Buongiorno. Ho deciso di iniziare con questa slide perché mi dà la sensazione del tempo, che ci investe costantemente e trasforma il nostro presente in passato. Quello che io sto dicendo in questo momento se l'è già portato via la corrente. Io sono un appassionato di film di fantascienza: mi piace l'idea di poter modificare il tempo, di tirarlo, accorciarlo. Però, purtroppo, noi questo non possiamo farlo. Siamo però da millenni [impegnati] - e negli ultimi 100 anni, diventati davvero molto bravi - a misurarlo. La misura del tempo, se ci pensate, fa parte della nostra vita di tutti i giorni: dagli appuntamenti ai sistemi di geolocalizzazione, che funzionano ovviamente con il tempo. Poi lasciamo stare il capitolo "mappe", che potrebbero anche non portarvi dove volete. Lo possiamo considerare un metronomo assoluto della nostra vita. Non ha religioni, non ha confini, ma ci posiziona perfettamente nel nostro fiume del tempo, che sia una posizione presente, passata o futura. A differenza del regno animale, noi umani viviamo dipendendo dal tempo. Vi faccio un esempio: alla vostra sinistra c'è la mia radiosveglia, radiocontrollata; alla vostra destra, la mia gatta Daisy - non è venuta benissimo, perché tutte le volte che cercavo di fare la foto veniva ad annusare l'obiettivo. Entrambe mi svegliano tutti i giorni alla stessa ora: mi dimenticassi di mettere la sveglia, ci penserebbe Daisy. Per spegnere la sveglia, premo un pulsante; per far smettere Daisy, e vi assicuro che sa essere veramente antipatica, devo darle da mangiare. Quando c'è il cambio da ora legale a ora solare, la sveglia fa da sola; Daisy, no. Ci vogliono decine di giorni, per regolarla. Inoltre, ha un altro "difetto": lei non distingue i giorni della settimana dal sabato e dalla domenica: per lei tutti i giorni sono uguali, quindi tutti i giorni lei mi sveglia alla stessa ora. Se il sabato o la domenica volessi dormire un attimo di più, lei verrebbe comunque a svegliarci. Questo perché? Perché vi faccio questo discorso? Perché la misura del tempo mi ha sempre affascinato. Ha affascinato mio papà, che l'ha trasmessa a me, e poi anche a mio fratello. Siamo una famiglia di orologiai, e quindi io vi racconterò un po' la nostra storia. Quando parlo del mio mestiere, l'immagine mentale che ha la maggior parte delle persone è proprio questa: un banco da lavoro, con diversi pezzi sparsi qua e là, con una lucina, utensili antichi e una persona anziana che lavora - capelli bianchi, perché l'anziano trasmette saggezza, esperienza. In realtà ci sono anche tanti orologiai giovani, e anche delle donne che fanno questo mestiere; e quelle che una volta erano le botteghe si sono trasformate in laboratori. Ecco, questa è la foto di una delle aree del nostro laboratorio. Noi la consideriamo l'"area pulita", dove si fanno i montaggi, dove c'è anche un'aria purificata dalla polvere. Come vedete, il banco da lavoro è molto cambiato: sono cambiati gli utensili, ci sono computer dell'ultima generazione - proprio specifici per il nostro lavoro. E questo è un cambiamento che ha portato vantaggio a tutti, in particolare agli utenti finali. Dovete pensare che papà ha iniziato a lavorare a 16 anni, in un periodo per l'orologeria abbastanza importante - quindi si è affacciato agli anni '50. Importante perché, all'epoca, l'orologiaio era colui che costruiva gli orologi, ma non esisteva in realtà una figura di orologiaio riparatore. C'erano per lo più degli esperti di meccanica, che facevano un po' di tutto: riparavano gli orologi, ma riparavano anche le macchine fotografiche; riparavano le pendole, riparavano le macchine da cucire. E spesso in contesti diversi, anche perché i primi orologi sono sì comparsi nelle orologerie; ma anche nelle ottiche, per via dell'attinenza con gli strumenti di misura. Pensate che i primi orologi da polso da donna sono comparsi a fine Ottocento, inizio Novecento, perché le donne non avevano il taschino. Ed erano dei piccoli gioielli da tenere al polso. Per vedere gli orologi da polso sull'uomo dobbiamo aspettare la Prima Guerra Mondiale, dove ovviamente, per esigenze di guerra, non era possibile estrarli dal taschino e vedere l'ora, e quindi hanno incominciato a metterlo al polso. Immaginate i piloti d'aereo: hanno la cloche, eccetera, devono togliersi - impossibile. Per incominciare a trovare la produzione industriale, però, dobbiamo aspettare la fine del secondo conflitto. Quindi il periodo storico degli anni '50 è stato un periodo un po' rivoluzionario: incominciavano a produrre i movimenti in serie. E papà si è affacciato a questo mondo, che lo ha sempre appassionato e tutt'oggi lo appassiona, con dei principi ben saldi che sono un po' le colonne portanti della nostra azienda. E che continuiamo a mantenere tutt'oggi e sono serviti per portare avanti il nostro business. Uno di questi è il concetto di pioniere. Un pioniere è colui che scopre, che investe in se stesso con coraggio, che traccia i sentieri prima degli altri. È lui che traccia il sentiero, perché gli altri poi vengono dietro. E lui, come anche altri orologiai, ha incominciato a pensare di rapportarsi con le fabbriche di orologi in Svizzera per capire se c'era la possibilità di creare sinergia come orologiaio in zona, ovviamente rapportandosi con delle aziende che avevano incominciato a produrre, ma che, sostanzialmente, mai si sarebbero [immaginate] di trovare degli orologiai [già] disponibili a fare il servizio. In molti casi, neanche ci avevano mai pensato. Dicevano: Come mai iniziamo ora a vendere? Cosa ci importa?". In realtà è stato proprio questo il periodo in cui si sono tessuti i migliori rapporti che a tutt'oggi noi manteniamo, perché il servizio è parte fondamentale di tutto quello che io ritengo un cerchio che si deve chiudere. Il produttore allunga le mani sul territorio, con il servizio; forma i tecnici; questi offrono il servizio ai clienti finali; e la soddisfazione del servizio permette di rafforzare il brand. Quanti di voi si sono mai chiesti, quando comprano qualcosa: "Oddio, cosa mi succederà se per caso si rompe?". Perché io non voglio portare sfortuna, effettivamente le cose possono funzionare molto bene; ma prima o poi qualcosa si rompe. Per cui - non siamo eterni neanche noi. Ed in questo contesto è riuscito a creare uno dei presupposti principali per la creazione della propria azienda. Ovviamente questo è uno degli ingredienti. Investire nella conoscenza. Un principio secondo me fondamentale, e dal mio punto di vista va visto a 360 gradi. Mi spiego. Non necessariamente nelle vostre competenze, ma alimentando la vostra voglia di conoscenza e soprattutto il vostro sapere, guardando oltre quello che è il vostro lavoro. A me è capitato spesso di fare questo, di frequentare ad esempio dei corsi che non sono attinenti con il mio mestiere. Vi svelo un segreto: prima di essere orologiaio, io ho studiato informatica. E proprio il fatto di aver sviluppato determinate attitudini di analisi mi è molto servito in azienda per pianificare proprio i flussi di lavoro; e irrobustire, soprattutto, quello che era il lavoro che aveva già iniziato papà. Siate innovatori: vabbè, uno dice, parolona magica grandiosa. Però l'innovazione si fa anche con piccole cose. Per esempio noi, quando io - ovviamente io ho sempre vissuto nel laboratorio di papà, perché papà aveva il laboratorio attinente la casa - adesso abbiamo una sede nuova, però è chiaro, alla fine c'ero sempre in mezzo; e bisogna tener conto che, all'inizio, le riparazioni venivano gestite con le buste scritte a mano e il registro del carico e scarico. Tutte procedure che funzionavano, ma portavano via molto tempo. Quindi abbiamo introdotto dei processi di lavoro, dei workflow, che ci permettono, attraverso barcode e comunque l'utilizzo dell'informatica, di non sottrarre tempo a quello che facciamo meglio: il nostro lavoro. Non solo ho parlato del flusso dell'ingresso e uscita dalle riparazioni, ma ad esempio abbiamo irrobustito un sistema che permette di tenere sempre informati i nostri clienti sulla situazione delle riparazioni: che manda degli SMS se l'orologio è pronto; che manda anche altri se per caso si fossero dimenticati di venirlo a prendere. Ma non solo, per i "clienti business", quelli che si rivolgono a noi, dato che noi facciamo servizio anche alle gioiellerie, per esempio - c'è un portale che permette di interagire con noi 24 ore su 24, sette giorni su sette, anche quando noi non siamo al lavoro. Questo perché? Perché è fondamentale dare il miglior servizio al cliente. Sempre nello spirito dell'innovazione, noi qualche anno fa abbiamo pensato ad una nuova avventura imprenditoriale. Ne parlavamo poco fa: i corsi, la formazione. Mio fratello ed io abbiamo fatto dei corsi di modellazione tridimensionale CAD, e quindi abbiamo acquisito in azienda delle stampanti 3D e anche delle macchine - delle frese tridimensionali, quindi dei piccoli CNC. Uno magari potrebbe dire: "Sei un orologiaio, a cosa ti servono questi mezzi?". Invece sono stati fondamentali, perché siamo in grado di costruirci dei piccoli attrezzaggi - lo facciamo in proprio - e abbiamo anche creato delle macchine che sono esclusive. La nostra esperienza, nel nostro lavoro - Avendo a che fare con l'utenza, noi siamo ovviamente affacciati al pubblico, al cliente finale: ascoltiamo le esigenze. E questa esperienza noi l'abbiamo anche riversata in una nuova idea imprenditoriale. Abbiamo creato una nostra linea di orologi disegnati e progettati da noi, creati da noi, frutto della grande esperienza che abbiamo acquisito con i clienti. Chi mi diceva "Non riesco a vedere bene l'ora perché le lancette sono troppo piccole"; chi mi diceva "Non vedo la data", che spesso quando consegniamo gli orologi, mi dicono: "Guardi, non metta la data: non la vedo". Quindi questi sono stati degli input importanti per noi. Esperienza - Vi racconto un aspetto: ci sono dei clienti - e una percentuale neanche tanto esigua - che sono soliti acquistare degli orologi dalle prestazioni eccezionali, tipo in grado di andare, non so, a profondità abissali, incredibili; oppure essere sottoposti a campi magnetici molto forti, urti, vibrazioni, che poi sono soliti non usare l'orologio in questi contesti, perché hanno paura di rovinarlo. Come se mi comprassi un bellissimo fuoristrada, ma avessi paura di fare un vialetto sterrato. Che cosa ci hanno dato questi clienti? Ci hanno fatto intuire che esiste una nicchia di mercato dove manca un prodotto, perché l'innovazione si fa anche andando a colmare una nicchia di mercato dove un prodotto manca. Seguite le vostre passioni: questa secondo me è la cosa più importante in assoluto, perché lo vedo in papà, che per lui il lavoro è stata una passione grandissima, e anche sono emozionato nel dirlo, anche noi figli lo seguiamo. Seguire le vostre passioni è importante, perché riuscirete a lavorare senza fatica. Alimentate la fiammella che sta accesa dentro di voi: riuscirete veramente a oltrepassare qualsiasi ostacolo. Noi abbiamo fatto sempre tesoro di questo modo di pensare e, anno dopo anno, ogni volta ci raggiunge una nuova idea, se ne discute in azienda; ed infatti stiamo in procinto, proprio nella prossima settimana, di lanciare anche un progetto sulle piattaforme di crowdfunding. Quello che posso dirvi oggi è: siate pionieri e investite in conoscenza; siate innovatori e seguite le vostre passioni; ma soprattutto, ricordatevi che il tempo e la più grande risorsa che vi è stata data. E io, personalmente, vi auguro di saperla consumare con saggezza. Grazie. (Applausi)