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Pinocchio nella rete 150

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    Pinocchio nella rete 150
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    Benvenuti!
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    Ho pensato di realizzare questa piccola presentazione
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    ... questo piccolo video, in realtà...
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    proprio perché la presentazione che avevo realizzato...
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    era eccessivamente lunga e...
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    problematica nel caricamento.
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    Quindi benvenuti all'interno di quello che è il Progetto...
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    che è stato denominato "Il paese di Pinocchio"
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    e che utilizzerò all'interno di ulteriori progetti...
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    nello specifico all'interno di "Pinocchio nella rete"
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    e comunque, ad esempio, nel progetto eTwinning di "Talk to me"
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    per presentare proprio il paese di Guasticce,
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    quindi il paese dove abito e dove lavoro,
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    perché il Progetto "Pinocchio nella rete"
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    come vedremo in seguito per chi non lo conosce
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    è nato proprio all'interno e nell'ambito di
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    detto paese ed è nato presso la scuola primaria Falcone e Borsellino
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    di Guasticce
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    e la scuola dell'Infanzia Sole di Guasticce.
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    Il percorso didattico si è articolato in una serie di interventi
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    tesi a sviluppare nei bambini il rapporto con il proprio territorio
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    con il paese e la sua storia, l'area in cui vivono quotidianamente,
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    la loro dimensione scolastica e spesso anche familiare.
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    L'attività didattica è stata organizzata alternando lezioni in classe
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    (presentazioni di diapositive, cartografia, immagini)
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    e visite guidate sul territorio, in modo da fare seguire alla fase teorica
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    un momento di apprendimento attraverso l'esperienza diretta.
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    Particolare importanza è stata data al recupero della fonte orale,
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    come elemento fondamentale per ricostruire il vissuto del luogo;
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    alcuni abitanti del paese hanno collaborato attivamente con i bambini
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    raccontando aneddoti, curiosità, esperienze di vita legate al territorio.
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    Il progetto è stato promosso dalla Direzione Didattica
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    in collaborazione con il Comune di Collesalvetti.
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    Si approfitta di questo video anche per ringraziare
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    come è stato attraverso questa presentazione,
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    gli abitanti del territorio per la loro collaborazione
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    e, nello specifico, le famiglie Grocco, Cheloni e Vitarelli,
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    per l'ospitalità e la disponibilità
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    ed un grazie di cuore alla Signora Assunta Gasperini,
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    al Signor Dino Barbini,
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    ai Signori Roberto Romboli e Bruno Mancini,
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    Signor Giovanni Marconi, Romano Valeri e Signor Volandri.
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    Come vedete qui abbiamo una piccola rappresentazione tipo ipertestuale...
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    comunque proseguiamo con la presentazione...
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    ... la possibilità di uscire dalla presentazione stessa...
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    ma andiamo avanti nella visita...
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    Ecco... abbiamo... diviso le cose antiche e moderne
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    in detta presentazione... quindi qui, per quanto riguarda gli oggetti antichi...
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    si possono vedere, si potranno vedere...
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    gli strumenti e gli abiti
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    ma noi non lo usiamo in formato ipertestuale e comunque andiamo avanti...
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    Gli antichi indumenti
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    ... questa, per esempio, era una panoramica di come sono stati esposti a scuola...
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    quindi alcune foto sono state oggetto di documentazione...
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    ... un corredo, in questo caso, di mutandoni
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    che erano una delle tipologie diciamo di abito... più che altro di altri tempi... comunque...
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    uno dei dettagli dei lenzuoli che erano, ovviamente, ricamati o comunque decorati a mano
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    solitamente erano anche di lino...
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    i copricuscini...
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    i ricami... qui ne vediamo alcuni...
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    i pizzi... in particolare...
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    e i grandi tovaglioli... perché, almeno prima, usavano di una certa dimensione...
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    andiamo avanti... proseguendo...
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    arriviamo a delle foto ricordo, di una certa data, ovviamente...
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    quindi questi erano alcuni personaggi del tempo con i giochi del tempo
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    risalenti, per l'appunto, come il gioco del cerchio, proprio al periodo anche di Pinocchio...
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    abbiamo altre foto... consumate dal tempo...
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    un piccolo effetto, delle donne che si trovavano insieme...
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    non soltanto, ovviamente, per parlare, come magari avviene oggi ma...
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    proprio per lavorare insieme...
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    Vediamo alcuni tra i macchinari di un tempo...
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    questa, ad esempio, è la falciatrice meccanica...
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    il torchio... definito anche la strettoia...
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    mietitrebbia... la mietitrebbia... insieme ad altri, anche, strumenti...
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    il carro, solitamente tirato da buoi, per la raccolta, in genere...
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    la cosìddetta diraspatrice...
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    un carro con una botte...
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    un'altra veduta... un altro tipo di mietitrebbia...
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    e questa, per esempio, era una pesa...
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    qui si sono divertiti i bambini a montarci sopra ed a pesarsi anche loro...
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    Qui possiamo ammirare un torchio...
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    Questo è uno strumento che serviva proprio per piegare i cerchi...
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    utilizzati poi per la realizzazione, la rifinitura di quelle che erano le botti...
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    Proseguiamo con la presentazione...
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    Arriviamo a quella che è stata una parte veramente interessante del percorso del progetto...
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    perché siamo andati di persona, grazie proprio anche all'utilizzo dello scuolabus...
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    a visitare quelli che sono i ruderi, quindi i ricordi delle vecchissime abitazioni...
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    ... della vecchia parte del paese...
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    Questa zona, nello specifico, vine e chiamata la Turbata
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    qui ne vediamo unl'altra vista... in un'altra posizione...
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    questo è uno degli interni dove ormai la natura ha prevalso e quindi...
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    alberi, ad esempio il fico, sono facilmente presenti...
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    Questa sarebbe stata la cantina della Turbata...
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    Qui proprio possiamo vedere, appunto, la quasi prepotente invasione della natura...
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    ... che ha ripreso il suo spazio...
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    un'altra vista, da un altro punto di vista... sempre la Turbata...
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    Questi sono i dintorni... quindi la visuale... immersi nel verde... immersi nei campi...
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    La visuale sui campi, e sulla vegetazione circostante... un piccolo lago...
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    Qui siamo, invece, a Poggio ai Lecci...
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    questa è la parte del tetto... quindi presa dall'interno... dal di sotto...
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    questa è sempre la parte esterna...
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    Questa, invece, è una vista dell'interno...
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    dove, ovviamente, non ci siamo addrentati perché poteva essere minimamente pericoloso...
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    Qui siamo a Poggio ai Lecci... sempre... una scalinata esterna...
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    sempre Poggio ai Lecci... un gioco di luci e colori...
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    di luci ed ombre... anche...
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    Qui è la natura, sempre, che prevale...
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    Un'altra visuale... di Poggio ai Lecci...
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    Qui possiamo notare un particolare del'abbeveratoio e la mangiatoia...
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    Qui una visuale dell'interno... ormai diroccato... ovviamente...
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    e qui vediamo quelli che sono i dintorni...
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    Questa è un'altra zona... proprio dalla Castellara la veduta di quello che oggi è il paese moderno...
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    invece... le Vedute, che è un'altra zona, viste dalla Castellara...
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    Questo è Poggio alle Formiche... quindi un'altra zona, ulteriore, visto sempre dalla Castellara...
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    che è una delle zone un pochino più alte...
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    Questa invece è la parte, proprio, la visuale di quello che era il vecchio paese di Guasticce...
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    ... quindi Guasticce antica... diciamo...
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    Questa, invece, è proprio la Castellara...
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    Qui, sempre dalla Castellara, il vecchio paese di Guasticce...
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    Quindi prima abbiamo visto Guasticce moderna... e questa è la visuale del vecchio paese...
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    Questa è la stalla della Castellara...
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    Questa la loggia... della Castellara...
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    Questo è un'altro punto di vista sempre della loggia della Castellara...
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    Questo il Ciglieri... si chiamava proprio così! ... della Castellara...
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    e l'ingresso... l'ingresso principale...
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    Il forno... che è quello un po' più scuro...
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    Qui siamo in un'altra zona, invece, che è quella delle Vedute...
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    Questo è un altro fotogramma, diciamo, di quello che è rimasto delle Vedute...
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    Questa è la vista dalle Vedute...
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    ... vediamo tutto il verde... i terreni...
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    tutt'intorno...
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    Un altro punto di vista... sempre dalla parte delle Vedute...
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    ... e il paese, quello moderno, come abbiamo già visto, visto, appunto, dalle Vedute...
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    Il tetto.... e la freccia tende proprio a sottolineare, appunto, la forma un po' strana, rientrante,
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    no? Infatti potete notare che ci sono dei cartelli che segnano anche proprio il pericolo
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    quindi non ci siamo avvicinati più di tanto...
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    Questo è il lago che è chiamato... il lago di Stigliano...
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    Qui alcuni ospiti del lago...
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    ... qualche anatra... abbiamo...
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    Qui mentre ci siamo divertiti anche a fare un piccolo picnic...
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    e subito dopo... si raccolgono un pochino le idee...
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    insieme a tutti gli alunni, alle altre maestre, eccetera per?
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    Vediamolo insieme...
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    Per giocare come si faceva una volta...
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    ... quindi abbiamo fatto riscoprire... a tutti i bambini... quelli che erano i giochi di una volta...
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    ... il gioco, cosìddetto della pesa...
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    ... il gioco della corda... quindi si saltava... mentre la corda girava velocemente...
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    il coccodrillo...
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    e il famosissimo ruba bandiera...
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    Andiamo a vedere, invece, quelle che sono tre delle famiglie più conosciute...
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    importanti del paese, quindi... iniziamo dalla famiglia Grocco...
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    quindi... Oggi c'è...
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    ... questo era un aratro...
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    con un coppo vicino...
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    ... questo, appunto, il coppo...
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    ... questo, invece, un vaso... antico...
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    La premiata stazione taurina...
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    L'aia... dove si stendevano le granaglie ad asciugare, si pulivano, si lavoravano...
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    ... qualche piccolo fiore... anche per staccare un po' dalla presentazione...
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    questa è la primissima primavera...
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    ... questa era una cisterna...
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    Il silos...
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    altri fiori...
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    La casa padronale...
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    ... questa, invece, la casa del fattore...
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    Una vecchia chiave... una carissma amica, Vera, che ci fa vedere una vecchia chiave...
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    maestra anche lei...
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    ... qui ci fa vedere, invece, lo scaldaletto...
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    ... il grande camino...
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    ... il soffietto per alimentare il fuoco...
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    ... la tavola per trasportare il pane... ad esempio...
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    ... il soffietto... questo, invece, per dare lo zolfo alle piante...
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    ... due strumenti, simili ma diversi al tempo stesso...
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    ... la pennata ed il pennato...
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    ... la forca, invece, per il fieno...
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    ... la grande pialla...
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    ... il piccone...
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    ... la paiola in rame...
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    orami, ovviamente, ossidata... però...
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    ... il forno...
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    ... e ora passiamo alla famiglia Cheloni...
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    Questa è la veduta della strada, in salita, che porta su alla villa padronale...
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    Il Signor Cheloni...
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    e la Signora Cheloni...
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    ... alcune visuali esterne...
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    anche di quello che è il panorama...
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    tutto intorno...
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    ... alcuni cerchi delle botti...
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    ... ci sono altri caseggiati vicini... dei contadini...
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    ... altre visuali panoramiche, tutte intorno...
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    ... qualche grande albero...
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    ... facciamo solo una piccola panoramica...
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    qualche piccolo fiore...
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    altra panoramica... altri strumenti... sempre la pesa...
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    ... un altro tipo di bilancia...
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    altri strumenti... sempre per il vino...
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    ... il particolare di una pianta... all'esterno...
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    ... qui abbiamo dalle damigiane... ai famosi fiaschi di vino.. che oggi sono diventati quasi una rarità...
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    qui chiamiamola una seduta, una panchina in pietra...
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    ... qui siamo tornati vicino alla villa padronale...
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    con quello che è il pozzo, coperto...
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    ... dei vecchi ed antichi coppi...
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    ... un forno...
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    ... un'altra panchina esterna...
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    ... abbiamo un caminetto...
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    ... degli oggetti di rame...
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    ... un mobile...
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    ... altra mobilia...
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    ... sempre un particolare del caminetto...
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    ... un'altra visuale del caminetto...
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    ... un vecchio lavandino... in marmo... ovviamente...
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    ... rigorosamente in marmo...
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    ... un vecchio lume...
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    ... un altro oggetto di rame...
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    ... un vecchio quadro floreale... una vecchia stampa... scozzese...
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    ... dei narcisi...
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    ... siamo ritornati all'esterno...
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    ... la visuale delle vecchie viti...
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    ... una macina...
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    ... un lavabo...
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    ... qui la visuale di una vecchia abitazione...
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    ... un aratro...
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    ... un vecchissimo pollaio...
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    ... un particolare dell'ingresso o di quelli che, anticamente, erano anche i bagni
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    ... che davano sull'esterno...
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    ... della casa... si doveva uscire...
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    e questi venivano usati come depositi, come magazzini, come rifugi per i macchinari, per i trattori...
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    ... e questa è una visuale ultima, dall'interno...
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    Passiamo alla famiglia Vitarelli...
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    Questo è un leone all'ingresso della villa...
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    ... questa una fontanella...
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    Questo l'ingresso principale... visto da due punti di vista diversi...
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    ... due angolazioni diverse...
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    ... altri attrezzi... bilance... e non solo...
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    ... altre visuali... compresi piccoli trofei di caccia...
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    ... altri oggetti di rame... ovviamente...
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    ... molto ben tenuti...
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    ... e non si buttava via niente! Venivano sfruttate anche le corna degli animali... in vario modo...
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    ... una vecchia tavola di legno... un antico macinino...
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    ... una lanterna... e questa era una cosìddetta Stadera... cioè un oggetto per pesare... usato per la pesa...
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    E oggi c'è... Guasticce vista dall'alto...
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    ... un attimo... eccola! E' stato un flash proprio...
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    Questo è il paese moderno... l'abbiamo già visto in precedenza...
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    Una volta c'era Guasticce...
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    San Ranieri alle Guasticce, in val di Tora...
  • 25:35 - 25:38
    Tora sarebbe un fiume che è molto vicino...
  • 25:38 - 25:44
    Nuova popolazione sorta sopra un terreno nuovo poco lungi dai Ponti di Stagno...
  • 25:44 - 25:52
    nella Comunità e 4 miglia toscane a ponente di Collesalvetti... che sarebbe il Comune nostro...
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    Giurisdizione Diocesi e 6 miglia toscane a levante di Livorno.
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    Compartimento di Pisa, la qual città è circa 10 miglia toscane al suo ostro.
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    Questa è una descrizione che possiamo trovare anche su Internet ... proprio... del paese...
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    Il nome di Guasticce quasi di per se solo basta per indicare l'origine poco favorevole della sua ubicazione
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    ... stanteché cotesta contrada fu lungamente afflitta e guasta dalle acque palustri e saline...
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    ... che nella sua bassa pianura spagliavano, innanzi che venissero raccolte nei fossi e nel rio,
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    detto tuttora dell'Acqua Salsa.
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    ... e abbiamo anche il rio dell'Acqua Salsa...
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    Cominciò l'opera Cosimo primo,
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    allora quando fece dirigere le torbe acque dell'Arno per le cateratte delle Bocchette di Riglione,
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    ad oggetto di colmare con le loro deposizioni i bassi fondi della pianura meridionale di Pisa
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    non escluso il palustre terreno di Guasticce.
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    Ma il suolo di quest'ultima contrada venne vistosamente migliorato
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    dacché furono aperti li scoli del padule di Vicarello
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    mediante il taglio di due umili colline,
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    fra le quali vennero tracciati i canali artefatti che dalle Guasticce dirigonsi nell'Antifosso Reale.
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    .. simpatico anche il linguaggio del tempo no?
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    Per effetto di ciò si bonificarono ridonando alla coltura
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    mille stiora di terreno malsano e infecondo,
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    convertito dagli attuali proprietari Carega e Carmignani
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    in altrettante agrarie tenute di utili precipuamente alla pastorizia.
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    La parrocchia delle Guasticce nel 1883 contava 595 abitanti.
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    ... e questa è una cartolina proprio che rievoca, diciamo, i tempi di allora...
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    ... della neonata Guasticce...
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    ... questa è un'altra veduta del viale... sempre di una cartolina antica...
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    ... e questo è il paese... la veduta del paese antico.
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    Oggi c'è... visto da noi... la chiesa... vista e disegnata dai bambini.
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    ... sempre visto da loro...
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    ... abbiamo la cooperativa...
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    ... poi abbiamo delle mucche...
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    ... che, ovviamente, non potevano mancare...
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    ... ancora mucche...
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    e ancora mucche...
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    ... queste invece sono due viste di quella che è la villa padronale Cheloni...
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    ... questa è la villa Grocco...
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    ... che abbiamo visto in precedenza...
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    ... e questa la villa Vitarelli...
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    ... questi sono i vitigni...
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    ... una visuale dei tanti vitigni che ci sono...
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    ... la cantina Vitarelli...
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    ... e questa, invece, è la vecchia chiesa che si trova nella parte alta del paese...
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    ... sempre visto dai bambini...
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    ... i personaggi storici...
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    ... questo, ad esempio, è Giorgio Cheloni...
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    Ecco... passiamo adesso a vedere quelli che sono gli strumenti antichi...
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    questa, per esempio, era la macchinetta per il flit...
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    ... con una scritta divertente sopra "Non perdona"...
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    ... queste erano le forche da fieno...
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    ... il cosìddetto Granchio... che serviva per recuperare i secchi che rimanevano nei pozzi...
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    ... perché magari la corda si era spezzata... consumata dal tempo...
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    ... alcuni incudini...
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    ... i cosìdetti morsi... utilizzati per i buoi... per i cavalli...
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    ... il pennato...
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    ... il soffietto per lo zolfo...
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    ... la cosìdetta spada... per sgranare il mais...
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    ... la spigola... che serviva... veniva utilizzata per uccidere i maiali...
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    ... lo stampo per fare... i cosìddetti Brigidini...
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    ... qui vediamo alcuni timbri... invece... con i quali probabilmente venivano anche marchiate le bestie...
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    ... questo è un attrezzo per cuocere le castegne...
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    ... un vecchio attaccapanni...
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    ... la bilancia con i pesi... e un macina caffé...
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    ... il macinino del caffé... appunto...
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    ... il setaccio...
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    ... il cosìdetto Prete e il ferro da stiro...
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    ... la seccaiola...
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    ... il paiolo...
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    ... una grattugia, una vecchia grattugia...
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    ... la lanterna...
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    ... la macchina da cucire...
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    ... la piccola e la grande Stadera...
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    ... che abbiamo già visto, appunto, e che servivano per pesare...
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    ... gli oggetti...
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    ... il mortaio...
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    .. lo scaldino...
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    ... lo scaldalatte...
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    ... un insieme di oggetti...
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    ... dei vecchi ferri da stiro... un vecchio forchettone in legno... una vecchia lamapada...
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    ... mentre venivano illustrati ai bambini...
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    ... a scuola...
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    ... la trottola...
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    ... un antico e vecchio gioco...
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    Bene... siamo arrivati, dai dai, alla fine della nostra piccola presentazione...
  • 35:54 - 35:58
    .. e quindi vi ringraziamo tutti quanti per la gentile attenzione...
  • 35:58 - 36:02
    ... e ci auguriamo che tutto il nostro lavoro vi sia piaciuto.
  • 36:02 - 36:03
    A presto!
  • 36:03 -
    Regia di Riccardo Rivarola
Title:
Pinocchio nella rete 150
Description:

Il paese di Pinocchio... Guasticce, appunto, è il paese dove abito e lavoro. Nasce proprio qui il Progetto di Pinocchio nella rete, presso la scuola primaria Falcone e Borsellino e la scuola dell'infanzia Sole. Non potevamo quindi non presentare il paese a tutte le scuole straniere, e non, che promuovono e partecipano al nostro Progetto.
Il video rappresenta una "trasformazione" pratica di quella che è una presentazione... tratta di vecchi strumenti, attrezzi ed indumenti; descrive, brevemente, i ruderi delle vecchie abitazioni e presenta tre delle famiglie più conosciute.
Ci auguriamo che la cosa sia utile e gradita ed approfittiamo per ringraziare tutti gli abitanti che hanno partecipato a questo progetto che abbiamo deciso di dedicare, vista anche la ricorrenza dei 130 anni dalla nascita, al nostro amico Pinocchio.
Buona visione!

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Video Language:
Italian
Duration:
36:07
Riccardo Rivarola edited Italian subtitles for Pinocchio nella rete 150
Riccardo Rivarola edited Italian subtitles for Pinocchio nella rete 150
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Riccardo Rivarola edited Italian subtitles for Pinocchio nella rete 150
Riccardo Rivarola edited Italian subtitles for Pinocchio nella rete 150
Riccardo Rivarola added a translation

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