Come raccontare la tua storia unica può farti assumere

Quando si è alla ricerca un lavoro, si può avere la sensazione di non essere abbastanza bravi o qualificati per ottenerlo. Ma tu lo sei. Ecco come riconoscere i propri dubbi e difficoltà e trasformarli in punti di forza secondo Aimée Eubanks Davis, fondatrice e amministratrice delegata di Braven.

Sei al computer e stai per candidarti
per il lavoro dei tuoi sogni,

ma poi inizia a tormentarti il pensiero

che sia una perdita di tempo.

Magari pensi:

"I miei genitori non sono laureati".

oppure "Ho un disturbo
dell'apprendimento."

"Sul loro sito tra le persone
che ricoprono i ruoli più alti

nessuno rappresenta
la mia etnia o il mio genere."

"È impossibile
ottenere questo lavoro."

E quindi non invii nemmeno la candidatura.

Ma sono qui per dirti
che i dubbi sulle tue esperienze

possono essere la chiave
per una carriera di successo.

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Tutti dubitiamo di noi stessi
quando la posta in gioco è alta,

soprattutto se siamo di colore,

universitari di prima generazione,

o non abbiamo un'esperienza tradizionale

e non rientriamo nei "canoni".

Se ti senti così,
fai parte della mia comunità.

Ma ho capito che queste esperienze
che sembrano un ostacolo,

in realtà sono la forza
che ti contraddistingue.

Il segreto sta nel trasformare
come vedi la tua storia.

Anche se hai fatto
un percorso non convenzionale,

nel tempo avrai acquisito varie abilità

che sono preziose per il mondo del lavoro.

Devi solo riconoscere quelle esperienze,

e vantartene,

perché è probabile che quella storia

sia il tuo trampolino di lancio
per un bel lavoro.

Anche io ho avuto dubbi su me stessa
che ho dovuto superare.

Non ho mai fatto tirocini portanti.

Né ero una studentessa modello.

Quand'è arrivata la laurea,

di certo non ero
una studentessa da 100 e lode.

Non mi ero resa conto
di essere molto brava

a capire le persone.

Ora, da sostenitrice di talenti
e Amministratrice delegata,

ho visto migliaia di laureati

superare i dubbi che avevano su se stessi

e raggiungere obiettivi
ritenuti irraggiungibili,

ecco come.

Fatti queste due domande.

La prima è: perché vuoi questo lavoro?

Magari sai già qual è
il tipo o l'ambiente di lavoro

che ti rende felice,

o magari non lo sai ancora.

Di solito, le tue esperienze personali
possono darti qualche indizio.

Per esempio, tua nonna
faceva un lavoro manuale

e ti ha fatto preoccupare
che non abbia avuto accesso

all'assistenza sanitaria?

Tuo fratello
ha dovuto affrontare la dislessia

e l'hai aiutato a leggere?

Per questo hai sviluppato interesse
per le politiche dell'istruzione.

Durante il colloquio,

parla di loro,

perché mostrerà la tua passione

e la tua dedizione al lavoro.

Un giovane che conosco, Dylan,

non raccontava mai di aver compilato

i moduli per l'immigrazione
dei genitori quando era piccolo.

Spesso quando lo raccontava,

la gente pensava
che i genitori fossero ignoranti.

Poi si è reso conto
che doveva sfruttare

la forza di quella storia incredibile,

insieme ai suoi risultati accademici.

Nella domanda d'ammissione
a giurisprudenza l'ha raccontata

in modo che fosse chiaro
perché volesse studiare giurisprudenza.

Ora è al terzo anno
di giurisprudenza a Georgetown.

La seconda domanda che devi farti è:

come condividere la mia storia

per dimostrare il contributo unico
che apporterò sul lavoro?

Ad esempio, quando eri all'università
hai dovuto fare diversi lavori

che non avevano
nulla a che fare con i tuoi studi?

Ciò mostra al datore di lavoro
che sai gestire il tempo

e hai una forte etica lavorativa.

Hai lasciato l'università
perché un tuo genitore stava male?

Colma i vuoti,

parla di come hai gestito
i programmi delle sue cure.

Parla di come hai organizzato gli orari.

Ciò dimostra che sei una persona
premurosa e compassionevole

e sai cosa?

Ti rende un buon collega.

Riformulare le difficoltà della tua storia

può farti riacquistare
la fiducia che hai in te,

ma ci vuole tempo.

È come correre in una maratona.

Devi allenarti e fare pratica.

Rifletti su queste domande difficili
cui devi rispondere.

Le risposte sono
ciò che ti caratterizzano.

E ti dirò di più,

quando ti eserciti
a raccontare quella storia,

raccontala con convinzione.

Sono sicura che anche
il responsabile delle assunzioni

percepirà la forza che c'è in essa.