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L’immaginazione abbraccia il mondo | Laura Polo D'Ambrosio | TEDxEsinoLario

  • 0:20 - 0:21
    Grazie.
  • 0:22 - 0:26
    Sono molto contenta
    di condividere con voi
  • 0:26 - 0:29
    la mia esperienza di cambiamento
  • 0:29 - 0:31
    nell'ambito professionale in cui opero,
  • 0:31 - 0:32
    cioè la storia dell'arte,
  • 0:32 - 0:34
    e in particolare
  • 0:34 - 0:35
    la lettura dell'immagine.
  • 0:36 - 0:37
    Va premesso che
  • 0:37 - 0:39
    il mio primo incontro
    con le opere d'arte
  • 0:39 - 0:43
    avvenne nell'ingresso
    della casa dei nonni.
  • 0:44 - 0:46
    Lì c'erano sei quadretti
    di paesaggio,
  • 0:46 - 0:49
    che erano 30 centimetri
  • 0:49 - 0:51
    per 18 di altezza, circa,
  • 0:51 - 0:54
    e la cosa interessante era
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    che spesso venivano sostituiti.
  • 0:57 - 0:58
    Ora chiaramente penserete
  • 0:58 - 1:02
    "ma che straordinari collezionisti
    erano i suoi nonni?"
  • 1:03 - 1:04
    Ebbene sì, confermo.
  • 1:04 - 1:06
    Erano degli straordinari collezionisti,
  • 1:06 - 1:08
    soprattutto nonna Luigia,
  • 1:09 - 1:11
    ma di coperchi
    di scatole di cioccolatini.
  • 1:11 - 1:13
    Sua sorella,
    la zia Ernesta,
  • 1:13 - 1:16
    ogni Natale le mandava
    una scatola di cioccolatini
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    che aveva una riproduzione
    di un'opera d'arte sul coperchio.
  • 1:20 - 1:23
    Se la riproduzione
    era un quadro di paesaggio
  • 1:24 - 1:27
    allora avrebbe avuto l'onore
    di essere messo in cornice.
  • 1:27 - 1:31
    La nonna coinvolgeva anche me
  • 1:31 - 1:34
    nella scelta del paesaggio da sostituire,
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    perché rigorosamente
    dovevano essere sei
  • 1:36 - 1:38
    i quadretti all'ingresso.
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    Certamente vi chiederete
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    "Ma quale straordinaria capacità critica
  • 1:46 - 1:48
    avranno mai avuto una signora
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    che aveva fatto la seconda elementare
  • 1:51 - 1:53
    e una bambina di quattro o cinque anni?"
  • 1:54 - 1:57
    Eppure per noi era una cosa serissima.
  • 1:57 - 2:00
    Con la lente d'ingrandimento
    si guardavano i piccoli dettagli,
  • 2:00 - 2:03
    si valutavano la luce e il colore,
  • 2:03 - 2:06
    e a nessuna delle due, vi assicuro,
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    è mai venuto in mente
    che in realtà noi stavamo guardando
  • 2:10 - 2:13
    delle banali,
    forse anche malriuscite riproduzioni.
  • 2:14 - 2:16
    Eppure sono convinta
  • 2:16 - 2:18
    che devo proprio a nonna Luigia
  • 2:18 - 2:20
    l'interesse e la passione,
  • 2:20 - 2:22
    forse un po' anche l'ossessione
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    per la lettura dell'opera d'arte.
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    Immagini che, chiaramente,
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    una volta arrivata al liceo,
  • 2:28 - 2:32
    ho capito essere dei quadri
    che stavano nei musei,
  • 2:33 - 2:36
    essere in tanti posti,
    soprattutto gli originali,
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    non, certamente,
    nell'ingresso della casa dei nonni.
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    Al liceo, a dir la verità,
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    c'è stato il primo cambiamento,
  • 2:45 - 2:47
    perché le immagini
    che ho iniziato a guardare
  • 2:47 - 2:50
    erano riprodotte sul manuale
    di storia dell'arte.
  • 2:50 - 2:53
    Il mio vecchio manuale di storia dell'arte
  • 2:53 - 2:56
    conteneva immagini patinate meravigliose.
  • 2:57 - 2:59
    Una decina erano a colori.
  • 2:59 - 3:02
    La maggior parte era in bianco e nero.
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    Provate a pensare quale sforzo
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    una studentessa liceale doveva fare
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    per immaginare davanti
    ad una fotografia in bianco e nero
  • 3:12 - 3:17
    i colori della volta
    della Cappella Sistina,
  • 3:17 - 3:20
    di un quadro di Caravaggio,
    di Kandinskij, di Pollock.
  • 3:23 - 3:27
    Qualche anno fa ho ripreso in mano
    il mio testo di storia dell'arte,
  • 3:27 - 3:29
    quel vecchio manuale,
  • 3:29 - 3:33
    e ho trovato un appunto
    di fianco a un abito
  • 3:33 - 3:35
    di una Madonna
    in una scena della Natività.
  • 3:36 - 3:37
    Diceva questo:
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    "Rosa ciclamino sbiancato dalla luce".
  • 3:41 - 3:44
    Non avevo scritto "rosa",
  • 3:44 - 3:45
    no, "rosa ciclamino".
  • 3:45 - 3:49
    "Rosa ciclamino" vuol dire
    che quel rosa è carico di emozione,
  • 3:49 - 3:53
    perché vuol dire
    i ciclamini del bosco, il profumo,
  • 3:54 - 3:57
    vuol dire l'effetto tattile delle foglie.
  • 3:57 - 4:00
    Insomma, io al liceo ho capito una cosa:
  • 4:00 - 4:03
    che l'opera d'arte,
  • 4:03 - 4:05
    guardare l'opera d'arte
  • 4:05 - 4:07
    educa all'immaginazione.
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    E soprattutto che guardare l'opera d'arte
  • 4:12 - 4:16
    è un passaggio assolutamente fondamentale,
  • 4:17 - 4:21
    perché permette al nostro cervello
    di creare dei collegamenti.
  • 4:22 - 4:26
    Ed è con questa convinzione
    che sono andata avanti negli studi,
  • 4:26 - 4:28
    ho frequentato l'università,
  • 4:28 - 4:31
    e in un'aula buia
    i miei occhi e la mia mente
  • 4:31 - 4:35
    si immergevano a guardare
    quel fascio colorato
  • 4:35 - 4:38
    che dal proiettore andava su un telo,
  • 4:38 - 4:41
    e mi immergevo
    in quelle straordinarie opere d'arte.
  • 4:42 - 4:45
    Opere d'arte che poi, chiaramente,
    andavo a ricercare sui libri.
  • 4:45 - 4:49
    Talvolta, anche, mi capitava
    di arrivare davanti all'opera d'arte
  • 4:49 - 4:52
    con un senso di attesa
    evidentemente straordinario.
  • 4:53 - 4:54
    Ed è così che sono approdata,
  • 4:54 - 4:56
    30 fa, a insegnare storia dell'arte.
  • 4:56 - 4:58
    E qui un altro cambiamento.
  • 4:58 - 4:59
    Un altro cambiamento perché,
  • 4:59 - 5:04
    evidentemente, dovevo insegnare
    ad altri a leggere le opere d'arte.
  • 5:06 - 5:09
    Da giovane insegnante di arte
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    avevo un'unica convinzione:
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    che bisognava mettere gli allievi
    davanti alle immagini,
  • 5:15 - 5:18
    anche se erano delle immagini riprodotte.
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    E fu così che iniziai,
    30 anni fa, appunto,
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    a fare lezione in un'aula
  • 5:22 - 5:26
    che gi studenti
    ribattezzarono "il pullman".
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    Avete presente l'interno
    di un pullman anni '80?
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    C'era una stanza
    che era l'archivio, a scuola,
  • 5:33 - 5:36
    due metri di larghezza
    per cinque di lunghezza.
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    Due file parallele di sedie,
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    uno stretto corridoio in mezzo,
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    tende nere,
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    un proiettore alle loro spalle,
  • 5:46 - 5:51
    e davanti a loro, come se fosse
    il parabrezza, appunto, di un pullman
  • 5:51 - 5:55
    si proiettavano le immagini
    delle opere d'arte.
  • 5:56 - 5:58
    È chiaro che i loro occhi
    si spalancavano
  • 5:58 - 6:01
    davanti a quelle straordinarie immagini.
  • 6:01 - 6:03
    E l'ora settimanale di storia dell'arte
  • 6:04 - 6:08
    era un momento di immersione totale
    in luci e colori.
  • 6:09 - 6:14
    Ed è così che, pian piano,
    educavo la loro immaginazione.
  • 6:16 - 6:20
    Valutavano anche in un modo critico,
  • 6:20 - 6:21
    chiaramente, le opere.
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    Ora è certo, non mi serve più
  • 6:26 - 6:30
    andare in anticipo a scuola
    per selezionare le diapositive
  • 6:30 - 6:32
    da mettere nel carrello.
  • 6:33 - 6:35
    Ora anch'io uso il powerpoint
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    e lì le immagini sono già ordinate.
  • 6:39 - 6:41
    Se non trovo un'immagine non c'è problema:
  • 6:41 - 6:44
    internet me la dà tranquillamente.
  • 6:45 - 6:47
    Oggi con i ragazzi si va spesso in giro,
  • 6:47 - 6:49
    si vedono tantissime opere,
  • 6:49 - 6:50
    in Italia, in Europa.
  • 6:51 - 6:52
    Bene, direte.
  • 6:52 - 6:54
    È arrivata alla conclusione.
  • 6:54 - 7:00
    I cambiamenti tecnologici
    oggi ci danno la tranquillità assoluta
  • 7:00 - 7:03
    di non aver bisogno di immaginare.
  • 7:04 - 7:05
    Tanto basta un clic,
  • 7:05 - 7:09
    e anche quello che non abbiamo
    davanti ai nostri occhi ci appare.
  • 7:10 - 7:13
    Ma siamo proprio sicuri?
  • 7:13 - 7:15
    Che non abbiamo bisogno di immaginare?
  • 7:16 - 7:18
    Di immaginare un rosa ciclamino
  • 7:18 - 7:22
    mentre i nostri occhi stanno guardando
    una foto in bianco e nero?
  • 7:24 - 7:28
    Perché, per conoscere,
    bisogna immaginare.
  • 7:28 - 7:31
    E se è vero quello che sosteneva Einstein,
  • 7:31 - 7:33
    che la conoscenza è limitata,
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    l'immaginazione invece abbraccia il mondo,
  • 7:39 - 7:42
    allora dobbiamo continuare
    a educare a immaginare,
  • 7:43 - 7:45
    la nostra immaginazione.
  • 7:47 - 7:50
    Lo scorso dicembre
    ho vissuto un'esperienza
  • 7:50 - 7:53
    che mi ha confermato
    che l'opera d'arte,
  • 7:53 - 8:00
    e l'arte, sono sicuramente
    degli strumenti particolarmente potenti
  • 8:00 - 8:02
    per educare l'immaginazione.
  • 8:02 - 8:04
    Anzi, ho avuto un'esperienza
  • 8:04 - 8:07
    che mi ha detto
    che siamo un po' tutti dei non vedenti.
  • 8:08 - 8:10
    Si trattava di un incontro,
  • 8:11 - 8:13
    di un progetto,
  • 8:15 - 8:19
    realizzato dall'Associazione
    Nazionale Ipovedenti di Milano,
  • 8:19 - 8:23
    che si intitola "Descrivedendo".
  • 8:23 - 8:29
    Era una sorta di sfida
    lanciata a noi vedenti,
  • 8:29 - 8:34
    perché dovevamo trovare
    immagini e parole
  • 8:34 - 8:37
    per raccontare, per descrivere
    un'opera d'arte.
  • 8:38 - 8:41
    L'opera d'arte scelta
    era quella di De Chirico,
  • 8:41 - 8:45
    una scena di gladiatori di De Chirico.
  • 8:46 - 8:49
    Quella descrizione iniziava così.
  • 8:51 - 8:53
    Per cominciare,
  • 8:54 - 8:58
    immaginiamo un grande dipinto,
  • 9:00 - 9:02
    di forma rettangolare,
  • 9:03 - 9:07
    con il lato più lungo in orrizzontale,
  • 9:08 - 9:12
    alto come una persona di media statura,
  • 9:13 - 9:16
    e largo come un lenzuolo
    matrimoniale steso.
  • 9:18 - 9:20
    Riusciamo ad immaginarlo?
  • 9:21 - 9:23
    Siete riusciti a vederlo?
  • 9:27 - 9:29
    Forse se chiudiamo gli occhi sì.
  • 9:30 - 9:32
    Vorrei che chiudeste un attimo gli occhi,
  • 9:32 - 9:35
    per provare l'emozione che ho provato io,
  • 9:35 - 9:38
    appunto, lo scorso dicembre.
  • 9:39 - 9:43
    Allora chiudiamo gli occhi
    e iniziamo a immaginare di vedere
  • 9:43 - 9:46
    uno dei tre cavalli dipinti da De Chirico,
  • 9:46 - 9:49
    quello che sta in mezzo,
  • 9:52 - 9:53
    in piedi.
  • 9:54 - 9:57
    Non è un cavallo molto grande,
    anzi sembra più un pony.
  • 9:58 - 10:01
    Sulla sinistra ha una coda gigantesca,
  • 10:01 - 10:04
    voluminosa, riccia.
  • 10:04 - 10:06
    Ecco, allunghiamo un attimo la mano.
  • 10:06 - 10:08
    La riusciamo a toccare,
  • 10:09 - 10:15
    dà la stessa sensazione di quando
    ci passiamo una mano tra i capelli.
  • 10:16 - 10:22
    Il quadro è chiaramente
    molto più complicato di un cavallo,
  • 10:23 - 10:24
    anche perché questo cavallo
  • 10:24 - 10:28
    è in un groviglio di corpi nudi
    di uomini, di gladiatori, appunto.
  • 10:29 - 10:34
    Anzi, riapriamo gli occhi
    e vediamolo, questo quadro.
  • 10:34 - 10:38
    Capite che, ora farete pure fatica
    a cercarlo, questo cavallo.
  • 10:38 - 10:42
    È chiaro, la descrizione
    era durata un quarto d'ora.
  • 10:42 - 10:46
    Noi abbiamo guardato
    questo quadro per un secondo.
  • 10:46 - 10:50
    Ma vi posso assicurare che,
    dopo quel quarto d'ora di descrizione,
  • 10:51 - 10:53
    davanti, semplicemente, a un telo,
  • 10:54 - 11:00
    anche chi è abituato a leggere le immagini
  • 11:00 - 11:06
    aveva vissuto un'esperienza sensoriale
    e immaginativa del tutto straordinaria.
  • 11:08 - 11:11
    Ecco, adesso sì, sono arrivata
    alla conclusione.
  • 11:12 - 11:16
    Che cosa è per me, allora, il cambiamento?
  • 11:17 - 11:21
    Per me il cambiamento significa
  • 11:21 - 11:23
    guardare un'opera d'arte
  • 11:23 - 11:26
    con gli occhi di una persona ipovedente.
  • 11:27 - 11:31
    Cioè avere un nuovo, diverso
  • 11:31 - 11:34
    punto di vista da cui guardare il mondo.
  • 11:35 - 11:38
    In fondo, cambiare
    significa proprio questo:
  • 11:38 - 11:40
    avere un altro punto di vista,
  • 11:41 - 11:48
    immaginare qualche cosa
    che non riusciamo neanche a concepire.
  • 11:49 - 11:51
    Grazie.
  • 11:51 - 11:53
    (Applausi)
  • 12:03 - 12:05
    Scusate.
  • 12:05 - 12:10
    Prima di lasciarvi volevo
    assolutamente ringraziare
  • 12:10 - 12:13
    Catherine de Senarclens, perché
    non sarei mai salita su questo palco
  • 12:13 - 12:17
    se non ci fosse stata lei,
  • 12:18 - 12:21
    che mi ha dato anche
    il suggerimento iniziale
  • 12:21 - 12:23
    per questa nostra conversazione.
  • 12:23 - 12:24
    Grazie mille.
  • 12:24 - 12:26
    (applausi)
Title:
L’immaginazione abbraccia il mondo | Laura Polo D'Ambrosio | TEDxEsinoLario
Description:

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
12:47

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