Siete mai stati derubati?
O vi è mai stato portato via
qualcosa di valore
contro la vostra volontà?
È violazione.
Sentimenti di rabbia, di assalto
di impotenza.
La corruzione è così.
La corruzione è furto.
È corrosiva,
è criminale,
è tossica
ed è predatoria.
Vengo dal Kenya,
e in Kenya, la corruzione
ha forme diverse.
Voglio condividere con voi
la storia della Foresta di Karura.
Questa è Nairobi, la mia città.
Adoro Nairobi. È bella.
Ma è una città di paradossi.
È contemporaneamente bella
e impegnativa.
Ma nel cuore di questa bella città
che io chiamo casa
c'è la Foresta di Karura,
un'oasi di bellezza verde, espansiva,
che sarebbe l'invidia di qualunque città.
Abbiamo quasi perso
la Foresta di Karura per la corruzione.
Giunse voce a mia madre, Wangari Maathai,
che la Foresta di Karura
era sotto attacco.
C'era un cantiere in arrivo
proprio in mezzo alla foresta.
Il governo aveva rubato la foresta.
Avevano diviso, venduto e regalato
migliaia di unità della foresta
a amici e compari.
Nel 1977,
mia madre fondò il Green Belt Movement
per piantare alberi in Kenya,
ripristinare spazi verdi
e proteggere spazi verdi,
un po' come la Foresta di Karura.
Si mise insieme a amici e alleati,
e insieme, crearono quella che diventò
una delle campagne di piantagione
di alberi più di successo nel mondo.
Non fu quindi una sorpresa
quando le giunse voce che la Foresta
di Karura era sotto attacco,
entrarono subito in azione.
Affrontarono la polizia
e assunsero sgherri
per fermare il furto della foresta.
Fortunatamente, arrivò il supporto
dal clero, dai politici,
dagli studenti e dal pubblico,
tutti schierati per dire no
alla corruzione e all'avidità.
Ben presto, quel supporto
fu troppo forte e intenso
per essere soffocato dalle autorità.
E la Foresta di Karura fu salvata.
Negli anni 2000, mi unii a mia madre
nel Green Belt Movement
e assistetti alla crescita
dell'attivismo del movimento,
la sua espansione oltre il Kenya
e un importantissimo
crescente consenso
per il premio Nobel per la Pace
che ricevette nel 2004 --
l'ambiente, la democrazia e la pace
erano strettamente legati.
Imparai anche che quel che mia madre
aveva affrontato tanti anni prima
cercando di proteggere
la Foresta di Karura
non era un evento isolato.
La corruzione e l'avidità
che si manifestò all'epoca
sono vive e vegete anche oggi,
in politici avidi e funzionari pubblici
pronti a saccheggiare fondi pubblici
a proprio beneficio.
La corruzione è ovunque.
La corruzione è devastante
per qualunque economia, democrazia
e ambiente.
Deruba i cittadini
di servizi sociali vitali
e rende inutile la vita umana.
Quando i ragazzi sono pronti
a unirsi a gang
e brutalizzare le proprie comunità
per un piccolo compenso,
e le donne vengono violentate
sulla strada per il lavoro,
e quando lo denunciano
gli esecutori si pagano
l'uscita dal carcere,
quando ragazze devono vendere
il proprio corpo
per acquistare assorbenti,
sai che la società è corrotta.
Negli ultimi anni,
il Kenya si è posizionato
tra i 10 paesi più corrotti del mondo.
Ancor più scoraggiante per me
è che il Kenya perda
un terzo del suo budget annuale
in corruzione ogni anno.
Sono sei miliardi di dollari.
È assolutamente inaccettabile.
In un paese dove sforzi anti-corruzione
sono stati scoraggiati e ignorati
e ostacolati,
servono assolutamente nuove strategie
per affrontare questo vizio.
Non possiamo lamentarci per sempre.
O decidiamo di conviverci
o di cambiare le cose.
Ci sono buone notizie.
Gli esseri umani non nascono corrotti.
A un certo punto, questi comportamenti
vengono adottati da una cultura
che promuove il vantaggio personale
rispetto al progresso collettivo.
Quindi se vogliamo sradicare
la corruzione,
dobbiamo intervenire
prima che si instauri.
Dobbiamo intervenire presto.
Non so nel vostro paese,
ma da dove vengo io,
i giovani sono il nostro futuro.
In Kenya oggi, l'80 per cento
della popolazione ha meno di 35 anni.
Per loro stessa ammissione,
hanno valori conflittuali.
Il 58 per cento dei giovani in Kenya
ci ha detto di recente
che farebbe qualunque cosa per fare soldi.
Un altro 45 per cento ha detto
che la corruzione è uno strumento
legittimo per fare affari.
Il 73 per cento
dice di non essere disposto
a schierarsi per quello in cui crede
per paura delle ripercussioni.
Ho imparato da mia madre
qualche anno fa
il concetto del "potere dell'uno",
che ciascuno di noi può essere
un forte agente di cambiamento
e che insieme facciamo una forza,
che se ci mettiamo insieme,
possiamo cambiare la situazione
e nessun problema è troppo grande.
Mia madre lo ha capito talmente bene
che è stato al centro del suo lavoro.
Per cambiare una cultura serve tempo,
persistenza e impegno,
è un lavoro estremamente lento e profondo.
Ma se vogliamo cambiare la cultura,
dobbiamo iniziare a farlo.
Nel tempo dalla sua morte,
abbiamo creato una fondazione a suo nome
per fare esattamente questo,
lavorando con i giovani e i bambini
per iniziare a costruire
l'indole e la leadership personale,
per ispirare determinazione e integrità.
Lottare contro la corruzione
non è facile quanto dirlo.
Queste sono le tre strategie che usiamo
e che crediamo si possano replicare
in qualunque scuola.
Primo, dobbiamo capire il perché:
perché si verifica la corruzione?
La chiamiamo per quello che è, furto,
o la mascheriamo con altre parole?
Quando i bambini capiscono cosa significa
avere a che fare con la corruzione,
è più probabile che, di fronte
a un dilemma in futuro,
lo affrontino come è stato loro insegnato.
Secondo, dobbiamo insegnare
esplicitamente l'indole.
Può sembrare ovvio,
ma un bambino che mostra
una mentalità di crescita
e un senso di autocontrollo
è sicuro di sé.
Un bambino sicuro di sé è probabile
che sostenga ciò in cui crede.
Terzo,
dobbiamo insegnare
la leadership personale ai bambini
per dare loro l'opportunità
di sapere cosa significa
denunciare la corruzione
quando la vedono,
cosa significa schierarsi
e contare quando sono necessari
e per me, stabilire
il legame più importante
tra la sofferenza umana da un lato
e la corruzione, l'avidità
e l'egoismo dall'altro.
Dobbiamo credere nella nostra capacità
di creare il futuro che vogliamo vedere,
ciascuno di noi, nel suo piccolo.
I giovani devono credere
che una nuova realtà è possibile.
Corruzione, cambiamento climatico,
crollo dell'ecosistema,
perdita della biodiversità,
tutti problemi a cui serve una leadership.
E nelle parole di Baba Dioum del Senegal,
"Nell'analisi finale,
conserveremo
solo quello che amiamo,
ameremo
solo ciò che capiremo
e capiremo
solo ciò che ci verrà insegnato."
Grazie.
(Applausi)