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La forza della connessione - Hedy Schleifer - TEDxTelAviv

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    È un vero onore per me essere qui.
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    Ho pianto, ho riso,
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    sono stata toccata nel profondo
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    e mi sento privilegiata di essere viva.
  • 0:30 - 0:34
    Sono grata di essere viva.
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    Nel 1944, i miei genitori si trovavano in un campo di concentramento
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    a Vichy, in Francia.
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    Mia madre architettò una fuga.
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    Di fatto, lei tirò fuori di lì mio padre.
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    I miei genitori attraversarono le Alpi a piedi.
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    Mia madre era incinta di me.
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    Quando finalmente arrivarono al confine svizzero,
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    era chiuso ai rifugiati.
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    Mia madre si catapultò letteralmente in Svizzera.
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    Tutto per lei era meglio che tornare indietro
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    all'inferno dal quale proveniva.
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    Anche mio padre riuscì ad entrare di contrabbando
    pochi giorni dopo.
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    Nel 1944, sono nata io.
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    Qualche decennio dopo, eccomi seduta con mia madre
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    in una casa di riposo in Israele.
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    E non ce la faccio a guardarla.
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    (tormento, lacrime, sospiri)
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    Lei è su una sedia a rotelle.
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    Non sa più chi sono io.
  • 1:59 - 2:05
    Mi sento in colpa. Triste. Combattuta.
    Sono piena di rabbia.
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    Lei è il mio eroe. Perché deve trovarsi qui?
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    E mi rendo conto
    che non sto facendo una visita a lei.
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    Sono sola con le mie emozioni.
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    Allora prendo una decisione.
  • 2:23 - 2:26
    Attraverserò il ponte
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    che conduce al mondo di mia madre.
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    Lascerò il mondo dove io sto lottando.
  • 2:33 - 2:35
    E andrò ad incontrarla.
  • 2:35 - 2:40
    Porterò con me nuovi occhi.
  • 2:40 - 2:48
    E così ho fatto. Sono venuta, mi sono seduta di fronte a lei e ho attraversato il ponte.
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    Sono atterrata nel suo mondo. E l'ho guardata.
  • 2:54 - 2:57
    E lei ha guardato me.
  • 2:57 - 3:02
    Poi mi ha detto in Yiddish:
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    "Du bist mein Tochter."
  • 3:04 - 3:08
    Tu sei mia figlia.
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    Io ho cominciato a piangere e lei con le mani
    asciugava delicatamente le mie lacrime.
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    Non mi aveva riconosciuto per mesi.
  • 3:21 - 3:30
    Era ovvio che emotivamente
    era come se non fossi mai stata lì.
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    Il miracolo accaduto con mia madre illustra
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    i tre connettori invisibili
    di cui voglio parlarvi oggi e che sono
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    lo spazio relazionale - lo spazio.
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    Il ponte tra i mondi - il ponte
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    e l'incontro.
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    Da essere umano a essere umano. L'incontro.
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    Voi tutti conoscete questi tre connettori invisibili.
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    Li vivete.
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    Ma probabilmente non li avete mai inquadrati in questo modo.
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    Avendo lavorato per molti anni con coppie,
  • 4:16 - 4:24
    ho constatato che proprio questi sono
    i tre connettori invisibili.
  • 4:24 - 4:28
    Lasciate che vi parli prima dello spazio.
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    Il filosofo ebreo Martin Buber diceva:
  • 4:34 - 4:41
    "La nostra relazione vive nello spazio tra di noi."
  • 4:41 - 4:45
    Non vive in me o in te
  • 4:45 - 4:51
    e neanche nel dialogo tra noi due.
  • 4:51 - 4:57
    Vive nello spazio che viviamo insieme.
  • 4:57 - 5:04
    Buber diceva anche che:
    "Quello spazio è uno spazio sacro."
  • 5:04 - 5:08
    Ora, se noi non sappiamo nulla dello spazio,
  • 5:08 - 5:11
    se non sappiamo come prenderci la responsabilità
  • 5:11 - 5:14
    dello spazio che viviamo insieme,
  • 5:14 - 5:17
    di fatto lo inquineremo
  • 5:17 - 5:20
    allo stesso modo in cui io ho inquinato
    lo spazio con mia madre.
  • 5:20 - 5:22
    Io ho inquinato lo spazio con mia madre
  • 5:22 - 5:25
    non perché sentivo ciò che sentivo.
  • 5:25 - 5:27
    Ho inquinato lo spazio con mia madre
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    perché inconsciamente mettevo tutte queste
    emozioni tra di noi
  • 5:34 - 5:37
    ... inconsciamente.
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    Quando non siamo a conoscenza dello spazio,
  • 5:41 - 5:45
    lo inquiniamo in modo del tutto automatico.
  • 5:45 - 5:51
    Una parola, uno sguardo, una reazione, un ritrarsi,
  • 5:51 - 5:53
    una critica, un giudizio.
  • 5:53 - 5:57
    Lo buttiamo lì, inconsapevolmente.
  • 5:57 - 6:02
    E lo spazio diviene scomodo.
  • 6:02 - 6:04
    Quando lo spazio è scomodo,
  • 6:04 - 6:07
    noi reagiamo al disagio col risultato che
  • 6:07 - 6:11
    lo spazio diventa ancora più scomodo.
  • 6:11 - 6:18
    E lentamente e inesorabilmente, disagio dopo
    disagio, lo spazio diventa pericoloso.
  • 6:18 - 6:23
    Quindi, reagiamo al pericolo presente nello spazio.
  • 6:23 - 6:26
    In che modo reagiamo?
  • 6:26 - 6:29
    Alcuni di noi reagiscono con un'esplosione di energia.
  • 6:29 - 6:33
    Parliamo ad alta voce, sbraitiamo, diciamo tante parole,
  • 6:33 - 6:35
    diventiamo ostili.
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    Altri reagiscono al pericolo presente nello spazio
  • 6:39 - 6:45
    comprimendosi, nascondendosi, ritraendo le energie.
  • 6:45 - 6:49
    E quando queste due reazioni compaiono insieme
  • 6:49 - 6:51
    come reazione all'insidia presente nello spazio,
  • 6:51 - 6:53
    il pericolo aumenta
  • 6:53 - 6:58
    e noi reagiamo sia all'inquinamento che al pericolo
  • 6:58 - 7:04
    che abbiamo contribuito a creare nello spazio della relazione.
  • 7:04 - 7:05
    Che cosa dobbiamo fare?
  • 7:05 - 7:11
    Come ci prendiamo la responsabilità
    dello spazio tra di noi?
  • 7:11 - 7:15
    Che tra l'altro è sacro, come dice Martin Buber.
  • 7:15 - 7:18
    Ecco che arriva la metafora del ponte.
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    Ci assumiamo la responsabilità dello spazio tra noi
  • 7:22 - 7:27
    attraversando il ponte che porta al mondo dell'altro
  • 7:27 - 7:33
    e portando con noi dall'altra parte tutta la nostra presenza.
  • 7:33 - 7:36
    Come si fa?
  • 7:36 - 7:40
    Innanzitutto, sedetevi.
  • 7:40 - 7:43
    Fate un respiro profondo.
  • 7:43 - 7:47
    Appoggiate i piedi per terra.
  • 7:47 - 7:51
    Consentitevi di arrivare al momento presente.
  • 7:51 - 7:56
    Concentratevi sul qui ed ora.
  • 7:56 - 8:01
    Siate consapevoli di essere vivi! Siate grati
  • 8:01 - 8:07
    per questo momento nella vostra vita. Questo preciso istante!
  • 8:07 - 8:12
    Questo è già un momento molto importante
  • 8:12 - 8:14
    per il vostro viaggio attraverso il ponte.
  • 8:14 - 8:20
    Quindi, coscientemente e deliberatamente, cominciate
  • 8:20 - 8:25
    a camminare sul ponte, lasciando scivolare quell'elastico
  • 8:25 - 8:30
    che vi tira indietro verso i vostri pregiudizi,
    la vostra storia, la vostra identità,
  • 8:30 - 8:37
    quello che pensate di essere, i sentimenti,
    le emozioni, qualunque cosa sia nel vostro mondo.
  • 8:37 - 8:40
    Tutto quello che dovete portarvi dietro sul ponte
  • 8:40 - 8:43
    è una piccola busta di plastica trasparente,
  • 8:43 - 8:47
    con un passaporto e un visto.
  • 8:47 - 8:48
    La ragione per cui deve essere trasparente è che
  • 8:48 - 8:55
    non potete portare nulla di vostro
    al di là del ponte.
  • 8:55 - 8:57
    E quando siete arrivati
  • 8:57 - 9:01
    dall'altra parte, cosa dovete fare?
  • 9:01 - 9:03
    Ascoltate.
  • 9:03 - 9:08
    Ascoltate con il cuore aperto.
  • 9:08 - 9:12
    Ascoltate con occhi nuovi.
  • 9:12 - 9:15
    Marcel Proust, lo scrittore francese, disse:
  • 9:15 - 9:22
    "L'avventura della vita
    non è la scoperta di nuovi paesaggi.
  • 9:22 - 9:27
    L'avventura della vita è
    vedere paesaggi vecchi con occhi nuovi."
  • 9:27 - 9:30
    Portatevi dietro nuovi occhi e il cuore aperto,
  • 9:30 - 9:32
    portate la generosità del vostro spirito
  • 9:32 - 9:37
    e ascoltate come se foste lì
    per imparare una nuova lingua,
  • 9:37 - 9:41
    una musica nuova, un nuovo ritmo.
  • 9:41 - 9:45
    Ascoltate ripetendo le parole.
  • 9:45 - 9:49
    Io ascolto quello che dici.
  • 9:49 - 9:51
    "Ho capito bene?"
  • 9:51 - 10:01
    E così imparate. Imparate a conoscere
    il paesaggio in quest'altro mondo.
  • 10:01 - 10:05
    A questo punto cosa può succedere dall'altra parte?
  • 10:05 - 10:07
    Quello che accade dall'altra parte
  • 10:07 - 10:10
    è l'incontro.
  • 10:10 - 10:13
    Che cos'è l'incontro?
  • 10:13 - 10:17
    Sul piano biologico, l'incontro
  • 10:17 - 10:20
    è la risonanza tra due cervelli.
  • 10:20 - 10:26
    I neurobiologi relazionali
    chiamano questa risonanza ponte cerebrale.
  • 10:26 - 10:31
    Due sistemi limbici che vibrano insieme.
  • 10:31 - 10:37
    I nuclei delle nostre emozioni
    iniziano a vibrare all'unisono.
  • 10:37 - 10:40
    I neurobiologi relazionali hanno scoperto che
  • 10:40 - 10:44
    quando esiste questa vibrazione
    tra due cervelli,
  • 10:44 - 10:49
    il nostro sistema nervoso inizia a calmarsi.
  • 10:49 - 10:52
    Questo perché, come è stato scoperto,
  • 10:52 - 10:58
    il cervello è l'unico organo del nostro corpo
  • 10:58 - 11:00
    che non si regola dall'interno.
  • 11:00 - 11:08
    Si regola dall'esterno
    attraverso un altro cervello.
  • 11:08 - 11:12
    Abbiamo bisogno l'uno dell'altro per autoregolarci.
  • 11:12 - 11:15
    L'unico modo per regolare noi stessi
    è attraverso l'altro
  • 11:15 - 11:20
    Attraverso gli occhi dell'altro.
    Attraverso quella vibrazione.
  • 11:20 - 11:23
    Quello che accade è molto interessante
  • 11:23 - 11:27
    perché circa 10 anni fa,
    i neurobiologi relazionali
  • 11:27 - 11:30
    hanno scoperto i cosiddetti neuroni-specchio
  • 11:30 - 11:32
    che si trovano nel cervello.
  • 11:32 - 11:36
    Vale a dire la nostra capacità
    di provare compassione,
  • 11:36 - 11:38
    empatia,
  • 11:38 - 11:42
    comprensione profonda dell'altro.
  • 11:42 - 11:48
    Durante l'incontro, questi neuroni specchio
    diventano molto attivi.
  • 11:48 - 11:50
    E poi? Cosa succede?
  • 11:50 - 11:55
    Nel cervello iniziano a formarsi nuovi percorsi neurali.
  • 11:55 - 11:58
    Nuovi percorsi neurali che ci rendono
  • 11:58 - 12:02
    capaci di entrare in relazione.
  • 12:02 - 12:07
    Perché, come è stato scoperto,
    il cervello ha una plasticità enorme.
  • 12:07 - 12:12
    Può cambiare in ogni momento nel corso della vita.
  • 12:12 - 12:16
    Questi nuovi percorsi neurali
    che si formano nel cervello
  • 12:16 - 12:18
    ci danno la possibilità di diventare
  • 12:18 - 12:21
    più intelligenti e più maturi
  • 12:21 - 12:26
    dal punto di vista relazionale.
  • 12:26 - 12:34
    Ecco, questo è l'incontro dal punto di vista biologico.
  • 12:34 - 12:39
    Ma c'è un ambito diverso in cui è più difficile definire
  • 12:39 - 12:42
    che cos'è l'incontro.
  • 12:42 - 12:48
    È il ritrovarsi di due presenze umane
    nella loro completezza.
  • 12:48 - 12:55
    O, potremmo dire, di due essenze umane.
    O, ancora, della forza vitale presente in ciascuno.
  • 12:55 - 12:59
    Oppure l'incontro di due anime.
  • 12:59 - 13:01
    Ma che cos'è la forza vitale?
  • 13:01 - 13:05
    Cos'è l'essenza umana?
  • 13:05 - 13:07
    Mio padre ha una storia a questo proposito.
  • 13:07 - 13:14
    Mio padre aveva la più grande collezione dell'universo di storielle yiddish
  • 13:14 - 13:16
    E amava raccontarle.
  • 13:16 - 13:19
    E rideva più forte di chiunque altro
  • 13:19 - 13:22
    quando le raccontava.
  • 13:22 - 13:28
    Questa è la storia del signor Goldberg, il sarto.
  • 13:28 - 13:33
    Un tizio un giorno andò
    da Goldberg il sarto a ritirare un vestito.
  • 13:33 - 13:35
    Lo provò e disse:
  • 13:35 - 13:37
    "Signor Goldberg, questo vestito mi sembra molto strano.
  • 13:37 - 13:39
    Questa manica non va affatto."
  • 13:39 - 13:42
    Il signor Goldberg lo guardò con gran serietà e disse:
  • 13:42 - 13:49
    "Ha ragione. Per quella manica
    bisogna che tenga la mano in questo modo. Vede?
  • 13:49 - 13:53
    L'uomo disse: "Si, ma
    anche l'altra manica non va bene."
  • 13:53 - 13:55
    "Guardi, guardi qua!" - Il signor Goldberg allora disse:
  • 13:55 - 14:00
    "Lei ha assolutamente ragione. Per quella manica lì
    tenga la mano così
  • 14:00 - 14:04
    e questa spalla così. Va bene?
  • 14:04 - 14:11
    "Si, ma che mi dice della gamba? La gamba destra
    è davvero strana. Che ne dice?"
  • 14:11 - 14:14
    Il signor Goldberg disse: "Ha ragione.
    Basta che metta il piede
  • 14:14 - 14:17
    un po' in dentro, così."
  • 14:17 - 14:21
    "E quest'altra allora?".
    "Beh, per questa può mettere il piede in questo modo qui."
  • 14:21 - 14:26
    Alla fine il vestito andava bene
    e l'uomo uscì dal negozio del sarto.
  • 14:26 - 14:30
    Mentre camminava per strada,
    incrociò una coppia di passanti
  • 14:30 - 14:34
    e la moglie disse al marito:
    "Che sarto formidabile!
  • 14:34 - 14:40
    A un uomo in queste condizioni
    è riuscito a fare un vestito perfetto!
  • 14:40 - 14:42
    (Applausi)
  • 14:42 - 14:48
    Beh... Per noi è lo stesso.
    Noi siamo in questo vestito.
  • 14:48 - 14:53
    Ce ne andiamo in giro con questo vestito
    perché ci siamo adattati al nostro modo di vivere.
  • 14:53 - 14:58
    E non ci rendiamo neanche conto che
    questo è un vestito, una muta di sopravvivenza.
  • 14:58 - 15:01
    Pensiamo che si tratti di noi.
  • 15:01 - 15:08
    Se, ad esempio, io mi fossi adattata ad essere
    un tipo introverso, freddo e distante,
  • 15:08 - 15:10
    penserei che sono fatta così.
  • 15:10 - 15:16
    Ma dentro il vestito c'è la nostra essenza umana, intatta!
  • 15:16 - 15:24
    Dentro la nostra versione di sopravvivenza
    c'è la nostra essenza.
  • 15:24 - 15:31
    Andare sul ponte
    ci permette di nutrire il nostro spirito.
  • 15:31 - 15:36
    E rende possibile la trasformazione
    dalla muta di sopravvivenza
  • 15:36 - 15:40
    alla nostra vera essenza umana.
  • 15:40 - 15:46
    È nel nostro essere con l'altro
    che la nostra essenza si rivela.
  • 15:46 - 15:50
    Questo mi ricorda un modo di dire molto bello:
  • 15:50 - 15:58
    "Una volta ero diverso.
    Ma ora sono lo stesso."
  • 15:58 - 16:01
    Ho cominciato con una storia su mia madre.
  • 16:01 - 16:06
    Ora mi piacerebbe raccontarvene una
    su mio nipote Leo.
  • 16:06 - 16:11
    Ero a Istanbul con Leo.
    Ed eravamo sul letto
  • 16:11 - 16:16
    a farci le coccole e a guardare un film.
  • 16:16 - 16:18
    Alla fine del film
    Leo mi guardò
  • 16:18 - 16:20
    e disse:
  • 16:20 - 16:25
    "Bube, nonna, ti voglio bene."
  • 16:25 - 16:30
    Io risposi: "Ti voglio bene anch'io, Leo."
  • 16:30 - 16:35
    E lui: "No. Io voglio bene a te."
  • 16:35 - 16:41
    Io dissi: "Certo, tesoro,
    tu mi vuoi bene e io voglio bene a te."
  • 16:41 - 16:47
    E lui: "No, Bube. Io ti voglio bene."
  • 16:47 - 16:49
    Allora compresi.
  • 16:49 - 16:52
    Lui non voleva che io deviassi il suo amore.
  • 16:52 - 16:56
    Voleva che attraversassi il ponte per andare da lui
  • 16:56 - 17:04
    per accettare quell'amore puro,
    essenziale che lui mi stava dando.
  • 17:04 - 17:09
    E così feci. Lo guardai. Lo accettai.
  • 17:09 - 17:15
    Lasciai che ciò che mi stava dando
    in quel momento entrasse in me.
  • 17:15 - 17:20
    E dissi: "Leo, sento che tu mi dici: Ti voglio bene."
  • 17:20 - 17:24
    Il suo viso si illuminò.
  • 17:24 - 17:32
    Mi stava insegnando che
    ci vuole coraggio per entrare in relazione.
  • 17:32 - 17:36
    Ora vorrei condividere con voi
    una delle mie citazioni preferite
  • 17:36 - 17:41
    appartiene al poeta Sufi Rumi, del 13° secolo,
  • 17:41 - 17:47
    il quale diceva: "Di là da ciò che è giusto
  • 17:47 - 17:50
    o sbagliato
  • 17:50 - 17:53
    c'è un luogo.
  • 17:53 - 17:56
    Incontriamoci là."
  • 17:56 - 18:02
    Io ho un sogno.
    Immagino 90 milioni di coppie
  • 18:02 - 18:06
    che celebrano i tre connettori invisibili,
  • 18:06 - 18:10
    rispettando lo spazio che esiste tra loro,
    attraversando il ponte che conduce all'altro
  • 18:10 - 18:14
    e incontrandosi,
    da essere umano a essere umano.
  • 18:14 - 18:19
    Questo è immensamente importante secondo me
    perché i nostri figli crescono
  • 18:19 - 18:22
    nello spazio tra di noi.
  • 18:22 - 18:25
    Lo spazio della coppia
  • 18:25 - 18:28
    è il terreno di gioco del bambino.
  • 18:28 - 18:31
    E quando sappiamo come rispettare quello spazio
  • 18:31 - 18:34
    e renderlo sacro, i nostri figli possono fiorire
  • 18:34 - 18:36
    in uno spazio sacro.
  • 18:36 - 18:44
    Ho in mente una data.
    11 novembre 2012.
  • 18:44 - 18:49
    Giornata internazionale di attraversamento del ponte.
  • 18:49 - 18:53
    Non soltanto per le coppie.
  • 18:53 - 18:57
    È dedicata agli esseri umani
    e alle nazioni.
  • 18:57 - 19:01
    M'immagino un tempo in cui le nazioni
  • 19:01 - 19:05
    sapranno che lo spazio che le separa
  • 19:05 - 19:08
    è uno spazio sacro.
    Che c'è un ponte
  • 19:08 - 19:12
    da attraversare per conoscere la cultura dell'altro.
  • 19:12 - 19:16
    E che possiamo incontrarci.
  • 19:16 - 19:21
    Da essere umano a essere umano.
  • 19:21 - 19:27
    Di là da ciò che è giusto
    o sbagliato
  • 19:27 - 19:29
    c'è un luogo.
  • 19:29 - 19:33
    Incontriamoci là.
  • 19:33 - 19:35
    Grazie.
  • 19:35 - 19:42
    (Applausi)
Title:
La forza della connessione - Hedy Schleifer - TEDxTelAviv
Description:

Psicologo clinico ed esperta di terapia di coppia e delle relazioni, Hedy Schleifer "attraversa il ponte" insieme al pubblico di TEDxTelAviv portando umorismo e passione nel viaggio verso l'apprendimento dell'arte di ascoltare.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
19:48

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