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Un Robot come collega? | Alberto Pellero | TEDxVicenza

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    Questo, al mio fianco, è un robot.
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    Io adesso mi avvicino
    e con un semplice gesto,
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    gli faccio iniziare un suo programma
    che eseguirà durante la mia presentazione.
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    Questo termine così evocativo, robot,
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    nasce nel 1920 dal dramma
    del ceco Karel Kapek,
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    il dramma si chiamava Rur,
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    che significa Rossum Universal Robot.
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    In questo dramma
    il dottor Rossum creava dei 'robota',
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    in ceco dei lavoratori,
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    in grado di lavorare al posto dell'uomo.
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    Questo al fine di liberare
    l'umanità dalla schiavitù.
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    L'epilogo però fu tragico
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    e i robot presero
    il sopravvento sull'umanità.
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    Io oggi sono qui
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    per illustrarvi uno scenario
    decisamente migliore.
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    Perché l'uomo crea oggi i robot?
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    Li crea per fargli fare
    quelle mansioni ripetitive
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    usuranti, pericolose,
    che altrimenti farebbe l'uomo.
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    In questa foto vedete
    un ambiente di lavoro ostile.
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    Questa è una forgia;
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    le persone sono a contatto
    con il metallo liquido
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    estremamente pericoloso,
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    un'atmosfera a oltre 50 gradi.
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    Questo è un lavoro da robot.
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    E questa è una catena di montaggio.
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    Chi vuole ancora lavorare
    in catena di montaggio
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    come faceva Charlie Chaplin
    simpaticamente,
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    ripetendo la stessa operazione
    per migliaia e migliaia di volte
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    durante la giornata?
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    Questa è un'attività
    che devono fare i robot.
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    E apriamo tutto quel mondo
    che è della robotica,
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    che lavora in ambito radioattivo,
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    ad esempio per lo smantellamento
    delle centrali nucleari.
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    I robot vengono telecomandati
    da remoto da delle persone
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    che altrimenti verrebbero
    a contatto con la radioattività
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    e quindi contaminate.
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    Senza i robot non ci sarebbe
    quell'incredibile esperienza
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    che è la chirurgia robotica
    per la medicina moderna,
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    in cui i chirurghi sono in grado
    di operare da New York a Milano
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    in telecontrollo del robot,
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    raggiungendo delle precisioni
    dei decimi di millimetro e anche meglio,
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    altrimenti impossibili
    con la mano dell'uomo.
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    In questa foto,
    che probabilmente tutti conoscete
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    perché in molte pubblicità
    i robot si vedono costruire
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    le moderne automobili
    che oggi tutti guidate,
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    vedete tanti robot
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    tanti perché i robot devono
    produrre molte automobili,
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    molti pezzi con la massima
    qualità ottenibile.
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    Ma soprattutto non vedete
    una cosa, in questa foto.
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    Non vedete degli uomini.
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    Questo perché questi sono
    robot industriali, grandi, veloci,
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    che esercitano dei processi
    come la saldatura
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    estremamente pericolosi per l'uomo.
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    I robot sono chiusi dentro delle gabbie;
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    ci sono delle barriere
    tra l'uomo e il robot.
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    Ma le barriere esistono
    per essere abbattute.
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    In questo video,
    sia esso finzione o realtà,
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    vedete un robot industriale
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    che gioca a ping pong,
    senza barriere, con l'uomo.
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    Questo perché alcuni anni fa
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    è nata una tecnologia
    che chiamiamo robotica collaborativa.
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    I robot collaborativi,
    come quello che è sul palco,
  • 4:00 - 4:03
    sono dei robot in grado
    di coesistere nella stessa area
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    e collaborare con le persone
    in maniera sicura.
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    Come lo fanno?
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    Grazie a una fitta rete di sensori
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    che gestiscono
    l'interazione con l'esterno.
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    Questo robot sul palco
    che sta lavorando mentre io parlo,
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    si chiama LBR;
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    in tedesco LBR significa "robot leggero"
  • 4:22 - 4:27
    ed è dotato di sette sensori di coppia,
    quindi di elettronica, programmabile,
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    in corrispondenza
    di ciascuno dei sette giunti.
  • 4:29 - 4:32
    Ma, soprattutto, è estremamente leggero
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    e quindi nel caso
    di un urto con una persona,
  • 4:36 - 4:38
    non è traumatico, non fa male.
  • 4:38 - 4:42
    Quindi sarà possibile, in futuro,
    avere un robot come collega?
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    Adesso io vi faccio vedere
    un paio di video
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    di quello che è invece l'oggi,
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    di robot che lavorano
    fianco a fianco con le persone.
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    In questo video vedete
    un robot senza barriere
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    che aiuta l'operatrice
    a muovere un oggetto
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    che è il differenziale di un'auto
    che pesa più di 10 chili.
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    E soprattutto, vedete
    che gestisce in sicurezza
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    una collisione come questa,
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    altrimenti molto rischiosa
    per l'operatrice,
  • 5:12 - 5:14
    con un robot industriale tradizionale.
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    E guardate adesso cosa fa
    un'altra operatrice:
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    ferma il robot con una mano
    e lo fa riavviare,
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    come ho fatto prima io.
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    Questo in una linea di montaggio,
    nella fattispecie di lavatrici,
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    ma quindi, i robot
    effettivamente oggi collaborativi
  • 5:32 - 5:33
    sono all'interno delle aziende.
  • 5:33 - 5:36
    E la loro caratteristica
    è che possono lavorare
  • 5:36 - 5:38
    fianco a fianco con le persone.
  • 5:38 - 5:45
    Ma cosa succederebbe se, ad esempio,
    aprissimo casa nostra a un robot?
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    Un robot collaborativo, come questo,
  • 5:51 - 5:54
    che magari, nella fattispecie vedete
    che ha due braccia,
  • 5:54 - 5:56
    ha una configurazione umanoide,
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    al mattino a colazione ci prepara
    quello che mi sembra sia un pancake.
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    Diciamo che, per adesso,
    a colazione continuo a fare da solo;
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    ma in industria, perché no?
  • 6:35 - 6:38
    E infatti, il mercato
    dei robot collaborativi o Cobot,
  • 6:38 - 6:41
    che significa "Collaborative Robots",
  • 6:41 - 6:43
    sta crescendo in maniera incredibile:
  • 6:43 - 6:45
    tra cinque anni si venderanno nel mondo
  • 6:45 - 6:48
    lo stesso numero di robot
    industriali e collaborativi,
  • 6:48 - 6:52
    cioè 500 mila e 500 mila
    robot collaborativi.
  • 6:52 - 6:55
    Quali sono i motivi
    di questa crescita pazzesca?
  • 6:55 - 6:59
    I driver sono due: uno di natura economica
  • 6:59 - 7:02
    e altri driver di natura
    sociale e politica.
  • 7:03 - 7:06
    Le aziende vogliono sicurezza,
    questo è importante,
  • 7:06 - 7:09
    vogliono lavorare senza barriere,
    fianco a fianco coi robot
  • 7:09 - 7:12
    e questi robot fanno questo mestiere.
  • 7:12 - 7:15
    Le aziende vogliono
    spendere poco in automazione
  • 7:15 - 7:17
    e questo è un fattore importante
    che vedremo anche dopo,
  • 7:17 - 7:20
    meno rispetto
    ai robot industriali tradizionali
  • 7:20 - 7:23
    e vogliono un robot semplice,
    che si tocca con la mano
  • 7:23 - 7:25
    che si muove, che si programma.
  • 7:25 - 7:27
    Questo perché oggi produciamo oggetti
  • 7:27 - 7:31
    in dei lotti sempre più piccoli
    e sempre più personalizzati,
  • 7:31 - 7:33
    quella che si chiama "mass customization".
  • 7:34 - 7:37
    Da un punto di vista sociale e politico,
  • 7:37 - 7:39
    questo dà la possibilità
    del "back reshoring"
  • 7:39 - 7:45
    che significa riportarci le produzioni
    in Paesi ad alto costo della manodopera,
  • 7:45 - 7:47
    come è ad esempio l'Italia,
  • 7:47 - 7:49
    al fine di contrastare
    la competizione globale,
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    quindi di competere ancora
    con questi Paesi,
  • 7:52 - 7:54
    e in mente ho
    fondamentalmente il Far East.
  • 7:56 - 7:58
    Soprattutto da un punto di vista sociale,
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    far fare le cose
    più semplici e ripetitive,
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    come dicevo prima, a questi robot.
  • 8:03 - 8:07
    Perché lo scopo dei robot non è
    quello di mandare le persone a casa,
  • 8:07 - 8:11
    ma di mantenere l'occupazione
    dedicandole ad altre attività,
  • 8:11 - 8:14
    a nuove mansioni che vedremo dopo.
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    Ma se apriamo tutto quel filone
    che non è esattamente questo,
  • 8:16 - 8:18
    ma si chiama "robotica di servizio",
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    troviamo i robot nel settore didattico,
    "educational" come questo,
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    che magari alcuni di voi conoscono;
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    robot assistivi, come questo esoscheletro
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    che aiuta le persone a camminare
    o a fare riabilitazione;
  • 8:32 - 8:37
    dei "concept" veri e propri,
    che a breve saranno industrializzati,
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    per avere un robot in cucina,
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    un po' più bravo di quello
    che abbiamo visto nel video di prima.
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    Io sono convinto che molti di voi
    hanno già un robot in casa.
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    Io ce l'ho. Aspira la polvere.
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    Si muove in un ambiente
    di cui non ha la cartina.
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    Lo fa in maniera automatica e sicura.
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    Questo è un cobot.
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    Vi torna forse alla mente
    questa provocazione di Bill Gates?
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    Tassare i robot, un anno
    e mezzo fa circa, più o meno.
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    Bocciata dalla Comunità Europea
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    e, fondamentalmente, dalla comunità
    robotica, ovviamente, e industriale.
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    Tassare più che altro la competitività,
  • 9:19 - 9:22
    anzi le aziende che hanno
    una competitività aumentata
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    grazie all'utilizzo di automazione
    flessibile e intelligente come questa.
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    Questo sarebbe solo
    un freno all'innovazione
  • 9:29 - 9:32
    e genererebbe il fenomeno opposto
    del back reshoring,
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    quindi il reshoring,
    cioè le aziende vanno a produrre
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    dove si pagano meno tasse
    e dove costa meno il lavoro.
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    D'altra parte, quando è uscito,
    tanti anni fa oramai,
  • 9:43 - 9:44
    un pacchetto software che aveva
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    un foglio di calcolo
    e un foglio di videoscrittura
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    nessuno ha proposto una tassa per questo,
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    nonostante diverse mansioni
    chiaramente poi siano cambiate.
  • 9:55 - 9:57
    C'é un'analisi di McKinsey
    molto interessante
  • 9:57 - 9:59
    che vi invito ad andare a vedere,
  • 9:59 - 10:03
    che la vede da un'ottica
    completamente diversa e ottimistica.
  • 10:03 - 10:06
    McKinsey stima nel 2030,
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    700 milioni di persone
    che verranno sostituite dai robot,
  • 10:10 - 10:15
    ma dedicate ad altre mansioni,
    collaterali a quella dei robot.
  • 10:16 - 10:19
    Ovvero, la gestione dei "big data".
  • 10:19 - 10:23
    Questo robot fa un sacco di dati;
    il mio cellulare fa un sacco di dati;
  • 10:23 - 10:26
    oggi siamo sui social,
    tantissimi dati che vanno gestiti;
  • 10:27 - 10:31
    la gestione delle infrastrutture cloud
    che li devono ospitare;
  • 10:31 - 10:35
    la creazione di applicazioni cloud-based,
    finalizzate ad attività,
  • 10:35 - 10:38
    ad esempio, di robotica collaborativa;
  • 10:38 - 10:40
    e infine, l'intelligenza artificiale.
  • 10:41 - 10:46
    L'intelligenza artificiale è una cosa
    che però già abbiamo sui nostri device.
  • 10:47 - 10:50
    Tutte queste tematiche sono racchiuse
    su quella che si chiama
  • 10:50 - 10:54
    "quarta rivoluzione industriale",
  • 10:54 - 10:56
    che, per i robotici, e quindi per me,
  • 10:56 - 11:00
    in effetti è la seconda
    rivoluzione robotica, quella dei "cobot",
  • 11:00 - 11:04
    perché la prima coincide
    con la terza rivoluzione industriale,
  • 11:04 - 11:08
    che è la nascita del PLC
    quindi di un sistema programmabile.

  • 11:08 - 11:12
    Cosa ci aspetta in un futuro prossimo
    o abbastanza attuale?
  • 11:12 - 11:13
    La terza rivoluzione robotica,
  • 11:13 - 11:17
    quella della robotica mobile
    in cui robot come questo stanno lavorando,
  • 11:17 - 11:20
    potranno lavorare
    su dei sistemi mobili AGV
  • 11:20 - 11:24
    che si muovono nelle aziende
    o anche nelle case, perché no?
  • 11:24 - 11:27
    E la quarta,
    quella dell'intelligenza artificiale,
  • 11:27 - 11:28
    che per i robot significa:
  • 11:28 - 11:31
    non ci sarà più bisogno dell'uomo
    per programmarli
  • 11:31 - 11:35
    perché loro grazie alle loro esperienze
    e alle condizioni in contorno,
  • 11:35 - 11:37
    si programmeranno da soli.
  • 11:39 - 11:40
    Grazie.
  • 11:40 - 11:44
    (Applausi)
Title:
Un Robot come collega? | Alberto Pellero | TEDxVicenza
Description:

Alberto Pellero, savonese, classe 1972, ingegnere meccanico, un master presso la SDA Bocconi in automazione, inizia la sua carriera in ABB Flexible Automation occupandosi di Robotica fin dal 1999. Ricopre ruoli di responsabilità commerciale nell’area della saldatura robotizzata e del settore vetro automotive. Nel 2005 inizia la sua collaborazione in KUKA Roboter Italia, dove oggi ricopre il ruolo di Direttore Strategia e Marketing.
Nel suo talk Alberto ci parla di robotica collaborativa e di come essa continuerà a evolversi in futuro per permettere sempre di più alle macchine automatiche di lavorare in armonia e sicurezza con l’operatore.

Alberto Pellero, from Savona, born in 1972, mechanical engineer, a master from the SDA Bocconi in automation, he starts his career in ABB Flexible Automation working on Robotics since 1999. He holds positions of commercial responsibility in the robotic welding area and in the glass for automotive. In 2005 he starts his collaboration with KUKA Roboter Italy, where today he is the Head of Marketing and Strategy.

This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organised by a local community.
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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
11:44

Italian subtitles

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