Cerco di dire solo cose rilevanti per chi mi ascolta in quel momento, quindi... dove siete? Quanti di voi sono universitari? Per alzata di mano. Praticamente tutti, mio Dio. Di nuovo. Terzo anno? Ultimo anno? (Applausi) Second'anno? (Applausi) E le matricole? Va bene. Ottimo. Vi parlerò come se foste al terzo anno. Così più o meno vi prendo nel mezzo. Benissimo. Il tema sarà il flusso dei talenti. Il grafico con cui partire, se solo riesco a far andare questa cosa - Ehi, Mike, dove punto questo coso? Scusa. Grazie. O devo cliccarci questo coso? Questo è il grafico che useremo per dare il via alla discussione. A quelli degli anni successivi, sarà più familiare che a una matricola. Il messaggio di questo grafico è che oggi è molto più facile, per una persona giovane e intelligente diventare banchiere, consulente o avvocato che fare qualsiasi altra cosa. Mi ci riconosco. Mi sono laureato alla Brown nel '96, e non sapevo cosa fare nella vita. Così studiai legge, che non mi chiarì proprio nulla. (Risate) Per quelli di voi che stanno pensando di iscriversi a Legge, dovreste sapere cosa vi aspetta. (Risate) Mi sono laureato in legge e, non sapendo ancora cosa volevo fare, Sono diventato un avvocato M&A e bancario di New York, perché è quello che si faceva dopo la Colombia, senza un progetto di vita. Sono stato lì per circa cinque mesi. Sono tornato a casa scoraggiato quel Ringraziamento, dai miei genitori. Ho detto: "Sapete, mamma e papà, quando ero giovane, non sognavo di fare lo scribacchino. Sognavo di andare nel bosco e uccidere qualcosa". Loro, naturalmente, non sapevano di cosa stavo parlando. Poi sono tornato al mio lavoro e ho detto, "Sapete una cosa, penso che mi piacerebbe cercare di costruire qualcosa, ma non so se ne ho i mezzi". Così ho preso una settimana di ferie, e ho cercato di avviare questa società. Mi sembrava di fare abbastanza progressi, così lasciai il mio lavoro e poi avviai una dot-com. Questo fu intorno al 2000. Le dotcom ebbero una mini ascesa e una maxi caduta. Ricevemmo $250K circa, un po' di stampa, ma poi la bolla è scoppiata. Quanti anni avevate, quando la bolla è scoppiata nel 2001? (Pubblico) Otto. Otto, nove. (Risate) Voi ragazzi avete qualche ricordo di quel periodo? Forse i genitori che guardavano la CNBC, molto tristi per un po', o qualcosa del genere. Qualcosa del genere? I più grandi tra di voi se lo ricordano. Quando è scoppiata, era come se una mano gigante girasse per New York spazzando via ogni azienda priva di basi solide, tra cui la mia piccola realtà. A questo punto ho 25 anni. Ho appena perso circa $250K. E ho ancora un debito di $100K per gli studi di legge. I miei mi guardano chiedendo: "Che succede? Una volta eri intelligente". (Risate) A questo punto, però, mi era entrato il tarlo, e così dissi: "Sapete una cosa? Credo di volerlo davvero. Voglio imparare a gestire un'azienda, una società". E ora vi faccio una domanda. Che dovrebbe fare ora Andrew, 25 anni, sdraiato sul suo pavimento, gli occhi al soffitto? Qual è il prossimo passo? (Pubblico) Riprovare? OK: ma come riprovare, visto che ho appena raccolto e perso fondi ed è tipo il 2001, 2002, quando nessuno vuole investire in qualcosa? (Pubblico) Fargli credere in te. Wow, non so cosa significhi. (Risate) Ok, vi presenterò uno scenario diverso. Supponiamo che teniate molto a diventare uno chef. Cosa potreste fare? (Pubblico) Scuola di cucina. Scuola di cucina. Oppure? (Pubblico) Trovare un lavoro. Trovare un lavoro dove? (Pubblico) Come chef in un bar. Giusto: tireresti fuori il tuo coltello da cuoco, ti metteresti in ginocchio, e andreste da qualcuno a dire: "Sii il mio padrone". Giusto? Trovereste uno chef migliore di voi. È quello che ho fatto io: ho trovato un imprenditore esperto. E sono diventato il suo luogotenente, il suo vicepresidente di qualcosa o altro. E per quattro anni, l'ho sostenuto mentre in quella società entravano sette milioni di finanziamento e tre milioni di ricavi. Poi sono diventato CEO di Manhattan GMAT. Qualcuno ne ha sentito parlare? Voi, del terzo o ultimo anno? Manhattan GMAT, dall'impresa GMAT relativamente piccola che era è risalita al numero uno negli Stati Uniti in cinque o sei anni, tanto che siamo stati acquisiti dal Washington Post nel 2009 perché appunto eravamo i numeri uno negli USA. Il Washington Post possiede Kaplan. E noi stavamo stracciando Kaplan. Kaplan perde la pazienza, così il CEO mi chiama e mi dice, "Ehi, dobbiamo parlare." Ci fu una piccola trattativa, poi l'azienda fu acquisita. È uno dei motivi per cui conosco bene questa particolare immagine; molte persone che Manhattan GMAT ha avviato alla carriera erano banchieri e consulenti che non stavano davvero trovando quello che cercavano, da ventenni, così facevano il GMAT, applicavano per una business school, e poi studiavano gestione aziendale. Continuerò su questo punto, ora. Diamo un'occhiata ai numeri reali. Prendiamo la classe di Harvard del 2011. Quali erano gli sbocchi più comuni, un anno fa, usciti da Harvard? Diteli ad alta voce. (Voci sovrapposte) Sì, la finanza. (Pubblico) Dottore. A.Y.: Consulenza. Legge. Non contabilità. (Risate) E la quarta è la scuola di medicina. La domanda è, che percentuale di studenti di Harvard ha fatto una di queste quattro cose? (Risposte del pubblico) Mi dite tra il 40 e il 90 percento. E come al solito - saggezza della folla - la verità è esattamente nel mezzo. È il 65 per cento. Poi c'è la categoria "potpourri", che include un po' tutto: specializzazione, ONG, industria, governo, IT, militari. Poi c'è una categoria a parte, Teaching For America. Fa domanda il 18 percento. Il quattro percento entra in organico di Teaching For America. Poi, gli indecisi; il 10 percento di loro è andata in Europa, e poi sono diventati consulenti. (Risate) Questa è l'immagine di Harvard, un anno fa. Datemi un riscontro: La cosa vi sorprende o no? Non vi sorprende. Lancio la domanda "normativa", ora. Questo scenario è positivo, negativo, o neutrale? (Pubblico) Negativo. Neutrale. Wow, questa è spaventosa, vero? Andiamo avanti. Se osservate le altre scuole d'élite, il quadro è lo stesso. La situazione è la stessa anche qui a Georgetown. Non ho con me i dati di Georgetown, ma sono abbastanza simili. Non è, evidentemente, solo una cosa di Harvard. Vale per tutti gli istituti di élite. Ho parlato in 40 università in tutto il paese, e dicono tutti la stessa cosa. Questo cosa implica per il nostro paese, a livello diciamo "regionale"? Se uno su due dei vostri pupilli si occupa di banche, consulenza, avvocatura, dove andranno a vivere? (Il pubblico risponde) New York, DC, forse Chicago. (Pubblico) Boston. A.Y.: Boston. San Francisco, Los Angeles - queste sono le primi sei. Abbiamo appena elencato i primi quattro. Quindi c'è il resto del paese, molte delle quali sono in difficoltà quanto a occupazione e sviluppo economico. Una delle cose che pensiamo implichi questo grafico è che se sei un ragazzo sveglio, diciamo, dalla Florida, che viene a Georgetown, le tue chance di carriera in banca, consulenza, avvocatura vivendo a NY, Boston, Washington, sono alte. Le probabilità di tornare in Florida, avviare un'attività, assumere, sono basse. Così gran parte del paese soffre di una sistematica fuga di talenti, se questi sono intercettati da un'università nazionale. Questa è l'immagine che si ottiene. Cosa ne pensate, empiricamente vero? (Pubblico) Sì. Assolutamente sì. Wow, va bene. Cominciamo a capirci qualcosa. Perché succede questo? Le matricole tra voi alzino di nuovo la mano. Tenetela su, ora: sapete cos'è la consulenza gestionale? (Risate) Com'è possibile che quel mondo passi da questo a un 20 percento minimo della classe che fa domanda per un lavoro di consulenza e forse ci riesce? Come può succedere? Ultimo anno, ci illuminate? (Pubblico) Stipendio. Certo, i soldi c'entrano. Che altro? Continuate. (Pubblico) Creare nuovi posti di lavoro. AY: Come, scusate? (Pubblico) Sicurezza. Sicurezza, paura. (Risate) Continuate. Continuate. (Pubblico) Un reclutamento fatto bene. Sì, risorse. Non è un incidente. La gente spende soldi e tempo a educare il mercato, cioè tutti voi, nei quattro anni di università. Quando sarete all'ultimo anno, conoscerete i nomi; McKinsey, Bain, BCG, Deloitte, ecc. Diamo un'occhiata a questa lista. Danno prestigio, sono facili da trovare, si fa carriera, si aprono delle porte. I soldi sono sulla lista, poi c'è l'acquisizione di competenze, comunità; e poi c'è quest'ultima, che è un qualcosa di pro-sociale, come cambiare il mondo. Questo vale anche se si diventa un banchiere o un consulente, perché la teoria è, devi diventare un campione prima di poter tornare e cambiare il mondo. Giusto? Poi torni dalla tua gente con la pagnotta in mano. (Risate) Voi dell'ultimo anno, posso avere un - per voi sono accurate? Sì. Bene, grazie. Ora, di solito parlo con persone interessate alle startup, quindi questo discorso è un po' troppo ampio. Ma supponiamo che siate interessati alle startup. Su le mani: quanti di voi sono interessati alle startup? OK, un sottogruppo significativo. Lo chiedo ai laureandi tra voi: perché è improbabile che dopo la laurea lavoriate per una startup? Rischioso. Soldi. (Pubblico) Prestiti. Prestiti. (Pubblico) Fa paura. È praticamente l'opposto dell'ultima diapositiva. Giusto? È come se non vi reclutassero. È difficile da trovare, non c'è una struttura, una comunità o un gruppo di pari, prospettive formative chiare, avanzamenti, successi. Nessuna rete, idea, soldi, competenza tecnica. Ma molti di voi lo vogliono davvero, e parlate di farlo; ma prima volete "imparare a fare business" e poi tornate. È corretto? Sono - ? (Il pubblico risponde) È come se fossi uno di voi. (Risate) Ecco quindi la grande domanda a cui "Venture for America" cerca di rispondere: Cosa accadrebbe se la stessa proporzione di talenti che oggi scorre verso le facoltà di legge, finanza e management fluisse invece verso le startup in tutto il paese? In quanto tempo cambierebbero i tassi nazionali di occupazione e innovazione? Quanti anni? Mi date un'approssimazione? (Pubblico) Cinque. Cinque. Uno. Uno, wow. (Risate) Questa è fiducia in se stessi. Dovresti diventare un imprenditore. Tra uno e cinque anni, quindi. E quindi noi vediamo - per "noi" intendo alcune persone - (Risate) vediamo forze strutturali che rendono questa realtà molto difficile da realizzare perché, se si pensa a chi può reclutarti in questa fucina di capitale intellettuale, sono organizzazioni con molte risorse di industrie con molte risorse. E alle startup, in realtà, mancano entrambe. Le startup generalmente sono povere di risorse. Non hanno nemmeno un orizzonte temporale. Non vi assumono con otto mesi di anticipo. Non vi assumono in 20. È tutto in tempo reale. E se venissero ad assumervi, farebbero fatica a competere. E come si può cercare di risolvere questo problema, se avete deciso che questa visione merita di essere realizzata? Se diceste: "Sai una cosa? questo è in realtà, potenzialmente, uno scenario migliore"? E parlando personalmente, Credo che sia, anche, uno scenario migliore per gli individui, perché c'è qualcosa in quello che fate che vi definisce per un certo periodo di anni. In effetti, diventerete una persona diversa. Se c'è una cosa che ricorderete, di tutto questo - da giovani, avete un'immagine statica di voi stessi. Tipo, sono il giovane Andrew, e dico, "Ehi, vado a fare X, e poi sarò sempre Andrew, solo che avrò fatto X". La verità è che Andrew cambia, se lo fate andare alla scuola di legge o entrare in uno studio legale, e guarda i contratti tutto il giorno, o cose del genere. Siamo tutti molto adattabili. E così, a mio avviso, le attività che ti portano ad una startup, in realtà finiscono per formare un sé diverso, e posso sbilanciarmi dicendo che per alcuni di voi, sarebbe più attraente. Se si volesse cercare di influenzare questo cambiamento, cosa fareste? (Pubblico) Considerarla una scuola elementare per startup. Forse ritocchereste il sistema educativo. (Pubblico) [Inudibile] Proprio come fanno per convincere gli psicologi a fare pratica nelle zone rurali, Sì. Se foste un po' come me, raccogliereste un milione di dollari, e avviereste un'organizzazione che fa tutto questo. (Risate) Così ho fondato un'organizzazione chiamata "Venture for America". La cosa è rilevante soprattutto per chi è vicino alla laurea. Reclutiamo i migliori laureati da tutto il paese. Se entri nel programma, vi portiamo ad un campo di addestramento con altre 80 persone tostissime che vogliono tutte essere imprenditori. Noi vi addestriamo, viene McKinsey, IDEO, la Cambridge Leadership Academy. Viene David Tisch, da Techstars. Tutti vengono, vi formano, e poi si va in gruppi di 10 o giù di lì in una città che ha bisogno di talento, e lavorate in una startup del posto con un imprenditore già esistente. Quello che stiamo facendo qui - e ora farò una cosa che non dovrei fare; ma pazienza, la farò. Quindi vi daremo tutto ciò che cercate, perché è un programma prestigioso, ultraselettivo. Tutte queste cose, il progresso, aprire le porte - avete una comunità, avete tutto. Perché siamo adulti. Se vogliamo che facciate qualcosa, non dovremmo aspettarci che siate costretti a nuotare contro una corrente violenta, per farlo. Dovremmo spianare la strada, in realtà. Questo è il senso di Venture for America. Si tratta di dare tutte queste cose che volete, che sappiamo volete, per farvi fare quello che noi, e il paese, vogliamo che facciate. Ossia costruire un'attività a Detroit, New Orleans, New Haven, Baltimora, Cleveland, Providence, ecc., ecc. Venture for America sta facendo tutto questo. Se entrate nel programma, accettate di lavorare per due anni in una start-up con un imprenditore esistente con un trattamento, diciamo, dai 36 ai 38.000 dollari all'anno, che non sembrano molti soldi, ma a Detroit, che visiterò la prossima settimana, vivono in un edificio di lusso con piscina e palestra, per 400 dollari al mese. Quindi si può vivere una bella vita. In più, hanno 11 amici in giro, fanno piccoli viaggi in macchina, e si divertono. Poi, durante i due anni, vi forniamo pianificazione e supporto. Alla fine dei due anni, diamo $100K di finanziamento iniziale a chi ce l'ha fatta in questi due anni e ha fatto un buon lavoro. È una combinazione di tutti i reality con cui siete cresciuti: "Mondo reale", "Sopravvissuto", "Regole della strada". (Risate) Questo è il piano. Creeremo 100.000 posti di lavoro negli USA entro il 2025. Voglio tornare al punto, ora. Quello che fate è importante. Il capitale intellettuale attira quello finanziario, e viceversa. Con abbastanza persone di talento che prendono questa direzione, si vedrebbe l'impatto di cui stiamo parlando, in termini di innovazione e creazione di lavoro. È l'obiettivo della nostra organizzazione, rivitalizzare con l'imprenditoria le città e le comunità americane, consentendo alle menti più brillanti, cioè tutti voi, di creare nuove opportunità per se stessi e per gli altri, e riscoprire la cultura del successo includendo creazione di valore, rischio, ricompensa e bene comune. Penso di aver terminato prima del tempo; ma va bene, non ho altro da dire. (Risate) Grazie a tutti. (Applausi)