Cammina con Mooji Baba [Mooji] Mi hai fatto un'ottima domanda stamani: "Cosa significa essere privi di ego?", significa vita; vita vera. 03 gennaio 2018 [Mooji] Non sei dominato dalle emozioni, la vita non è al servizio della persona. Infatti, in molti vivono principalmente al servizio della propria persona, cioè: "Non sto bene. Ho bisogno di questo, non ho soldi". Gira tutto intorno a noi. Questo è talmente... Le nostre vite dovrebbero essere al servizio di... Diciamo che una sola vita al servizio, non tanto di se stessi, ma della vita, potrebbe consentire a centinaia di persone di vivere nella gioia, se il servizio è autentico. Una vita al servizio di se stessi è egoista e risulterebbe alquanto sprecata. C'è un enorme potere in te e quel potere non è destinato alla persona. Allora, essere privi di ego… Quando la persona vuole privarsi dell'ego, diventa molto difficile se la persona rimane. Si cerca di rigar dritto, e va bene, anch'essa è una via possibile. In molti imparano dalle Scritture: "Amatevi l'un l'altro. Fate del bene a chi vi fa del male" e la gente fa del suo meglio per essere gentile e amorevole, e va bene, dà ottimi risultati, ma a volte qualcosa è artificiale, se lo fai perché ti dicono che devi essere buono. Andiamo in cerca di meriti: "Se faccio del bene, ricevo qualcosa", agiamo ancora per noi stessi, in un certo senso. Ma quando ci svegliamo alla verità di essere il Sé, il Sé si prende cura di tutto e di tutti e in qualche modo è tutt'altra cosa. La vita diventa molto più leggera, il senso dei problemi personali scompare, sembra che non ce ne siano più, in realtà non c'è più la persona che li ha. Succedono delle cose, magari ti dicono: "Non mi piaci" e avrà un effetto su di te, se c'era molto veleno in quelle parole, potresti provare tristezza, ma non ne sei travolto e riesci perfino a fare la cosa giusta, cioè rispondere: "Dio vi benedica". In qualche caso non glielo dici direttamente, perché potrebbe sconvolgerli, ma in cuor tuo sai accogliere ed elimini il veleno da te stesso. Il veleno è l'ego nella vita dell'essere umano. Peggiora solo le cose, è sempre egoista, attira continuamente l'energia a sé, deve sempre aver ragione, e così via: è molto velenoso. A volte però, se non conosciamo altro, abbiamo l'impressione di essere fatti così. Quando diventi consapevole dello spazio più profondo di verità che sta dietro la persona, allora l'autoindagine o l' Invito ti tirano fuori da lì, ti sollevano da quel posto portandoti nello spazio che sta dietro, dove c'è un campo di pura intelligenza, c'è più luce e spazio. Inizi subito a sentirti felice e leggero, e nella tua gioia, nella tua luce, viene naturale fare ciò che fa sentire bene. È come se ciò che fa sentire bene sorga nel cuore in modo naturale, e l'egoismo sembra un veleno che ti lascia, non pensi più in quei termini. Quando trovi qualcosa che ti rende felice, vuoi condividerlo per far felici più persone che puoi; varchi una porta, entri in uno spazio e vuoi che passino più persone possibile. Quindi, essere privi di ego è questo: più scivola via il suo pesante mantello, cioè: "Io, io, mio, mio", resta solo maggior spazio. Ecco perché dico che entri nel campo di Dio, lì non c'è gelosia. Tutto questo genere di cose sparisce: non c'è egoismo né istinti sfrenati, sei in un campo che spontaneamente si prende cura di tutto e raccoglie tutto, si occupa di ogni aspetto della tua vita e della vita dei tuoi cari. Il tuo amore non si ferma qua, continua a espandersi sempre di più. Ecco cosa significa essere privi di ego, non esiste nulla di più potente al mondo. L'ego è la forza più oscura che ci sia. La libertà dall'ego è la forza più bella e luminosa del mondo. Per me, questa è la sfida della vita umana: trascendere l'identità egoica. Sembra però, una cosa molto rara nel nostro mondo, perché diamo così tanto valore alla persona, è come il primo amore, l'amiamo prima di ogni altra cosa. Ma sei destinato ad amare il Sé, non la persona; prima il Sé, ma noi tendiamo ad amarlo per ultimo. Ed è così. All'inizio, cresciamo con una forte identità ed è tutto 'io, io', ma non siamo felici. Vogliamo troppe cose per essere felici: soldi, amicizie, compagnia e cose piacevoli. Invece chi è privo di ego è sempre felice; ovunque lo metti, è felice. Non è competitivo, il suo modo di relazionarsi è ampio, si cura sempre dei sentimenti altrui. Questo è meraviglioso. E mi auguro e prego, che ridiventi contagioso essere felici e basta, che tutti possano gioire. Nelle attività di gruppo, alcuni scoprono che si può lavorare insieme per produrre qualcosa di bello e lo adorano. Ora a Monte Sahaja l'atmosfera e la vibrazione si sono talmente elevate che viene facile percepire l'amore. La gente non fa finta di amare, percepisce realmente la vibrazione. E da dove proviene? Non siamo venuti qui, perché era una terra speciale, con alberi dalla vibrazione particolare. No. Siamo noi a portare la vibrazione, il Sé vivente, con le nostre azioni, coi pensieri, la meditazione, la comprensione, il rispetto e l'attrazione verso Dio ossia la pura coscienza. Tutto questo eleva la vibrazione e la rende potente. Pure chi non sa nulla di tutto ciò percepisce qualcosa quando viene qui: "Mi sento bene, mi piace stare qui". A cosa reagiscono? A qualcosa che è la vibrazione del luogo. Probabilmente non conoscono la filosofia, ma non importa: si tratta dell'azione della filosofia, è il potere dell'insegnamento, se viene accettato. L'insegnamento non ha potere se non viene accolto, ma se viene accettato, si desta e inizia ad agire, e allora tutto quanto: gli alberi, la terra, ogni cosa è pronto a riceverlo. Ecco perché in alcuni luoghi si sente ancora la vibrazione anche quando quella persona non c'è più. Sono stato in posti così in India. Pure in Giamaica, nella casa di Bob Marley ho sentito quella vibrazione. Sono stato in camera sua, le ciabatte erano accanto al letto, non mi aspettavo nulla, invece si sentiva un amore possente. È stato meraviglioso! In India, a casa di Gandhi e in altri luoghi che ho visitato, non sono tantissimi, ma parecchi, avverti la vibrazione che vive nelle pareti, pure i mattoni la conservano, tutto. Vai dentro e pensi: "In questa casa c'è stata felicità". La gioia vive lì, anche se le persone hanno lasciato il corpo. È stupefacente! A volte, anche l'oscurità può vivere in una casa. Queste sono le forti energie di attrazione, di desiderio, paura e amore, forze potenti della dimensione umana, che in un certo senso, influiscono anche sulla terra; la loro vibrazione rimane lì. A volte, la gente va nei boschi e dice di amare la natura, perché non è inquinata dall'oscurità umana e pensa: "Qui è vuoto di tutto ciò". Regna maggiormente la coscienza degli alberi e della terra. Un luogo però, in cui la coscienza ha manifestato la forma umana, è più ricco, più diversificato nella sua espressione; se è pervaso e intriso di coscienza, c'è una tale potenza! Ecco perché dico che duemilacento anni fa Gesù era fisicamente sulla terra, un solo essere umano che è stato l'incarnazione della coscienza divina, e pure dopo duemilacento anni che ha lasciato il corpo, ancora oggi le persone diventano devote di Cristo, del Buddha o di Krishna, che hanno vissuto cinquemila anni fa, o di Rama e parliamo di migliaia di anni fa. Perché? Perché se possiedono quella vibrazione, resta lì. Per cui, è una cosa molto potente. Ho detto spesso che un essere umano si è dimenticato di se stesso e da allora il mondo intero non riesce a dimenticarlo. È una cosa potentissima! Dimenticare se stessi significa ignorare l'ego; non dargli retta e basta. Loro l'hanno trasceso, e la loro influenza, la presenza e le parole hanno avuto un forte impatto sulla vita di milioni di persone. Sono di esempio e ciascuno di loro aveva esattamente lo stesso sangue nostro, guardavano la stessa luna, le stesse stelle e lo stesso sole, come noi. Avevano ancora appetiti, si stancavano, a volte non riuscivano a dormire, avevano amici e persone che li odiavano, ma risplendevano dello spirito della verità, lo spirito di Dio. Per me quello è il compimento di una vita umana, risvegliarsi alla verità di ciò che sei realmente, ed è ciò che Dio è, sei nel regno di Dio all'interno del tuo cuore. Questo è ciò che è. Chi segue le scritture in superficie, non fa abbastanza: la sua vita cambierà, avrà un impatto sulla vita degli altri, ma solo lieve. Invece, chi abbandona l'ego e sprofonda completamente nell'oceano di Dio, si innalza e diventa una guida nel mondo, anche senza dover parlare. Alcuni persone non parlano, ma la loro presenza ha un grande potere, perché la presenza di Dio è talmente insita nel loro essere che si viene trasformati con la sola loro presenza. Ecco cosa significa per me, essere privi di ego, ed è la cosa più potente che esista al mondo! Se dovessi scegliere tra una persona che ha vissuto sei mesi su Venere e un'altra che ha vissuto sei mesi in uno scatolone meditando su Dio e che si è risvegliata, correrei sempre da quest'ultima. Non mi serve discutere sulla vita con un astronauta, perché magari è ancora pieno di ego. Ma con chi l'ha trasceso dentro di sé, quello sarebbe un incontro felice. Preferirei sedermi lì, solo per stare con Questo, per stare con quella schiera di persone che amano Dio o che cercano la verità: quella è compagnia sacra. Il solo fatto di essere in compagnia di chi cerca la verità è definito propizio. Per cui, ritengo che siamo nel posto giusto, dove sempre più persone trovano la felicità autentica. Non è un'esperienza emozionale del tipo: "Conquisteremo il mondo!", no. Bensì, trovare quella luce che si propaga nel mondo, ciascuno coi suoi tempi, sarebbe già qualcosa, perché non credo che al mondo servano altri libri spirituali, servono esseri umani che incarnino la verità, invece di leggerla nei libri. La gente vuole vedere il libro vivente, non un semplice libro di carta; vogliono vedere il libro di un essere umano come loro la cui vita sfida, affronta o rivela qualcosa dentro di loro. Quando incontrano qualcuno di questo calibro, il loro essere non può negare di aver incontrato Dio. Si sente spesso raccontare di persone che si professavano atee, poi incontrano una persona che ha questo impatto su di loro e avvertono: "Caspita, non so cosa sia, "ma sta provocando tanti cambiamenti nel mio cuore". Non possono essere veri atei, è solo una stranezza. È solo sinonimo di profonda ignoranza non riconoscere che esiste un potere supremo che controlla e determina l'ordine dell'universo, prendendosene cura. Non sono gli esseri umani a far sì che questi alberi crescano, a provocare la pioggia, a cambiare il tempo, a occuparsi di tutti i pianeti non solo in un sistema solare, ma in tutti quanti. Anche solo a parlarne è stancante. Non si può afferrare la magnificenza e la potenza dell'essere supremo! L'essere non è un'entità separata che agisce, è impregnato nelle cose, è come... Dio non può essere solo una forma, è incarnato in tutte le forme ed è al di là di esse. Le forme mutano di continuo, Lui dà loro la dose di tempo e di crescita, tutto ciò che cresce è soggetto a trasformazione e cambiamento. Il Sé divino, pur essendo immutabile, manifesta il cambiamento e si prende cura di tutte le permutazioni della sua espressione. A volte vorrei provare a rappresentarlo come una sorta di campo di energia, ma non è solo energia: è intelligenza e spirito... Questa è la sua espressione visibile e scaturisce da Quello: offre molti indizi, se si osserva. Vediamo i capelli che continuano a spuntare, ma da cosa? Se guardi dentro la testa, non trovi capelli, non c'è niente, eppure crescono. Questo ti mostra: "Creo tutte queste cose dal vuoto, "le mantengo e poi le riporto nel vuoto". È troppo imponente per poterne parlare! Alcune persone vengono sopraffatte dalla maestosità di quel potere, e questo potere è la fonte del tuo senso del Sé. Saperlo, anche se non lo capisci, dovrebbe infuocare la tua vita e costringerti a meditare. La gratitudine è infinita quando scopri che la vita ha origine da Dio. Per chi non arriva a comprenderlo... Anche questo è stabilito dal potere: alcuni non lo avvertono per qualche tempo, ma prima o poi devono risvegliarsi a se stessi. Una vita propizia, per me, è quella che si allontana dall'ego, che non crea altro che cecità nell'essere e ci spinge a preoccuparci solo delle cose terrene, invece di essere consapevoli e vivere nella consapevolezza, in quanto consapevolezza. Se riesci a vivere in quanto consapevolezza, sei già nel regno, sei già in quello spazio. Direi che è perfino più grande del paradiso, se posso esprimermi così. Quando è arrivata quella sensazione, ho pensato: "Sarà blasfemo?". Ho pensato che se il paradiso è fatto di immagini e oggetti, anch'essi sono in una sorta di tempo. Forse un giorno di Dio può essere mille anni umani. Chi lo sa? Comunque sia, il cambiamento deve avvenire. Se esistono persone di diversi livelli, è ovvio che c'è ancora un processo di crescita e di evoluzione. La pura consapevolezza non si preoccupa della crescita, è assolutamente perfetta, però per la mente non è attraente, a lei interessano le cose e gli oggetti: avere, perdere, ottenere, cambiare, crescere, divenire; è tutto ciò. Mentre la consapevolezza trascende i concetti. È questo che cerco di esprimere quando dico: lascia tutto, adesso, mollalo, lascia anche l'interesse per l'identità; lascia tutto. A chi parlo? All'intelligenza, che non se lo sente dire abbastanza. Quando sente l'ordine che viene dal cuore, può mollare tutto ed essere nell'unità; nell'esperienza della sua unità. Allora vedi la gente nella sala del satsang, chi medita in questo modo e chi segue questi insegnamenti, che non viene disturbato, sembra essere su un piano trascendente. L'egoismo e questo genere di cose diminuiscono, ed è come fluttuare in una dimensione più leggera dell'essere. In realtà, è molto tangibile, percepirlo e avere la capacità di farne esperienza. All'inizio, per molti arriva la mente e a volte c'è chi arriva qui, non è abituato a questo tipo di ambiente e la mente lo tormenta. Sembra siano il luogo e le persone a causare il tormento, invece è la loro mente che si sente a disagio, perché viene sfidata: "Perché sono tutti felicissimi? Non mi fido, fanno finta". Si sovraccarica e si presentano cinismo, giudizio, disagio, tutte queste cose, ma sono soltanto le doglie del parto per accedere a uno stato più elevato se il ricercatore persevera e spesso non lo fa, se ne va. Qualcosa però, è entrato e il seme inizia a crescere, perché Dio lo ha portato qui. Anche se pensa: "Non volevo venire, è stata mia moglie", la forza lo ha portato qui, per esperire il disagio che ha dentro, ma non si rende conto che proviene da lui, pensa che arrivi da fuori. Invece è provocato da una reazione all'energia di cui fa esperienza e con cui non è ancora compatibile, perché sta troppo nell'identità egoica e allora si sente scosso. Per cui, è un'ottima domanda quella che mi hai fatto stamattina su cosa significhi essere privi di ego. Significa vita, vita autentica. Quando pensiamo a Gesù, a Maometto, a Krishna, al Buddha o chi altro, anche chi non sa nulla di loro, capisce subito che rappresentano un livello di coscienza più elevato, caratterizzato da un'atmosfera di amore e pace. Quando diciamo 'io', l'implicazione, il vero significato è 'coscienza', ma di rado nel mondo, quando si dice 'io', si intende la coscienza, ma s'intende l'individualità, la persona: "Sono un uomo", "Sono una donna". È una tale contrazione e limitazione. Anche il risvegliato dice 'io', sapendo di riferirsi al senso d'individualità, ma è in quello spazio sottostante all'io, a un livello più profondo di conoscenza spirituale, che sa che è la coscienza a parlare e non la persona. Si tratta di una vibrazione completamente diversa. Se ti trovi con qualcuno e quando parla provi un senso di spazio, quell'io proviene dalla coscienza, è la coscienza. Quando parli con qualcuno e devi stare attenta a ciò che dici, quell'io è appesantito dalla persona e viene vista. La Terra piena di personalità è un posto molto soffocante, opprimente. Anche se ci fossero solo tre milioni di persone, be' probabilmente questo è un numero ridotto, ma con loro ti sentiresti soffocare un po'. Tuttavia, un solo essere umano risvegliato al Sé in una folla di migliaia di persone risplende e illumina, eleva il livello di coscienza di chi lo riconosce. Perché qualcosa in noi può riconoscere di essere difronte a una presenza più elevata. Succede questo. Anche se non sono consapevoli, le persone si comportano diversamente con chi è risvegliato. Non possono farne a meno, senza saperlo si comportano in modo diverso. Magari all'inizio l'affrontano come una cosa normale, ma un po' alla volta, la presenza comincia a diffondersi, a penetrare profondamente in loro, e li trasforma. Il loro clima muta, si sentono più gentili, disponibili, vogliono aiutarti e questo senza sapere nulla di spiritualità. C'è un comandamento che vige nel mondo, dice uno degli hadith di Maometto, che quando Dio creò il mondo ordinò a tutti: "Servite coloro che servono me", cioè: servite coloro che cercano la verità, "E rendete stanchi ed esausti coloro che servono voi". Capisci? È una cosa potente! "Servite coloro che servono me", cioè servite e prendetevi cura di chi onora Dio e la verità. "Rendete stanco chi serve voi": rendete stanco chi serve il mondo. È una maledizione? No, è pure una benedizione. Quando ti stanchi della tua spazzatura, magari trovi lo spazio per dire: "Devo provare qualcosa di diverso". Si dice: "Stancate coloro che servono voi", perché il loro servizio è vano, è solo per la materia e non per lo spirito. Tutto questo è bellissimo. È scritto nel cuore, nel DNA di ogni essere vivente, non solo degli umani, che alla presenza di chi venera la verità, qualcosa dentro di loro lo onorerà, reagiranno. Se all'inizio volessero sbarazzarsi di lui, non potrebbero negare l'impatto che la sua presenza ha sull'esistenza. Questo è il potere dello Spirito Santo e dello spirito della verità in ciascuno. Questo luogo deve risplendere in Quello. Deve accadere, fin quando ci sarò. Il nostro obiettivo deve essere quello di recidere l'ego e non solo recidere l'ego, ma anche vivere nella verità. Se vivi solo per recidere l'ego, non assapori la gioia piena, sei troppo occupato a reciderlo. Ma nel frattempo, ti mostro anche la verità, in modo che, mentre cerchi di recidere l'ego, la trovi, allora posa le cesoie e gioisci nella verità lasciando che sia lei a reciderlo. Non è stupendo? Lascia che sia la verità a recidere l'ego, perché farlo con le tue mani? [Interl.] Questo è ciò che fa l' Invito. [Mooji] Proprio questo. L' Invito si accolla tutto il lavoro sporco, la sporcizia e il resto, e ti conduce nel grembo di Dio. [Risate] Per questo il mio cuore è felicissimo, perché talvolta quando vedi gli esseri... Se arriva qualcuno e dice: "Ho sete, posso avere dell'acqua?", gliela dai. Se qualcuno cade, gli dici: "Dai, alziamoci", anche se ti fa male la schiena, lo aiuti: "Come ti senti? Meglio? Siediti qui". Lo aiuti, no? Qualcuno ha fame: "Fratello, per favore…", gli dai qualcosa da mangiare. Lo aiuti, come puoi. Se qualcuno non sta bene, cosa fai? C'è qualcosa in te che lo aiuta: magari è la preghiera, oppure impari a benedirlo e anche se non dovesse funzionare, perseveri: "La mia intenzione è benedire la sua vita e non per farla diventare come la mia". La benedici così che porti tutto ciò che serve per rimuovere gli ostacoli e qualunque cosa stia inquinando o deformando la spontaneità della sua vita; lo benedici, in modo che il potere di Dio scacci via tutto ciò. Pertanto, a chi cerca la verità e non riesce a trovarla: "È molto difficile", dico: leggi l' Invito, ascoltalo e basta. È il più grande aiuto che possa ricevere. "Mio Dio, mi preparavo a chissà quale ginnastica "per superare queste cose e tu hai reso tutto più facile". Alcune cose diventano più semplici: "Non dovevo passare attraverso la mente, "non dovevo scendere nel luogo buio dentro di me. "Sono approdato nel mio luogo di luce". Non è meraviglioso? Perché tutti devono soffrire, versare sangue, sudore e lacrime? E non ce la fanno, perché gli esseri umani si stanno indebolendo: vogliono che sia fatto tutto dalle macchine, perfino il lavoro su se stessi. Sì, se è per costruire l'ego, lo fai, sollevi grossi pesi, ma per cambiare, per trasformare il tuo cuore da un luogo di sofferenza alla dimora della pace: "Tanto non ci arrivo", perché pensano che non si riveli. Forse è per questo che la grazia ci ha portato l' Invito adesso, per dire: "Devi andargli incontro. "Credi di essere felice, ma quella non è la vera felicità" e per cercare di spingerli. Ritengo debba essere questo il motivo. Per me, l' Invito è la cosa più semplice, come qualcuno che ti prende per mano e ti fa varcare la soglia. "Voglio incontrare Gesù", vieni con me, ti faccio vedere. Solo un attimo e arriviamo dall'altra parte. "Pensavo di andare a Gerusalemme, al Calvario", no, lui è proprio qui. Vieni, varchiamo insieme la porta. Non è forse così? [Risate] [Interlocutrice] Grazie Mooji. Copyright © 2018 Mooji Media Ltd. Tutti i diritti riservati. Nessun estratto di questa registrazione può essere riprodotto senza il consenso scritto di Mooji Media Ltd.