[Cittadini del mondo]
[Siamo di fronte a una crisi globale
di proporzioni inaudite]
[Vi preghiamo di ascoltare un messaggio]
[del segretario nazionale
delle Nazioni Unite Antonio Guterres]
L'emergenza climatica rappresenta
la crisi distintiva del nostro tempo.
Siamo in corsa contro il tempo,
e stiamo perdendo.
C'è una crescente ondata di impazienza,
specialmente tra i giovani,
verso l'indolenza globale.
C'è bisogno di più intraprendenza
da parte di tutti:
governi, città, imprese,
investitori e persone da ogni parte.
Sono perciò contento
del vostro lancio di TED Countdown.
La vostra influenza e le vostre idee
possono accelerare la transizione
verso un mondo che raggiunga
emissioni zero entro il 2050.
È l'unico modo di evitare
i peggiori effetti
del riscaldamento globale.
Abbiamo i mezzi, la scienza e le risorse.
Cerchiamo ora di entrare in questa gara
con energia e determinazione politica.
Fare di meno sarebbe un tradimento
verso la nostra intera famiglia umana
e le generazioni a venire.
Grazie.
Annunciatore: E ora, diamo il benvenuto
a uno degli artefici
dell'Accordo di Parigi sul clima,
Christiana Figueres;
e al direttore di TED, Chris Anderson.
(Applausi)
Chris Anderson: Benvenuti, benvenuti.
Avverrà qualcosa di straordinario,
nell'ora che segue.
La singola sfida più spaventosa al mondo,
che ha più o meno questo aspetto ... ,
sta per diventare un testa a testa
con alcune delle menti più incredibili
e dei cuori più coraggiosi del mondo,
che hanno più o meno il vostro aspetto,
quello dello straordinario pubblico
che c'è qui a New York
e in tutto il mondo.
Christiana, sono le persone
con cui siamo stati questa mattina.
CF: È proprio quella, sul serio.
È un'ottima cosa
che siano tutti qui insieme,
perché in effetti, questa iniziativa
che stiamo per lanciare
ha bisogno della partecipazione di tutti.
Ed ecco qua.
Countdown.
CA: Countdown è un'iniziativa globale tesa
a tagliare le emissioni dei gas serra.
È alla ricerca di soluzioni audaci
in cinque grandi aree,
immaginando cosa si potrebbe realizzare
se diversi gruppi uscissero
dai propri silos e agissero di concerto.
A partire da oggi, potete andare
su countdown.ted.com
e registrarvi per unirvi al Countdown.
All'inizio del 2020,
dirameremo delle soluzioni
su come potrete connettervi con altri
nella vostra azienda, città o scuola
per coinvolgerli su questo tema.
Il tutto preparerà la strada
ai raduni mondiali
del 10.10.2020.
Tutte le persone al mondo
sono invitate a partecipare.
CF: Ed è per questo che,
sebbene abbia preso parte
a molte iniziative nel corso degli anni,
sono davvero elettrizzata per questa.
Perché Countdown è un invito
rivolto a tutti, proprio a tutti,
a fare la propria parte
per salvare il nostro pianeta
e creare un futuro elettrizzante.
Politici e cittadini,
AD e i loro clienti,
impiegati, investitori;
giovani e vecchi;
nord e sud.
CA: (Ride) Ho visto cosa hai fatto.
(Risate)
Ma attenzione, il nostro obiettivo
non è lanciarci in qualcosa di nuovo
che competa con le altre,
fantastiche iniziative già presenti.
No.
È identificare le migliori soluzioni
sulle quali si è già lavorato,
per condividerle in modo fertile,
per amplificarle,
e poi attivarle
riunendo questi gruppi distinti.
CF: E se ciò accadrà,
crediamo ci possa essere
una via d'uscita dalla crisi climatica.
È questo che vogliamo facilitare.
Ma ora una domanda:
Perché tu, Chris, e TED
siete interessati a partecipare
e ad attivare per davvero
l'agenda climatica,
quando pensavo vi occupaste
"solo" di diffondere idee?
CA: Beh, in effetti, quella è stata
la nostra missione negli ultimi 15 anni,
Idee che vale la pena diffondere.
Ma l'estate scorsa, abbiamo concluso
che l'urgenza di alcune questioni,
specialmente quella climatica,
richiedesse che provassimo a fare di più
che diffondere idee,
che cercassimo realmente di attivarle.
Ora, noi siamo solo
una no-profit relativamente piccola -
che non servirebbe a niente senza riuscire
a coinvolgere altre persone.
Ma la cosa fantastica
è che ciò sta accadendo.
Tutti quelli con cui ne abbiamo parlato
sono entusiasti di parteciparvi.
E un momento chiave, francamente,
fu quando sei salita a bordo, Christiana.
Voglio dire, sei stata la chiave
per l'Accordo di Parigi.
E il mondo è rimasto sbalordito
dal consenso emerso là.
Qual è stata la chiave
per creare quel consenso?
CF: Direi che sia stata sfidare e cambiare
realmente le convinzioni della gente
su cosa sia possibile
se fissiamo un proposito condiviso
e poi, collettivamente,
lo perseguiamo e lo realizziamo.
Quindi il nostro mantra era,
e continua ad essere:
"Impossibile non è un fatto,
è un atteggiamento".
Di fatto, solo un atteggiamento,
e questo è qualcosa che possiamo cambiare.
CA: Be', di sicuro quel mantra
dovremo ricordarcelo nei mesi a venire,
perché il consenso scientifico
sta effettivamente diminuendo.
Per un breve rapporto dalle prime linee,
abbiamo con noi il capo
delle migliaia di scienziati
che formano l'IPCC, dr. Hoesung Lee.
(Video)
H.L.: Abbiamo recentemente rilasciato
tre rapporti speciali
che mostrano il danno e i rischi
dei cambiamenti climatici
passati e futuri.
Mostrano, tra le altre cose,
come stabilizzare il clima
implicherebbe una drastica riduzione
nell'emissione dei gas serra
nel breve termine.
La società dovrà affrontare
cambiamenti senza precedenti,
per raggiungere questo obiettivo.
Anche limitare il riscaldamento
a 1,5 gradi Celsius
porterà un clima più estremo,
l'innalzamento del livello del mare,
scarsità di acqua in alcune regioni,
e minacce alla sicurezza alimentare
e alla biodiversità.
Temperature più elevate
porteranno ancora più danni,
minacciando la vita e sopravvivenza
di milioni di persone in tutto il mondo.
CA: Abbiamo la fortuna di avere con noi
un altro scienziato di fama mondiale,
Johan Rockström.
È il responsabile del gruppo
"Planetary Boundaries".
Johan, quanto è seria
la nostra situazione?
(Video) Johan Rockström:
La scorsa settimana
abbiamo pubblicato su "Nature"
l'aggiornamento decennale del rischio
di superare i punti critici,
i punti di non ritorno,
nel sistema Terra.
Conosciamo 15 punti critici del genere,
che comprendono la Groenlandia,
la banchisa nell'Antartico Occidentale,
il permafrost, per esempio,
la tundra siberiana.
E oggi abbiamo evidenze,
derivate dall'osservazione -
evidenze empiriche, intendo dire,
che nove di questi 15 sono già in corso
e si stanno verificando.
Non abbiamo ancora superato
il punto di non ritorno,
la finestra è ancora aperta;
ma sono un avvertimento
che ora è davvero il momento di muoversi,
perché nel momento in cui li superassimo,
ad esempio avvicinandoci al punto critico
nella foresta amazzonica,
rischieremmo di perdere la battaglia,
perché il pianeta prenderebbe il controllo
dell'auto-amplificazione
del proprio riscaldamento.
Ecco perché questa iniziativa
è così incredibilmente importante.
Muoviamoci.
CA: Ben detto.
(Applausi)
Entrambi sono molto chiari sul fatto
che questa agenda
di taglio delle emissioni
sia assolutamente cruciale.
Come sta andando?
CF: Non molto bene,
perché nonostante quello che sappiamo,
tutto quello che gli scienziati
ci hanno detto,
tutto quello che abbiamo fatto,
incluso adottare l'Accordo di Parigi,
in realtà i gas serra
sono aumentati ininterrottamente
negli ultimi decenni,
fino al livello odierno
di 55 gigatonnellate
di CO2 equivalente
emesse ogni anno dalla collettività umana.
E come abbiamo sentito,
abbiamo una sola strada,
c'è solo una via da seguire, ed è questa:
Iniziare ora a ridurre le emissioni,
invece di aumentare, diminuire,
invertire l'andamento, flettere la curva.
Ridurre le emissioni, iniziando nel 2020,
fino ad arrivare, nel 2030, alla metà
dell'attuale livello di emissioni;
e poi continuare a diminuirle,
fino a zero emissioni nette nel 2050.
È l'unica via che possiamo accettare.
CA: Come possiamo anche solo iniziare
ad affrontare una sfida così scoraggiante?
CF: Beh, possiamo iniziare frammentando
la sfida semplice, anche se scoraggiante,
nelle sue componenti,
le cinque aree principali.
CA: Queste cinque, prese insieme,
sono davvero enormi,
e se riuscissimo a trovare
soluzioni efficaci per ciascuna,
queste si sommerebbero, in realtà,
diventando un piano d'azione
adeguato alla gravità del problema.
Bene, ecco le cinque aree.
CF: Energia.
Quanto rapidamente possiamo arrivare
al 100% di energia pulita?
CA: L'ambiente edificato.
Come possiamo riprogettare
le cose che ci circondano?
CF: Trasporto.
Come trasformare i modi
in cui spostiamo noi stessi e le merci?
CA: Cibo.
Come possiamo innescare
un cambiamento globale
verso sistemi alimentari più sani?
CF: E naturalmente, natura.
In che misura siamo in grado
di rinverdire il pianeta?
Ora, vale la pena notare
che le risposte a queste domande
e le misure che prenderemo
non ridurranno solo le emissioni nette -
le abbatteranno, certamente,
tutte insieme, a zero -
ma indicheranno anche la via per un futuro
decisamente migliore
e genuinamente esaltante.
Pensate quindi a forme
nuove e fantastiche di trasporto;
aria pulita; cibo più sano;
foreste bellissime;
e oceani pullulanti di vita.
Risolvere la crisi climatica, quindi,
non vuol dire sacrificarsi
e accontentarsi di un futuro mediocre;
vuol dire l'esatto opposto.
Vuol dire creare, tutti insieme,
un futuro migliore per tutti noi.
CA: Come affrontiamo,
quindi, queste domande?
(Risate)
CA: Prendiamo questa domanda
e riflettiamo su questo punto.
In che misura siamo in grado
di rinverdire il pianeta?
Intendo dire, ci sono ovviamente
molte risposte a questa domanda,
molte proposte.
Fondamentalmente, significa:
"Come aumentiamo la quantità
di fotosintesi sostenibile,
sul pianeta Terra?"
La fotosintesi sequestra il carbonio.
Potrebbero esserci proposte
su foreste o praterie di alghe giganti,
o su tipi di piante
con radici più profonde
e che possono sequestrare
la CO2 nel mondo.
Ma supponete che la migliore
proposta emersa
sia stata sulla riforestazione.
Una campagna di riforestazione
globale, di massa.
Un'organizzazione da sola,
non importa quanto grande,
non può prendersene carico.
La chiave è che tutti uniscano le forze:
i governi, con la zonizzazione;
le imprese, investendo;
gli investitori, rischiando;
i gruppi ambientalisti
e i filantropi che li sostengono,
e i cittadini di ogni parte del mondo,
con una mobilitazione globale,
trasformando i propri prati,
le proprie città, il proprio quartiere,
viaggiando insieme.
È così che, all'improvviso,
puoi sognare veramente in grande.
CF: Possiamo verificare questa teoria?
Perché abbiamo la fortuna
di avere con noi oggi
qualcuno che è cresciuto all'interno
di un movimento per piantare alberi,
probabilmente il movimento
per piantare alberi più riconosciuto.
È la figlia della vincitrice
del premio Nobel
Wangari Maathai,
e oggi dirige la Fondazione
Wangari Maathai.
Allora, possiamo invitare la nostra
carissima amica Wanjira Mathai?
(Applausi)
(Video) Wanjira Mathai: Grazie mille,
Christiana and Chris, per tutto questo.
Gli alberi fanno parte della mia vita
da che ho memoria;
ma sappiamo anche che per secoli,
alberi e foreste ci hanno protetto
dai severi impatti
delle variazioni climatiche
per molti anni.
Durante la mia vita, mia madre,
attraverso il movimento
delle Cinture Verdi, come avete detto,
ha ispirato la piantumazione
di oltre 50 milioni di alberi
con il lavoro del movimento
delle Cinture Verdi, un'associazione.
Ma il mondo ora ha bisogno di noi
per piantare un numero di alberi
100 volte maggiore.
E il solo modo per farlo
è unire le nostre forze -
città, cittadini, governi,
aziende, organizzazioni ambientaliste -
e dobbiamo credere, quindi,
nella capacità di ciascuno di noi
di essere dei forti agenti di cambiamento.
E che insieme, siamo una forza.
E spero che vi unirete a noi.
(Applausi)
CF: Insieme siamo una forza, quindi.
Penso che Wanjira
abbia davvero fatto centro
perché tutto ruota sulla collaborazione
di uno spettro piuttosto ampio di persone.
E fortunatamente, qui con noi oggi ci sono
rappresentanti di tutti questi gruppi.
E vi inviteremo
a un ulteriore coinvolgimento.
Ma oggi volevamo farvi conoscere
un paio di queste persone,
sentendoli parlare
dal loro punto di vista.
Quindi vorremmo iniziare
con la voce di un politico.
Abbiamo l'incredibile onore
di avere con noi oggi
l'ex primo ministro del Bhutan,
e dovete sapere che il Bhutan
è l'unico paese al mondo
ad assorbire attualmente più carbonio
di quanto ne emette.
Il nostro caro amico, Tshering Tobgay.
(Applausi)
T.T.: Il mio è un tipico paese
del sud del mondo,
in quanto non abbiamo causato
questa crisi climatica.
Anzi, siamo fortunati
ad avere foreste rigogliose
e molti fiumi generosi
che hanno permesso al mio paese,
il Bhutan, di rimanere a emissioni zero.
E ora, il cambiamento climatico
minaccia di distruggere le nostre foreste.
E di trasformare quegli stessi fiumi
in un terribile pericolo
per la nostra gente,
poiché i ghiacciai himalayani si sciolgono
minacciando inondazioni nel breve termine
e la perdita a lungo termine
delle nostre riserve naturali d'acqua.
Quindi, sono orgoglioso di prendere parte
a questa iniziativa Countdown
e lavorare con tutti voi
e con voi, e con voi,
(Risate)
in modo costruttivo, per trovare soluzioni
che siano potenti e giuste.
Grazie.
(Applausi)
CA: Grazie.
(Applausi)
CA: L'economia, certamente,
ha un ruolo cruciale,
e così pure chi controlla
le vaste riserve mondiali
di capitali di rischio.
Ho avuto il piacere, recentemente,
di fare la conoscenza
del direttore degli investimenti
del fondo pensione pubblico Giapponese
da 1,6 trilioni di dollari.
Attualmente è il più grande
fondo pensioni del mondo.
È disposto e interessato
a unirsi a noi in questo viaggio
e a portare altri con sé.
Hiro è da qualche parte, credo.
Hiro Mizuno.
E sei in diretta. Benvenuto, Hiro.
(Video) H.M.: Ottimo.
Grazie, a Chris e a Christiana,
e allo staff di TED,
per aver reso questo possibile.
Come persona responsabile
del più grande fondo pensioni del mondo,
e responsabile di garantire
la pensione a molte generazioni,
trovo la gestione del rischio climatico
una questione enormemente importante.
Abbiamo recentemente analizzato
il nostro portafoglio globale,
quanto sia in linea
con l'accordo di Parigi.
È risultato
che il nostro portafoglio è su un percorso
che va verso più di tre gradi.
Lontano dagli obiettivi
dell'accordo di Parigi.
Il nostro portafoglio
è non solo considerevole,
ma anche tra i più diversificati
su scala mondiale.
Quindi significa che il mondo
è su quella strada.
Sono stanco di sentire ripetutamente
il solito commento
dalle società del nostro portafoglio
e dai professionisti del settore:
"Siamo realistici."
Mi dispiace, ma essere "realistici"
non è più un'opzione.
Siamo pienamente consapevoli
della nostra responsabilità
come i più grandi investitori
istituzionali del mondo
di ispirare i cambiamenti
nel mercato dei capitali.
Entreremo attivamente in contatto
con tutti gli attori
del mercato dei capitali
per fare la differenza.
Non vedo l'ora di prendere parte
a questo dialogo cruciale con tutti voi.
Grazie.
(Applausi)
CF: Sono sicura che tutti voi sapete
che negli ultimi 12-18 mesi,
la cosa veramente nuova,
potente ed esaltante
è stata l'incredibile voce
di così tanti giovani,
milioni di giovani per le strade -
arrabbiati, indignati, disperati -
chiedendoci di fare la nostra parte.
E sono stati ispirati da Greta Thunberg
ma anche da molti altri ragazzi fantastici
in quasi tutti i paesi del mondo.
E oggi, siamo lietissimi di avere
quattro giovani attivisti
che sono venuti ad unirsi a noi oggi.
(Applausi)
(Acclamazioni)
(Applausi)
A.V.: Questo venerdì celebrerò
la mia 52° settimana
di sciopero per il clima.
È un anno intero.
Durante questo tempo,
ho scoperto che molte persone
non sanno del cambiamento climatico,
o quanto sia seria la crisi climatica.
Così ho fondato la
Earth Uprising International
per informare le persone
sul cambiamento climatico,
perché quando conoscono
la scienza e gli impatti, vogliono agire.
Essere un'attivista significa
fare avvenire il cambiamento.
Jamie Margolin: Sono diventata
un'attivista per il clima
perché la mia vita dipende da questo.
Sto cercando un college,
cercando di pianificare il mio futuro.
Non ci sarà nulla
da aspettare con impazienza
se non agiamo subito
per fermare ora la crisi climatica.
Ho avviato il movimento giovanile
per la giustizia climatica,
chiamato Zero Hour, nel 2017,
perché questa è l'Ora Zero
per intervenire sul cambiamento climatico.
Non abbiamo più tempo.
È diventato chiaro per me
che i nostri leader
non avrebbero preso misure concrete
a meno che la gente
non si fosse alzata a chiederle,
così abbiamo fatto esattamente questo.
N.S.: Sono diventata un'attivista
per la giustizia climatica
perché se non mi batto
per i diritti della gente di oggi,
e per la gente di domani,
chi lo farà?
X.B.: Sono diventata un'attivista
per la giustizia climatica
quando ho capito che la crisi climatica
ha i maggiori impatti sulle comunità,
inclusa la mia città in Messico.
Ho scioperato, ogni venerdì,
insieme a Fridays for Future
perché il nostro movimento
non vuole ottenere visibilità,
ma innescare un cambiamento culturale.
Ma il fatto che migliaia di studenti
scioperino per il clima
significa che stiamo già attuando
la giustizia climatica
in ogni aspetto della nostra vita,
il che sta già ridefinendo il mondo.
JM: Nel corso delle nostra esistenza,
abbiamo visto la Terra
deteriorarsi molto velocemente
e gruppi di persone
traumatizzate e sfollate
a causa della crescita incessante
di disastri naturali.
Nel 2030 avrò 28 anni.
AV: Io avrò 24 anni.
XB: Io ne avrò 27.
NS: Io ne avrò 26.
Vorremmo riuscire a consegnare il pianeta
ai nostri figli,
e ai figli dei nostri figli,
proprio come molti di voi
hanno potuto fare.
AV: Quindi a meno che tutti -
governi, imprese, scuole,
scienziati e cittadini -
non compiano uno sforzo comune
per riparare il danno che abbiamo fatto,
sarà troppo tardi.
XB: Non vi stiamo solo chiedendo
di pensare al nostro futuro,
vi stiamo anche chiedendo
di prendervi cura del nostro passato.
Le popolazioni indigene si sono prese cura
della Terra per migliaia di anni,
ed è per questo motivo
che la filosofia indigena è cruciale
nell'attuazione delle misure per il clima.
JM: Questa crisi climatica può sembrare
una cosa impossibile da correggere.
Ma non lo è.
E non può esserlo,
perché il fallimento
non è proprio un'opzione.
Fallire significherebbe
perdere tutto ciò che amiamo
e tutto ciò che conta.
Molti di noi stanno già lavorando
per salvare il futuro del nostro mondo,
ma sistemare le cose non può spettare
solo alle nuove generazioni .
È un fardello troppo pesante per caricarlo
solo sulle spalle dei giovani.
È tempo per voi
di mettersi insieme al lavoro
e fare tutto ciò che potete
per salvare ogni cosa
prima che sia troppo tardi.
Siete con noi?
Pubblico: Sì.
(Applausi e acclamazioni)
(Applausi)
CA: Grazie. Grazie, grazie.
E poi, ovviamente,
un ruolo cruciale spetta a chi si occupa
di raccontare il modo,
e a chi ha una certa influenza
sulle piattaforme dei social network.
Le persone che seguiranno sono entusiaste
di partecipare a questo progetto.
Ci hanno dato il loro nome e supporto.
Abbiamo alcuni di loro con noi, oggi.
Grazie infinite per essere qui.
Ascoltiamo uno di loro.
J.K.: Ciao, sono Jimmy Kimmel,
e mi hanno chiesto di spiegare
perché mi sono appassionato
al cambiamento climatico.
La ragione per cui mi sono appassionato
al cambiamento climatico
è la stessa per cui chi sta annegando
ha il mito dei bagnini.
Mi interessa questo pianeta,
perché ci vivo.
Non voglio trasferirmi su Marte,
Marte sembra terribile.
Vorrei che i miei figli e i loro figli
potessero vivere sulla Terra,
con un'aria respirabile
e dell'acqua potabile.
Ed è per questo che mi preoccupo
del cambiamento climatico.
E inoltre, ho una cotta
per Leonardo DiCaprio.
(Applausi)
CF: Quindi con tutte
queste persone insieme,
abbiamo l'opportunità di esplorare
una nuova gamma di possibilità
verso soluzioni che si basino
sul lavorare insieme,
sfidandosi a vicenda
e motivandosi l'un l'altro.
Quindi l'anno prossimo a Ottobre,
inviteremo più o meno
un migliaio di persone
provenienti da diversi enti
a un incontro a Bergen, in Norvegia
per allinearci su risposte specifiche
alle nostre cinque grandi domande.
CA: Sarà certamente un evento epico.
Ma ancora più significativo
di quello che accadrà in Norvegia
sarà quello che succederà
nel resto del mondo.
Per il giorno conclusivo
di quella conferenza, infatti.
stiamo organizzando una mobilitazione
della comunità internazionale TEDx.
TEDx permette iniziative
volte a organizzare eventi locali,
e ad ora ci sono circa 4.000
di questi eventi ogni anno.
Ecco come sono.
Hanno luogo in più di 20 paesi,
ottengono più di un milione
di visualizzazioni annuali su YouTube.
Ci aspettiamo di vedere eventi
in centinaia di città.
Metteremo i nostri organizzatori TEDx
in contatto con i sindaci impegnati
per un futuro più pulito delle loro città.
Questa è la chiave.
È questo contatto tra i potenti,
che di solito monopolizzano
la conversazione,
e i milioni di persone in tutto il mondo.
A causa del cambiamento nello spirito
del tempo degli ultimi uno o due anni,
l'accensione potrebbe avvenire
qui, all'improvviso,
perché abbiamo raggiunto la massa critica.
Se possiamo dare alla gente
reciproca visibilità,
interconnessione,
sogniamo un po' qui,
e diamoci l'un l'atro
il permesso di sognare.
CF: Quindi il nostro obiettivo, qui,
è quello di costruire connessioni
con e tra tutte le altre organizzazioni
che stanno lavorando per il clima.
Per esempio,
la Solutions Project
è un'iniziativa fantastica
fondata da Mark Ruffalo e Don Cheadle.
Ascoltiamo, ora, alcuni dei leader
che hanno appoggiato.
CA: Benvenuta, sei in diretta.
(Risate)
(Video) W.J.: Ciao a tutti,
mi chiamo Wahleah Johns,
Sono alla Native Renawables,
e stiamo lavorando per fornire
energia solare alle tribù
in ogni parte del mondo.
Abbiamo più di 15.000 famiglie
di nativi americani
che non hanno accesso all'elettricità,
e stiamo lavorando per fornire
batterie solari a queste famiglie
negli Stati Uniti
che non hanno accesso all'elettricità.
E si trovano nella mia riserva,
la Nazione Navajo.
A.L.: Ciao a tutti,
sono Anna Lappé della Real Food Media,
e stiamo lavorando per dare
alle storie di contadini e allevatori
il rango di soluzione chiave
per la crisi climatica.
Il sistema alimentare mondiale di oggi
contribuisce moltissimo a questa crisi;
ma non deve essere così.
Vediamo gli agricoltori e gli allevatori
come parte della prima linea
nella ricerca di una soluzione alla crisi.
Per questo cerchiamo di condividere
le storie di milioni di agricoltori
dalla Andhra Pradesh, in India,
agli altipiani di Oaxaca
che usano l'agricoltura rigenerativa
per ottenere un suolo sano,
ricco di carbonio,
produrre cibo di qualità
e favorire il tipo di comunità resilienti
di cui abbiamo bisogno.
Rahwa Ghirmatzion: Ciao
da PUSH Buffalo - mi chiamo Rahwa -
dove ogni giorno, i residenti
immaginano, pianificano e progettano
un quartiere equo, olistico e sacro,
come il posto dal quale
vi sto chiamando, la Scuola 77,
un edificio scolastico ristrutturato
che possiede il primo impianto
fotovoltaico comunitario a buon mercato
nello stato di New York,
installato dagli abitanti locali.
E che serve, anche,
30 appartamenti economici per anziani
e vari spazi di incontro
intergenerazionali
che servono da fulcro della comunità,
dove mettiamo in pratica
nuove strategie economiche
per un pianeta più vivibile.
CF: Grazie.
CA: Bravo.
(Applausi)
CA: È fantastico.
(Applausi)
CF: Come vedete, riguarda tutti.
Riguarda le città,
riguarda le organizzazioni di base;
ma riguarda anche
il business, ovviamente.
E per questo invitiamo tutte le imprese -
sottolineo "tutte" -
a prender parte a questa iniziativa,
a impegnarsi con i propri dipendenti
sul modo di tutelare al meglio il pianeta
e allo stesso tempo il proprio futuro.
All'inizio del prossimo anno, quindi,
condivideremo un insieme di strumenti
che possano guidare le aziende
nel procedere rapidamente verso obiettivi
basati su dati scientifici,
che le conducano a zero emissioni nette
entro il 2050 al massimo.
CA: Pensateci,
perché molti, come singoli individui,
si sentono impotenti su questa questione.
Ma facendo squadra
con altri nella vostra azienda,
restereste sbalorditi nel vedere
quanto potere avete, in realtà.
Quasi tutte le emissioni
provengono da un'azienda
da qualche parte sul pianeta.
E il fatto è che molti AD, oggi,
desiderano davvero aiutare
a risolvere il problema.
Abbiamo sentito da Anand Mahindra,
proprio questa mattina,
che guida il più grande
gruppo industriale dell'India,
che si è impegnato personalmente
in questa questione
e vuole partecipare
a questo viaggio insieme a noi -
poiché è un sostenitore di Countdown.
Gli AD saranno in grado
di muoversi molto più velocemente
se avranno un gruppo di dipendenti
con cui confrontare le idee,
a supportarli,
a mantenere quel senso
di urgenza sulla questione.
Il nostro sito web vi aiuterà
a entrare in contatto con altri colleghi
e vi fornirà un orientamento
sulle domande intelligenti da porre,
sulle iniziative da suggerire,
perché se le società possono essere
persuase a fare la cosa giusta,
improvvisamente questo problema
sembra diventare risolvibile.
CF: Tutti questi sforzi, quindi,
sono tesi a organizzare
una giornata fantastica:
Sabato, 10 ottobre 2020 -
ossia 10 10 2020,
facile da ricordare -
quando in tutto il mondo
si svolgerà questo fantastico raduno.
E speriamo di avere, per allora,
reportage elettrizzanti
sulle soluzioni molto specifiche
alle quali nazioni, città,
imprese, cittadini,
staranno già collaborando per allora.
È una giornata alla quale
tutti gli abitanti del pianeta
sono invitati a partecipare.
Se abitate il pianeta
avete il vostro biglietto d'ingresso.
CA: La chiave per il successo dell'evento
è che questo si verifichi su vasta scala.
Vogliamo rendere semplice per chiunque
trovare informazioni sull'iniziativa
e giocare un ruolo attivo.
Ma come possiamo farlo?
Sapete, il mondo è un posto rumoroso.
Voglio dire, la piattaforma TED
può essere d'aiuto, forse,
ma c'è una piattaforma di contenuti
molto più grande là fuori.
Si chiama YouTube.
E siamo lieti di lavorare con loro
a questa impresa.
Inviteremo molti
dei loro principali creatori
a far parte di Countdown.
Complessivamente, possono raggiungere
un pubblico di molti milioni di persone.
E ora, incontriamo uno di loro,
il dr. Joe Hanson di "Hot Mess",
una nuova serie web sull'impatto
del cambiamento climatico su tutti noi.
(Video)
J.H.: Mi chiamo Joe Hanson,
e sono un educatore su YouTube.
E potete contare su di me.
Lavoro con gli scienziati,
gli inventori e i leader di domani,
e loro meritano di conoscere la verità
su cosa dice la scienza,
per poterci aiutare a creare
un futuro migliore per tutti.
CA: Immaginate questo
ripetuto da molti altri -
francamente, è davvero molto eccitante.
CF. E ovviamente, quando si tratta
di diffondere la parola,
ciascuno di voi in questa sala
può davvero fare la propria parte.
Quindi se avete un modo
per raggiungere una qualunque persona
che sia preoccupata per la costruzione
di un futuro migliore -
e ciascuno di noi dovrebbe esserlo -
vi prego, invitatela a unirsi a Countdown.
CA: Abbiamo un'altra carta nella manica.
Siamo entusiasti di svelare
una campagna mediatica mondiale.
Questa è una campagna con una differenza.
Proprio come l'esplosione di TEDx,
è stata permessa dalla possibilità
di crescere dal basso,
questa campagna è stata progettata
per essere cooptata
in ogni angolo del pianeta.
Se possedete un'azienda di cartelloni,
o un'emittente TV, o una stazione radio,
o un sito web,
o un account di social media,
vi invitiamo tutti a prendere
le immagini che state per vedere
e a diffonderle semplicemente
in lungo e in largo.
Il nostro sito web renderà questo facile.
Abbiamo infatti intenzione
di tradurli in molte lingue
grazie al nostro esercito di oltre 20.000
traduttori volontari in tutto il mondo.
Alcuni sono qui con noi.
Traduttori TED, per favore
potete salutarci?
CF: Wow.
(Applausi)
CA: Il vostro lavoro porta idee potenti
in ogni angolo del pianeta.
Siamo molto orgogliosi di voi,
e davvero grati.
Questa campagna, quindi
è stata pensata per catturare l'attenzione
e comunicare sì, l'urgenza,
ma anche un pizzico di speranza.
Pensiamo che possa essere
quella combinazione,
ciò che serve per guidare
davvero l'azione.
Ci piacerebbe che ci faceste sapere
cosa pensate di tutto questo.
CF: Subito.
[Scegli il tuo futuro.]
(Applausi)
[Converti la paura in azione]
(Applausi)
[L'azione ispira azione.
La Terra ti ringrazierà.]
(Applausi)
[Giorno del destino del clima.
10.10.2020 - Siete invitati.]
CF: Ricordate la data.
[Distruzione di massa.
Niente di che. (Se la evitiamo.)]
(Applausi)
[Un asteroide gigante diretto verso di noi
Il nemico comune che ci può unire.]
(Applausi)
[Amiamo i disastri naturali comunque]
Non l'ha mai detto nessuno,
allora perché li provochiamo?]
(Applausi)
[Rilassati, non puoi
fare nulla per il clima.]
[A meno che non lavori per un'azienda.]
[O viva in una città.
Abbia un telefono. O un cervello.]
[Causa del decesso: Apatia.
Ma c'è un antidoto.]
(Applausi)
[Smettila di f*ttere tutto
L'inerzia sul clima è oscena.
Possiamo rimediare.]
CA: Troppo?
CF: No, non è troppo! Così, andate avanti!
(Applausi)
[Hai preso qualche iniziativa di recente?]
[Ecco la tua chance.]
[Aiutaci a invertire
il cambiamento climatico.]
(Risate)
CA: Non mi piaceva questa,
ma il mio team, sapete -
CF: Sembra che piaccia a molti.
(Risate)
[Ci arrendiamo. Sinceramente, TED.]
[Diffondere idee non basta.
È tempo di agire. Sei dei nostri?]
CA: Sfortunatamente,
è più vero di quanto crediate.
[Certe cose contano più
delle beghe di partito.]
[Vieni a combattere
il nemico che ci unisce.]
(Applausi)
[Ferma l'esaurimento]
[La tua società può contribuire
a salvare il pianeta.]
[Dai al pianeta più di quanto prendi
Unisciti al Countdown]
[Disperazione, ti presento Speranza]
[Possiamo evitare la catastrofe climatica,
se agiamo urgentemente.]
CA: È tutto.
(Applausi e urla)
CF: Per chiudere il cerchio,
vorremmo coinvolgere
una persona davvero speciale.
(Video) Ciao, sono Claire O'Neil.
Sono la presidente nominata dalla COP
per la prossima Conferenza delle Parti,
la conferenza ONU sul cambiamento
climatico, che si terrà in GB,
e non vediamo l'ora di ospitarvi.
Ma in questo momento sono in Spagna,
alla COP25, a Madrid,
questo evento annuale
in cui mandiamo negoziatori
e attivisti da tutto il mondo
a vedere cosa possiamo fare
per ridurre le emissioni di CO2.
Il problema è che le emissioni
stanno aumentando, non diminuendo.
E sento che il 2020
sarà l'anno dell'azione,
l'anno in cui smettere di parlare
e iniziare ad agire.
E non solo noi qui,
in questi centri congressi,
ma tutti.
Per questo il valore del metodo TED,
il valore di quello
che stiamo facendo tutti insieme
sta nel nostro diffondere
conversazioni e soluzioni
da questo spazio verso tutti quanti.
E sono davvero ansiosa di lavorare
con il gruppo TED l'anno prossimo.
Il 2020, per me, sarà un anno cruciale
per l'attivismo climatico,
e dovremo realizzarlo tutti insieme.
(Applausi)
CF: Va bene, amici, ci siamo quasi:
ecco solo qualche altra
"pillola" molto speciale.
Prima, qualche parola
da una delle più grandi menti del mondo
che ci accompagnerà in questo viaggio.
Un messaggio dal grande scrittore,
storico e futurologo Yuval Harari.
YH: Cambiamento climatico
vuol dire disuguaglianza.
Disuguaglianza tra i ricchi,
i suoi principali responsabili,
e i poveri, che sono quelli
che soffrono di più.
Disuguaglianza tra noi, Homo Sapiens,
che controlliamo questo pianeta,
e gli altri animali,
che sono le nostre vittime indifese.
Disuguaglianza tra gli scienziati,
che cercano con cura la verità,
e gli imbroglioni professionisti,
che diffondono falsità
alla velocità di un click.
Agire per il cambiamento climatico
implica una scelta:
In che tipo di pianeta vogliamo vivere,
e che tipo di umani vogliamo essere?
È una scelta tra avidità e compassione,
tra indifferenza e responsabilità,
tra chiudere gli occhi
di fronte alla verità
e aprire i nostri cuori al mondo.
Il cambiamento climatico è una crisi:
ma una crisi, per gli umani,
è sempre anche un'opportunità.
Se facciamo le scelte giuste
negli anni a venire,
non solo potremo salvare l'ecosistema,
ma potremo anche creare
un mondo più giusto
e diventare delle persone migliori.
(Applausi)
CF: È un'illustrazione molto efficace
di quello che ci attende,
e onestamente, ritengo tragico
che la capacità di trasformazione
che abbiamo davanti a noi
sia così seriamente ridotta
da quelli che vorrebbero
politicizzare la questione
e frammentarla in politiche di parte.
Non può essere una questione di parte,
la questione non può essere politicizzata.
Fortunatamente, ci sono persone
che stanno lavorando per evitarlo.
Oggi, abbiamo con noi una di queste,
una scienziata del clima
incredibilmente coraggiosa,
cristiana devota,
che ha lavorato a questo problema
con i conservatori e con le comunità
religiose e spirituali,
per anni, con incredibile coraggio.
Katharine Hayhoe.
(Applausi)
Katherine Hayhoe: Quando qualcuno dice
"cambiamento climatico", spesso pensiamo,
"Oh, è solo una questione ambientale.
Le persone che ci tengono
sono ambientalisti o scienziati,
o forse fanatici di sinistra".
Ma la verità è, che lo sappiamo oppure no,
che ci preoccupiamo già del cambiamento
climatico, non importa chi siamo.
Perché?
Perché il cambiamento climatico influisce
su tutto ciò a cui già teniamo oggi.
Influisce sulla nostra salute,
influisce sul cibo che mangiamo,
l'acqua che beviamo,
l'aria che respiriamo.
Il cambiamento climatico influisce
su economia e sicurezza nazionale.
Mi preoccupo del cambiamento climatico
perché è, come dicono i militari,
un moltiplicatore di rischio.
Impatta su questioni
come la povertà e la fame,
le malattie, l'impossibilità
di accedere ad acqua pulita,
e ancora l'instabilità politica;
e li aggrava o almeno li amplifica.
Per interessarci al cambiamento climatico,
non dobbiamo per forza essere
un certo tipo di persone.
Un termometro non è blu o rosso,
liberale o conservatore -
segna lo stesso numero
indipendentemente da come votiamo.
E tutti veniamo colpiti dalle conseguenze
di un clima che cambia.
Così per tenere al clima che cambia,
dobbiamo soddisfare un solo requisito:
un essere umano
che vive sul pianeta Terra.
E tutti lo siamo.
(Applausi)
CF: E infine,
l'uomo che ha portato questa questione,
con forza, all'attenzione di tutti,
anni fa;
e da allora ha continuato incessantemente
a lavorare su questo problema.
Il solo e unico, Al Gore.
(Applausi)
(Video) A.G.: Grazie.
(Applausi)
Grazie infinite, Christiana,
grazie per la tua eccezionale leadership,
e grazie a te, Chris Anderson
e all'intera comunità TED,
a YouTube e a tutti gli altri
che si stanno unendo
a questa fantastica iniziativa.
Ho giusto tre messaggi.
Numero uno, questa crisi
è incredibilmente urgente.
Giusto ieri,
gli scienziati ci hanno riferito
che le emissioni stanno ancora crescendo.
Ogni singolo giorno,
immettiamo 150 milioni di tonnellate
di inquinanti prodotti dall'uomo
che causano il riscaldamento globale
nel sottile guscio di atmosfera
che circonda il nostro pianeta.
La quantità accumulatasi ora
intrappola ogni giorno tanta energia extra
quanto quella che verrebbe rilasciata
da 500.000 bombe atomiche
che esplodessero ogni giorno.
E le conseguenze
sono sempre più evidenti -
tutto ciò che Madre Natura ci sta dicendo,
come gli incendi,
l'aumento del livello del mare,
e le inondazioni, gli smottamenti
e l'estinzione di specie viventi.
Ma il secondo messaggio
è che la speranza è molto concreta.
Ci sono davvero delle soluzioni
a nostra disposizione.
Sfortunatamente è vero
che in questo momento
la crisi sta peggiorando più velocemente
di quanto implementiamo le soluzioni.
Ma l'energia rinnovabile,
i veicoli elettrici,
le batterie, l'agricoltura rigenerativa,
la manifattura circolare,
e tutti questi tipi di soluzioni
stanno prendendo slancio.
Il compianto economista Rudi Dornbusch,
enunciando quella che è conosciuta
come la legge di Dornbusch, disse:
"Le cose arrivano più lentamente
di quanto pensavate.
Ma poi, si svolgono molto più in fretta
di quanto avreste pensato".
Possiamo accelerare il passo.
Stiamo prendendo slancio,
e presto ci riprenderemo dalla crisi.
Ma è essenziale che tutti si uniscano -
di qualunque orientamento politico,
credo ideologico,
qualsiasi nazionalità:
le divisioni devono essere superate,
così che noi, come genere umano,
possiamo unirci, tutti insieme.
E per chiudere, vorrei solo dire,
per tutti quelli che hanno dubbi,
che noi come esseri umani
abbiamo la capacità di essere
all'altezza della situazione,
quando la posta in gioco è alta.
Ricordiamo solo che la volontà politica
è anch'essa una risorsa rinnovabile.
(Risate)
(Applausi)
CA: Grazie infinite.
Grazie infinite, Al,
per la tua guida su questo tema
per tutti questi anni.
Niente di tutto questo sarebbe possibile
senza un numero straordinario,
e in forte crescita, di collaboratori.
Vorrei ringraziare tutti loro.
(Applausi)
Se state guardando,
pensate che la vostra organizzazione
dovrebbe farne parte,
potete dare una mano,
unitevi a noi, inviatemi
una email, chris@ted.com.
L'impegno di tutti è prezioso.
Prima delle domande,
vorrei fare una domanda
direttamente a te, Christiana.
Tipo, cosa pensi veramente?
(Risate)
No, hai fatto parte
di tante iniziative come questa.
Questa ha una possibilità?
CF: Beh, prima di tutto,
siamo al punto in cui tutto conta.
Tutto conta.
E sono davvero elettrizzata
per questa cosa,
perché è stato molto doloroso per me
vedere negli ultimi 12-18 mesi,
a causa della risposta
drammaticamente inadeguata
al cambiamento climatico,
come quel sentimento sia cambiato
da quello che si respirava a Parigi,
piuttosto positivo e ottimistico,
a quello odierno di disperazione,
impotenza, rabbia.
È questo che c'è la fuori,
ad aggirarsi per le strade.
E non li biasimo:
io ho gli stessi sentimenti.
Ma il punto è,
dobbiamo riuscire a trasformarlo
nel "fare la differenza".
Penso sia questo,
che questa iniziativa possa davvero fare,
cioè dare a tutti coloro
che si sentono impotenti
uno strumento per fare qualcosa.
Alcuni contribuiranno
con piccoli risultati,
altri con grandi risultati -
dipende da qual è
la loro area di influenza.
E a quelli che si sentono
arrabbiati e disperati,
be', date anche a loro un'opportunità
per canalizzare quell'energia -
che è un'energia molto potente -
verso delle soluzioni.
E infine, ciò che è davvero
elettrizzante in tutto ciò
è la scala, Chris, non trovi?
Guarda anche solo
tutti i collaboratori che ci saranno.
Abbiamo tentato di realizzare
moltissime iniziative su vasta scala.
Ma questa, penso, è l'iniziativa
più promettente che abbia mai visto,
in grado di coinvolgere
la gente su vasta scala,
di accrescere gli sforzi
e le soluzioni su vasta scala.
E accelerare.
Perché se c'è una cosa
in cui non possiamo fallire,
è nell'indirizzare
il cambiamento climatico:
ma non solo,
dobbiamo farlo in modo tempestivo.
CA: Grazie, è eloquente.
È tutto.
(Applausi)
Bene, abbiamo qui molti membri
dei principali mass media del mondo.
Siamo pronti per le domande,
loro dovrebbero avere
la precedenza sulle domande.
In caso di silenzio mortale,
qualcun altro può fare una domanda.
Se qui ci fosse qualche membro dei media,
sentitevi liberi di alzare la mano -
vi lanceremo un microfono,
e faremo del nostro meglio.
Rachel Crane: Ciao,
sono Rachel Crane della CNN.
La mia domanda per voi
riguarda, nello specifico,
l'azione che verrà fuori da Countdown.
Abbiamo sentito molto oggi
su come sia volta a mobilitare
il mondo su questo problema,
facendo sì che le persone, le aziende
abbattano i propri silos;
ma vorrei che ci faceste un quadro,
spiegando come potrebbe essere
l'azione che ne emergerà.
Sono certa che sia tutto agli inizi,
non ci aspettiamo
che entriate nello specifico.
CA: Abbiamo avviato un profondo processo
che andrà avanti da qui a ottobre,
in cui tenteremo di mettere in moto
le migliori idee al mondo
sulla questione del cambiamento climatico
in relazione a queste cinque grandi aree.
Quello che speriamo di avere
è una serie di progetti
che insieme eliminino
una grossa fetta di questi problemi.
Potrebbe essercene uno
più grande, che prevale.
I trasporti, per esempio.
Potremmo accelerare la fine del motore
a combustione interna, in qualche modo?
Cosa richiederebbe?
Potrebbe essere un classico problema
fatto per questo approccio,
perché al momento le decisioni dei governi
dipendono da quello che vedono
verificarsi da un'altra parte.
Cambierebbero le decisioni
nel settore automobilistico
se vedessero milioni di persone
sui social media dire:
"Non comprerò mai
un motore a combustione"?
O per un segnale dei mercati derivante da
poche centinaia di sindaci che dicessero:
"Stiamo creando una zona
a emissioni zero nella nostra città,
e abbiamo intenzione di espanderla,
e lo faremo presto"?
Cambierebbero se un AD visionario
di una casa automobilistica
corresse il rischio
e si facesse avanti, dicendo:
"Ricordate quando dicevamo
che avremmo continuato fino al 2050?
No. Possiamo vedere la scritta sul muro,
vogliamo essere dal lato
giusto della storia,
lo faremo per il 2030."
Pensiamo che ci possa
essere una via per farlo.
Per alcuni di questi punti,
dipenderà da un'enorme quantità
di dibattiti, dal riunire le persone,
dimostrando - che è quello
in cui siete così bravi -
mostrare che gli altri non hanno
l'atteggiamento che voi pensate abbiano.
Stanno davvero cambiando,
fareste meglio a cambiare.
E così i livelli di ambizione di tutti
si stanno alzando a vicenda.
E si è instaurato un ciclo,
e lo abbiamo già visto accadere.
È questo che vorremmo accadesse
per ciascuno di questi punti.
Le cose più grandi, più audaci.
Sogniamo più in grande del solito,
perché ci sono molte più persone al tavolo
di quante ce ne siano solitamente,
ovvero milioni di cittadini
impegnati in questo.
Il processo è questo,
e mentre accadrà tutto ciò,
ci saranno molti altri appuntamenti
in aziende e città di tutto il mondo.
Speriamo che il tutto confluisca
in maniera elettrizzante in ottobre
e che avremo qualcosa da festeggiare.
DD: Mi chiamo Dominique Drakeford
di "MelaninASS, o social media
come mezzo di comunicazione".
Nella comprensione
della correlazione intrinseca
tra l'aumento di carbonio nell'atmosfera
e lo sfruttamento cumulativo
e l'economia estrattiva,
che crea zone di sacrificio
per le comunità indigene e dei neri,
come pianifichiamo -
o voi come pianificate di mitigare
questi sistemi di oppressione
come parte della vostre strategie
all'interno dei quei cinque punti,
in modo da iniziare realmente
a ridurre le emissioni?
CF: Se la trasformazione della nostra
economia e della nostra società
non comprenderà
la riduzione della disuguaglianza,
e le questioni di giustizia sociale
allora non stiamo facendo niente.
Perché tutte queste cose
torneranno a perseguitarci.
Per cui dobbiamo abbracciare
l'intero pacchetto.
Non è facile, ma è
assolutamente possibile.
Ed è uno dei motivi per cui sono così
animata sul cambiamento climatico,
perché è in testa a questa trasformazione,
ma si porterà dietro
molte delle altre questioni
che sono state relegate nel dimenticatoio.
Porterà alla ribalta
anche tutte quelle questioni.
Quindi la trasformazione
deve essere a tutto tondo.
Ellen Maloney: Ciao, Chris,
ciao, Christina.
La mia domanda è: gli sforzi individuali,
come eliminare le cannucce di plastica
o diventare vegani,
stanno facendo la differenza
o sono semplicemente gesti simbolici,
mere gocce nell'oceano?
CF: Bella domanda.
CA: È una buona domanda.
CF: Sono veramente importanti.
Assolutamente importanti.
Perché non si tratta solo
della singola cannuccia che uso.
Si tratta di me
che non uso quella cannuccia,
e andando al ristorante
dico alla cameriera:
"Scusi, non voglio una cannuccia
di plastica, perché --"
e le faccio una piccola lezione,
così lei va su dal direttore,
e lui viene al tavolo e dice:
"Scusi, potrebbe spiegarlo anche a me?"
E così voi spiegate la lezione.
E prima di quanto pensiate,
avrete quel ristorante,
poi quell'altro, e quell'altro.
L'informazione è
sorprendentemente contagiosa.
E anche voler fare
la cosa giusta è contagioso.
Quindi non vedetela semplicemente
come "Cosa sarà una cannuccia?
Sto usando la cannuccia?
O sto evitando di usare
sacchetti di plastica?
Ho le mie borse di materiale vegetale
per fare la spesa." ecc.,ecc.
Tutto questo è importante.
È importante per voi, prima di tutto,
perché vi ricorda personalmente
chi siete e cosa rappresentate,
Ma è anche un importante strumento
per educare chi vi sta intorno.
CA: Giusto, e penso che il cuore
della nostra iniziativa sia:
tutte quelle cose contano --
cosa mangiate,
come vi spostate, ecc.,
è certamente molto importante;
Ma le persone come singoli individui
hanno anche un'altro potere
a cui non pensano tanto, forse,
e a cui secondo noi dovrebbero pensare,
li invitiamo a farlo,
che consiste in cosa
possono fare come dipendenti
e cosa come membri di una città.
Questo trovarci qui insieme,
organizzandoci, associandoci
gli uni con gli altri,
pensiamo stabilirà una via diretta
per influenzare le decisioni
che avrà un impatto ancora
più grande sul problema.
Quindi sì, è tutto questo,
ma anche di più.
(Risate)
CF: C'è una [domanda] on line,
da una classe di bambini.
CA: Da una classe di bambini?
CF: "Cosa possono fare gli studenti?"
Sì, mi piace quella domanda,
mi piace davvero.
Allora, prima di tutto,
venerdì, 11 in punto, andate a scioperare.
Dico sul serio, chiaro?
(Applausi)
Avanti, forza.
E quella pressione va mantenuta.
Sono davvero felice
che ci sia qualcuno qui
che è stato qui a scioperare
per 52 settimane.
Il problema di questo aspetto, ragazzi,
è che non si tratta di uno sprint,
ma di una maratona.
Perciò è meglio che vi prepariate
per molte più di 52 settimane, giusto?
E che coinvolgiate molte più persone,
perché questo non è facile.
Se fosse stato facile, lo avremmo fatto.
Questo sarà uno sforzo a lungo termine.
Ma è fantastico essere
là fuori per le strade,
state ottenendo dai media
un'attenzione sempre maggiore,
da noi stupidi adulti
che non abbiamo fatto il nostro lavoro -
è fantastico.
Allora, insomma, portate
là fuori la vostra voce.
A scuola, dopo,
decisamente potete andarci e migliorare --
La domanda che avete fatto a TED,
è la domanda che ogni studente
dovrebbe fare alla propria scuola:
"Da dove arriva la mia energia?"
Svegliamoci, giusto?
Studenti delle superiori --
come è possibile che ci siano ancora
college e università
che non sono alimentati
al 100% da energia pulita
e che non hanno spostato
i propri capitali e sovvenzioni
verso scelte energetiche
a basse emissioni di carbonio?
Voglio dire, è inconcepibile.
(Applausi)
E infine, la cosa più importante
che i giovani possono fare
è chiedere ai propri genitori,
"Cosa diavolo state facendo
per il mio futuro?"
Perché, ora vi dico una cosa incredibile.
Ho parlato - sto pensando a quanti -
Ho parlato con almeno tre o quattro AD
del settore petrolifero e del gas.
Ho parlato con tre o quattro
dei principali investitori,
capi delle loro imprese di investimento,
che sono venuti da me,
di solito in privato,
a dirmi, "Christiana, la ragione
per cui sto cambiando il mio business
è che mia figlia, o mio figlio,
mi chiede la sera:
"Cosa diavolo stai facendo
riguardo il futuro?"
Questa è una domanda davvero potente,
e solo i giovani
possono fare quella domanda.
Usate questo strumento -
chiedete ai vostri genitori
cosa stanno facendo
riguardo al vostro futuro.
Chiedo scusa per la parola con la "d".
(Applausi)
JC: Ciao, sono Jo Confino, dell'HuffPost.
Christiana, una domanda per te,
relativa a un aspetto
che non è emerso molto
e che riguarda le tradizioni spirituali
e il loro ruolo,
perché quello che stiamo vedendo
è che, di fatto,
sta emergendo l'antica saggezza
in quanto alla interdipendenza
e al fatto che niente
è isolato da tutto il resto.
Quale tradizione spirituale
possiamo apportare
che possa anche fare la differenza?
CF: Penso che dipenda
moltissimo dal comprendere
se sei una persona sprituale
che si dedica alla meditazione,
alla mindfulness
o se sei o meno una persona religiosa.
Penso che dipenda moltissimo
dalla comprensione spirituale
della presenza umana su questa terra,
dal comprendere che non siamo separati.
Non è, "Da quella parte c'è la Terra,
e gli esseri umani sono da questa parte".
E siamo completamente interconnessi
con le tutte altre specie
e con tutti gli altri esseri viventi;
e facendo la cosa giusta per loro,
facciamo la cosa giusta per noi.
E viceversa.
E quindi questa interconnessione
è qualcosa che viene
dalle tradizioni spirituali,
ma non devi essere una persona religiosa,
o spirituale, per comprenderla.
Insomma, il punto è,
ogni goccia d'acqua che beviamo
viene dalla natura.
Ogni singolo boccone di cibo che mangiamo
viene dalla natura.
E dobbiamo ricomporre quella connessione.
CA: Apprezzeremmo l'impegno.
(Applausi)
KR: Ciao, Kaley Roshitsh
per Women's Wear Daily.
Ovviamente, l'industria della moda
è responsabile di gran parte
delle emissioni di carbonio,
perciò mi chiedevo
quale fosse la vostra posizione
sul consumo consapevole.
CA: L'obiettivo chiave qui è allinearsi,
nello stesso momento,
per cambiare il parere
su cosa fanno le imprese,
cosa fanno i dipendenti,
cosa fanno i consumatori.
È il fatto che i cambiamenti
avvengano tutti nello stesso momento
che può fare la differenza.
Al momento, il problema
è sempre qualcun altro.
"Gli investitori
non ce lo lascerebbero fare."
"Non c'è mercato per questo prodotto
che è migliore, più sostenibile."
E quindi, tutto deve avvenire
nello stesso momento.
Questa è la nostra speranza.
E quindi i protagonisti non siamo noi,
sono i lavoratori e gli AD
e i gruppi dirigenti
che lavorano in quell'industria.
Riunitevi, fate succedere qualcosa.
E cavalcate l'onda
del cambiamento culturale in atto -
funzionerà anche dal punto
di vista imprenditoriale.
CF: Posso intervenire anche io su questo?
Perché per anni, per secoli,
abbiamo seguito una mentalità consumistica
fondata sul processo "estrai e consuma".
Il nostro stile di vita,
e il nostro modello economico,
è: estrai; utilizza: scarta;
estrai; utilizza; scarta.
È una semplificazione,
ma onestamente è più o meno così.
E per capire che quel modello lineare,
che va dall'estrazione allo scarto,
non è più possibile,
che ora deve essere circolare,
dobbiamo passare a un'economia circolare
che utilizzi ogni risorsa che estraiamo -
perché continueremo a estrarre -
che la utilizzi non una sola volta
ma due, tre, quattro, cinque, 10,
ancora e ancora in modo circolare.
Questa è un'economia circolare.
E dobbiamo arrivare a quel punto,
perché stiamo esaurendo le risorse,
a furia di estrarle.
JXK: Ciao, mi chiamo Jodi Xu Klein.
Sono del South China Morning Post,
un giornale di Hong Kong
pubblicato qui negli USA.
Stiamo parlando da più di un anno
della guerra dei dazi,
e stiamo in effetti vivendo in un mondo
in cui i paesi si stanno disconnettendo.
Come si fa a superare
questa tendenza, e a riunire tutti?
CA: Non lo sappiamo:
queste sono sfide davvero impegnative.
Sappiamo che dobbiamo riunire tutti
attorno a un tavolo, e confrontarci.
C'è moltissima gente in Cina,
compreso, in molte occasioni,
il governo cinese -
che ha preso misure coraggiose
per affrontare questo problema.
L'Occidente può imparare molto
da quello che sta accadendo in Cina.
CF: Vorrei dire,
in un mondo in cui stiamo assistendo
a un'ondata di nazionalismo e populismo,
la strada da percorrere
è in effetti quella di espandere
l'ampiezza dell'impegno,
così da non lasciare che la responsabilità
di impegnarsi sul clima
sia unicamente nelle mani
dei singoli governi.
Certo, loro hanno un ruolo importante;
ma possiamo anche "scendere"
a un differente livello di impegno
che coinvolga ogni singolo essere umano.
E una volta che comprenderemo
che siamo tutti esseri umani
e che abbiamo tutti un futuro comune,
non varrà quella cosa
di essere tutti su una barca
e solo quelli più vicini al buco
nella barca annegheranno.
No.
O annegheremo, o staremo
tutti insieme a galla.
JC: Mi chiamo Justine Calma,
sono di The Verge,
grazie infinite per tutto questo.
La mia domanda riguarda l'impronta
di carbonio di TED e YouTube.
Lo streaming video consuma
una grande quantità di energia,
e vorrei sapere cosa TED
e YouTube potrebbero fare
per ridurre le emissioni di gas serra
connesse a questa loro attività.
CA: Non posso parlare
per YouTube, ovviamente.
Dirò che, citando George Monbiot,
tutti noi in questo movimento
siamo degli ipocriti.
Se avete mai acquistato qualcosa,
o state indossando abiti,
o state mangiando del cibo,
siete degli ipocriti,
state producendo emissioni.
Fa perte della vita.
E penso che la perfezione sia -
C'è il rischio che la perfezione,
il ricercarla in modo eccessivo
e concentrarsi su di essa
e l'approccio giudicante che ne deriva,
possa rallentarci tutti.
Vogliamo che questa sia
una coalizione di persone volenterose,
che accettano di non essere perfette
ma che hanno la volontà di agire.
Ora, tutto questo processo ha acceso
una grande discussione all'interno di TED
su come agire in modo più responsabile,
che andrà avanti.
Certamente non interromperemo
lo streaming di video.
Pensiamo -- a un certo punto
bisogna fare i conti,
le cose stanno così -- diamo al pianeta
più di quello che prendiamo,
penso sia la regola d'oro
nella quale personalmente credo davvero.
E quindi se un'idea, alimentata
con un po' di elettricità,
potesse "accendersi"
nel cervello di qualcuno,
scommetterei sull'idea
piuttosto che risparmiare l'elettricità.
Ma non c'è perfezione in questo.
E in definitiva c'è molto da migliorare.
Cominciamo da qui e poi ripartiamo.
LF: Ciao, sono Lane Florsheim
del Wall Street Journal Magazine.
Chris, mi è piaciuto molto cosa hai detto
sull'industria della moda
e cosa possono fare per cambiare
e come ciò richieda
che dipendenti e AD si incontrino,
perché chi meglio di chi ci lavora
può capire un'industria,
i suoi processi e le sue infrastrutture;
ma mi chiedo, cosa dire
delle aziende con un'elevata impronta,
e le due che mi vengono in mente
per prime sono Amazon e Zara,
dove, a detta di tutti,
i lavoratori, i dipendenti
non hanno poi tanto potere
e gli AD non sono molto incentivati
a cambiare al momento.
Cosa diresti di questo tipo di aziende?
CA: Questo diventerà un argomento
molto importante in futuro,
perché ci troviamo
nella situazione paradossale
in cui le persone che possono fare di più
per risolvere questo problema
sono quelle al momento
maggiormente colpevoli.
Quindi cosa facciamo?
Le coinvolgiamo o no della discussione?
Io dico di coinvolgerle nella discussione,
fin tanto che vediamo un impegno serio.
Prendiamo Amazon, quindi.
Jeff Bezos ha ascoltato per davvero cosa
hanno detto molti dei suoi dipendenti -
la base dei suoi dipendenti
è stata davvero energica,
riguardo l'impronta di carbonio -
ha ascoltato, si è impegnato
con voi e con gli altri.
E hanno annunciato,
penso sia corretto dire annunciato -
CF: Sì, l'hanno fatto.
CA: ... un'accelerazione
dei propri impegni
per azzerare, in pratica, l'impronta netta
entro il 2040, se ho colto bene.
Si tratta di aziende con migliaia,
decine di migliaia di camion
e gli imballaggi e tutto il resto.
È così che verrà risolto questo problema.
Per questo dico che invitiamo questi AD
a far parte di tutto questo,
e li esortiamo a prendere
la cosa sul serio
e andare veloci
e magari più veloci di quanto li metta
completamente a loro agio.
Ma è questo, penso, ciò che dobbiamo fare.
Non diffamare, condannare,
prima di aver avuto come minimo
una conversazione seria sul tema:
"È il momento di farlo,
i vostri dipendenti vogliono farlo,
i vostri clienti vogliono farlo,
i vostri investitori, sempre di più
voglio farlo, facciamolo".
Questa è la nostra speranza.
CF: E la cosa fantastica,
nelle aziende delle dimensioni
di Amazon o Walmart,
quando l'hanno fatto,
è che producono un fortissimo
effetto di risalita capillare.
Perché quando Jeff Bezos
è uscito e ha detto:
"Renderò Amazon
neutrale entro il 2040 " -
l'accordo di Parigi dice 2050,
ovvio che lui voglia fare
sempre meglio di così,
allora per Amazon è il 2040.
Benissimo, faremo in modo
che si attenga al suo piano.
Ora, la cosa fantastica di tutto ciò
è che affinché Amazon diventi
clima-neutrale per il 2040,
devono intervenire risalendo
tutta la loro catena di distribuzione.
Devono lavorare con tutte quelle società
che forniscono loro i servizi e i prodotti
affinché anch'esse diventino,
il prima possibile, neutrali.
Se no, non potrebbero
raggiungere il loro obiettivo.
Quindi le grandi aziende sono in realtà
estremamente fondamentali e determinanti,
perché non si tratta
solo della loro impronta,
si tratta dell'impronta integrata
che ereditano lungo la loro filiera.
E l'effetto trasformativo di tutto ciò
è veramente potentissimo.
CA: Ultima domanda.
JP: Mi chiamo Jackie, di NowThis News,
e lavoro ogni giorno
con giovani attivisti per il clima
come quelli ascoltati oggi,
ma quando scriviamo articoli su di loro -
insomma, come Greta Thunberg -
vedo le aspre critiche che affrontano
e in gran parte, ciò è dovuto
a un gap generazionale.
Non so se avete familiarità
con l'espressione "OK Boomer",
ma pare che ci sia un sacco
di colpa o responsabilità
che alcuni cercano;
e dall'altra parte,
vediamo una mancanza di istruzione
o solo ignoranza su questo argomento.
Che consigli potete quindi
dare ai giovani,
per rispondere a queste critiche
così da favorire confronti costruttivi?
CF: Forse dovremmo chiederlo a loro.
XB: Ciao, grazie per la domanda.
CA: Avvicinati. Vieni qui.
(Applausi)
XB: È vero che dobbiamo sempre più
affrontare delle critiche,
e non solo quando parliamo alla gente,
coi negazionisti del clima
o cose del genere,
ma anche sui social media.
È, al contempo, uno strumento
per diffondere informazione
e organizzare gli scioperi
e portare l'informazione là fuori,
ma è anche uno strumento
per la gente che vuole indebolirci,
attaccarci personalmente.
E riusciamo a restare resilienti
costruendo la nostra comunità condivisa,
organizzandoci,
simulando il mondo che vorremmo vedere.
Non c'è gerarchia
nella nostra organizzazione,
lavoriamo tutti per lo stesso obiettivo
in modo costruttivo,
scegliendo le nostre passioni per rendere
lo sciopero il migliore possibile.
Hanno partecipato in 300.000
allo sciopero a New York,
abbiamo organizzato un unico concerto,
la gente lo ha chiamato "Climchella"
è stato fantastico.
(Risate)
Ma il punto è che non ci fermeranno.
Le critiche non ci fermeranno.
E anche se sappiamo di essere dei bambini,
e non siamo qui per dirvi
tutte le soluzioni che sono già là fuori.
Noi lo faremo,
perché ogni ragazzino
a cui importi della crisi climatica
è destinato a crescere,
a studiare,
attraverso una lente ambientalista
e a cambiare il mondo attraverso quella.
Quindi siamo qui per dirvi:
personalmente, a voi attivisti del clima,
di non usare l'espressione "OK Boomer",
perché noi ci battiamo
per una cooperazione intergenerazionale.
E penso che incolparci
a vicenda, e dividerci,
non ci porterà da nessuna parte.
Ecco perché noi non la usiamo,
e non penso che debba essere usata,
e vorrei davvero ringraziare
tutti quelli che stanno facendo qualcosa,
perché l'azione ispira azione.
E voi ci ispirate,
e noi siamo felici
di ispirarvi allo stesso modo.
(Applausi e acclamazioni)
(Applausi)
CA: Wow.
(Applausi)
CF: Ora lo sapete.
(Applausi e acclamazioni)
(Applausi)
CA: Non c'è modo migliore
per concludere tutto questo.
Grazie.
(Applausi)