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Title:
Come le carceri estorcono denaro ai poveri
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Description:
Perché mettiamo in carcere le persone solo a causa della loro povertà ? Oggi, mezzo milione di americani è in carcere solo perché non può permettersi di pagare la cauzione, e ancora di più sono rinchiusi perché non possono pagare il debito che hanno con la corte, a volte per reati minori come il mancato pagamento delle multe per divieto di sosta. Salil Dudani condivide storie raccontategli da individui che hanno sperimentato la prigione per debiti a Ferguson, Missouri, sfidandoci a pensarla diversamente sul modo in cui puniamo i poveri e gli emarginati.
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Speaker:
Salil Dudani
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Un pomeriggio d'estate nel 2013,
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la polizia di DC arrestò,
interrogò e perquisì un uomo
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che sembrava essere sospetto
e potenzialmente pericoloso.
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Questo non è quello che indossavo
il giorno dell'arresto, sinceramente,
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ma ho una foto anche di quello.
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So che fa molta paura...
cercate di rimanere calmi.
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A quel tempo facevo internato
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per il servizio di pubblico difensore
a Washington
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e stavo visitando una stazione
di polizia per lavoro.
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Stavo andando via,
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e prima che potessi andarmene
con l'auto,
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due macchine della polizia
mi bloccarono l'uscita
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e un poliziotto mi venne dietro.
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Mi disse di fermarmi, togliermi lo zaino
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e mettere le mani sulla volante
parcheggiata accanto a noi.
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Poi circa una dozzina di poliziotti
si raccolsero intorno a noi.
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Tutti avevano le pistole,
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alcuni il mitra.
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Rovistarono nel mio zaino.
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Mi perquisirono.
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Fecero foto di me steso
sull'auto della polizia,
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e risero.
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E mentre tutto questo accadeva --
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mentre stavo sulla volante cercando
di ignorare le mie gambe tremanti
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e tentando di pensare lucidamente --
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all'improvviso capii una cosa.
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Quando mi guardo in questa foto,
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se dovessi descrivermi,
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credo che direi qualcosa del tipo,
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"Maschio diciannovenne indiano,
indossa una T-shirt e degli occhiali."
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Ma loro non stavano includendo
questi dettagli.
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Mentre mi descrivevano alle loro radio
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dicevano, "Maschio mediorientale
con uno zaino.
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Maschio mediorientale con uno zaino."
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E questa descrizione finì
sui loro rapporti.
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Non mi sarei mai aspettato di essere
descritto dal mio governo con termini come
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"appostato",
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"nefande",
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"terrorista".
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E la detenzione andò per le lunghe.
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Mandarono cani addestrati a riconoscere
gli esplosivi nella zona in cui mi trovavo
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Chiamarono il governo federale per vedere
se fossi su una lista-sospetti.
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Un paio di detective mi fecero
controlli incrociati perché,
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anche se non avevo nulla
da nascondere,
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non acconsentivo all'ispezione
dell'auto.
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Potevo vedere
che non erano contenti di me,
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ma sentivo che non avrei potuto
sapere cosa avrebbero fatto dopo.
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A un certo punto, il poliziotto
che mi aveva perquisito
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esaminò la parete in cerca
della telecamera di sicurezza
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per vedere quanto di tutto questo
stesse registrando.
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E quando lo fece,
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fu chiaro quanto fossi completamente
alla loro mercè.
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Credo che noi prendiamo confidenza,
sin da piccoli,
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con l'idea dei poliziotti e degli arresti
e delle manette,
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quindi è facile dimenticare quanto sia
umiliante e coercitivo
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imporre il controllo sul corpo
di un'altra persona.
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So che sembra che il punto della
mia storia
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sia il maltrattamento
a causa della mia razza --
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e sì, non credo che sarei stato trattenuto
se fossi stato bianco.
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Ma di fatto, quello a cui penso oggi
è un'altra cosa.
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Ciò a cui penso è a quanto peggio
sarebbe potuta andare
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se non fossi stato ricco.
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Intendo che pensavano che avrei cercato
di piazzare una bomba,
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e hanno investigato sulla cosa
per un'ora e mezza,
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ma non mi hanno mai messo le manette
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e non mi hanno mai messo in cella.
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Credo che se fossi venuto da una delle
comunità di colore povere di Washington e
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avessero pensato che ero una
minaccia alla loro vita
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sarebbe potuta finire
diversamente.
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Infatti, nel nostro sistema, penso sia
meglio essere una persona agiata
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sospettata di far saltare
una stazione di polizia
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che essere una persona povera
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sospettata di molto, molto meno.
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Voglio darvi un esempio tratto
dal mio attuale lavoro.
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Sto lavorando in un'organizzazione
per i diritti civili a Washington
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chiamata "Uguaglianza giudiziaria
secondo legge".
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Fatemi iniziare facendovi una domanda.
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Quanti di voi hanno mai preso una multa
per divieto di sosta?
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Alzate le mani.
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Bene. Anch'io.
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E quando l'ho dovuta pagare,
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mi sentivo nervoso e infastidito,
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ma l'ho pagata e sono andato avanti.
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Immagino che anche la maggior parte
di voi l'abbia pagata.
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Ma cosa succede se non potete sostenere
il costo della multa
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e neanche la vostra famiglia ha i soldi,
cosa succede allora?
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Una delle cose che non ci si aspetta
che accadano secondo legge
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è essere arrestati e incarcerati
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solo perché non si può pagare.
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È illegale per la legge federale.
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Ma è ciò che stanno facendo
i governi locali del Paese
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alle persone povere.
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E tantissime delle nostre cause
all'organizzazione
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riguardano queste moderne prigioni
per debitori.
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Uno dei nostri casi è contro
Ferguson, Missouri.
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E so che quando dico Ferguson
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molti penseranno alla
polizia violenta.
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Ma oggi vi voglio parlare
di un altro aspetto
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della relazione tra le loro
forze di polizia e i cittadini.
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Ferguson stava emettendo in media
più di due mandati d'arresto
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a persona, per anno,
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la maggior parte per debiti
verso le corti.
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Quando penso a come mi sentirei
se ogni volta che lasciassi casa
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ci fosse una possibilità che un poliziotto
controlli la mia targa,
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veda un'ingiunzione per debito,
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afferri il mio corpo come quelli a DC
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e mi porti in una cella,
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starei un po' male.
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A Ferguson ho incontrato molti
che hanno avuto questa esperienza
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e ho sentito alcune delle loro storie.
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Nella prigione di Ferguson,
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in ogni piccola cella ci sono un letto
a castello e un water,
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ma ci mettono dentro anche
quattro persone.
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Quindi ci sarebbero due persone sul letto
e due sul pavimento,
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una la cui unica scelta è stare
giusto accanto al bagno lercio
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che mai veniva pulito.
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Di fatto, l'intera cella non veniva
mai pulita
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così il pavimento e i muri erano
rigati di sangue e muco.
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Niente acqua da bere,
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tranne quella da un rubinetto
collegato al water.
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L'acqua era sporca e così il sapore,
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non c'era mai abbastanza cibo,
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mai una doccia,
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le donne con il ciclo non avevano
prodotti igienici,
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non c'era alcuna cura medica.
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Ho chiesto a una donna
delle cure mediche
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e lei ha riso e ha detto, "Oh, no, no.
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Le uniche cure che ricevi sono quelle
sessuali delle guardie."
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Quindi hanno portato lì i debitori
e hanno detto loro,
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"Non vi lasceremo andare via finché
non pagherete il vostro debito."
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E se avessi potuto chiamare
un familiare
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che fosse riuscito
a recuperare i soldi,
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probabilmente saresti uscito.
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Se fosse stato denaro sufficiente.
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Altrimenti saresti rimasto
dentro per giorni o settimane
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e ogni giorno le guardie sarebbero entrate
nelle celle
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e avrebbero contrattato con i debitori
sul prezzo del rilascio.
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Saresti rimasto fino a quando il carcere
sarebbe stato troppo affollato
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e volevano farci entrare qualcun altro.
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E a quel punto avrebbero pensato,
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"Ok, sembra che questo non potrà
procurarsi il denaro,
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è probabile
che quest'altro lo farà."
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Tu sei fuori, l'altro dentro,
e la macchina continua ad andare.
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che nove anni fa è stato arrestato
perché chiedeva l'elemosina in un Walgreens.
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Non poteva pagare le multe e le tasse
per il suo caso.
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In gioventù era sopravvissuto
a un incendio in casa
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solo perché si era buttato dal terzo piano
per scappare.
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La caduta gli aveva causato
danni al cervello
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e a molte parti del corpo, incluse
le gambe.
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Quindi non può lavorare
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e si affida alla previdenza sociale
per sopravvivere.
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L'ho visto nel suo appartamento,
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non aveva niente che fosse di valore,
non c'era neanche cibo.
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È cronicamente affamato.
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Non aveva niente di valore lì
eccetto un piccolo pezzo di cartone
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in cui aveva scritto i nomi
dei suoi bambini.
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Lo amava ed era felice
di mostrarmelo.
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Ma non può pagare le multe e le tasse
perché non ha niente da dare.
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Negli ultimi nove anni
è stato arrestato 13 volte,
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ed è stato in carcere per un totale
di 130 giorni per quel caso di elemosina.
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Uno di quei periodi è durato
per 45 giorni.
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Provate solo a immaginare di passare
il tempo da adesso fino a giugno
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in quel posto che vi ho descritto
pochi momenti fa.
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MI ha raccontato di tutti i tentativi
di suicidio che ha visto;
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di quando un uomo è riuscito
a impiccarsi
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fuori dalla portata dei compagni
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e tutto ciò che hanno potuto fare loro
è stato urlare e urlare
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per chiamare le guardie,
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perché potessero arrivare e liberarlo.
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E mi ha raccontato che le guardie
hanno impiegato cinque minuti per reagire.
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Quando sono arrivati l'uomo
era privo di conoscenza
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quindi hanno chiamato i paramedici
che sono arrivati nella cella
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e hanno detto, "Starà bene",
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così lo hanno lasciato
semplicemente a terra.
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Ho sentito molte storie come questa
e non dovevo sorprendermi
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perché il suicidio è la maggior causa
di morte nelle nostre prigioni,
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ed è legato al mancato
sostegno psicologico nelle carceri.
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Ho incontrato una donna,
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madre single di tre bambini,
che guadagnava sette dollari l'ora.
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Si affidava ai buoni spesa
per sfamare sé e i suoi bambini.
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Circa dieci anni fa,
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le fecero un paio di multe e commise
un reato minore per furto,
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e non poteva pagare le multe e le tasse
per quei casi.
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Da allora, è stata incarcerata circa 10
volte per quei casi,
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ma è affetta da schizofrenia
e disturbi bipolari,
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e ogni giorno ha bisogno di farmaci.
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Non aveva accesso a quei farmaci
nel carcere di Ferguson,
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perché nessuno ha accesso
ai propri farmaci.
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Mi ha raccontato com'era passare
due settimane in una gabbia,
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tra allucinazioni e ombre e voci in testa,
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implorando per le medicine
che avrebbero fermato tutto,
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ed essendo ignorata.
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E neanche questo è anomalo:
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il 30 per cento delle donne
nelle nostre carceri locali
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ha problemi mentali come i suoi,
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ma solo una su sei riceve le cure adatte
mentre si trova in carcere.
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Quindi, ho sentito tutte queste storie
su queste grottesche segrete
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che Ferguson usa per i suoi debitori,
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e quando è arrivato il momento di vederle
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e di visitare il carcere di Ferguson,
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non ero sicuro di cosa dovessi aspettarmi
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ma non mi aspettavo questo.
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È un'ordinaria struttura governativa.
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Potrebbe essere un ufficio postale
o una scuola.
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Mi ha ricordato
che questi schemi di estorsione illegali
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non sono nascosti nell'ombra,
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ma vengono perpetrati alla luce del sole
dai nostri pubblici ufficiali.
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È questione di politiche pubbliche.
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Mi ha ricordato che l'incarcerazione
per povertà in genere,
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anche quando non riguarda
le prigioni da debito
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ha un ruolo visibile e centrale
nel nostro sistema giuridico.
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Ciò a cui penso è la politica
delle cauzioni.
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Nel nostro sistema,
se sei libero o detenuto,
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un processo pendente non si incentra
su quanto tu sia pericoloso
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o su quanto sia a rischio di fuga.
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Si concentra su quanto puoi spendere
per la tua cauzione.
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E Bill Cosby, con una cauzione
da un milione di dollari,
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scrive immediatamente l'assegno
e non passa un secondo in galera.
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Ma Sandra Bland,
morta in carcere,
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era lì solo perché la sua famiglia
non aveva 500 dollari.
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Infatti, c'è mezzo milione
di Sandra Blands nel paese,
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500 000 persone che proprio ora
sono in carcere,
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solo perché non possono pagare
la propria cauzione.
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Ci è stato detto che le nostre
carceri sono posti per criminali,
¶
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ma statisticamente non è così:
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tre persone su cinque sono lì
in via predibattimentale.
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Non sono stati condannati
per alcun crimine,
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né dichiarati colpevoli
per alcuna violazione.
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Proprio qui a San Francisco,
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l'85 per cento dei carcerati
del carcere di San Francisco
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è detenuto predibattimentali.
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Questo vuol dire che San Francisco
sta spendendo circa 80 milioni di dollari
-
ogni anno
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per finanziare tale detenzione.
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Per molti dei carcerati a causa
del pagamento della cauzione
¶
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ci sono accuse così minime
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che la quantità di tempo necessaria
per l'attesa del processo
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è più lunga della condanna
che riceverebbero se condannati,
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quindi è certo
che uscirebbero prima
-
se si dichiarassero colpevoli.
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Quindi adesso la scelta è:
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dovrei stare qui in questo orribile posto,
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lontano dalla famiglia
e da chi conta su di me,
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con la garanzia di perdere il lavoro,
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e combattere le accuse?
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O dovrei dichiararmi colpevole
per qualunque cosa dica l'accusa e uscire?
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Ora sono detenuti predibattimentali,
non criminali.
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Ma a patteggiamento avvenuto,
li chiameremo criminali,
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anche se non sarebbe mai capitato
a un benestante
-
perché una persona agiata avrebbe
semplicemente pagato.
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A questo punto vi starete chiedendo,
¶
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"Cosa ci fa questo ragazzo
nella sezione ispirazioni...
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È estremamente deprimente.
Voglio indietro i miei soldi."
¶
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credo che parlare di carceri sia
molto meno deprimente dell'alternativa,
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perché credo che se non parliamo
di questi problemi
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e non cambiamo il modo
in cui pensiamo al carcere,
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tra decenni
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avremo ancora le carceri piene di gente
povera che non dovrebbe stare lì.
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Questo per me è deprimente.
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Ma per me è emozionante il pensiero
che queste storie possano spingerci
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a pensare alle carceri
in termini differenti.
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Non in sterili termini politici
come "incarcerazione di massa"
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o "condanna dei trasgressori
non violenti",
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ma in termini umani.
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Quando mettiamo un essere umano in gabbia
per giorni o settimane o mesi
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o persino anni,
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cosa facciamo al suo corpo
e alla sua mente?
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A quali condizioni vogliamo
davvero farlo?
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E iniziando con poche centinaia
di noi in questa stanza,
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potremmo diffondere una nuova
riflessione sulle carceri,
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e potremo disfarci di quella "confidenza"
di cui vi parlavo prima.
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Se vi lascerò qualcosa oggi,
spero sia il pensiero
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che se vogliamo che qualcosa cambi --
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non solo le nostre politiche su cauzioni
e multe e tasse --
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dobbiamo anche essere sicuri
che qualsiasi nuova politica
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non punisca i poveri e li emargini
in un nuovo modo.
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Se vogliamo quel cambiamento,
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bisogna che tutti noi cambiamo
modo di pensare.
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