Buongiorno a tutti. Come ha già detto il presentatore, mi chiamo Fabrizio Lori. Vedo davanti a me una serie, la A. E questa è una lettera che io ho amato tantissimo. Però l'ho anche odiata, e adesso cerco di spiegarvi perché. Era il lontano 2004/2005, parliamo di quasi 15 anni fa, e i dirigenti del Mantova di allora mi chiesero una sponsorizzazione. Io lì per lì dissi: "Ma no, non sono interessato". E poi: "Mah, quasi quasi, far qualcosa per la città -" Perché allora non era come oggi, che c'è il basket, c'è il calcio a cinque. Allora c'era solo il calcio, era un calcio un po' - era in Serie C2 insomma. E dissi: "Va bene, quasi quasi mi butto". Ma più per fare qualcosa per la città, non pensando assolutamente che sarebbe diventato quello che è diventato, con questo entusiasmo. Comunque, partiamo col primo anno di Serie C, si crea un entusiasmo fantastico perché la squadra poi andava bene. Io naturalmente mai avrei pensato di superare e di andare subito in serie B. Anche perché erano 35 anni che non ci si andava. Qui c'è una bellissima foto dello stadio, per dire l'entusiasmo, perché cosa si era creato? Si era creata una fusione tra la città, i tifosi, i giocatori - si parlava solo di questo Mantova. E da lì si arrivò a questa benedetta Serie B, che era 35 anni che non si andava in B. Per cui per Mantova era un evento. Prima noi - ecco, questa è una foto che a me è particolarmente cara, guardate lo stadio che era veramente, in gergo si dice "bombato", perché era quasi una bomboniera. E appena andata in B, molti tifosi, soprattutto qualche ultrà, mi chiese subito "Andiamo in A?" "Ma che andiamo in A: è 35 anni che non stiamo in B, rimaniamo almeno in B, no?" "Sì, si va bene, va bene." C'era un po' la paura, nei giocatori, perché era un'altra categoria, erano altri giocatori, c'erano altre squadre importanti, tipo l'Atalanta, che adesso vedete cosa sta facendo in serie A, incredibile. Il Torino - faccio fatica a dirlo: Torino, vabbè. E poi c'era il Catania, c'erano un sacco di squadre blasonate. Noi, in fin dei conti - Mantova era una piccola città, aveva 48 mila persone, in confronto a Torino, Bergamo, Bologna. E insomma partiamo come dei razzi, arriviamo - io mi ricordo la prima partita che abbiamo perso, e magari qualche mantovano se la ricorderà: è stato in dicembre, l'ultima di campionato, contro il Pescara, battendo tutte le varie - E questa è la classifica della Serie B del girone di andata, cioè il girone invernale. C'era: Mantova 42, Catania 40, questo non riesco a dirlo, Atalanta 38. Ma incredibile! Infatti arriva la chiamata di Sky. Guardate bene: mi chiama Sky, il direttore, di cui ora non ricordo [il nome], è passato tanto tempo, non mi ricordo. Mi fa: Fabrizio, ci dobbiamo incontrare, perché dobbiamo firmare il contratto per la serie A. Io: per carità, aspettiamo un attimo perché è ancora presto. No, mi fa, perché guarda: non è mai successo che una squadra che è arrivata, nel girone di andata, prima in classifica, non sia andata in Serie A. Ecco, non era mai successo fino allora, e infatti io ho toccato ferro. Cosa è successo? Siamo rimasti in serie B, purtroppo. E non è più successo neanche dopo, negli 80 anni, 90 anni di serie B. L'unica volta che una squadra arriva prima nel girone di andata, [e poi] rimane in serie B. Qual è stata la squadra? Il Mantova. Vabbè, non importa. Ecco, qui facciamo i playoff. Che molti mantovani, secondo me, se li ricordano. Io me li ricordo come se fosse ieri. Giochiamo contro il Modena, grande partita, andata e ritorno, andiamo in finale col Torino e giochiamo la prima in casa, vinciamo 4 a 2. Siamo già vicino al sogno, quel sogno che io, sinceramente, non avrei mai sperato che potesse succedere. Però stava succedendo. Fatalità, cosa succede? Che quella settimana lì, dopo il quattro a due che abbiamo giocato in casa - forse la più bella partita che ho visto giocare dal mio Mantova, diciamo. Avessimo avuto il Real Madrid, avremmo vinto anche contro il Real Madrid. Comunque, giochiamo benissimo. Esce sulla Gazzetta un titolone: "Scandalo scommesse: Calciopoli" Praticamente, la Juventus retrocede in Serie B. Io dico: no, non è possibile. Noi andiamo lì a Torino, facciamo questa partita, diciamo tra virgolette "onesta", ma non è una partita - era una partita che già sulla carta aveva qualcosa che non andava. Perché Mantova era una piccola città. Juve e Toro non potevano rimanere in serie B, o andare in serie B, a scapito di un Mantova in serie A. Per cui la partita fu a dir poco scandalosa, un arbitraggio - posso dire improbabile, per essere gentile? e lì si rimase in serie B. Purtroppo, grandissima delusione: perché sarebbe stata una favola, e sarebbe stato il bene anche per il calcio italiano, questa favola di questa piccola società che parte dalla C2 e in tre anni va in serie A. Vabbè, comunque è andata così. Il giorno dopo, ricordo la tristezza infinita, io piansi, mi ricordo. Al Delle Alpi piansi, come la maggior parte dei tifosi del Mantova. Perché, sapete, non è facile poi ripetersi. Comunque, poi, secondo anno di B: abbiamo Juventus, Napoli e Genova, cioè le squadrette della parrocchia, no? E vabbè, in settembre vado al calciomercato - perché c'è il calciomercato - e dico: "Vediamo qualche giocatore per potenziare la squadra perché, in fin dei conti, la squadra era arrivata: noi ci siamo andati, in serie A, ma poi non ci hanno permesso di andare. Però adesso non sono qui per dire cose che poi - Vabbè. Incontro un giornalista, sempre di Sky. Perché, si vede che - E mi dice: "Ma Presidente, non prenda nessuno quest'anno". E io dico: "Perché non devo prendere nessuno? Scusi, siamo arrivati in finale, in serie B. Io ci tengo, a provare ancora ad andare in serie A" "Ma no, guardi: quest'anno non spenda niente, perché tanto andranno in serie A la Juventus, il Napoli, e il Genoa. E probabilmente non si faranno neanche i playoff". Ma non diciamo - Oh, è successo così! Prima volta nella storia del calcio che Juve, Napoli e Genoa vanno in serie A. Noi siamo arrivati quarti o quinti, abbiamo fatto un campionato eccezionale. Però, una cosa siamo riusciti a farla. E adesso, vi voglio far vedere cosa. Prego, video. [MANTOVA - JUVENTUS 1-0] [10 anni fa, la storica vittoria al Martelli] [13 gennaio del 2007] [PICCOLO MA FIERO - Il trionfo dell'orgoglio biancorosso] [Anche per i giocatori biancorossi, è il giorno del sogno che diventa realtà,] [in campo contro i loro idoli da ragazzi] [Una partita da vedere e rivedere] [Il mito Buffon, fresco campione del mondo,] [che esce infortunato tra gli applausi di tutto lo stadio] [L'errore in extremis di Del Piero] [La storia è scritta: Juve ko, dopo 45 partite in Serie A] [Che festa!] [Da non dimenticare] [Il presidente Lori, oggi: "Fu il punto più alto della mia gestione"] (Applausi) Grazie. (Applausi) Non so se fu il punto più alto della mia gestione. Fu diciamo una grande soddisfazione, questa vittoria. Ma questa vittoria ha dimostrato - era due anni che non perdeva, la Juve! C'erano tutti i campioni del mondo dei campionati mondiali, per cui c'era Trezeguet, che se anche giocava nella Francia, giocava nella Juventus; Del Piero - insomma, tutti. E abbiamo dato dimostrazione, soprattutto alla Lega, che noi eravamo una squadra da serie A. Questo è stato - per questo i ragazzi ci hanno messo il cuore, e abbiamo vinto questa partita. Poi sono passati anni, diciamo, abbastanza tranquilli, ho fatto altri tre anni di serie B, che già, voglio dire, cinque anni di B non è poco per una città come Mantova. Poi nel 2010 ci fu un particolare un po' - avevamo una buonissima squadra, però non capivamo. Io mi ricordo, allora c'era l'allenatore Serena, che magari qualcuno si ricorda, che ci mettevamo a tavolino e dicevamo: "Ma come mai non riusciamo a vincere una partita? Non si capisce, non si capisce." Insomma il finale della favola, retrocediamo perché arriviamo penultimi, retrocediamo, non capendo. Poi lì c'è stato un capitolo, c'è stato un fallimento, c'è stato un capitolo, diciamo, abbastanza brutto della mia vita oltre a questa delusione. Poi, dopo due anni, si venne a sapere che noi eravamo falliti perché avevamo dei giocatori che ci vendevano le partite. E lì è stata la più grossa delusione della mia vita, perché quando ti senti, tra virgolette, "tradito" - Cerchi di fare il più possibile, e poi hai qualche - uno o due giocatori che tradiscono la tua fiducia... Forse qualcuno può capire cosa ho provato in quel momento. Infatti, per alcuni anni, non voluto avere niente a che fare con il calcio perché ero, tra virgolette, non so se si può dire, schifato. E forse è dir poco, schifato. Ero nauseato da tutto questo mondo, perché è un mondo un po' così. Poi insomma, dopo qualche anno mi è un po' passata, e ho deciso con la mia compagna, che saluto - Ciao Elena - di fare questa piccola accademia di calcio dilettantistico con i bambini dai 4 ai 12 anni, per insegnare loro - queste sono le foto dei bambini - insegnare, più che a diventare campioni, insegnare a vivere e a divertirsi, perché il calcio deve essere un divertimento. Se inizia a diventare - se uno pensa: "Vado, faccio il calciatore perché così guadagno milioni di euro" allora è meglio non farlo. E fiore all'occhiello, oltre a questa piccola accademia, con AS Diverso, che è una società qui di Mantova di disabili, abbiamo fatto una fusione e abbiamo creato questo - questa è una squadra favolosa. Questa squadra si chiama Accademia Fabrizio Lori - AS Diverso. E quest'anno, per la prima volta, abbiamo fatto la serie B a Milano. Noi naturalmente siamo una piccola realtà, e ci siamo scontrati contro realtà come ad esempio Inter, Genova, Fiorentina che sono tutte affiliate alle squadre professionistiche. Noi - questa accademia Fabrizio Lori è affiliata alla mia Accademia per cui, per dirvi, noi andavamo coi pulmini: io ne guidavo uno, e Riccardo guidava l'altro. Loro invece arrivavano coi pullman della società dell'Inter. Oh, abbiamo fatto un campionato eccezionale. Mi venivano i brividi, perché mi veniva in mente il mio Mantova di allora. Abbiamo battuto l'Inter, il Genoa, Fiorentina, insomma praticamente siamo arrivati terzi in classifica. Sapete in quanti vanno su? Due. (Risate) Vabbè, non importa, perché abbiamo ricevuto il premio più bello che un Presidente potesse ricevere. Questo è il premio "Fair Play." C'erano 45 squadre, l'hanno dato a noi. Forse perché gli abbiamo fatto pena, non lo so. Però probabilmente, penso che ci daranno il diritto, me l'hanno già detto, ma non c'è ancora l'ufficialità, perché, praticamente, prima, seconda, terza, poi c'era la quarta che aveva un divario di punti impensabile. Per cui secondo me ci faranno andare - perché io, prima o poi, in questa A ci voglio andare, scusate. E comunque è un altro modo di vedere le cose, però mi han dato delle gioie, questi ragazzi. Io li chiamo ragazzi speciali, perché per me sono veramente speciali. Anzi, vi dirò di più. Ho imparato molto di più io da loro, in questo ultimo anno, che loro da me. Perché mi hanno dato un senso di leggerezza, e di felicità, che erano tanti anni che non provavo. Io vi ringrazio, spero di non avervi annoiato e vi ringrazio di avermi ascoltato. Grazie. (Applausi)