Voci di donne dalla rivoluzione egiziana Mi chiamo Hanan Sadek, ho 52 anni lavoro per una compagnia petrolifera Un progetto di documentazione indipendente È una persona che conosciamo tutte e due, perché era stato maestro di Mona a scuola Mona era terrorizzata, piangeva disperatamente mi ricordo che la presi e gli dissi: "non aver paura" lei urlava: "sta per morire! sta per morire!" e io: "non ti preoccupare, sta bene" avevo visto la ferita, non era grave aveva il braccio ferito, l'occhio gonfio e delle cose qui però era cosciente e si reggeva in piedi da solo Per lei fu molto spaventoso in più, tutti mi guardavano e gridavano: "portala a casa! portala a casa!" Pensavano che fosse troppo duro che le dicessi di stare tranquilla, che si sarebbe recuperato Io sentii che se me la portavo a casa in quel momento... ...non avrebbe retto fino alla fine, e doveva continuare Deve sapere che ci saranno altri feriti, che ci saranno altri morti però che se non andiamo avanti, non funzionerà E se io mi spavento e le trasmetto la mia paura... ...non potrà andare avanti, ed è lei che deve andare avanti Io sono vecchia ora, e ringrazio di aver potuto testimoniare quel momento, non posso chiedere altro Serie web settimanale per documentare la rivoluzione attraverso gli occhi delle donne egiziane Dopo il 28 gennaio le mie responsabilità quotidiane sono cambiate Mi svegliavo presto, mi assicuravo che ci fosse da mangiare in casa che ci fosse benzina nella macchina controllavo se c'era qualcosa da comprare o preparare per la gente in piazza Tahrir A un certo punto servivano medicine Fondamentalmente, stavamo cercando di appoggiare i ragazzi di piazza Tahrir Scriviamo oggi la storia al femminile (HERstory) per poter scrivere domani la storia di tutti (HIStory) Ho partecipato senza problemi al secondo sit-in contro il governo di Shafik Poi c'è stato lo sgombero del sit-in del 9 marzo e dopo quello del 9 aprile, che lo ha sgomberato l'esercito con la forza Io ci volevo andare, però mio madre non voleva e mi ha cominciato a dire cose tipo "sei una ragazza" eccetera eccetera Io ci rimasi molto male, tutto quello che sapevo mi si stava confondendo Le ho detto "perché mi dici così, tu prima non pensavi in questo modo" e lei: "però viviamo in una società che funziona così, e dobbiamo ubbidire" Mi sono arrabbiata tantissimo con lei, ero furiosa ma dopo un giorno in cui non ci siamo parlate proprio le ho chiesto "davvero pensi quello che hai detto?" e lei: "certo che no!" e così è finita Lasciare che mia figlia rimanesse a dormire a piazza Tahrir, chiaramente... ...è stata una decisione rivoluzionaria È l'effetto della rivoluzione su come stiamo pensando e affrontando le cose web di informazioni e di appoggio al progetto