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Ingegneria epica: la costruzione del Ponte di Brooklyn

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    A metà del XIX secolo,
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    i ponti sospesi
    crollavano in tutta Europa.
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    I cavi industriali si logoravano
    con il maltempo
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    e si spezzavano
    sotto il peso degli impalcati.
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    Perciò, quando un ingegnere
    tedesco-americano di nome John Roebling
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    propose di costruire
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    il ponte sospeso
    più grande e costoso mai concepito
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    sopra l'East River di New York,
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    gli amministratori della città
    erano comprensibilmente scettici.
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    Ma Manhattan era sempre più sovraffollata
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    e i pendolari da Brooklyn
    intasavano il fiume.
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    Nel febbraio del 1867, il governo
    approvò il progetto di Roebling.
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    Per evitare i problemi dei ponti europei,
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    Roebling progettò un modello ibrido.
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    Partendo dai ponti sospesi,
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    aggiunse lunghi cavi sostenuti da pilastri
    e ancorati alle sponde.
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    Questo design era ideale
    per sostenere lunghi impalcati
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    sospesi a cavi verticali più corti.
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    Ma il modello di Roebling
    si basava anche sui ponti strallati.
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    Queste strutture più corte reggevano
    gli impalcati con dei cavi in diagonale
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    collegati direttamente
    alle torri di sostegno.
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    Grazie a questi cavi,
    Roebling migliorò la stabilità del ponte,
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    riducendo anche il peso sugli stralli.
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    Progetti simili erano stati usati
    anche per altri ponti
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    ma quello di Roebling
    li superava tutti di gran lunga.
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    L'impalcato del suo ponte
    si estendeva per più di 480 metri,
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    1,5 volte in più
    di qualsiasi ponte sospeso mai costruito.
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    Le consuete corde di canapa non potevano
    reggere l'enorme peso dell'impalcato,
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    quindi propose di usare
    5.600 km di filo metallico
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    per creare i cavi del ponte.
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    Per sopportare tutto questo peso,
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    le torri dovevano ergersi
    per oltre 90 metri sul livello del mare,
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    così da diventare le strutture più alte
    dell'emisfero occidentale.
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    Roebling era sicuro
    della validità del suo progetto,
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    ma mentre esaminava il sito, nel 1869,
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    una barca gli schiacciò un piede
    contro la banchina.
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    Nel giro di un mese,
    il tetano gli costò la vita.
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    Per fortuna, anche il figlio di Roebling,
    Washington, era un ingegnere
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    e prese il posto del padre.
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    L'anno dopo, iniziò la costruzione
    delle fondamenta della torre.
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    Questo primo passo della costruzione
    era anche il più impegnativo.
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    Costruire sul letto del fiume implicava
    l'uso di tecnologie ancora da collaudare:
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    i cassoni pneumatici.
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    Gli operai calavano nel fiume
    cassoni di legno a tenuta stagna,
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    e con un sistema di tubi pompavano
    all'interno aria compressa e fuori acqua.
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    Le camere d'aria permettevano agli operai
    di entrare nella camera di lavoro
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    e scavare il letto del fiume.
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    Essi mettevano strati di pietra
    sopra il cassone mentre scavavano.
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    Quando finalmente raggiungeva la roccia,
    lo riempivano di cemento,
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    trasformandolo così
    nella fondazione permanente della torre.
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    Le condizioni di lavoro nei cassoni
    erano squallide e pericolose.
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    Illuminate da candele e lampade a gas,
    le camere prendevano fuoco spesso
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    e dovevano essere evacuate ed allagate.
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    Ancor più pericoloso era un disturbo
    chiamato "la sindrome del cassone"
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    Oggi lo conosciamo come
    "malattia da decompressione",
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    ma all'epoca apparve come
    un dolore inspiegabile o una vertigine
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    che uccise diversi operai.
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    Nel 1872 quasi costò la vita
    all'ingegnere capo.
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    Washington si salvò,
    ma rimase paralizzato e costretto a letto.
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    Ancora una volta,
    i Roebling si dimostrarono indomabili.
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    Emily, la moglie di Washington,
    non solo trasmetteva le comunicazioni
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    tra suo marito e gli ingegneri
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    ma ben presto si fece carico
    della direzione del progetto.
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    Sfortunatamente, i problemi del ponte
    erano tutt'altro che finiti.
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    Nel 1877, l'opera era fuori budget e
    in ritardo sul programma.
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    Anche peggio fu scoprire che
    il fornitore dei cavi del ponte
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    aveva venduto loro dei fili difettosi.
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    Sarebbe stato un difetto fatale
    senza le misure di sicurezza
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    del progetto di John Roebling.
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    Dopo aver rinforzato i cavi
    con fili aggiuntivi,
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    gli operai sospesero l'impalcato
    un pezzo alla volta.
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    Ci vollero 14 anni, l'equivalente
    di 400 milioni di dollari attuali
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    e il lavoro di una vita
    di tre diversi Roebling,
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    ma quando il Ponte di Brooklyn
    venne aperto, il 24 maggio 1883,
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    il suo splendore era innegabile.
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    Ancora oggi, il Ponte di Brooklyn
    poggia sugli antichi cassoni
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    che sostengono le torri gotiche
    e l'intreccio di cavi
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    che delineano uno degli ingressi
    alla città di New York.
Title:
Ingegneria epica: la costruzione del Ponte di Brooklyn
Speaker:
Alex Gendler
Description:

Visualizza la lezione completa all'indirizzo: https://ed.ted.com/lessons/epic-engineering-building-the-brooklyn-bridge-alex-gendler

A metà del 19° secolo, i ponti sospesi crollavano in tutta Europa. I cavi si logoravano e si spezzavano sotto il peso degli impalcati. Così, quando l'ingegnere americano di origini tedesche John Roebling propose di costruire il ponte sospeso più grande e costoso mai costruito, gli amministratori della città di New York erano comprensibilmente scettici. Alex Gendler spiega in dettaglio la costruzione dell'iconico Ponte di Brooklyn.

Lezione di Alex Gendler, diretta da Jeremiah Dickey.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
04:52

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