcosa di simile
    a una mappa del traffico spaziale
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    come un Waze per lo spazio
    da poter consultare
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    per vedere le condizioni
    aggiornate del traffico spaziale
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    magari persino per prevederle.
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    Tuttavia, il problema legato a ciò
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    è che chiedendo a cinque persone diverse
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    "Che succede in orbita?
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    Come vanno le cose?"
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    ti porterà probabilmente ad avere
    10 risposte diverse.
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    Perché?
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    Perché le informazioni su quanto accade
    in orbita di solito non vengono condivise.
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    Perciò, come sarebbe se
    disponessimo di un sistema
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    di informazione del traffico spaziale
    accessibile, aperto e trasparente
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    che possa informare gli utenti
    della posizione di qualsiasi cosa
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    per cercare di mantenere lo spazio
    sicuro e sostenibile?
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    E come sarebbe se il sistema
    potesse essere usato
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    per costituire norme di comportamento
    basate sulle evidenze --
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    le regole del traffico spaziale?
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    Così ho sviluppato ASTRIAGraph,
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    il primo sistema di monitoraggio del
    traffico spaziale in crowdsourcing
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    all'Università del Texas ad Austin.
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    ASTRIAGraph raggruppa varie
    fonti di informazione globali -
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    provenienti dal governo, industrie,
    università -
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    e le rappresenta in un contesto comune
    accessibile a tutti oggi.
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    Qui, potete vedere 26.000 oggetti
    in orbita attorno alla Terra,
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    molteplici opinioni,
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    il tutto aggiornato
    quasi in diretta.
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    Ma tornando al problema
    della mappa del traffico:
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    Cosa accadrebbe se riceveste
    informazioni solo dal governo americano?
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    Bene, in quel caso, così che apparirebbe
    la vostra mappa spaziale.
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    Ma come la pensano i russi?
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    È significativamente diversa.
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    Chi ha ragione? Chi ha torto?
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    A che cosa dovrei credere?
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    Di chi dovrei fidarmi?
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    Questo è parte del problema.
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    Senza questo contesto che supervisiona
    la condotta dei protagonisti dello spazio,
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    e l'attività nello spazio --
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    dove questi oggetti sono collocati --
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    per uniformare queste incongruenze
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    e rendere queste conoscenze comuni,
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    in realtà rischiamo di perdere la capacità
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    di utilizzare lo spazio a
    beneficio dell'umanità.
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    Grazie mille.
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    (Applausi e acclamazioni)
Title:
Il primo sistema in crowdsourcing al mondo che monitora il traffico nello spazio
Speaker:
Moriba Jah
Description:

"La maggior parte di ciò che lanciamo nello spazio non torna più indietro," afferma l'astrodinamico e Ted Fellow Moriba Jah. In questo lungimirante talk, Jah descrive le autostrade spaziali che orbitano intorno alla Terra, e come esse siano piene di spazzatura spaziale. Scopri di più riguardo alla sua ricerca mirata a sviluppare e riprodurre in scala il primo sistema al mondo basato sul crowdsourcing per monitorare il traffico nello spazio -- e come questo possa aiutare a risolvere il problema dei detriti che gravitano nelle vicinanze della Terra.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
05:29

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