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Violenza sulle donne: capire per cambiare | Manuela Ulivi | TEDxMilano

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    Di fronte a questa immagine,
    non rimarrete indifferenti, lo so,
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    perché questa è un'immagine di guerra
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    e ci tira fuori tanti sentimenti.
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    Non è solamente la guerra che distrugge,
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    la guerra che crea disastri,
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    che crea ferite.
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    È una guerra che porta fuori
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    dei sentimenti molto, molto pesanti.
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    Perché ho scelto questo quadro
    per parlarvi del mio tema?
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    Perché vorrei che vi concentraste
    proprio su questi sentimenti,
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    che sono non solo la devastazione,
    ma sono lo sgomento,
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    la disperazione, ma anche
    l'incredulità e la paura.
  • 1:05 - 1:10
    Ecco, questo è quello
    che provano tantissime donne
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    in una guerra sotterranea
    che abbiamo di fianco tutti i giorni
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    e che io ho scoperto
    praticamente quasi per caso.
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    Era il 1990,
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    mi sono avvicinata a degli avvocati
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    che contestavano quella che allora
    era una decisione dell'America
  • 1:31 - 1:38
    di attaccare l'Iraq, di attaccare i paesi
    che avevano il petrolio,
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    e eravamo avvocati per la pace.
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    E lì abbiamo contestato
    quel modo prepotente di dominio
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    che si voleva imporre.
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    Non so se qualcuno di voi ricorda,
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    si parlava di una possibile
    terza guerra mondiale,
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    la guerra del Golfo.
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    In quella occasione una donna
    mi ha avvicinata in un'assemblea
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    in cui parlavamo di tutte queste cose,
  • 2:03 - 2:08
    mi ha detto: "Ma perché non vieni
    nella nostra associazione?
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    Stiamo costruendo un gruppo di donne
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    che si occupino di donne
    che subiscono violenza".
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    Mi ha subito incuriosita.
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    Sono andata, ho accettato questo invito
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    e ho scoperto veramente
    una guerra sotterranea,
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    una guerra che le donne raccontavano,
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    ma ancora non si conosceva
    e non se ne parlava come se ne parla oggi.
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    Ma chi erano queste donne?
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    Erano tanti tipi di donne.
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    C'era molto pregiudizio,
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    si pensava che fossero solo
    donne disperate,
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    senza mezzi, senza capacità,
    che non avessero studiato.
  • 2:52 - 2:55
    In realtà no,
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    mi sono ritrovata addirittura
    delle mie colleghe
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    che mi raccontavano situazioni di violenze
  • 3:02 - 3:06
    che veramente sembrano sempre incredibili.
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    Casalinghe, manager,
    libere professioniste,
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    persone di ceto basso,
    di ceto medio, di ceto alto,
  • 3:14 - 3:16
    persone con capacità economiche.
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    Normalmente si pensa
    che se uno ha capacità economiche
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    non arrivi a certi livelli. Non è vero.
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    Abbiamo subito detto
    che questa violenza era trasversale.
  • 3:27 - 3:31
    E come mai allora continuava ad esserci?
  • 3:31 - 3:34
    Un aforisma mi aiuta, che dice:
  • 3:34 - 3:38
    "che è più facile entrare
    in quasi ogni cosa che uscirne".
  • 3:38 - 3:43
    È proprio vero. Infatti noi ascoltavamo
    tutti quei racconti e dicevamo,
  • 3:43 - 3:50
    "Come facciamo ad aiutare queste donne
    perché possano uscire dalla violenza?".
  • 3:50 - 3:54
    Affiancandoci a loro e sostenendole.
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    Quindi abbiamo cominciato a studiare
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    che cosa si potesse fare
    in modo anche attento, competente,
  • 4:05 - 4:06
    anche scientifico.
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    Tutto però ci è sempre venuto
    dai racconti delle donne.
  • 4:10 - 4:14
    Il ciclo della violenza è stato studiato
    alla fine degli anni '70 in America,
  • 4:14 - 4:17
    Leonor Walker che era una terapista,
  • 4:17 - 4:20
    avendo ascoltato
    tante donne lo ha costruito,
  • 4:20 - 4:27
    lo ha proprio, diciamo, portato
    perché fosse a conoscenza di tutti
  • 4:27 - 4:31
    come si possono sviluppare queste storie.
  • 4:31 - 4:33
    E che cos'è il ciclo della violenza?
  • 4:33 - 4:36
    Ci racconta come ci si entra
    in questo tunnel
  • 4:36 - 4:39
    e quanto sia difficile uscirne.
  • 4:39 - 4:42
    C'è una prima fase che è quella
    della crescita della tensione,
  • 4:42 - 4:44
    che è quella della provocazione,
  • 4:44 - 4:50
    dove ci sono tanti momenti
    molto particolari che...
  • 4:50 - 4:53
    Tra l'altro ogni storia fa a sé.
  • 4:53 - 4:56
    C'è la donna che ci racconta
  • 4:57 - 5:01
    della pasta che non è piaciuta
    per un qualsiasi pretesto,
  • 5:01 - 5:03
    e magari presa insieme al piatto,
  • 5:03 - 5:05
    buttata al cestino.
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    La pasta tirata sulla testa della donna.
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    Tutti racconti che io ho ascoltato.
  • 5:12 - 5:16
    E uno si domanda ma perché una donna
    rimane dentro a questa situazione?
  • 5:16 - 5:19
    È la prima domanda
    che si fa in genere alle donne.
  • 5:19 - 5:24
    Beh, io vi vorrei portare qui
    la voce di una donna che ho seguito
  • 5:24 - 5:28
    e che è uscita dalla violenza
    e che mi piaceva lo dicesse
  • 5:28 - 5:30
    perché è l'ha detto
    in maniera molto chiara
  • 5:30 - 5:32
    proprio davanti
    ad un giudice questo perché.
  • 5:33 - 5:36
    Perché ero innamorata di lui
    e pensavo che potesse cambiare.
  • 5:36 - 5:40
    "Perché ero innamorata di lui
    e pensavo che potesse cambiare."
  • 5:41 - 5:43
    È altrettanto tipico.
  • 5:43 - 5:45
    Uno dice, "Mah, strano.
  • 5:45 - 5:47
    Come mai queste donne
    stanno in questa situazione?".
  • 5:47 - 5:52
    Eppure dobbiamo fare i conti
    anche con il sentimento.
  • 5:52 - 5:54
    E l'altra cosa?
  • 5:54 - 5:58
    Si passa da una fase
    quindi dove cresce la tensione,
  • 5:58 - 6:01
    si fanno delle provocazioni
    piccole o grandi,
  • 6:01 - 6:03
    alla fase dove scoppia la tensione.
  • 6:03 - 6:05
    Scoppia con un'aggressione,
  • 6:05 - 6:08
    ma attenzione che non è
    solo un'attenzione fisica.
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    Può essere anche un'aggressione verbale,
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    può essere anche un impaurire
    attraverso la rotture di oggetti,
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    attraverso lo sbattimento delle porte,
  • 6:17 - 6:22
    attraverso tutta una serie di atti
    che portano a dire,
  • 6:22 - 6:26
    "Qui decido io quello che si fa
    e come lo si fa".
  • 6:26 - 6:31
    E allora questa è la fase in cui,
    dallo smarrimento iniziale,
  • 6:31 - 6:33
    si arriva proprio allo sgomento,
  • 6:33 - 6:37
    perché è una persona che ti vuole bene
    che ti sta facendo quella cosa,
  • 6:37 - 6:40
    è una persona a cui tu magari
    hai affidato tante confidenze,
  • 6:40 - 6:42
    un pezzo della tua vita.
  • 6:42 - 6:45
    E quindi, se è sgomento, come reagisce?
  • 6:45 - 6:48
    Vi voglio portare
    ancora la voce di questa donna.
  • 6:52 - 6:55
    Ho sempre nutrito la speranza
    che fosse anche colpa mia,
  • 6:55 - 6:59
    e che comportandomi diversamente
    tutto questo non sarebbe successo.
  • 6:59 - 7:00
    Ecco, lei dice:
  • 7:00 - 7:05
    "Ho nutrito la speranza
    che fosse anche colpa mia".
  • 7:05 - 7:07
    Addirittura.
  • 7:07 - 7:09
    Questa è una frase che fa rabbrividire.
  • 7:09 - 7:12
    Io quando l'ho sentita e l'ho letta
    nel processo penale
  • 7:12 - 7:15
    pensavo di avere sbagliato
    anche a leggerla.
  • 7:15 - 7:17
    In realtà è proprio così.
  • 7:17 - 7:22
    Lei spera che sia così
    per darsi la possibilità di uscirne.
  • 7:22 - 7:26
    Il problema è che non se ne esce,
    perché cosa succede?
  • 7:26 - 7:29
    C'è la fase della cosiddetta
    "Luna di miele",
  • 7:29 - 7:32
    che è quella forse
    alla fine anche più pericolosa,
  • 7:32 - 7:35
    anche più pericolosa dell'aggressione,
  • 7:35 - 7:37
    perché fa pensare ad una donna
  • 7:37 - 7:40
    che il pentimento
    e le attenzioni amorevoli
  • 7:40 - 7:45
    che in quel momento il violento porta
    per riuscire a recuperare una situazione
  • 7:45 - 7:47
    che forse sta perdendo di mano,
  • 7:47 - 7:50
    eh, forse lo faranno cambiare,
  • 7:50 - 7:53
    forse succederà qualcosa
    per cui non ci sarà più,
  • 7:53 - 7:56
    quella situazione lì non si ripeterà.
  • 7:56 - 8:01
    Invece Leonor Walker ci dice proprio
    che questo è un ciclo che va a ripetersi,
  • 8:01 - 8:02
    è un tunnel
  • 8:02 - 8:06
    e noi quando intercettiamo le donne
    vorremmo che in quella fase,
  • 8:06 - 8:11
    tra il secondo momento del maltrattamento
    e quello della luna di miele decidessero,
  • 8:11 - 8:14
    perché quello è il momento giusto
    per poterne uscire,
  • 8:14 - 8:18
    è il momento in cui
    lo sgomento si trasforma in paura,
  • 8:18 - 8:21
    qui tornano i sentimenti di una guerra,
  • 8:21 - 8:24
    e si può cambiare qualcosa.
  • 8:24 - 8:31
    E invece il ciclo ricomincia
    se da lì non se ne esce
  • 8:31 - 8:34
    e si crede a quel pentimento.
  • 8:34 - 8:39
    Vorrei farvi sentire per l'ultima volta
    la voce di questa donna.
  • 8:39 - 8:42
    Quello che non capivo è come lui
    dopo le liti mostruose
  • 8:42 - 8:45
    in cui mi insultava nei modi peggiori,
    "Vaffanculo, stronza",
  • 8:45 - 8:47
    parolacce di ogni tipo,
  • 8:47 - 8:50
    quando si calmava voleva avere
    un rapporto sessuale con me,
  • 8:50 - 8:51
    e io non potevo dire di no,
  • 8:51 - 8:53
    altrimenti sarebbe
    ricominciato tutto da capo.
  • 8:53 - 8:59
    Ecco, lei aveva già messo in conto
    di non potere dire di no,
  • 8:59 - 9:01
    perché altrimenti
    ricominciava tutto da capo.
  • 9:01 - 9:08
    La paura, la paura che paralizza
    una donna che sta dentro questa situazione
  • 9:08 - 9:13
    è quella che consente al violento
    di procedere e di andare avanti.
  • 9:13 - 9:16
    In tutte queste fasi,
    quando si arriva al maltrattamento,
  • 9:16 - 9:18
    quando si riprende il ciclo,
  • 9:18 - 9:20
    il maltrattamento che arriva
    la volta successiva,
  • 9:20 - 9:22
    lo dico sempre, a tutte
    le donne che incontro,
  • 9:22 - 9:26
    è un maltrattamento
    che è sempre più grave,
  • 9:26 - 9:31
    e quindi è importantissimo
    poter fare il passo di uscita
  • 9:31 - 9:32
    il prima possibile.
  • 9:33 - 9:36
    E quali sono i numeri della violenza
    di genere in Italia?
  • 9:36 - 9:38
    Forse li avrete anche già sentiti.
  • 9:38 - 9:43
    Una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni,
    ha subito violenza,
  • 9:43 - 9:48
    e alla fine l'ISTAT ha calcolato
    che sono 7 milioni queste donne,
  • 9:48 - 9:53
    di cui 4,5 milioni
    hanno subito violenza sessuale
  • 9:53 - 9:58
    e un milione e più ha subito
    violenza sessuale ancora più grave,
  • 9:58 - 10:01
    cioè stupri o tentati stupri.
  • 10:01 - 10:04
    Questa è la situazione dei numeri.
  • 10:04 - 10:07
    Sono numeri che non cambiano,
    sono numeri che si ripetono,
  • 10:07 - 10:09
    sono numeri che abbiamo fatto emergere
  • 10:09 - 10:13
    anche con il lavoro
    dei centri antiviolenza.
  • 10:13 - 10:17
    Ma con il nostro lavoro
    abbiamo messo in evidenza anche i costi.
  • 10:17 - 10:20
    Perché noi dobbiamo, anche,
    porci questa domanda:
  • 10:20 - 10:24
    che cosa succede quando
    una donna subisce violenza?
  • 10:24 - 10:28
    Succedono tantissime cose
    comunque anche all'esterno,
  • 10:28 - 10:31
    e quindi andare ad un pronto soccorso,
  • 10:31 - 10:35
    richiederà un terapeuta,
    prenderà dei farmaci,
  • 10:35 - 10:38
    chiamerà la polizia,
    forse farà una denuncia,
  • 10:38 - 10:42
    la denuncia sembra che sia
    quella che risolva tutto.
  • 10:42 - 10:46
    Non è detto che questo sia,
    anzi molto spesso non lo è, purtroppo.
  • 10:46 - 10:48
    Ci sono tribunali
  • 10:48 - 10:52
    che lavorano costantemente su questi temi.
  • 10:52 - 10:55
    Ci sono tutte le spese legali,
    le spese dei servizi sociali
  • 10:55 - 10:57
    e le spese, anche,
  • 10:57 - 11:01
    dei centri antiviolenza
    che fanno la loro parte.
  • 11:01 - 11:06
    E tutti questi costi, moltiplicati
    per il fattore produttività,
  • 11:06 - 11:09
    perché una donna che subisce violenza
  • 11:09 - 11:13
    non sarà a livello sociale
    la stessa persona,
  • 11:13 - 11:16
    non potrà essere attiva come lo è
  • 11:16 - 11:20
    chi vive serenamente,
    più o meno, la propria vita.
  • 11:21 - 11:24
    Che risultato dà questa operazione?
  • 11:24 - 11:29
    È stata stimata in 26 miliardi di Euro.
  • 11:29 - 11:31
    E noi riteniamo
    che sia anche sottostimata,
  • 11:31 - 11:34
    sto parlando dell'Italia,
    non sto parlando del mondo, ovviamente.
  • 11:35 - 11:39
    E nel 2017 in Italia,
  • 11:39 - 11:44
    circa 50.000 donne si sono rivolte
    ad un centro antiviolenza.
  • 11:45 - 11:48
    Capite che qui i numeri non tornano.
  • 11:48 - 11:53
    I numeri sono tutti da rivedere
  • 11:53 - 11:56
    e tra poco vi dirò anche come,
  • 11:56 - 12:00
    per coinvolgere tutti noi
    in quello che possiamo fare,
  • 12:00 - 12:05
    anche se non lavoriamo
    in un centro antiviolenza.
  • 12:05 - 12:06
    Perché questo?
  • 12:06 - 12:11
    Perché noi vi vorremmo anche,
    soprattutto le donne,
  • 12:12 - 12:14
    vedere nel nostro centro, anche aiutarci.
  • 12:14 - 12:18
    In tanti modi si può aiutare
    un centro antiviolenza,
  • 12:18 - 12:23
    ma qui oggi non voglio chiedervi
    questo tipo di aiuto.
  • 12:23 - 12:27
    Né un aiuto personale,
    né un aiuto economico,
  • 12:27 - 12:29
    dal punto di vista dello starci
    e del sostenere,
  • 12:29 - 12:34
    perché in genere sulla violenza
    si fa sempre questo passaggio.
  • 12:34 - 12:37
    Quello che vi vorrei chiedere
  • 12:37 - 12:41
    invece è quello di aiutarci tutti
  • 12:41 - 12:46
    a ridurre questo numero di donne
  • 12:46 - 12:50
    che devono rivolgersi
    ai centri antiviolenza.
  • 12:50 - 12:52
    Come, direte voi?
  • 12:52 - 12:58
    Eh, qui la situazione
    la dobbiamo valutare tutti insieme,
  • 12:58 - 13:01
    perché oggi si parla di cambiamenti
  • 13:01 - 13:06
    e noi dobbiamo pensare
    che purtroppo su questo tema
  • 13:06 - 13:09
    di cambiamento
    non ce n'è stato moltissimo,
  • 13:09 - 13:12
    perché anche la manager,
  • 13:12 - 13:18
    anche la persona che ha disponibilità
    economiche, culturali, capacità
  • 13:18 - 13:22
    rientra dentro questa situazione,
  • 13:22 - 13:25
    perché è una questione
    di relazioni intime.
  • 13:25 - 13:31
    Si dice che la violenza sia un rapporto,
  • 13:31 - 13:36
    sia determinata da un rapporto
    di dominio tra generi.
  • 13:37 - 13:39
    Se questo è vero allora vediamo un attimo,
  • 13:39 - 13:44
    perché c'è la prevenzione
    che è importante, per noi.
  • 13:44 - 13:47
    In che cosa può consistere la prevenzione?
  • 13:47 - 13:50
    La prevenzione la possiamo fare tutti,
    incominciando dall'educazione,
  • 13:50 - 13:53
    dall'educazione dei nostri figli.
  • 13:53 - 14:00
    Io dico sempre, ci sono stereotipi
    che noi non riusciamo ancora a scalfire.
  • 14:00 - 14:04
    Al maschietto si dice,
    "Non piangere come una femminuccia",
  • 14:04 - 14:08
    il maschietto lo si iscrive a calcio,
    lo si iscrive a rugby,
  • 14:08 - 14:15
    gli si fanno fare sport, diciamo,
    di una certa forza, virulenza;
  • 14:15 - 14:19
    alla femmina si dice,
    "Non fare il maschiaccio,
  • 14:21 - 14:24
    comportati bene, sii educata, sii carina",
  • 14:24 - 14:25
    soprattutto "Sii carina".
  • 14:25 - 14:27
    Quando noi facciamo tutto questo...
  • 14:27 - 14:31
    Tante femmine, tantissime
    ragazzine vanno a danza,
  • 14:31 - 14:35
    la danza ormai è
    tutto il mondo delle ragazzine.
  • 14:35 - 14:39
    Allora quando noi facciamo
    questi passaggi,
  • 14:39 - 14:42
    rischiamo di avere costruito
  • 14:42 - 14:47
    una struttura che porta
    quell'uomo o quella donna,
  • 14:47 - 14:50
    quel futuro uomo, quella futura donna
  • 14:50 - 14:53
    a potere entrare dentro questo meccanismo,
  • 14:53 - 14:56
    perché è un meccanismo
    dove qualcuno domina
  • 14:56 - 14:58
    e qualcun altro rimane sotto.
  • 14:58 - 15:01
    Allora, badate,
  • 15:01 - 15:05
    sicuramente qui in questa sala
  • 15:05 - 15:10
    ci saranno persone
    che o hanno subito violenza
  • 15:10 - 15:13
    o hanno agito in violenza.
  • 15:13 - 15:17
    E, se i numeri e la statistica
    ce la raccontano giusta,
  • 15:17 - 15:18
    come io credo,
  • 15:18 - 15:24
    dovremmo cominciare a farci delle domande
    su come noi ci comportiamo,
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    e questa è la prima cosa
    scomoda che io vi dico,
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    perché se noi continueremo
    a comportarci in questo modo,
  • 15:31 - 15:34
    saremo anche conviventi
    con certe forme di violenza.
  • 15:34 - 15:39
    Se noi giriamo la testa, ad esempio,
    rispetto all'amica, rispetto alla collega,
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    rispetto al collega che si può comportare
    in maniera non scorretta, di più,
  • 15:45 - 15:47
    che si può portare in maniera aggressiva,
  • 15:47 - 15:51
    perché tanto ad una donna
    si possono dire tante cose,
  • 15:51 - 15:55
    non reagirà nello stesso modo
    in cui potrebbe reagire un uomo.
  • 15:55 - 15:58
    Ecco, allora mettiamo le basi per questo.
  • 15:58 - 16:03
    Quindi quello che vi chiedo è di cambiare,
  • 16:03 - 16:06
    di cambiare il nostro modo di pensare,
  • 16:06 - 16:10
    sapendo che le donne stanno dentro
    quel ciclo della violenza
  • 16:10 - 16:13
    perché noi a volte giriamo
    anche la faccia dall'altra parte
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    o perché noi abbiamo costruito
    quel modo di stare delle donne
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    dentro alle situazione
    e i rapporti di coppia.
  • 16:22 - 16:26
    Quindi cambiare le nostre menti
    per cambiare le nostre azioni
  • 16:26 - 16:32
    e forse per essere
    un po' più liberi e felici tutti.
  • 16:32 - 16:33
    Grazie.
  • 16:33 - 16:34
    (Applausi)
Title:
Violenza sulle donne: capire per cambiare | Manuela Ulivi | TEDxMilano
Description:

"Pensavo di poterlo cambiare": ci sono guerre che entrano nelle case, guerre di tutti i giorni. Sono sotterranee, creano paralisi e smarrimento: sono le azioni degli uomini violenti sulle donne. Manuela Ulivi, avvocata, dal 1991 si occupa dei diritti delle donne e ci porta a capire il ciclo della violenza e perché dobbiamo cambiare non solo a partire dalla società, ma a partire dall'educazione e dalle nostre relazioni.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
16:47

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